E’ la più celebre gara Endurance del mondo, e Aprilia sarà in griglia con la prima italiana a partecipare a questa grande classica della regolarità mondiale.
Appuntamento il 31 luglio in Giappone dove, sull’asfalto della 8 Ore, l’RSV 1000 del Team Aprilia – Motociclismo lancerà la sfida ai team nipponici, da sempre agguerriti dominatori della corsa.
In sella alla 1000cc di Noale, oltre alla 21enne pilotessa di Vittorio Veneto, troveremo anche il pilota Daniele Veghini ed il giornalista di Motociclismo Federico Aliverti.
Samuela De Nardi sarà dunque la prima italiana che parteciperà alla 8 ore di Suzuka. Nelle precedenti 28 edizioni solo sette donne hanno preso il via: due giapponesi, due americane, due canadesi ed una olandese. E’ da dieci anni che una donna non disputa questa gara, che, nata nel 1978, raccoglie nel week end fino a 250.000 spettatori. L’unica partecipazione europea è stata quella dell’olandese Geerie Van Rooyen, che risale al 1982.
Oltre che all’enorme pubblico che vi accorre, la 8 Ore, gara valevole per il Campionato del Mondo Endurance, deve la propria fama all’accanimento con cui le quattro case giapponesi si combattono per vincere in casa, schierando prototipi realizzati per l’occasione ed i migliori piloti del momento; non a caso tra i vincitori ci sono nomi come Rossi (unico italiano ad essere riuscito nell’impresa), Edwards, Ukawa, Katoh, Barros, Haga, Gardner, Doohan, Rainey, mentre altri top riders come Spencer, Kocinski e Gibernau non sono riusciti ad andare oltre i gradini più bassi del podio.
Il tutto in un clima torrido e una umidità altissima, che mette a dura prova sia i piloti che i mezzi, e costringe i teams a utilizzare dosi massicce di ghiaccio secco ad ogni sosta ai box per raffreddare uomini e moto.
Per Samuela, attualmente in testa al Campionato Europeo Femminile e seconda nel Campionato Italiano, una grande occasione sul palcoscenico mondiale.
“Sono molto felice – racconta Samuela - la 8 ore di Suzuka è una gara mitica, e poterla disputare a 21 anni è un grande onore. Aprilia mi ha chiesto di intensificare la preparazione in vista di una competizione così pesante. La scorsa gara dell’europeo a Rijeka, prima di confermarmi l’impegno, mi hanno lasciato apposta senza benzina nelle prove libere per vedere se ero in grado di spingere, sotto il sole e con la tuta, la Rsv fino ai box per un paio di Km. Nelle gare Endurance in caso di caduta o guasto il pilota è infatti obbligato a riportare la moto in pit lane senza nessun aiuto. Noi correremo nella categoria Stockbike, ovvero moto strettamente derivate dalla serie; su 76 equipaggi iscritti ci sono solo tre moto non giapponesi (la nostra Aprilia, una Ducati ed una BMW), solo otto team europei, di cui due italiani e... una sola donna. Quindi mi sento investita di molte responsabilità e si tratta decisamente di una avventura da raccontare ai nipoti, un po’ penso come per un pilota di auto partecipare a Le Mans o a Indianapolis. La moto è la stessa con cui corro l’europeo femminile, per cui nonostante i miei co-equiper abbiano più esperienza di me, spero di non essere troppo lontana nei tempi sul giro. Per quanto riguarda il risultato, in gare così lunghe ogni previsione è impossibile, lo scopo è quello di essere la migliore bicilindrica e possibilmente i primi di classe, la Rsv ha già ampiamente dimostrato di essere molto competitiva tra le stock, sia a livello italiano che europeo. La cosa che mi spaventa di più sono invece i piloti giapponesi; come si vede nelle gare del mondiale GP, ci sono piloti che girano da una vita solo a Suzuka, conoscono la pista in ogni centimetro e vivono solo per questa gara, per la quale sono pronti a tutto; mi dicono sia uno shock per gli europei come noi che si presentano in Giappone la prima volta, soprattutto nei turni iniziali di prove dove mentre noi impariamo la pista, peraltro estremamente veloce, ti passano da ogni parte senza mai chiudere il gas. Per ora noi possiamo allenarci a Suzuka solo nei… videogames, ma sono fiduciosa di imparare presto il tracciato e fare una buona figura ”.
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fonte Aprilia.com