Il carburatore ha il compito di miscelare la benzina con l’aria così da formare la miscela che verrà mandata alla camera di combustione e successivamente fatta esplodere.
Esso fa si che venga aggiunto l’olio che andrà a lubrificare il carter (cuscinetti e gabbia a rulli) ed il cilindro e che verrà espulso dopo essere stato
bruciato.
Il carburatore è dotato di tre circuiti: minimo, progressione e massimo.
Andiamo ad analizzarli separatamente.
CIRCUITO DEL MINIMO
La sua importanza è molto rilevante nella fase di rilascio e funziona fino 1/8 dell’apertura del gas.
Il getto del minimo ha lo scopo di regolare la quantità di benzina all’interno del circuito stesso.
Questo circuito lavora accoppiato alla vite aria o della miscela( ciò varia con il variare delle tipologie di carburatori) ed opera nella maggior parte dei casi sul regime di rotazione del minimo anche se il suo effetto si estende nella prima apertura del
gas.
Il getto del minimo troppo grande potrebbe causare i due problemi che ora vado a
presentare:
- Il motore risponderà in maniera pigra all’acceleratore e i giri verranno presi molto lentamente.
- Il motore faticherà nel rimanere acceso avendo un minimo veramente basso.
Il getto del minimo troppo piccolo invece :
- Rischio di grippaggio in staccata
- Diminuzione del regime, in fase di chiusura, rallentata
- Risposta migliore da parte del motore per l’acceleratore
Solitamente, su carburatori fino a 24 mm, il getto del minimo preferibile viene già montato di serie e per effettuarne la regolazione basta variare la vite aria o miscela (a seconda della sua posizione).
Se la vite è posizionata accanto all’attacco del filtro la vite è per la regolazione aria; se invece è situata a valle della valvola a saracinesca è per la regolazione della
miscela.
- Vite aria: affinché la carburazione ingrassi bisogna avvitare la vite
- Vite miscela : affinché la carburazione ingrassi bisogna svitare la vite
CIRCUITO DI PROGRESSIONE
Il seguente circuito usa un foro che concorre nel circuito del minimo ed evita esagerati smagrimenti nel momento in cui la valvola è aperta tra 1/8 e 1/4 della corsa.
Anche questo circuito è gestito dal getto del minimo.
Utilizzato per migliorare la carburazione nel percorrere curve medio-lente .
CIRCUITO DEL MASSIMO
Gli elementi più importanti per tarare il circuito del massimo sono: lo spillo conico e il getto massimo (il cui termine tecnico è gigleur).
Da 1/4 a 1/2 dell’acceleratore interviene lo spillo conico utilizzato per limitare il gigleur che in queste fasi risulterebbe troppo grande, quindi fino a metà apertura intervengono sia lo spillo conico che il getto massimo.
Mentre, a 4/4 (piena apertura del gas), interviene solo il getto massimo; da considerarsi è anche che, se il gigleur fosse troppo grande, l’errata carburazione si avvertirebbe anche ad un’apertura pari a 1/4; caso in cui interverrebbe il getto del minimo.
Necessario a volte, a pari apertura di acceleratore, risulta:
- Smagrire la miscela
Spillo più basso. Utilizzato quando si presenta una situazione nella quale il motore è troppo pigro a prendere i giri.
- Ingrassare la miscela
Spillo più alto. Utilizzato quando si presenta una situazione nella quale il motore è troppo pronto alla risposta del gas.
La scelta del getto massimo viene effettuata attraverso tentativi, percorrendo lunghi tratti (la minima distanza è 1km) a tutto gas e successivamente è necessario smontare la candela ed accertarsi riguardo la colorazione dell’ elettrodo.
L’elettrodo centrale deve essere color nocciola, se invece il suo colore risultasse essere più scuro (tendente al nero) si dedurrebbe una precedente carburazione (agli alti) grassa e quindi bisognerebbe diminuire il gigleur.
Una colorazione chiara (tendente al bianco) sarebbe la diretta conseguenza di una carburazione troppo magra.
Un altro ruolo svolto dal getto del massimo è rivestito durante la fase di accelerazione dove è necessario che il circuito del massimo entri rapidamente in circolazione.