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Distanza bacino-serbatoio (guida "al limite")
1846405
1846405 Inviato: 13 Giu 2007 12:17
Oggetto: Distanza bacino-serbatoio (guida "al limite")
 



ciao a tutti,
nel corso degli anni ho modificato sostanzialmente la mia posizione di guida nelle pieghe "al limite". In particolare, sono finito a guidare con il bacino praticamente sempre incollato al serbatoio. Quando invece ero agli inizi tendevo a restare più arretrato, semmai con la parte alta dello stomaco più vicina al serbatoio.
L'impressione che ho adesso è che la posizione più avanzata porti ad una guida più nervosa e più fisica (direi "di corpo"), mentre la posizione più arretrata renda la guida più fluida. Inoltre, nel primo caso tendo a "buttare giù" la moto usando il manubrio, mentre nel secondo caso tendo a seguire la moto che scende.

Cosa ne pensate? Secondo voi quale posizione è più efficace (nella guida in pista o comunque al limite)?

Grazie
 
1846483
1846483 Inviato: 13 Giu 2007 12:28
 

dando per scontato che almeno nella guida al limite, la piega avviene (nel maggiore dei casi) dopo una staccata, nella quale in corpo deve essere il più arretrato possibile, tale posizione deve essere mantenuta, anche per il discorso che si riesce a spingere con maggiore decisione sui semimanubri, per affrontare un discesa in piega veloce quanto efficace, si riesce a spingere con i piedi sulle pedane con maggiore incisività ecc...
Ora lascio comunque la parola a utenti MOLTO più esperti di me.
doppio_lamp.gif
ciao
gio
 
1847883
1847883 Inviato: 13 Giu 2007 14:46
 

io non sono l'utente esperto, ma tu mi hai preceduto perché volevo aprire un post simile.. se uno segue le regole della pista, si dice che se vuoi calare devi tenere il sedere sul fondo del sellino, infatti in questa posizione il ginocchio guarda in basso, e se lo apri riesci ad assumere la postura da pista e strisciare le maledette saponette!!! .. invece alcuni, come me, tendono naturalmente ad incollarsi al serbatoio, e cavalcare la moto "a pelo". In questo caso il ginocchio guarda avanti , lo puoi aprire quanto vuoi ma apri all esterno, e questo, a mio parere, fa capire che sbaglio posizione. quando mi ricordo di stare indietro, le pieghe mi riescono meglio, ma non viene naturale, inoltre la posizione da pista e poco redditizia sulle curve molto strette in alcuni passi di montagna, ma puo essere che ancora non ho la completa padronanza della tecnica...
 
1848055
1848055 Inviato: 13 Giu 2007 15:08
 

Non sono certo un esperto, ma pensando ai fenomeni di fisica e meccanica applicati alla moto, mi viene di pensare che il centro sarebbe la posizione ideale, ad ogni modo il peso deve andare sempre verso il baricentro (che cambia a seconda se andiamo dritti o se si và in piegha e di quanto).
Poi sulla moto ci si dovrebbe muovere e cercare,sentire ed ottenere sempre l'equilibrio.

Magari i piu' esperti ci possono illuminare icon_wink.gif
 
1848062
1848062 Inviato: 13 Giu 2007 15:09
 

arkantos ha scritto:
Non sono certo un esperto, ma pensando ai fenomeni di fisica e meccanica applicati alla moto, mi viene di pensare che il centro sarebbe la posizione ideale, ad ogni modo il peso deve andare sempre verso il baricentro (che cambia a seconda se andiamo dritti o se si và in piegha e di quanto).
Poi sulla moto ci si dovrebbe muovere e cercare,sentire ed ottenere sempre l'equilibrio.

Magari i piu' esperti ci possono illuminare icon_wink.gif


anch'io non sono un esperto però quoto, un po come nello sci icon_wink.gif
 
1853041
1853041 Inviato: 14 Giu 2007 9:37
 

da quello ke mi hanno detto su un corso in pista il culo deve toccare il sellino del passeggero o codinom senterdesi con tutto il busto sul serbatorio ed piegare le braccia in modo che i gomiti sfiorino le ginocchia.. e inoltre per evitare scivolamenti del bacino in avanti le ginocchia devono serrare il serbatoio
 
1853206
1853206 Inviato: 14 Giu 2007 9:56
 

Con il bacino attaccato al serbatoio si ha un baricentro molto alto perche con il busto si rimane inevitabilmente molto eretti. questa e la posizione piu comoda per viaggiare e la migliore nel traffico poiche si affaticano di meno i polsi e si puo guidare con maggior agilita.

Nella guida al limite la posizione deve necessariamente essere diversa.
Bisogna tenere il baricentro della moto il piu basso possibile. Per fare cio bisogna "allungarsi" su serbatoio, quindi inevitabilmente si indietreggia col sedere. Questa posizione e migliore poiche oltra che ad avere una maggior sensibilita del mezzo e possibile scaricare con maggior facilita il nostro peso sulle pedane in modo da poterlo distribuire equamente sul mezzo senza farlo gravare prevalemtemente sull'anteriore.
 
1853547
1853547 Inviato: 14 Giu 2007 10:35
 

Non ho una carenata, e di solito manca poco che mi sieda direttamente sul serbatoio. icon_confused.gif

Stare in avanti mi da la sensazione di maggiore controllo, a quanto pare sto sbagliando, non ho mai provato a fare curve stando seduto nella porzione posteriore della sella, è possibile farlo anche con un amoto senza semi manubri come la mia?

Chiedo perché nelle frenate mi è facile scivolare in avanti e non so se sarà facile provare.

Lamps! icon_biggrin.gif
 
1855019
1855019 Inviato: 14 Giu 2007 12:55
 

anche io ho una naked..anzi la tua stessa(x accagiacca) e mi trovo molto bene a d arretare con il sedere nelle frenate per poi mantenerlo nella fase di piega.. come han detto prima oltre ad abbassare il baricentro e favorire l apertura del ginocchio verso l asfalto ti mantieni piu dinamico soprattutto nelle traiettorie stradali dove le correzioni e curve che chiudono piu del previsto vanno affrontate fluidamente.. precedentemente stavo anche io a ridosso del serbatoio e guidavo con molta meno fluidità e precisione senza contare che in caso di avvallamento della strada si sbattono i sacrosantissimi sul serbatoio 0510_sad.gif e ci si destabilizza.. detto questo posso dirvi che mi sono illuminato a riguardo tirando le prime staccatine nei tornanti in discesa e ho visto che è l unico modo in cui riesco a piegar la moto quasi come in salita.. saluti
 
1855761
1855761 Inviato: 14 Giu 2007 13:59
Oggetto: Re: Distanza bacino-serbatoio (guida "al limite")
 

x_y ha scritto:
ciao a tutti,
nel corso degli anni ho modificato sostanzialmente la mia posizione di guida nelle pieghe "al limite". In particolare, sono finito a guidare con il bacino praticamente sempre incollato al serbatoio. Quando invece ero agli inizi tendevo a restare più arretrato, semmai con la parte alta dello stomaco più vicina al serbatoio.
L'impressione che ho adesso è che la posizione più avanzata porti ad una guida più nervosa e più fisica (direi "di corpo"), mentre la posizione più arretrata renda la guida più fluida. Inoltre, nel primo caso tendo a "buttare giù" la moto usando il manubrio, mentre nel secondo caso tendo a seguire la moto che scende.

Cosa ne pensate? Secondo voi quale posizione è più efficace (nella guida in pista o comunque al limite)?

Grazie


Ma l'altezza del pilota ?? Penso che dovremmo intavolare una discussione partendo anche da questo dato !! Se uno è piccolo si ritrova praticamente sdraiato sul serbatoio e arriva naturalmente ai manubri !! Se uno è lungo si ritrova o alto di busto e le braccia piegate che sovrastano i manubri oppure arretra il sedere per allungarsi un pò e distendere le braccia.

Ho notato che alcuni preparatori/piloti amatoriali che conosco mettono (per i piloti alti) un tampone in neoprene sul serbatoio, nel punto di battuta con l'inguine, in modo da tenere arretrato il sedere. Così si ha un punto di riferimento fisso e di appoggio, che aiuta, quando si fanno le staccate, a non avanzare.

Un pilota piccolo non potrà mai arretrare più di tanto però è già basso di baricentro stando in posizione naturale !! Quindi in un certo senso è avvantaggiato.

Che ne pensate ??
 
1855938
1855938 Inviato: 14 Giu 2007 14:16
 

JakeDaFoggia ha scritto:
anche io ho una naked..anzi la tua stessa(x accagiacca) e mi trovo molto bene a d arretare con il sedere nelle frenate per poi mantenerlo nella fase di piega.. come han detto prima oltre ad abbassare il baricentro e favorire l apertura del ginocchio verso l asfalto ti mantieni piu dinamico soprattutto nelle traiettorie stradali dove le correzioni e curve che chiudono piu del previsto vanno affrontate fluidamente.. precedentemente stavo anche io a ridosso del serbatoio e guidavo con molta meno fluidità e precisione senza contare che in caso di avvallamento della strada si sbattono i sacrosantissimi sul serbatoio 0510_sad.gif e ci si destabilizza.. detto questo posso dirvi che mi sono illuminato a riguardo tirando le prime staccatine nei tornanti in discesa e ho visto che è l unico modo in cui riesco a piegar la moto quasi come in salita.. saluti


Grazie, mi hai illuminato icon_biggrin.gif
In effetti la fluidità mi manca, come la padronanza in discesa.
Da quello che scrivi sembra tu abbia indicato i miei maggiori problemi.

Non vedo l'ora di provare, tra l'altro l'effetto noci schiacciate l'ho provato più di una volta icon_rolleyes.gif icon_lol.gif

Lamps!
 
1856160
1856160 Inviato: 14 Giu 2007 14:50
 

accagiacca ha scritto:
JakeDaFoggia ha scritto:
anche io ho una naked..anzi la tua stessa(x accagiacca) e mi trovo molto bene a d arretare con il sedere nelle frenate per poi mantenerlo nella fase di piega.. come han detto prima oltre ad abbassare il baricentro e favorire l apertura del ginocchio verso l asfalto ti mantieni piu dinamico soprattutto nelle traiettorie stradali dove le correzioni e curve che chiudono piu del previsto vanno affrontate fluidamente.. precedentemente stavo anche io a ridosso del serbatoio e guidavo con molta meno fluidità e precisione senza contare che in caso di avvallamento della strada si sbattono i sacrosantissimi sul serbatoio 0510_sad.gif e ci si destabilizza.. detto questo posso dirvi che mi sono illuminato a riguardo tirando le prime staccatine nei tornanti in discesa e ho visto che è l unico modo in cui riesco a piegar la moto quasi come in salita.. saluti


Grazie, mi hai illuminato icon_biggrin.gif
In effetti la fluidità mi manca, come la padronanza in discesa.
Da quello che scrivi sembra tu abbia indicato i miei maggiori problemi.

Non vedo l'ora di provare, tra l'altro l'effetto noci schiacciate l'ho provato più di una volta icon_rolleyes.gif icon_lol.gif

Lamps!

Che dolore icon_cry.gif icon_cry.gif
 
1863122
1863122 Inviato: 15 Giu 2007 12:52
 

grazie per le risposte (in attesa delle prossime che spero arriveranno)
a proposito di altezza pilota, sono 1.75 quindi non certo alto ma la mia moto è molto compatta, quindi non credo sia questo il problema.
spero di fare qualche km in più (magari in pista) e farmi un'idea più precisa, seguendo "le sensazioni".
 
1877061
1877061 Inviato: 18 Giu 2007 9:39
 

Sabato ho fatto un bel 250 km di sole curve, val trebbia e d'aveto per intenderci.
Sono stato in fondo con il sedere e anche se non proprio sdraiato sul serbatoio piu' allungato.
Incredibile la postura è piu' corretta la sento inoltre mi affatico meno e sono piu' efficace.
Ho quasi chiuso del tutto la gomma dietro mi mancano uno o due mm.

L'unico problema è che buttando fuori anca e spesso il ginocchio mi risulta leggermente piu' lento il cambio di direzione anche se non mi serviva essere maggiormente veloce.
Inoltre curve che facevo in seconda le ho fatte quasi tutte in terza una guduria!
Ho da migliorare parecchio, ma la pustura corretta fà la maggior parte della guida.

Grazie dei consigli icon_wink.gif
 
1879365
1879365 Inviato: 18 Giu 2007 13:50
 

ieri ho guardato in tv la sbk, senza pensare alla gara ma cercando di scorgere meglio questa benedetta posizione di guida.
poi questa mattina (in pausa caffè!) ho fatto un giro fra le foto dei vari siti internet (moto gp, no altre foto!).
onestamente, quando scendono in piega i piloti mi sembrano tutti appiccicati al serbatoio

per es:

immagini visibili ai soli utenti registrati


(http://it.eurosport.yahoo.com/070611/21/p3ae.html)

riporto alcuni post di autori vari in altri forum (NON sono farina del mio sacco, NON sono la Bibbia)

Premesso che non sono Slight o Biaggi, ma cerco di volta in volta di migliorarmi, ecco quanto ho imparato e studiato nel corso del tempo. Tralascio volutamente la parte riguardante le traiettorie in curva (ci sarebbe da scriverci un libro), tranne che per un piccolo consiglio: vanno prese larghe in entrata (ma sempre restando nella propria corsia) e chiuse in uscita. In pratica il punto dove la moto è più vicina al bordo interno della curva (punto di corda) non è a metà curva, ma più spostato verso la fine della curva stessa. Facendo le curve in quel modo dovrete arrivare in staccata (frenata), partendo a frenare molto quando si è ancora in rettilineo e affievolendo man mano l'azione sul freno all'approssimarsi della curva (arrivare attaccati ai freni in piena curva è un disastro...); quindi si mollano i freni e si inclina la moto (sotto vi spiego come impostare al meglio il corpo) tenendo il gas parzializzato (senza accelerare ne decelerare con il motore) fino alla corda; infine appena passata la corda si può dare gas, ma attenzione: se la vostra moto è molto dotata in fatto di CV fate in modo di non essere troppo brutali, se non volete che il posteriore vada a pattinare per i cavoli suoi, inducendovi in brutti sovrasterzi. Uscendo dalla curva stando vicini al bordo interno alla stessa vi permetterà di dare gas prima ed essere più veloci, e vi darà quel margine di sicurezza in più che vi consente di non finire nell'altra corsia (o fuori strada se la curva è a sinistra) se avete preso la svolta troppo veloci. E ora veniamo alla posizione del corpo: la prima regola è quella di stare bassi con il torace: non dico sotto il cupolino con il casco, ma quasi. Abbasserete il baricentro e vi sembrerà più semplice inclinare la moto. Altra cosa: finché state frenando il vostro fondoschiena dovrà essere più indietro possibile sulla sella, così da limitare le perdite di aderenza del pneumatico posteriore, appena iniziate la curva bisogna fare l'esatto opposto, quindi tutto avanti per caricare l'avantreno. Cercate di essere fluidi in questi movimenti, in modo da non scomporre la moto. Il punto più critico è la posizione da assumere quando si inizia la curva: ricapitolando siamo bassi (con il torace molto vicino al serbatoio) e seduti "tutto avanti"; a questo punto bisogna inclinare la moto: il vostro sedere (stando sempre avanti sulla sella) dovrà spostarsi e sporgere leggermente all'interno della curva, voi dovrete "ruotare" leggermente in modo che il ginocchio interno alla curva si trovi grosso modo all'altezza della classica presa d'aria che sulle carenate serve a far uscire l'aria calda proveniente dal radiatore: in pratica dovete "montare" il serbatoio (aiuta molto avere le pedane arretrate da competizione o stare sulle pedane con la punta dei piedi), nello stesso tempo dovrete spostare il peso che grava sulle pedane in modo che per l'80% pesi sulla pedana interna alla curva; a questo punto bisogna "tirar giù" la moto: si ruota leggermente il manubrio dalla parte opposta a quella verso cui dovete girare (è un cosa abbastanza naturale, se ci fate caso lo fate già...), contemporaneamente con l'avambraccio della parte del vostro corpo esterno alla curva vi appoggiate al serbatoio e "tirate giù" la moto con quello; vi troverete in questa situazione: sedere avanti sulla sella e spostato all'interno della curva, peso del corpo all'80% sulla pedana interna alla curva, torace sul serbatoio ma spostato verso l'interno della curva, avambraccio esterno che fa presa sul serbatoio e parzialmente disteso, braccio interno tutto piegato, con la mano che è abbastanza vicina al casco (per via del torace che si è apostato all'interno della curva). Ora la moto dovrebbe essere in piega (o voi per terra...GRATT). Percorrete tutta la curva fino a un po' oltre la corda in questa posizione, ricordandosi di non togliere peso alla pedana interna, e nel frattempo appoggiandovi-spingendo (non è proprio corretto, ma mi viene solo questo termine...) sul semi manubrio ESTERNO alla curva (se spingete su quello interno fate un braccio di leva che tende a far perdere aderenza all'avantreno). Dopo la corda, quando ormai stare per accelerare, ritornate gradualmente in posizione normale (sempre stando bassi sul serbatoio) tirando su la moto... E il gioco è fatto.
E' IMPORTANTE CHE FACCIATE QUESTE COSE CON CALMA E SENZA PRENDERVI RISCHI INUTILI. SE AVETE UN CIRCUITO VICINO A CASA PROVATE LI'. IN OGNI CASO EVITATE LE STRADE TRAFFICATE E PROVATE IN MODO GRADUALE, DA PIANO A SEMPRE PIÙ FORTE. NON CERCATE DI ANDARE OLTRE I LIMITI VOSTRI O DELLA VOSTRA MOTO.
Ciao a tutti, Gentle

_____________


Le principali differenze tra una moto stradale ed una da corsa risiedono nella posizione del busto e soprattutto nella sua inclinazione rispetto all’asse verticale. Una moto da corsa presenta pedane più alte ed arretrate, per favorire la leva con cui si spinge su queste in inserimento di curva e per consentire una corretta azione sulla ruota posteriore. Inoltre favoriscono una buona posizione del corpo, un’ottima capacità di controllo della moto agli angoli di piega più accentuati e agevolano lo spostamento del peso sull’anteriore. La sella risulta, poi, più alta di una stradale, i semimanubri sono molto vicini al pilota e costringono ad una posizione piuttosto raccolta, dando la sensazione di essere quasi seduti sulla ruota anteriore. Sempre parlando dei semimanubri, questi sono posizionati molto in basso, per permettere di caricare meglio la ruota anteriore sia in piega che in entrata di curva e sono di solito piuttosto inclinati e chiusi verso il serbatoio. Tutto ciò rende più efficace la spinta su quello interno in ingresso di curva, aumenta la sensibilità del pilota e permette inserimenti molto rapidi. A parte qualche regola generale, la posizione e l’assetto del pilota, su una moto da corsa, resta un fattore fortemente soggettivo a seconda dello stile di guida. A tal proposito possiamo ricordare l’enorme differenza d’assetto e di alloggiamento del pilota tra le due Aprilia 250 GP guidate da Loris Reggiani e Pierfrancesco Chili di dieci anni fa (cioè nel 1992). Stessa moto, tempi sul giro estremamente simili, ma un assetto del tutto diverso, estremo, completamente caricato sull’avantreno, con la sella alta ed i semimanubri bassi per il forlivese; il secondo preferiva invece un’impostazione più stradale e meno costrittiva, eppure i tempi sul giro non si discostavano di molto. Differenze di questo tipo ci sono anche oggi tra molti piloti, e non riguardano solo l’inclinazione del busto o l’altezza della sella. Ad esempio sulle Suzuki 600 Supersport del team Alstar Corona dello scorso anno troviamo Fabrizio Pirovano che guidava con un assetto più estremo e pistaiolo, mentre Chambon preferiva addirittura semimanubri alti, piuttosto aperti e poco inclinati; questo permetteva al pilota francese di mantenere una guida ricca di reminiscenze crossistiche e da Supermotard, fatta di perdite di aderenza col posteriore e veloci controsterzi, sia in entrata che in uscita di curva.
Come puoi notare quindi la posizione di guida resta un fattore estremamente personale, soprattutto quando si parla di guida in pista e con moto da corsa.
L’impostazione di molte moto sportive stradali, infine, si avvicina ormai notevolmente a quella da corsa, sia per le dimensioni che per la posizione che il pilota si trova ad assumere una volta in sella.
La corretta posizione in frenata è quella con il busto quasi diritto ed il più bloccato possibile, in modo da non determinare con i suoi spostamenti ulteriori variazioni di carico e maggiori scompensi d’assetto tra il posteriore e l’anteriore.
Bisogna agire con forza sulla leva del freno, soprattutto nella prima fase della frenata; è sbagliato invece iniziare a frenare in modo leggero per poi aumentare la pressione progressivamente. L’inserimento e la piega sono poi la fase più critica e delicata di tutta la curva, soprattutto quando si inserisce la moto con i freni ancora tirati. Il peso del corpo si porta solitamente all’interno, in modo da spostare il baricentro più in basso ed inclinare meno la moto a parità di velocità di percorrenza. Il ginocchio interno è portato molto in basso e arriva solitamente a contatto con l’asfalto; in questo modo fa un po’ da sensore per il pilota, aiuta a gestire l’inclinazione e rappresenta anche un ulteriore punto di appoggio per la dinamica della moto. I piedi vanno tenuti sulle pedane, con quello interno che si posiziona con la punta sulla pedana ed il tallone leggermente verso l’esterno: questo migliora la sensibilità del pilota a ricevere e reagire prontamente a tutti i segnali trasmessi dai pneumatici e dalle sospensioni. Per quanto riguarda infine la pressione sui semimanubri, di solito si spinge su quello interno alla curva, in inserimento e alla corda, per mantenere sotto controllo la ruota anteriore. Si spinge invece su quello esterno in uscita ed in accelerazione. Per le pedane vale lo stesso discorso: quella interna è fondamentale in inserimento e durante la fase di percorrenza, quella esterna diventa più importante durante la fase di accelerazione e uscita.
In particolare spingendo sulla pedana interna alla curva si carica la ruota anteriore, mentre spingendo su quella esterna si porta il peso sulla ruota posteriore; facile capire, quindi, come in fase di accelerazione o di iniziale perdita di aderenza del posteriore sia utile spingere con decisione sulla pedana esterna per mantenere il massimo contatto della ruota motrice con l’asfalto. Ti ricordo comunque che lo stile di guida può variare facilmente da pilota a pilota, anche a parità di tempo sul giro, a seconda dell’impostazione della moto, del suo peso, dei pneumatici e delle sospensioni utilizzate.
Torneremo spesso ed in maniera molto dettagliata, sulla corretta posizione da tenere in moto e sulle tecniche da utilizzare nella guida in pista.

______________

La differenza piu' evidente tra la guida su strada, anche sportiva, e la guida al limite in circuito sta nell'entita' dello spostamento del corpo sulla sella. Anche chi non ha mai guidato in pista, quando ci si impegna su una strada di montagna tutta curve, finisce, un po' per istinto e un po' per imitazione delle foto viste sui giornali, per spostare il busto all'interno della curva. Molti arrivano anche a spostarsi effettivamente sulla sella ed ad aprire il ginocchio interno.
Ci si rende cosi' conto che, a parita' di velocita', si puo' inclinare di meno la moto, e, quello che molto piu' importante, si puo' percorrere una curva con la stessa inclinazione ma a velocita' parecchio piu' sostenuta. Questo dipende dal fatto che il baricentro del complesso moto-pilota (il baricentro e' definito come il punto di applicazione della forza peso) si sposta all'interno, e questo spostamento controbilancia in maniera piu' efficace la forza centrifuga, che, combinata con l'attrito dei pneumatici dull'asfalto, tende a fare rovesciare moto e pilota verso l'esterno della curva. Quello di cui non ci si rende conto, pero', e che non si e' MAI spostati abbastanza.
Mi spiego: normalmente, quando si gira in circuito le prime volte, non si fa che esagerare i movimenti appresi nella guida sportiva su strada. Si crede di avere il sedere completamente fuori dalla sella e di avere la gamba interna alla curva aperta a 90 gradi. Beh, nella stragrande maggioranza dei casi non e' vero.
Cosi' puo' succedere, come e' capitato a me all'inizio, di raggiungere inclinazioni davvero maiuscole, arrivando a strisciare generosamente le pedane, SENZA toccare con il ginocchio e con conseguenze pessime per la sicurezza e per l'efficacia della condotta in curva.
Quindi, bisogna spostarsi di piu' e meglio. Ci vuole un sacco di tempo per farlo davvero bene, e mi sembra che solo i piloti professionisti non abbiano piu' nulla da imparare in questo senso.
Innanzitutto bisogna curare la posizione del piede sulla pedana, assolutamente primordiale per aprire la gamba come si deve. Molti - io compreso - credono all'inizio di sbagliare il movimento di apertura, di essere semplicemente pigri o di avere la tuta troppo stretta (non sto scherzando: qualcuno all'inizio mi ha detto "se non apri abbastanza e' perche' hai la tuta in due pezzi, con la tuta intera non avresti problemi...").
Invece e ' tutta questione di piede. Quando guidiamo in rettilineo, abbiamo normalmente il piede appoggiato sulla pedana con la punta che guarda in avanti. L'errore che quasi tutti commettiamo all'inizio e' quello di cercare di portare all'esterno il ginocchio mantenendo il piede con la punta in avanti.
Per aprire bene, ci insegnano i professionisti, la prima cosa da fare e', prima dell'inserimento in curva, spostare il piede interno in modo da avere la punta della pedana esattamente nell'incavo tra alluce e secondo dito del piede. A questo punto, portando il ginocchio all'esterno il piede subisce un movimento di rotazione SENZA torcersi. Si finisce cosi' con la punta del piede che guarda in basso, e la gamba libera di aprirsi come si deve. Altro che tuta stretta...
Per quanto poi riguarda il movimento del posteriore, gli esperti ci fanno notare che non e' mai e poi mai e poi mai abbastanza accentuato. Ancora una volta, all'inizio sembra di essere letteralmente 'appesi' alla moto, poi si guardano le foto o i filmati fatti dagli amici, e ci si rende conto che in realta' ci si e' mossi appena. La posizione giusta e' quella che ci vede davvero 'appesi', tenedoci al serbatotio con l'incavo del ginocchio e del gomito esterni, e ALMENO con tutta la natica interna fuori dalla sella. Di fatto, la posizione migliore ci vede appoggiati alla sella con la coscia, e praticamente TUTTO il sedere fuori.
Inoltre, ricordatevi di queste due regole d'oro:

1) L'esperienza mostra che i principianti arrivano a spostarsi col corpo abbastanza in fretta. Quello che spesso fa difetto, e che e' particolarmente difficile da correggere e' la posizione della testa. La testa non deve stare in linea con la moto, ma, visto che siamo 'appesi' all'interno, il casco deve cercare di essere in linea col retrovisore interno.

2) Il movimento del corpo e' di traslazione verso l'interno della curva e NON di rotazione attorno alla moto.
 
1882565
1882565 Inviato: 18 Giu 2007 20:42
 

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Ultima modifica di pigsurfnero il 19 Giu 2007 10:27, modificato 2 volte in totale
 
1884194
1884194 Inviato: 19 Giu 2007 7:16
 

grazie per le fonti citate, magari qualcuno potrà non essere d'accordo su questo o quell'altro aspetto della seduta in sella, ma per lo meno abbiamo vagliato più ipotesi e consigli.
grazie!
gio
 
1885868
1885868 Inviato: 19 Giu 2007 11:31
 

grazie per i riferimenti ma la loro lunghezza è scoraggiante...secondo voi al corso di guida sicura che devo fare in settimana insegnano anche di queste cose?
 
1939847
1939847 Inviato: 26 Giu 2007 18:12
 

MI DOMANDO:che necessita' c'e' di piegare la moto in curva?
la velocita' o la fluidezza nel percorrere quelle curve di montagna che tanto ci piacciono ,parte dal proposito di affrontarle nella velocita' giusta, timonando se e' precios ,solo un poco pero', e possibilmente esasperandola al massimo per poi tagliarla verso l'interiore, pero' poco freno, velocita' giusta, e leggero movimento del busto e della spalla verso l'interno della curva ad affrontare-
qui in spagna ne vedo di tutti i colori ,pero' come e' che quelii che vedo fare i numeri alla valentino arrivano sempre ultimi? icon_question.gif
 
1939912
1939912 Inviato: 26 Giu 2007 18:20
 

la moto la devi piegare per forza in curva, è una legge fisica, sopra i 30kmh la moto se non piega non curva... icon_wink.gif

ritornando in topic, in un corso di guida mi hanno detto che ci deve sempre essere una distanza dal bacino al serbatoio perchè se no ci si tende ad avvitarsi sul serbatoio e comunque il busto rimane troppo eretto e si finisce per caricare troppo l'anteriore, senza contare che quando si rialza la moto in uscita in quella posizione le si fa una specie di "sgambetto" rendendo la guida poco fluida icon_wink.gif
un altro motivo è sempre la fluidità della guida, ogni movimento deve essere fatto con calma e la moto ti ripaga, si arriva in staccata con il sedere attaccato al codone della moto e si inizia già ad aprire la gamba e spostare fuori il sedere, poi in ingresso curva c'è solo da effettuare quella spinta sul semimanubrio per far scendere la moto in piega e spostare il busto verso lo specchietto interno, tutto con calma e mantenendo la posizione (per quanto riguarda la distanza dal serbatoio) che si è impostata in staccata icon_biggrin.gif
 
1940595
1940595 Inviato: 26 Giu 2007 19:48
 

anchio sono uno di quelli che ha guidato x troppo tempo attaccato al serbatoio. ora guido moooolto + distante e devo dire che oltre sentirmi + fluido nella guida in generale ho migliorato sensibilmente le curve destrorse e quelle in dicesa.
 
1947267
1947267 Inviato: 27 Giu 2007 15:15
 

alex09 ha scritto:
...
ritornando in topic, in un corso di guida mi hanno detto che ci deve sempre essere una distanza dal bacino al serbatoio perchè se no ci si tende ad avvitarsi sul serbatoio
...


in effetti ho la tendenza ad avvitarmi sul serbatoio, che cerco di contrastare "tirando indietro" la spalla interna alla curva.

grazie 1000 x i commenti
 
2004143
2004143 Inviato: 5 Lug 2007 15:37
 

Ciao a tutti.
Si guido purtroppo anch'io attaccato al serbatoio e spero che i vostri consigli mi aiutino a guidare meglio.
Ciao icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif
 
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