Si ha una scaldata quando il pistone, a causa dell’eccessiva dilatazione termica dovuta dall’incremento elevato della temperatura, si dilata troppo e va a toccare la canna del cilindro (parte che riveste quest’ultimo).
Queste scaldate sono frutto di grandi tirate e pur tenendo un motore ad un regime medio (siamo nell’ordine dei 9000 rpm e non al massimo quindi) avvengono spesso anche nei mesi più caldi dell’anno e questo è dovuto all’aria esterna che in parte raffredda il motore.
Ricordate che se l’aria che circola è calda il raffreddamento non sarà notevole.
Per ovviare a questo problema ci sono 3 soluzioni che vi assicuro funzionano:
- mettere ad ogni pieno di serbatoio 2 “tappini di olio”, in modo
da ottenere una lubrificazione maggiore del cilindro dovuta all’incremento di
olio che non è solo presente nell’apposito serbatoio ma anche in quello della
benzina e quindi la sua concentrazione aumenta;
- ingrassare la carburazione, in modo da ridurre la quantità di aria presente nella miscela; in termini di prestazioni, è il minimo ma come durata del motore è il massimo, inoltre tengo a precisare che nei motori ad aria, la carburazione è meglio tenerla leggermente più grassa del dovuto perché a causa del loro scarso raffreddamento è molto più facile grippare.
- un buon aiuto ci viene dato dalla ventola di raffreddamento o dal liquido quando il nostro scooter lo lasciamo al minimo (il perché lo spiegherò dopo parlando brevemente del raffreddamento ad aria [*]
Se ciò non dovesse funzionare e la scaldata si manifesta comunque, allora si dovrebbe portare a lucidare il cilindro nel caso il danno sia minimo (questo vale anche per i gruppi termici in alluminio) per cercare di rimuovere le lesioni ed ovviamente dopo averlo lucidato è consigliabile cambiar anche il pistone (ma basta anche mettere delle nuove fasce elastiche).
Se invece di una scaldata avvenisse una grippata, la cosa cambia moltissimo ed una semplice lucidata non basterebbe, occorrerebbe invece rettificare il cilindro (cioè asportare la parte della canna del cilindro rovinata rialesandolo) e mettere obbligatoriamente
un nuovo pistone con i relativi segmenti, visto che l’alesaggio aumenta e di
conseguenza il vecchio pistone avrebbe un alesaggio troppo piccolo.
Quanto appena detto vale per i motori in ghisa, e non per quelli in alluminio in quanto il prezzo della rialesatura,
alla quale dovrebbe seguire una ricromatura, supererebbe quello del cilindro.
Il più delle volte il fenomeno delle scaldate avviene solo nei motori
raffreddati ad aria poiché quelli a liquido avendo un ottima qualità di raffreddamento, non scaldano eccessivamente.
In termini di prestazioni una scaldata può comportare una perdita enorme e minima allo stesso tempo delle prestazioni, il danno dipende da:
- numero di rotazioni al quale è avvenuta la scaldata
- temperatura del motore al momento in cui il pistone ha toccato la canna del cilindro
- carburazione (rapporto aria:benzina)
Andiamo ad analizzare ogni elemento.
Il numero di rotazioni è fondamentale per sapere la gravità del danno commesso per esempio un motore che fa una scaldata a 4000 rpm (rotazioni per minuto) avrà un danno minore di un motore che scalda a 9800 rpm.
Se un motore subisce una scaldata a bassa temperatura, la lesione sarà minima e non servirà nemmeno lucidarlo in quanto la perdita di prestazioni sarà minima, la cosa è ben diversa in casi la scaldata avvenisse ad alta temperatura, (ed in questo caso parleremo di grippaggio...)
La carburazione è SEMPRE meglio tenerla leggermente più grassa del dovuto, in modo tale da avere una risposta minore da parte del motore ma sicuramente una durata maggiore di quest’ultimo (vale la pena andare a 2km/h in meno ed avere un motore che dura nel tempo).
A questo punto, credo che tutti abbiate capito cosa siano le scaldate ed ora vi parlo del raffreddamento ad aria in quanto è l’unico “modificabile” al fine di migliorare la vita dei nostri mezzi...
Come ben saprete, il gruppo termico ad aria per raffreddarsi utilizza l’aria esterna presa dalla ventola avvitata al volano, quest’ultima giunge tramite una cuffietta di plastica (o condotto plastificato) al motore.
Si potrebbe migliorare il raffreddamento utilizzando i seguenti metodi:
- Bucare la copertura della ventola di raffreddamento in modo tale che quando questa gira riesce a far entrare all’interno del condotto (che porta l’aria al motore) una quantità maggiore di aria.
- Montare un convogliatore d’aria, che fa aumentare proporzionalmente alla nostra velocità l’immissione di aria fresca nel condotto di raffreddamento.
- Togliere pacchette che possono interferire con l’immisssione dell’aria nella ventola
Questi 3 consigli sono convenienti, in quanto portano benefici - e migliorano la vita del nostro motore - tutto l’anno ma se uno scooter ha una preparazione spinta, in estate sono essenziali
Per evitare di scaldare sarebbe una buona cosa montare anche una candela con un grado termico più fredda dell’originale in quanto riescono a dissipare leggermente meglio il calore prodotto.
[*] Concludo spiegando il motivo per cui lasciando il motore al minimo, esso si raffredda notevolmente:
La temperatura di un motore al minimo scende anche senza raffreddamento in quanto il regime del minimo stesso è di circa 900 rpm dunque 10 volte inferiore di quello medio (stimando che quest’ultimo
possa essere di 9000rpm) e quindi si raffredda e comunque sia il gruppo termico
non raggiungerebbe mai una temperatura da permettere scaldate...
Se ci associamo una ventola che ha lo stesso numero di rotazioni del motore (visto che è avvitata al volano e quest’ultimo all’albero, collegato al pistone grazie allo spinotto) il raffreddamento si incrementa ancora di più consentendo una migliore vita del gruppo termico.
Quindi in definitiva le scaldate non sono inevitabili come diversi pensano, ma il più delle volte il loro manifestarsi dipende da noi stessi.