Salve a tutti !
Mi sono chiesto diverse volte a che genere di moto appartenesse esattamente il Monster e quale inquadramento esprimesse al meglio le sue caratteristiche peculiari. Nell’affannosa ricerca di una categoria capace di contenere l'esuberanza caratteriale di questo eccentrico mezzo a due ruote, mi sono accorto di come ci si trovi decisamente innanzi ad un'autentica icona del motociclismo moderno. Esso riesce a trarre un intrigante fascino dall'essersi svestito senza pudore di ogni orpello superfluo, riuscendo a fare della nuda essenzialità un deciso punto di forza. In un mondo dove tutti sentono il bisogno di allinearsi a modelli comuni di stile, la peste di casa Ducati decide di rovesciare il sistema ed essere una semplice lavagna bianca sulla quale il proprietario possa imprimere la propria personalità.
Il Monster può rivelarsi stupendo oppure deludere le aspettative, ma raramente lascerà indifferente colui che proverà a mettersi alla sua guida. Non importa che si tratti un prosperoso Testastretta oppure del piccolo di casa, magari in versione a carburatori. Guardandola si potrà tentare di carpire quel particolare tale da renderla diversa da ogni altra, ma subito si verrà rapiti dal muscoloso serbatoio, dal telaio, dalla sella minimalista e dal manubrio largo e basso.
Salendo non si può capire dove inizi la naked spartana e dove finisca la sportiva priva di carenatura mentre avvicinandola frontalmente, lungo la strada, riesce spesso facile individuarla proprio per la posizione aggressiva in sella del pilota.
Agile, leggera, stabile e fruibile. Questi quattro aggettivi possono tentare di ingabbiare una moto nata per divertire nel misto stretto e diventata presto capace di ogni impresa. Sospensioni rigide, motori irregolari, freni irreprensibili ed una comodità piuttosto scadente lascerebbero presagire la descrizione di un mezzo nato unicamente per sgranare pochi chilometri lungo i percorsi più tortuosi che si riescano a trovare, tuttavia questo popolo di folli ducatisti è presente ovunque.
Città, piste ed autostrade sono diventate nel tempo terreno di conquista della caparbietà dei centauri marcati Borgo Panigale. Apparentemente non avrebbe senso affrontare lunghi tragitti nelle stesse in condizioni degne di un fachiro oppure gettarsi tra le curve del Santamonica incrociando le ruote con propulsori giapponesi capaci di erogare il doppio oppure il triplo dei cavalli.
Il motivo non può essere spiegato attraverso formule matematiche e nemmeno giustificato uttilizzando i freddi dati tecnici reperibili sui giornali. Essi non possono misurare le sensazioni. D’altro canto nessuno si sognerebbe di chiedere ad un appassionato di rock perché ascolti i pensionabili Deep Purple oppure gli AC/DC ben oltre la moderna soglia dell’anno 2000. Il motivo del successo del Monster non è (forse) molto differente da quello che rende eterno un pezzo come Highway to Hell e dal morso al cuore creato dalla quella chitarra maleducata nata in tempi in cui la musica era qualcosa in più di un modo per ingrassare il conto in banca.
Guardi le sue linee sgarbate e non puoi resistere alla voglia di girare la chiave. Si accende e senti il cuore cambiare letteralmente frequenza. Sali in sella e l’unico problema riguardo alla tua destinazione diventerà il fatto che non sia mai abbastanza lontana per goderti il viaggio.
Tenuta originale è grezza come il carattere dei motociclisti quando sognano la curva perfetta, mentre rivestita del proprio personale gusto diventa un’estensione di se stessi. La nuda di casa Ducati arriva senza mode e non sarà difficile donarle il nostro carattere, quanto piuttosto resistere al richiamo di personalizzarla facendola somigliare sempre più a noi.
La passione non si può spiegare con nessuna parola se non con se stessa. Quando accendere la moto significhi spegnere per qualche ora tutti i problemi della vita, quando salutare un altro motociclista risulti naturale come aprire gli occhi la mattina, quando l’amicizia contorni i momenti passati sulle due ruote… allora si sarà sicuri che la propria anima vada a benzina verde.
Il segreto delle moto bolognesi è quello di essere un complemento del loro pilota facendolo sentire parte di una comunità più grande, portandolo a desiderare di percorrere centinaia di chilometri nonostante una sella marmorea oppure incitandolo a dare il massimo tra i cordoli sapendo che farsi onore e divertirsi saranno le cose più importanti.
Vorrei dedicare tutte queste sensazioni alla mia metà ed al suo piccolo Monster 620S del 2001. Una ragazza un pochino più piccola delle altre con una moto un po’ meno potente delle sorelle giapponesi, ma entrambe con un carattere molto molto più deciso di tanti altri. Siamo partiti per un raduno lungo 600Km da percorrere in poco più di 24 ore e con pochissimo tempo per dormire (visto anche il sottofondo di burn-out e run-stop), ma nessuno di loro due ha voluto mollare.
Questa piccola moto ha fatto tutto il suo dovere consumando appena quattro litri per fare 100Km e portando fedelmente la sua stoica proprietaria in città, nei lunghi rettilinei oppure tra le curve con la stessa identica disinvoltura. Potremmo quasi affermare che si possa fare del turismo.
Tutto questo per dire che la più caratteristica delle Ducati non rientra in nessuna categoria e mai probabilmente sarà possibile associarla ad un’altra due ruote. Essa si amalgama a tal punto con il carattere di chi la guida da poter diventare qualunque cosa il nostro essere motociclisti voglia che lei sia, senza patemi e senza timore di perdere la sua indole coinvolgente e totalmente italiana.
Il Monster appartiene solo alla categoria Monster ed al cuore degli appassionati ed appassionate che come noi abbiano la capacità di capirla.
Spero di non avervi tediato eccessivamente con le mie (troppe) stupidaggini. Chi mi conosce sul forum è al corrente di quanto io ami scrivere e spero sappia portare pazienza.
Un ringraziamento alla mia ragazza (Arriannalisa sul forum) che ha la pazienza di tenermi nonostante tutto e di seguirmi anche tutte le volte nelle quali sbaglio strada… cosa che con la mia ST3 costa veramente poco in termini di fatica. Spero segua presto una recensione della mia moto.
Lampeggi a tutti voi appassionati !!!!!!!!!
Vi metto un paio di foto della mia (con tanto di brutta faccia) e della sua moto alle Lunghe Forcelle di Padova.
immagini visibili ai soli utenti registrati
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Moderatore... sono troppo grandi le foto ?
Mi semrba la dimensione massima consentita, erro ???