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L'educazione stradale s'ha da fare
Scritto da creedline - Pubblicato 29/06/2007 15:29
Quando penso al mio piccolo incidente e a quelli più gravi che si vedono tutti i giorni sul giornale (sgrat sgrat...), mi rendo conto che l'indisciplina di chi guida l'automobile è una delle cause principali di eventi del genere, insieme alla nostra scarsa visibilità...

Non sono Einstein, e certamente la mia idea è venuta in mente anche a qulcun altro, magari a qualcuno che ha la possibilità di agire sul sistema in modo da ottenere qualche risultato.

Chiaramente in Italia poco è stato fatto niente in questo senso.
In Gran Bretagna, invece, le campagne di educazione stradale e di sensibilizzazione sulla sicurezza dei motociclisti sono all'ordine del giorno.
Credo che ci siano due modi per far sì che le persone, alla lunga, assumano un determinato comportamento auspicato dall'autorità:
  1. la coercizione: qualsiasi metodo che obblighi direttamente (per esempio i dissuasori per ottenere una diminuzione della velocità) oppure indirettamente (ovvero i metodi deterrenti, tipo i tutor in autostrada o quei cartelli dove appare la velocità alla quale si sta procedendo) la persona ad assumere il comportamento richiesto.
     
  2. l'educazione: ovvero qualsiasi dispositivo che, alla lunga, faccia sì che il comportamento corretto diventi automatico, e quello scorretto appaia evidentemente sbagliato.

Secondo voi, qual'è, alla lunga il metodo più efficace, economico e sicuro?
Anch'io la penso così. Anche il governo britannico sembra essere d'accordo con noi, guardate:

SPOT TELEVISIVO 1978

SPOT TELEVISIVO IDENTICO MA IN ONDA IN QUESTO PERIODO (in coda c'è uno spot del 2005)

SPOT TELEVESIVO SUL PROBLEMA DELLA VISIBILITA' DEI MOTOCICLISTI "COSA DOBBIAMO FARE PER ESSERE NOTATI?"


Questi sono solo alcuni esempi di come il governo britannico ha tentato di affrontare il problema.
Funziona? Boh. Però sono cose che colpiscono e restano in mente. Magari qualcuno che ha visto lo spot ne parla al lavoro o con gli amici e, chissà, al prossimo incrocio qualcuno ci penserà, guarderà una volta di più, ci vedrà e noi torneremo a casa con tutte le ossa sane.

E' probabile che succeda una cosa di questo tipo? Direi di no. Ma la possibilità esiste. E quando c'è in ballo la mia pellaccia, sono facilmente propenso ad accettare qualsiasi cosa che riduca la possibilità di diventare una decalcomania sull'asfalto. E se riesco ad immaginare le vostre facce, anche voi che leggete siete d'accordo con me.

Dovremmo PRETENDERE educazione stradale più capillare e mirata per tutti, dovremmo PRETENDERE controlli più severi su chi si siede al volante delle automobili: possibile che su alcuni TG ogni tanto ci sia la notizia del 95enne che ancora guida la sua auto? POSSIBILE???

Perché non imporre dei controlli periodici di guida con un istruttore di scuola guida, con tempi variabili a seconda dell'età dei soggetti? Che so, ogni 10 anni fino a 50 anni, poi ogni 5 fino a 70, poi ogni anno fino a quando l'idoneità non viene più concessa.

Questo vuole essere uno spunto di riflessione sul fatto che noi motociclisti, esposti più di tutti ai rischi della strada, dovremmo far sentire la nostra voce e PRETENDERE che, se qualcosa può essere fatto per ridurre questi stessi rischi, questo qualcosa DEVE essere fatto.

E l'educazione stradale è un buon punto di partenza.

P.S. Se masticate un po' l'inglese, andate a vedervi il sito sulla sicurezza stradale del governo britannico, un esempio di civiltà.
 

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Commento di: Davide il 29-06-2007 15:32
Volevo farti i complimenti per l'articolo... da noi cose del genere non si sono mai viste, speriamo davvero di poter arrivare a fare capire che esiste anche la moto...
Commento di: elleenne63 il 29-06-2007 17:46
senza scatenare polemiche , alcuni giorni fa stavo ritornando dal mare in macchina.... quando da una curva è uscita una r1 a palla nella mia corsia , ci siamo mancati per un pelo.
Quindi che tu sia in macchina , camion , moto , bicicletta e quant'altro occupi la strada non puoi pensare di essere il solo padrone.
Giro prevalentemente su due ruote e cerco di essere prudente , e sono del parere che i controlli sono per tutti fermo restando che siamo quelli che si fanno più male in caso d'incidente.
un saluto a tutti.
Commento di: crazy-cbr il 30-06-2007 10:18
sono daccordo con te, l'educazione dobbiamo impararla tutti noi motociclisti compresi. Molte volte capita che una macchina esca dallo stop senza vedere la moto, ma chiediamoci anche a che velòocità andava la moto........ nel mio quartiere c'è un ragazzo con un cbr che percorre la mia via (due corsie in pieno centro dove ci sono parchi ed è piena di parallele), a velocità ben superiore ai 100, se esce una macchina dallo stop come si può pretendere che lo veda??? è brutto da dire ma dai oggi dai domani non può sempre andare bene. riflettiamo anche su questo................ciao a tutti
Commento di: Cesco92 il 29-06-2007 20:52
un mio amico in motorino ad un incrocio è stato investito da un vecchio di 80ntanni....per fortuna se l'è cavata solo con un po di contusioni
Commento di: TonioSan il 30-06-2007 02:40
Sembra che in inghilterra abbiano ridotto gli incidenti del 40%, tra auto moto ecc...al momento c'è un controllo capillare attraverso la videosorveglianta collegata con le centrlai che in tempo reale controlla di tutto e di più attreverso la targa (sei assicurato, con chi, incidenti causati, precedenti contravvenzioni...)
In italia la vedo dura, molto dura arrivare a qualcosa del genere, per due motivi:
-interessa far cassa piuttosto che far prevenzione
-l'educazione ci manca proprio sotto tanti aspetti e questo è uno di quelli , sembra sempre che debba essere qualcn altro a darla.

Si dovrebbe partire dalle elmentari a creare un certo senso civico passando attraverso l'educazione stradale, il concetto di legalità di rispetto ecc...

ai voglia quanto siamo indietro...
Commento di: raiven il 30-06-2007 03:18
bisogna partire dai più piccoli è l'unica soluzione ecco perchè ultimamente si investe tanto in questo senso...
Commento di: sakamoto il 30-06-2007 20:06
Il mio pensiero è alquanto polemico nei riguardi dell'educazione stradale, non perche io sia contrario ad essa o perche ritenga non ve ne sia bisogno anzi... ma credo che l'educazione stradale faccia parte dell'educazione civica e quindi dell'educazione in generale.
Non si può fare educazione stradale e basta.
L'educazione è frutto del lavoro di tante parti sociali, in primis i genitori, poi la scuola e poi i media.
Essere educati significa pensare che non esistiamo soltanto noi al mondo mentre per strada vedo soltanto persone sempre piu arroganti e stupide, il loro atteggiamento sarà il punto di partenza dei loro figli, ai voglia a fare educazione stradale quando l'esempio primo è totalmente negativo.
Commento di: Barone_Rosso il 01-07-2007 00:52
Mi viene spontaneo sottolineare all'ottimo "pezzo" di creedline che oltre agli automobilisti indisciplinati, tra di noi ne esistono molti altri che con quei primi se la battono alla pari se non peggio.
Parafrasando Blade Runner... ho visto cose che voi non potete comprendere... decerebrati col cellulare incastrato nel loro jet che alla guida del loro scooter, s'incazzano pure se gli chiedi strada suonandogli (sono in corsia di sorpasso alla metà della velocità massima consentita ed alla loro destra... il deserto), ti mandano pure a quel paese... poi ti osservano e... mentre a brutto muso li osservi negli occhi e li sorpassi... fanno pure finta di nulla, vigliaccamente... o Basaglianamente che sia.

Mi corre l'obbligo però di aggiungere, che anche tra le fila di noi motociclisti esistono buone percentuali di scavezzacollo impuniti e, nel quotare TonioSan e sakamoto (e non solo perché Io possiedo una jap), vorrei evidenziare che oltre a "nutrire bene il vivaio" non possiamo dimenticarci degli "ultra" che girano indisturbati.
(Aò, eh sò 40 anni che guido... Sì, ma sò pure 40 anni che nùn metti la freccia, "genio" che non sei altro!)

Colpa anche mia... e nostra, ovvero della nostra "inerzia", ehssì, perché è da mesi che anche "qui", noi si parla profusamente di sicurezza, ma poi come reale costrutto ...Io ancora non sono riuscito a poter registrare un gran che di "attuato" ...se non le molte belle parole e gli ottimi intenti che condivido... ma che però sono ancora ...deserti nei fatti.

Non fraintendetemi, non vuole essere polemica questa mia, ma solo il sottolineare, pungolandoci, che noi tutti (Io per primo mi ci metto) si deve uscire al più presto da questa pessima inerzia suicida e "fare" qualcosa ...cose semplici, incisive... dobbiamo farci sentire... frantumare i "cocomberi" a quanti più è possibile, e già da "ieri" dobbiamo denigrare a tolleranza zero, per default ed in automatico, tutti "gli approcci" spericolati e le loro imitazioni... attuate col mezzo a due ruote... pena la nostra (di categoria intendo) immediata perdita di credibilità quando si parla e si dovrà un giorno (lo spero tanto) trattare, con le parti istituzionali... per rivedere "le loro casse" finto-preventive, le leggi che le tutelano, gli impianti fatiscenti e la sicurezza nelle strade ...usate proprio dalla "carne da macello" che affoga nel suo solito "bagno de sangue" ...e che alla fine siamo e saremo... solo noi.

Se ne parla sempre più di sicurezza, benissimo... ma ora forse è arrivato il momento di dare una svolta alle nostre amabili, condivisibili e simpatiche chiacchere.

Dovremmo cercare di concretizzare anche una stupidissima "cosa" replicabile da ciascuno di noi ...ecco perché "spingevo" per la Commemorazione Contemporanea Ciclica su tutto il territorio Nazionale...
Ragazzi, noi siamo tanti... famose sentì e vedè, magari pure un attimo inviperiti, ma almeno determinati.

Con l'augurio di riuscire a poter vedere una prossima realizzazione di un "qualcosa" almeno simile nel target...
Grato per l'attenzione, buon w/e e,
Lamps
Commento di: nico74 il 03-07-2007 00:34
Ottimo articolo, su di un problema veramente serio.
Certo è assurdo che dobbiamo prendere esempio da una nazione in cui le due ruote sono usate in proporzione molto meno che in Italia..
Basta vedere la mia città, Roma, dove ormai anche la sig.ra 50enne è costretta a salire sulle due ruote se vuole raggiungere il posto di lavoro in tempo..
Noi Italiani abbiamo veramente bisogno di una seria educazione stradale, ed è semplice dire iniziamo dalla scuola, dai bambini.. e agli altri 20 milioni di patentati che ora girano per le strade quando ci pensiamo...
Forse una seria campagna pubblicitaria potrebbe fare qualcosa, si sa la tv, le immagini rimangono impresse...
Come soldi, basterebbe utilizzare l'1% degli introiti derivanti dalle multe che vengono fatte ogni anno a carico delle due ruote.
cmq come lo spot inglese, delle persone che vanno in giro nude, per farci sentire bisogna fare qualcosa di eclatante.
e' da tempo che penso ad un giorno di sciopero delle due ruote, cosa succederebbe, se per un giorno nessuno prendesse la moto, lo scooter, per andare a lavoro, ma usasse la macchina o i mezzi pubblici per andare a lavoro?
E' da fare....
nico


Commento di: Corvorosso il 03-07-2007 09:19
E' vero, anche secondo me, l'educazione è la prima cosa su cui puntare, ma non è per insegnare ad andare in giro in macchina, in moto o altro, ma per insegnarci a considerare l'altro persona, con una dignità propria. Ne consegue che uno è educato su qualsiasi mezzo usa, anche il tram. Anche le forze dell'ordine, dovrebbero contribuire a fare educazione, quindi usare i mezzi coercitivi per correggere gli utenti della strada, fermando per parlare e magari anche multare chi esagera, chi non guida con correttezza, in questo caso anche la mancata segnalazione di svolta il non portarsi nella parte giusta della strada prima di svoltare, anche sui mezzi pubblici, chi fà casino, chi importuna le persone, chi non cede il posto a sedere agli anziani, in poche parole seguire le persone, facendo le dovute osservazioni al loro atteggiamento, non mettendosi in fila a fare la multa per divieto di sosta o nascondersi con l'autovelox oppure a dirigere il traffico come un automa. Ma a questo punto, anche chi usa le nostre tasse deve essere a sua volta educato, quindi mantenere il manto stradale in buono stato, adeguare i cartelli dei limiti di velocità al luogo in cui sono messi perchè siano veramente in grado di essere rispettati, non fare le strisce pedonali con il contorno verniciato che risultano scivolose, pattugliare di più le strade per educare e prevenire. In questo contesto anche l'uso delle telecamenre in autostrada diventa di aiuto, chi osserva deve avvisare la pattuglia delle scorrettezze di un dato utente, e questi devono intervenire per fermarlo, in autostrada è meglio un "criminale" a 150 Km/h disciplinato o un deficente che zig-zaga con la macchina peggio che se fosse in moto in ore di punta a traffico rallentato a 80Km/h?
Scusate la lunghezza ma le cose da dire in merito sono tante...

Buona giornata

Corvorosso