ECHOES1976 ha scritto:
Quante risposte! Ringrazio tutti per il tempo che mi avete dedicato. Riflettendoci bene avete PERFETTAMENTE ragione! Il mio problema fondamentale è stato la scarsa umiltà, l'approccio subito troppo estremo all'andare in moto e la mancanza di prudenza. I problemi principali che influenzano - STUPIDAMENTE - il mio modo di vivere la motocicletta sono 2 :
1) Infantile orgoglio. Ebbene sì, ho 32 anni suonati, ma questo sentimento (fortemente deleterio in strada) l'ho sempre avvertito. Da anni ormai con la macchina non mi ingarello più, non mi incazzo quando mi sorpassano a destra e lascio sempre strada con noncuranza quando "mi fanno i fari". Ma da quando ho la moto è come se questo stupido sentimento si fosse riaffacciato. Mi da fastidio essere superato dagli scooter, dalle renault clio scassate ecc... , mi da fastidio poter sembrare un fermone neofita (ma lo sono cavolo, ed è anche normale dopo soli 5 mesi di moto!!). Lo so è molto stupido, ma devo ammettere che è così.
2) Voglia di velocità. Questo problema lo conoscono un pò tutti quelli che vanno in moto credo. Quando esco da un pezzo fatto a passo d'uomo nel traffico, quando passo da una strada trafficata ad una libera e vedo spazio "per andare", quando mi trovo sul raccordo a tre corsie o davanti ad una strada curvosa bella invitante sento il DOVERE di accelerare, come se il motore sotto di me mi dicesse "aho, forza che sennò mi addormento!". Anche questa è una stupidagine, ma è proprio quello che provo. E mi rendo conto che è molto pericoloso, specie per chi guida la moto da pochissimo! L'incidente di ieri per esempio l'ho fatto per questo, ero appena uscito da un ingorgo, pezzetto di strada libera --> apro il gas e vado perchè davanti a me lo spazio in abbondanza c'era. Però lo stronzetto che era nella corsia di destra pensa bene di buttarsi dall'altra parte repentinamente. Se fossi andato più piano e non fossi stato in piena accelerazione lo avrei evitato!
Tornando alla prima volta che sono caduto è stato certamente perchè cercavo di stare dietro ad un amico che andava molto più forte di me (ha la moto da circa 4 anni) e si doveva fermare ad aspettarmi lungo la strada. La cosa, anche inconsciamente, mi dava fastidio ed ho spinto sicuramente più del dovuto.
Comunque non voglio rinunciare, assolutamente. Adesso sospenderò l'assicurazione per i 4 mesi invernali (come mi ero ripromesso di fare quando ho comprato la moto) perchè ancora non ho l'abbigliamento invernale adatto e perchè per ora ho una paura fottuta di andare sul bagnato, però verso marzo si ricomincia, con altre prospettive e con un mutato atteggiamento..
Di nuovo grazie a tutti!
Ti voglio dedicare qualche altra riga,spero ti possa far piacere ( )dandoti ancora qualche consiglio:per quanto riguarda l'orgoglio ferito,lascia perdere per strada,credimi,un giorno capirai che sono sentimenti stupidi quelli che ci prendono in quegli attimi e ti farai una risata,ti porto un'esempio,quando vai in montagna in strade che non conosci vedrai che ti sorpasseranno senza tregua,anche in questo caso devi valutare che le strade non le conosci e probabilmente quelli che ti passano vanno piu' forte di te,ingarellarsi con quelli potrebbe essere molto ma molto pericoloso...becchi una curva che chiude un po' di piu' e la frittata e' fatta.
Per quanto riguarda la velocita' c'e' solo una parola:pista,che ti permette di capire tante cose,li' puoi cercare di trovare i limiti tuoi e quelli della moto in tutta sicurezza,evitando di rischiare di farti e fare male a qualcuno.
Per quanto riguarda la tua caduta purtroppo ti sei fatto prendere dal tuo orgoglio personale e non hai avuto l'umilta' di riconoscere la tua poca esperienza rispetto al tuo amico.
Il settembre scorso sono uscito in moto con Andrea Maida (e' mio vicino di casa)nel caso non lo conoscessi e' un pluricampione italiano di speedway nonche' istruttore di guida in pista,direzione passo Raticosa,Futa e company.Morale...non riuscivo proprio a stargli dietro,2 o 3 curve e lo vedevo sparire,non andava velocissimo,ma aveva una fluidita' di guida a dir poco disarmante...ed io ho fatto come al solito,ho tenuto sempre e solo il mio passo e lui mi aspettava ogni tanto ai bivi;quando ci siamo fermati a pranzo gli ho detto:guarda Andrea,porta pazienza ma rispetto a te sono un fermone ( )La sincerita',anche con te stesso,paga sempre,credimi.Liberati da tutti questi limiti mentali e vedrai che ti divertirai senza rischiare di farti male ad ogni uscita.Ciao e ci sentiamo.