silqua1955 ha scritto:
Ciao a tutti,
da "vecchio" ingegnere meccanico questo post mi ha incuriosito e mi permetto di aggiungere qualchecosa.
Si parla di GT in ghisa.
La ghisa usata molto nelle fusioni per le sue particolari caratteristiche di "fluidità" andava poi fatta "stagionare" per renderne stabili le dimensioni dopo lavorazione su macchine utensili.
tanto per ricordare , il Maggiolino 1600 (WV) aveva un GT in ghisa molto ben fatto che non si ovalizzava proprio per le buone regole di stagionatura. La distensione delle autotensioni interne avveniva o per invecchiamento naturale (lasciavamo le fusioni grezze all'aperto anche un anno...) o per apposito trattamento termico (lentissimo..2-3gg) con un ciclo termico ben definito.
Ora, tornando all'interramento dei cilindri, penso che lo scopo sia stato semplicemnte quello di "tentare di riportare" in modo pratico un ossido di silicio sulla camicia interna.
Ricordiamoci che il silicio è la maggior componente della crosta terrestre e quinid c'è nè più di quel che si pensi nel terreno e interrando la ghisa comunque non si hanno fenomeni di ossidazione (ruggine) in quanto manca l'ossigeno...o comunque ne arriva ben poco...
FORSE..e dico forse...il contatto con terreni contenenti silicio potrebbe generare una interazione fra i carburi della superficie della ghisa e il carburo di silicio presente nel terreno...con l'acqua 8umidità del terreno) che fà da veicolante(?)
Ora se davvero succedesse tutto ciò, il "riporto" di carburo di silicio ha sicuramente un vantaggio sia in termini di durezza superficiale che di minor attrito per le fasce.
Andrò a rivedermi qualche vecchio libro di metallurgia...mi piacerebbe trovarvici qualche base chimico-fisica più attendibile dello scritto riportato all'inizio del topic, ma in ogni caso, se qualcuno l'ha scritto penso che l'abbia provato... magari è stato fortunato e aveva un terreno con alto contenuto di silicio..
Bel topic..intriga un pò e se ho tempo approfondisco un pò e poi riposto...
..avercelo il tempo..
Aspettiamo fiduciosi