Parsifal_SK ha scritto:
beh... che dire... io mi metto l'integrale e non faccio i 200 in pinna in centro abitato... certo però che se anche uno si mette il jet sono un po' fattacci suoi (soldi di spese mediche a parte visto che le cure le paghiamo tutti e quindi più integrali ci sono in giro e meno mandibole si rimettono in sesto a spese anche mie)
visto comunque che girare col casco jet è un problema quasi solamente per chi lo indossa... (come pure il girare senza casco anche se quello è un po' più pericoloso anche per gli altri se uno non usa almeno un paio di occhiali) direi che mi tange gran poco vedere uno con l'integrale o col jet... ma se mi si chiede un consiglio io sono per l'integrale...
Io penso (ed è solo la mia opinione) che una protezione non adeguata crei problemi anche agli altri e non solo al pilota. Preferirei fare mille incidenti "normali" che uno solo mortale (dove il morto non sono necessariamente io, ma magari il ragazzo col jet in testa), quindi spero di non passare per cinico se nell'invito ad usare l'integrale metto la salvaguardia della vita del pilota a pari merito con la salvaguardia delle mie coronarie.
freevax ha scritto:
In Italia e' sport nazionale cricticare il comportamento altrui riservandosi il diritto di fare quelle si vuole a livello personale, se ognuno di noi prima di criticare gli altri si facese un bel'esamino di coscienza forse le cose andrebbero diversamente.
Vale anche al contrario: se chi ha un jet in testa la smettesse di dire "voi andate a duecento" e si comprasse un bell'integrale che con tutta probabilità gli salverà la vita, staremmo tutti meglio in egual modo.
freevax ha scritto:
L'adozione o meno del casco inetgrale (che ripeto e' regolata da una legge) e' una situazione che limita solo la sicurezza di chi guida, l'alta velocita' o i comportaemnti stupidi limitano la sicurezza anche di chi ti sta' intorno.
Non e' questione di perbenismo, ripeto, sarebbe meglio che ognuno di noi (me compreso) imparasse a vedere la trave nel priprio occhio invece della paglietta in quello altrui.
Questo è vero, però siccome i motociclisti sono una specie di "clan" (come tutti i nuclei anch'esso pieno di imbecilli, però un po' più coeso visto l'alto rischio che la passione a due ruote comporta) c'è - secondo me - un sentimento comune nel vedere le proprie travi e le altrui pagliuzze contemporaneamente. E' come dicevamo prima: se uno si mette l'integrale e l'altro la smette di andare a duecento, stiamo tutti meglio.
freevax ha scritto:
La crociata che i media e le istituzioni stanno conducendo contro i mototcilcsiti con il beneplacito della popolazione non e' scatenata dal fatto che non indossiamo le protezioni o il casco integrale ma da quella nutrita schiera di stupidi che usano le strade come una pista e sopratutto attraversano i centri abitati a velocita' folli attirandosi addosso l'odio dei residenti.
E' una cosa civile secondo voi abitare in un paesino di montagna che so, ai piedi del Muraglione o della Futa e rischiare ogni fine settimana di essere investiti da orde di smanettoni che non hanno il benche minimo ripsetto per gli altri
Cominciamo a toglire il gas almeno nei centri abitati, sono convinto che la cose potrebbero cambiare
Questo è sacrosanto, ci mancherebbe. Avere due ruote sotto al sedere non implica il tacito benestare per superare i limiti di legge, questi sarebbero ragionamenti da quindicenni (con tutto il rispetto per i quindicenni ). C'è una legge, la si rispetta. Che poi, di tanto in tanto, a strada vergognosamente vuota, si dia un'aperta al gas tanto per vedere che c'è oltre i 10000 giri, lo capisco. Ma si parla sempre di un illecito che non può essere condonato o giustificato. Tuttavia, tornando alla questione sicurezza, usare le dovute protezioni o meno è un fatto sostanzialmente personale. Io bandirei tutti i caschi non integrali, sono un "integralista" nel vero senso della parola , ma lo sono per compassione, non per intransigenza. Ho visto cose che mi hanno profondamente impressionato, quindi il mio cervello si è messo in modalità "sicurezza totale" e questo è quanto. Altri non lo fanno, e siccome mi dispiace, glielo rammenterò finchè è possibile. Il fratello di un mio caro amico, appena ventottenne, tornava in città con la macchina e altre due persone a bordo. Andava troppo forte, troppo forte per la sua abilità, per la sua macchina, per le condizioni della strada. Auto fuori strada, centrato un muro esterno di un'abitazione, morti lui e il passeggero, coma per quello che stava dietro. Cose così, ora che giovane non sono più, mi fanno cadere le braccia e penso che non c'è una sola ragione (a meno che non ci invadano gli austriaci) per rischiare la propria pelle, indipendentemente se la si rischia correndo o la si rischia non proteggendosi, tutto qua.