Dopo il mio precedente articolo “La nuova patente Europea”, che prende in esame, il nuovo sistema del rilascio della patente di guida (per moto) approvata dal Parlamento Europeo, e che in Italia dovrà entrare in vigore nel 2013, voglio tornare sull’argomento per cercare di chiarire alcuni aspetti, poiché avere e usare un mezzo a due ruote con la “futura” patente europea diventerà più costoso e difficile.
Chissà se tra 10 anni qualcuno ancora prenderà la patente per la moto? La domanda sorge spontanea, leggendo ciò che prevede la normativa “europea”. Ma per chi va in moto saranno dolori già da quest’anno, senza dover aspettare il 2013! Il Governo infatti ha deciso di varare una serie di provvedimenti che riguardano multe e burocrazia, ma portano importanti novità anche sulla sicurezza e sulle patenti. I motivi? Gli ultimi dati sugli incidenti stradali (più di 5.000 vittime l’anno, tra cui molti ragazzi tra i 18 e i 24 anni) e la scarsa efficacia “preventiva” della patente a punti e dei sistemi di rilevamento elettronico, argomento che ho già trattato precedentemente con l’articolo “Sicurezza stradale: a chi interessa?”. Non sperate in ripensamenti “tardivi” dei politici: tutti i provvedimenti sono in linea con le norme comunitarie. Vediamo quindi di cosa si tratta.
Multe più salate:
Siamo “quasi” tutti d’accordo, chi sbaglia deve pagare, ma qualcosa da dire sugli aumenti delle multe scattati dallo scorso 1 gennaio 2007, l’avremmo da dire! Attenzione, sono il primo e credo di non essere il solo, a chiedere maggior sicurezza sulle strade e la giusta punizione dei trasgressori del C.d.S. Però vorrei sapere perché aumentano solo gli importi relativi alle violazioni di gravità media o piccola e restano invece immutate, quelle per le gravi violazioni come la guida in stato di ebbrezza o la partecipazione a gare di velocità, punite ora con il fermo amministrativo mentre in precedenza era prevista la confisca (e la sicurezza?). La sanzione per chi passa col rosso costerà ora 140 euro (prima era di 138 euro), mentre il divieto di sosta passa da 35 a 36 euro. Previsti anche 2 euro in più per chi non indossa il casco, 5 in più per chi supera il limite di velocità di non più di 40 Km/h (da 143 a 148 euro) e 13 in più per chi lo supera di oltre 40 Km/h (da 357 a 370 Km/h).
Pratiche più salate:
E’ in arrivo un’altra “batosta” che riguarderà tutte le operazioni burocratiche dei veicoli a motore. Aumenteranno i costi di gran parte delle pratiche che si fanno in Motorizzazione: per intenderci immatricolazioni, revisioni, rilascio e duplicati delle patenti.
Una recente circolare della Agenzia delle Entrate (prot. N. 954-21291/2006) ha disposto che il certificato medico rilasciato dal cosiddetto medico di famiglia, da produrre all’atto della richiesta di rilascio del patentino, deve essere in bollo (14,62 euro) al pari di quelli rilasciati dagli “ufficiali sanitari” (i medici della ASL), così come previsto dall’articolo 119 del C.d.S. Prima di questa circolare invece non era richiesto il bollo (fatta eccezione per quelli rilasciati dagli ufficiali sanitari della mutua).
Più difficile “recuperare” la patente. Con il decreto legge del 30 marzo 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 maggio 2006, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha apportato alcune importanti modifiche al regolamento che disciplina i corsi per il recupero dei punti della patente di guida. In particolare chi perde delle ore di lezione durante i corsi di recupero è tenuto a recuperare le ore perse entro quindici giorni. In caso contrario dovrà ripetere tutto il corso dall’inizio.
Neopatentati controllati:
In attesa che il Ministero dei Trasporti metta a punto il nuovo C.d.S., il ministro dei Trasporti Damiano Bianchi ha proposto una serie di provvedimenti per ridurre drasticamente il numero di incidenti stradali che vedono coinvolti in prima persona molti giovani neopatentati. In attesa di conoscere i dettagli, ecco i punti principali di questa rivoluzione:
- Introduzione di limiti di potenza più severi per i neo patentati.
- Una sorta di esame di verifica dopo un certo periodo di tempo, per ottenere l’abilitazione alla guida dei veicoli più potenti.
- Riforma delle modalità per il rilascio della patente, a giudizio di molti “troppo facile”: verranno modificate sia le prove pratiche sia quelle di teoria. In effetti, si inizia a parlare finalmente di esami “veri”.
L’accesso per gradi:
L’idea della patente unica europea non è male. Purtroppo nel metterla in pratica ha prevalso un’orientamento che, cercando di rendere graduale l’accesso alle moto di maggiori cilindrate e prestazioni, paradossalmente ottiene l’effetto opposto. Si impongono infatti cinque ore di scuola guida per passare da una categoria all’altra: ma in alcuni Paesi queste lezioni possono costare anche 500 euro. Si finisce così per incentivare l’accesso diretto alla patente A non limitata.
Tutte le categorie:
Innalzato il limite di età. La Terza Direttiva sulle Patenti stabilisce nuove età e nuove categorie di patenti.
Patente AM: viene introdotta in Europa questa nuova patente specifica per i cinquantini che prevede un esame teorico. Ai singoli Paesi è lasciata la facoltà di richiedere anche un esame pratico. Si potrà prendere a 16 anni, ma i singoli Paesi hanno facoltà di abbassarla a 14 anni (come in Italia) o elevarla a 18 anni.
Categoria A1: continuerà a essere quella che permette di guidare moto di 125 CC. Si potrà ancora prendere a 16 anni o a 18 (a discrezione degli Stati membri). Ma qui cade la gradualità: in pratica, a 16 anni si può scegliere se prendere la patente AM o la A1 senza avere fatto necessariamente due anni di pratica con un mezzo meno potente!
Categoria A2: Si potranno guidare moto di cilindrata superiore ai 125 CC, ma a potenza limitata. L’età minima per conseguirla resta fissata a 18 anni. Poiché tra il conseguimento della A1 e della A2 devono obbligatoriamente passare due anni, i Paesi che avranno fissato il limite della A1 a 18 anni vedranno però scivolare a 20 anni il limite della A2, la potenza massima della moto “limitata” viene elevata dagli attuali 25 a 35 Kw (cioè da 35 CV a 48 CV): alla faccia della sicurezza!!!
Categoria A: abilita a guidare mezzi di qualunque potenza e si potrà conseguire due anni dopo la A2, a meno che non si abbiano 24 anni compiuti: in questo caso si può accedere direttamente, anche senza alcuna esperienza.
E’ colpa della patente Europea:
Gran parte delle misure urgenti decise dal Governo, sono pesantemente “ispirate” alla normativa che il Parlamento Europeo ha approvato a Bruxelles a fine 2006 per conseguire la nuova Patente Europea. Con l’entrata in vigore di queste norme, andare in moto e prendere la patente diventerà sempre più difficile e costoso (le scuole guide ringraziano…). Ma per quanto riguarda la sicurezza, si ha il timore che la situazione non cambierà di molto.
Quando entrerà in vigore?:
La nuova patente entrerà in vigore tra sei anni, precisamente nel 2013. A partire da quella data, i Paesi membri avranno 13 anni per mettersi in regola e uniformare anche tutte le patenti già rilasciate.
Vediamo ora con la patente attuale, quali sono le categorie e quali moto si possono guidare:
Patente A:
Conseguita prima dell’01/01/86, permette di guidare qualsiasi tipo di moto, anche nei Paesi dell’UE.
Conseguita tra l’01/01/86 e il 25/04/88, permette di guidare qualsiasi tipo di moto, ma solo in Italia.
Conseguita tra il 26/04/88 e il 30/09/93, permette di guidare qualsiasi tipo di moto, anche nei Paesi dell’UE.
Conseguita dopo il 30/09/93, la situazione si è complicata:
A 16 o 17 anni; si ottiene la A1. L’esame va sostenuto con una moto di cilindrata compresa tra 75 e 125 CC e potenza non superiore a 11 Kw (15Cv).
Dai 18 ai 20 anni; si ottiene la patente A.
A 21 anni; si ottiene la patente A, se l’esame viene svolto con una moto di potenza inferiore o uguale a 25 Kw (34Cv). Si ottiene la patente A3, se l’esame viene svolto con una moto di potenza uguale o superiore a 35 Kw (48Cv).
Con la patente A, conseguita dopo il 30/09/93 facendo l’esame con una moto di almeno 120 CC. di cilindrata e potenza inferiore o uguale a 25 Kw (34Cv), consente di guidare, per due anni, moto di qualsiasi cilindrata, ma con potenza massima di 25 Kw (34Cv), trascorsi i due anni, si trasforma automaticamente in A3, che consente di guidare qualsiasi potenza.
Patente A1:
Conseguita fino al 30/09/99, prima dei 18 anni, abilita alla guida di moto fino a 125 CC. e con potenza massima di 11 Kw (15Cv) e senza passeggero. Compiuti i 18 anni, si guidano moto di qualsiasi cilindrata, ma con potenza massima fino a 25 Kw (34Cv), con possibilità di trasportare un passeggero. Dopo i due anni non ci sono più limiti di potenza.
Conseguita dopo il 30/09/99, prima dei 18 anni, abilita alla guida di moto fino a 125 CC. e con potenza massima di 11 Kw (15Cv) e senza passeggero.
Compiuti i 18 anni, per poter guidare moto di qualsiasi cilindrata e con potenza massima fino a 25 Kw (34Cv), occorre sostenere un nuovo esame pratico, su un motociclo con cambio manuale, che faccia almeno 100 Km/h e che abbia una cilindrata di almeno 120 CC. Trascorsi due anni dal nuovo esame pratico non ci sono più limiti di potenza.
Patente A3 (=A “senza limiti”):
Significa che è stato sostenuto l’esame con una moto con potenza di almeno 35 Kw (48Cv). Questa patente, conseguibile solo a 21 anni, abilita alla guida di moto di qualsiasi cilindrata e potenza.
Patente B:
Conseguita prima dell’01/01/86, permette di guidare qualsiasi tipo di moto, anche nei Paesi dell’UE.
Conseguita tra l’01/01/86 e il 25/04/88, permette di guidare qualsiasi tipo di moto, ma solo in Italia.
Conseguita dopo il 25/04/88, si possono guidare moto fino a 125 CC. e con potenza non superiore a 11 Kw (15Cv), ma solo in Italia.
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