Caratteristiche, limiti di età e di potenza delle moto per la patente che in futuro diventerà standard europeo

Il Ministro dei Trasporti (Bianchi) da tempo chiede la revisione dell’esame per la patente, dimenticando forse che l’Europa ha appena varato la terza direttiva sulla licenza di guida che porterà molte novità per gli italiani. Tanto per cambiare si comincia dai motociclisti (chissà perché?).

Il nuovo sistema di rilascio approvato dal Parlamento Europeo a Dicembre è abbastanza complesso e scandisce ogni passaggio di categoria con un’esame supplementare e probabilmente con un corso pratico, ma questo si vedrà solo in futuro.

Si inizia con il patentino per il ciclomotore che la nuova direttiva porta a 16 anni, con la possibilità per i singoli paesi Europei di rilasciarlo a 14 anni come avviene oggi, o a 18 come qualche Paese vorrebbe fare, si prosegue con la patente A1 a 16 che permette di guidare il 125, limitato a 11 Kw come oggi ma con un rapporto peso potenza massimo di 0,1 Kw/kg.

A 18 anni si potrà chiedere la patente A2, direttamente o dopo una verifica per chi ha conseguito la A1, e con almeno due anni di esperienza. Cresce il limite di potenza, 35 Kw, e diventa favorevole anche il rapporto peso-potenza, 0,2 Kw/kg invece che 0,16. Così decadrà il limite di cilindrata.

A 20 anni e con almeno due anni di esperienza si potrà infine conseguire la patente A, senza alcuna limitazione, ma anche in questo caso bisognerà fare prima un esame o training pratico. L’apprendistato dovrà obbligatoriamente essere svolto con la patente A2, si potrà diversamente richiedere l’accesso diretto, portato però a 24 anni, in luogo dei 21 attuali.

In pratica l’Unione Europea impone una crescita graduale, scandita da continue verifiche, per portare le super potenze delle moto attuali. Ma il complesso sistema di passaggi, con l’obbligo di continui esami e corsi pratici presso la scuola guida, con un minimo di 7 ore da pagarsi di tasca propria, rischia di surclassare le potenze più piccole, orientando i futuri motociclisti verso l’accesso diretto a 24 anni. Se così avverrà, l’obbiettivo di una crescita costante attraverso potenze, gradualmente sempre maggiori, sarà destinato a fallire.

Sarà per anticipare questa tendenza che la UE ha rivisitato anche l’esame pratico che diventerà più severo, con prove da fermo: sistemare la moto sul cavalletto, parcheggiarla; controlli di sicurezza: pneumatici, luci, catena, ecc.. ecc..; manovre d’emergenza: scartare un ostacolo fisso a 50 km/h, guida in autostrada e altro.
Bisognerà dimostrare una reale padronanza della moto.

La nuova patente dovrà entrare in vigore al massimo entro il 2012 in tutti i Paesi della UE, ma considerando gli annunci fatti di recente dal Ministro Bianchi, l’Italia non dovrà aspettare così a lungo.

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