giomasce ha scritto:
rendimento 80%
ENORME GIGANTESCA CAZZATA!
già quasi 2 secoli fa:
rendimento=(t1-t2)/t1 con t2 a cn (300 k) per avere 0,8 al rendimento t1 deve essere di 1500 k oltre circa 1227 °C una temperatura leggermente altina non c'è altro da aggiungere, tutte le altre idiozie su potenze e consumi derivano da questa.
Quotone. Meno male che la fisica riesce a smentire i facili sensazionalismi.
Django ha scritto:
Sono curioso di sapere in cosa consistono esattamente i brevetti. Di per sè i motori radiali rotativi a pistoni non sono esattamente una novità (il primo è stato costruito a fine '800 e sono stati ampiamente usati in aereonautica durante la prima guerra mondiale), ma magari con nuovi materiali e tecnologie si può fare di meglio...
Questo è diverso. Quelli di cui parli tu sono i classici motori "stellari" che fondamentalmente sono tanti monocilindrici disposti radialmente.
C'è comunque un albero motore centrale che ruota.
Qui invece è tutto il blocco pistoni che ruota attorno ad un pivot fisso. Evidentemente in uscita c'è comunque un albero rotante, chiaro.
Ha il vantaggio del Wankel, ovvero quello di avere il corpo che genera movimento rotante anzichè traslante in senso alternato (endotermico a pistoni). Forse avrà un po' più d'inerzia, a vantaggio della coppia comunque.
stratocaster ha scritto:
L'ho pubblicato poco prima. Leggi l'analisi dinamica... Non riesco a scorgere risultati sensazionali. Promettenti forse, ma sensazionali per nulla. Cita un rendimento del 30% circa.
Mah, i dati iniziali fanno sorridere ma sicuramente ci sarà un buon margine di miglioramento.
D'altronde i primi motori a pistoni Otto/Diesel a fronte di cilindrate complessive di qualche litro sviluppavano poi solo poche decine di CV.
Se il prototipo non è stato costruito con chissà quali investimenti in materiali e automazione, 30cv per 700 e rotti cc possono già essere promettenti.
O magari non avrà chissà quali prestazioni miracolose (anche perchè con un rendimento tendenzialmente basso non è che ci si possa aspettare chissachè), ma potrebbe avere il grosso vantaggio di richiedere poche parti indispensabili (meno rotture, più affidabilità e più semplicità costruttiva)
topo ha scritto:
Salve ragazzi
ed vedendo il motore non servirebbe neppure il cambio questo grazie alla sua flessibilità dei giri motore quindi ci sarebbe meno perdità e maggiore rendimento
Un cambio serve a tutti i motori, anche quelli elettrici (*)
Tra l'altro, se è come descritto, questo motore ha una potenza costante a tutti i regimi. E' vantaggioso perchè vuol dire che ha moltissima coppia a bassi giri (che fanno bene, soprattutto perchè ci sono meno attriti) ma necessita quindi di un cambio per poter funzionare in questo regime ottimale.
Assomiglia molto ad un motore DC a spazzole o brushless.
*sono eslcuse quelle applicazioni, tipicamente industriali, dove i motori girano a velocità fissa costante (di solito gli elettrici trifase) oppure quelle nelle quali la massima velocità del sistema è direttamente collegata a quella del motore (ad esempio i robot industriali)