FR3CCIA ha scritto:
A proposito .. c''e nessuno che mette una bella spiegazione su come piegare in strada ? ( in pista si mollano i freni, si spinge sul ssemimanubrio e la pedalina a gas completamente chiuso e arrivati al punto di corda si riapre dolcemente il gas e si spinge su entrambe le pedaline portando la testa verso lo specchietto interno ) ...... ma in strada ??
Come ci si comporta dato che la maggior parte delle curve non sono dei tornanti dove si puo' applicare questa tecnica ?
Il know-how di base della piega in pista ovviamente si riporta in qualche misura su strada: non è che su strada la fisica sia diversa e occorra fare cose agli antipodi, ovviamente serve qualche accorgimento in più per garantirsi cmq un buon margine di sicurezza: mentre in pista possiamo stare tranquilli riguardo alle buone condizioni del fondo e dell'assenza di oggetti attraversanti non identificati, su strada occorre accertarsi bene delle condizioni prima di procedere in ogni cosa.
Detto questo, ovviamente per una buona piega servirà comunque un bel curvone da fare in appoggio, non è indispensabile un tornantone ma almeno una 90° o poco meno direi di sì, in caso contrario non si riesce nemmeno ad abbassare un pelo la moto che già è ora di tirarla su.
Ovviamente bisogna essere in condizioni di ottima visibilità, occorre vedere l'uscita della curva (e i margini della strada) ancora prima di entrarvi in modo da essere sicuri che non si presentino ostacoli lungo la traiettoria. A questo punto la procedura è identica a quello che hai scritto riguardo alla pista, qualche appunto: è opportuno sporgersi un po' di meno, nel caso aprire di più il ginocchio e garantirsi un po' di visibilità in più tenendo il busto un po' più alto. Per ulteriori chiarimenti a questo proposito potresti postare qui -> Piega in Strada VS Piega in Pista [differenze e postura]
Occorre fiducia nella moto e consapevolezza delle proprie possibilità: un largo in strada può avere conseguenze anche letali e bisogna essere sicuri di non mettersi in condizione di rischiarne uno.
In generale vale sempre la regola del procedere per gradi. Insomma nemmeno in pista tocchi il ginocchio il primo giro alla prima curva! Entri, giri piano, impari le curve, prendi fiducia con l'asfalto e con la moto e solo a questo punto inizi a crescere il ritmo fino a pieghe spinte.
Quando poi si ha talmente tanta esperienza da avere un modello mentale di molte curve in modo da poter collegare quella che ci si sta presentando davanti ad una di esse, si riesce a scendere molto in piega anche se è la prima volta che si percorre una strada (resta sempre indispensabile un'ottima visibilità) ma questo si ottiene davvero con molti km alle spalle.
Edit -> Aggiungo un appunto sulla gestione del gas che mi è stato chiesto in MP.
Considerato che in strada la guida migliore è la guida più fluida e che non occorre fare il tempo, ma divertirsi in sicurezza, si dovrebbe completare la frenata prima dell'ingresso portandosi già alla velocità di percorrenza, quindi puntare il gas in modo da tenere la velocità costante fino al punto di corda (che si strada si prende molto tardi) e soltanto lì aprire con gradualità. Ovviamente possiamo aprire un po' anche molto prima se ci accorgiamo di essere entrati troppo piano e di avere molto margine.
Nota dolente invece sull'uso dei freni in curva: in linea teorica non andrebbero nemmeno sfiorati per assumere una guida fluida. Discorso diverso invece quando si cerca il tempo in pista, allora si estende la staccata fin dentro la curva, ma la cosa richiede molta sensibilità e non è il caso di farlo su strada.
Anche riguardo questo punto ho del materiale da proporre: Link a pagina di Digilander.libero.it riporto in particolare la parte che tratta l'argomento (a pagina 25):
IlPrincipeBrutto nel Ride Safe ha scritto:
Gestione del motore
Il miglior sommario lo fornisce di nuovo la lingua di Shakespeare: slow in - fast out. Entrate
piano, uscite forte. In questo contesto entrare piano vuol dire ad una velocità che vi
consente di tenere il motore sempre in tiro durante la percorrenza, senza dover rallentare a
metà curva. Questo è un punto fondamentale: in curva il motore va tenuto sempre in tiro,
con gas costante in percorrenza e poi ad aumentare dal momento in cui prendete la corda
fino all'uscita. Col motore in tiro parte del peso della moto viene spostato sulla gomma dietro;
maggior peso = maggior grip, proprio quando ne avete maggior bisogno.
La ruota posteriore è la vostra migliore amica in curva: con la sua larghezza influenza la
traiettoria in misura maggiore della sorella all'anteriore ed il suo profilo molto curvo serve
effettivamente da perno attorno al quale gira l'intera moto (avrete notato come a volte i piloti
professionisti finiscano le curve senza problemi con la ruota anteriore sollevata). Fidatevi
della vostra ruota dietro, caricatela per bene, tenetela sempre in trazione (senza esagerare)
e sarete ripagati con traiettorie pulite e stabili.
Per chi è all'inizio tenere il gas aperto ed il motore in tiro non è facile, la sensazione è quella
di "spingere" l'anteriore e rischiare la scivolata. Le prime volte che si fa pratica è importante
entrare in curva molto piano, in modo da eseguire la manovra completa a velocità
facilmente gestibili. Una volta abituati alla sensazione di avere la moto che spinge durante
l'intera curva è facile aggiungere gas (Barry Sheene, uno che in moto andava
“discretamente”, soleva dire che "nessuno ha mai perso l'anteriore con il motore in tiro").