La buona messa a punto delle sospensioni è una condizione imprescindibile per
ottenere buoni tempi sul giro dalle moto (per approfondimenti,
qui si trova un articolo sulla
regolazione delle sospensioni).
Uno degli aspetti su cui più si lavora per l'ottimizzazione delle sospensioni è l'eliminazione del fenomeno detto
chatter.
A partire dal 1995, ha fatto la sua comparsa questo nuovo termine tecnico nel
glossario delle corse.
Si tratta di un'oscillazione rapida della sospensione, che si comprime e si estende in maniera ciclica quando la moto è inclinata.
Questa oscillazione è percepita dal pilota sotto forma di una serie di saltellamenti successivi che compromettono la perfetta aderenza della gomma a terra.
Per evitare che questo fenomeno si produca, è necessario che il complesso telaio-sospensioni abbia la sufficiente rigidità per sostenere il peso della moto inclinata in curva senza deformarsi, riuscendo così a frenare il movimento delle sospensioni e a non innescarne il moto oscillatorio ciclico.
Questo fenomeno fece la sua comparsa a causa del costante miglioramento dei pneumatici e delle sospensioni, specialmente in 125 e in 250.
Infatti, il trasferimento di peso da una ruota all'altra in una frenata è molto maggiore in 500, in Superbike o in MotoGP, dove le moto pesano di più che nelle piccole e medie cilindrate del mondiale.
Per questo motivo il problema non si è mai presentato con le moto più grosse.
Per molto tempo il chatter ha tolto il sonno ai tecnici delle sospensioni.
Sembrava infatti che l'unica maniera di eliminarlo consistesse nel variare le caratteristiche del disegno della sospensione, in modo che cambiasse la frequenza di risonanza, e questo si otteneva cambiando le molle o modificando la precarica degli ammortizzatori.
All'inizio si parlò molto del chatter, ma nel 1997 un tecnico della Showa spiegò che non si trattava del fenomeno tanto frequente come sembrava:
"Ci sono piloti che sono più sensibili di altri", affermò, "e talvolta confondono un'oscillazione provocata da un'asperità dell'asfalto con il chatter".