Michy
rispondo solo dove ho le conoscenze per farlo
catmichy ha scritto:
con attenzione si può trovare carne gestita in modo più "umano".
Non per soddisfare l'attuale richiesta dell'intera umanità (peraltro in crescita).
catmichy ha scritto:
E in ogni caso non è vero che i vegetali non sono esseri viventi, cosa distigue un essere vivente da un altro, il respiro, il cervello?
Il sistema nervoso e tutto ciò che ne consegue, in primis la capacità di provare paura e di dare affetto.
Le motivazioni di salute sono un po' fumose da entrambe le parti. Quelle forti ed insindacabili sono le ecologiche: il ciclo produttivo dei derivati animali è dilatato, comporta maggiori trasporti, maggiori necessità di stoccaggio e impatta significativamente sull'inquinamento di aria, falde acquifere e terreno sia agricolo, sia da pascolo. Però vorrei ugualmente commentare alcuni passaggi.
catmichy ha scritto:
abbiate pazienza pensate davvero che una farina di grano ogm e una zucchina trattata con pesticidi sia meglio?
Gli ogm vanno evitati per il fatto che distruggono la biodiversità e generano una forte dipendenza economica tra il coltivatore e l'azienza fornitrice. Non esistono motivazioni di salute comprovate contrarie a tutti gli ogm.
catmichy ha scritto:
e non illudiamoci con il biologico! se in parte c'è un inceneritore puoi essere biologico quanto vuoi, ma il risultato non cambia.
Vivo a Brescia dove più di metà città è invasa da PCB e diossina, abbiamo un inceneritore e i pozzi di acqua con il cromo esavalente, ora parlatemi pure del KM 0 e del biologico....
Inceneritori, discariche, centrali elettriche e quant'altro da qualche parte vanno messi. Contribuire a ridurre i cicli produttivi adottando uno
stile di vita vegano ed in generale limitando gli sprechi è un piccolo passo che aiuta a ridurne la necessità.
L'inceneritore di Brescia è uno dei più avanzati ed associato al teleriscaldamento porta dei notevoli vantaggi alla zona, sinceramente mi preoccuperei di più della centrale di via Ziziola e di quella vicino all'ospedale.
Comunque sia voler evitare a priori km 0, biologico e tutto quanto non fa altro che aggiungere altri problemi sui problemi già esistenti, leggasi traffico, confezionamenti con annessa produzione di rifiuti, inquinamento del suolo e delle falde acquifere da pesticidi e diserbanti e chi più ne ha più ne metta.
catmichy ha scritto:
Mangiamo le alghe per introdurre sali e minerali, peccato che con le perdite delle centrale nucleare di fukushima sono radioattive e che dopo cernobyl si trovano ancora tracce radioattive nel terreno di mezza europa.
Questo però è terrorismo, soprattutto considerando che la radioattività è ovunque, a partire da nuclei come il Potassio 40 e il Carbonio 14 che sono naturalmente nel corpo umano. Gli incidenti nucleari hanno il loro impatto, così come lo hanno avuto i test delle bombe durante la guerra fredda, ma da qui ad essere preoccupati della contaminazione alimentare ce ne passa parecchio.
Tanto per curiosare un po':
catmichy ha scritto:
In sintesi.. se si vuole mangiare bene, se è ancora possibile, bisogna stare attenti in ogni caso, vegano non è sinonomo di salute.
Assolutamente: si può mangiare vegano andando avanti a cibo in scatola e patate fritte, in genere però una persona che decide di diventare vegana è una persona che ha messo in discussione gli insegnamenti e le tradizioni di numerose generazioni ed è sicuramente più propensa a prestare attenzione.
catmichy ha scritto:
Credo che il veganesimo stia rischiando di diventare un pò troppo chiuso nella sua mentalità, convito di essere nel giusto e cercando di convertire gli altri. Purtroppo in alcuni casi è anche un pò una moda, che risolve tutto, senza così doversi impegnare per avere una vita davvero sana sotto tutti i punti di vista.
Questo m'infastidisce perchè, come ho detto sopra, secondo me le riflessioni da fare quando si mangia sono davvero molte.
Diventare vegani è un passo importante ed impegnativo, se esiste qualcuno l'abbia mai fatto per moda, di certo non ne ha colto lo spirito. Se esiste qualcuno che pensa che evitando di mangiare derivati animali, abbia risolto tutto, di nuovo ha preso un abbaglio. Il
veganesimo non è una religione, ma l'aver
riflettuto su alcuni aspetti (non solo l'alimentazione) ed aver
deciso consapevolmente di scegliere (quando possibile) diversamente come si è stati abituati. E' riconoscere che fare una scelta oggi non ha gli stessi risvolti della stessa scelta fatta 100 anni fa e non rimanere indifferenti. La propaganda è fatta unicamente allo scopo di far iniziare questa riflessione a persone sensibili, ma addormentate nelle loro abitudini; è utile (si spera) a far capir loro che veganesimo non significa privazione assoluta, ma consumo (più) ragionato e consapevole, nulla di più.