Tecnica
Cura del nostro abbigliamento tecnico
Scritto da ssmanetta65 - Pubblicato 21/01/2013 16:12
Come prendersi cura dell'abbigliamento tecnico per moto durante la pausa invernale

Si parla tanto del rimessaggio invernale della moto, ma poco del “rimessaggio” dell’abbigliamento. Ho amici la cui tuta e casco sarebbero la gioia di tutti gli entomologi dato l’alto numero di specie di insetti “spiaccicati” e mai rimossi!!!

Personalmente, ed avendone il tempo, mi piace curare la pulizia dell’abbigliamento e desidero condividere con voi le mie esperienze. Non voglio certo scoprire l’acqua calda, ma solo dire la mia in questo settore, sperando di potervi essere di utile. Premetto che sono uno di quei motociclisti che non ama andare in moto con il freddo, per cui verso la metà di ottobre metto la moto in letargo per poi risvegliarla con i primi caldi. Ho quindi abbastanza tempo per porre in atto quanto sto per esporvi.

Cominciamo dal casco. La VISIERA è la nostra finestra sul mondo, per cui va curata in modo da permettere sempre un’ottima visione, preservandola dai graffi.
Io la metto a mollo in una bacinella contenente acqua tiepida, e ve la lascio per qualche minuto, dipende dalle incrostazioni presenti.

Nel frattempo passo agli INTERNI. Ormai, tutti i modelli in commercio posseggono gli interni rimovibili e lavabili. per i caschi che ne sono sprovvisti, invece, esistono in commercio dei validi detergenti specifici in schiuma. Una volta applicato il prodotto, distribuirlo uniformemente con una spugnetta umida strofinando leggermente leggermente, dopodiché lasciare asciugare.

Nel caso di interni staccabili, invece, io utilizzo la seguente procedura:
in una bacinella metto acqua fredda, detersivo per bucato liquido (a me piace quello al profumo di marsiglia, ma è tutto relativo…) e mezzo misurino di ace gentile. Tale prodotto igienizza e non danneggia i colori. Dopo averle immerso nell’acqua la varie parti, le comprimo più volte per farle permeare bene poi le strofino delicatamente tra loro.

Dopo, cambio l’acqua, rimetto i detergenti e lascio le imbottiture in ammollo per qualche minuto mentre mi dedico alla CALOTTA del casco. Vietato usare prodotti aggressivi ed abrasivi, usare sapone di marsiglia (o altro detergente delicato), spugnetta morbida ed un panno asciutto. Qualora le incrostazioni siano pluristratificate, occorre prima ammorbidirle tamponandole con la spugnetta umida oppure stendere su di esse un foglio di carta casa (tipo scottex casa) umido, lasciando agire. Dopo, con la spugnetta umida ed il sapone, strofinare leggermente fino alla rimozione dell’incrostazione poi risciacquare e asciugare con il panno.

Ora torniamo alla visiera. Con un pezzetto di carta igienica bagnata, passare delicatamente sulla superficie ed i moscerini verranno via senza fatica e senza graffiare la visiera. Una volta asciugata e rimontata, il casco è così pronto per essere riposto nella propria sacca porta casco.

Possiamo tornare alla nostra imbottitura, ancora a mollo, che provvederemo a strofinare nuovamente e delicatamente, per passare al risciacquo che dovrà essere accurato per eliminare ogni traccia di sapone. Poi, strizzare delicatamente per fare uscire più acqua possibile, e mettere ad asciugare lontano da fonti di calore. Non dobbiamo avere fretta che asciughi poiché ci potrebbero volere anche dei giorni. Una volta asciutta, rimontiamo il tutto. Quando con la bella stagione ritireremo fuori il casco, sarà come indossare un casco nuovo.

Veniamo ora alla tuta in pelle. Noi a casa possiamo solo provvedere alla pulizia esterna. Per poter agire anche sull’interno occorre rivolgersi alla nostra tintoria di fiducia (se lo fa) oppure al nostro rivenditore. So che alcuni forniscono, tramite terzi, tale servizio di pulitura.

Recentemente, un noto fabbricante di abbigliamento per motociclisti (non posso fare il nome ma su internet potete trovare le necessarie informazioni) ha dato vita ad una promozione molto interessante. Occorre innanzitutto portare i nostri capi (di quella marca ovviamente) dal rivenditore aderente all’iniziativa, il quale li ritirerà e li invierà alla casa madre. Questa provvederà a pulirli dentro e fuori, effettuando il trattamento pelle, verificando lo stato delle cuciture riparando le piccole imperfezioni e, in caso di riparazioni importanti, preparando un preventivo da sottoporre al cliente.

Alla fine il tutto viene restituito al proprietario ad un costo (euro 99,00) che non è di molto superiore a quello che solitamente mi propone la mia lavanderia, con la differenza che la tuta viene sottoposta ad “tagliando” completo direttamente dal fabbricante. Io ne ho approfittato e sono rimasto molto soddisfatto.

Ma torniamo a noi. Innanzitutto, procuriamoci una spugna ed un panno morbidi ed un pezzo di sapone di marsiglia; l’importante è che sia un detergente neutro e non aggressivo. Poi sistemo la tuta in posizione verticale, inumidisco la spugna, la passo sul pezzo di sapone e tampono le incrostazioni. Strofino delicatamente con movimenti circolari fino a che la zona risulta pulita, indi risciacquo per togliere il sapone ed asciugo con il panno morbido (ovviamente asciutto). Ogni volta agisco su piccole porzioni di tuta e, quando ho finito, metto la tuta ad asciugare (anche se sembra asciutta un po’ di umidità è rimasta) per benino per qualche giorno, sempre appesa.

Dopo arriva il momento del trattamento pelle. Esistono in commercio svariati prodotti che svolgono egregiamente il loro compito. Alcuni sono messi in commercio direttamente dai fabbricanti di tute e, quindi specifici, altri sono concepiti per un uso più generico ma vanno ugualmente bene. Mi riferisco, per questi ultimi, alle creme nutrienti che si utilizzano per i divani e le poltrone in pelle.

Comunque sia, con la nostra indispensabile spugnetta asciutta stendiamo un piccola quantità di prodotto sulla tuta, con lenti movimenti circolari e in una ristretta zona. Per precauzione, provare su una zona nascosta e poco visibile della tuta poi, se tutto va bene, procediamo sul resto. Quando la crema è asciugata, con un panno morbido di lana lucidiamo il tutto e riponiamo la tuta, possibilmente in una custodia altrimenti in un armadio, e sempre appesa in modo che resti completamente distesa. Tale trattamento lo effettuo anche una volta in estate, in questo modo non permetto alle incrostazioni di “fossilizzarsi”, rendendo le operazioni di pulitura più agevoli, ma questo dipende da ognuno di voi.

Per quanto riguarda guanti e stivali, stesso procedimento, almeno io faccio così e non ho mai avuto problemi.

Il paraschiena merita un discorso a parte. La parte esterna la pulisco con acqua e sapone mentre per la parte a contatto con il corpo utilizzo il “febreze”, spruzzando abbondantemente il prodotto e lasciando asciugare con cura.

Comunque, qualora non sia stato esauriente, sui siti dei fabbricanti di abbigliamento tecnico sono riportate tutte le istruzioni per una corretta manutenzione dei capi.

Spero di essere stato utile. Un lampeggio a tutti.
 

Commenti degli Utenti (totali: 10)
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Commento di: devargas il 22-01-2013 12:18
Anche io curo l'abbigliamento, in genere per il casco lo faccio di volta in volta con la moto: nel box ho tutta una serie di pezze per vetro, morbidissime ed in microfibra, oltre ad uno spruzzino ricolmo di acqua distillata. Di ritorno da una passeggiata uso pulire il casco dentro e fuori, stessa cosa per la moto a meno che non sia sporca di fango.

Prevenire è meglio che curare, riguardo al casco io indosso sempre il sottocasco, è una precauzione di più contro il sudore, in commercio ce ne stanno alcuni leggerissimi e neutri, diciamo estivi, in fibra di carbonio (o forse con carbonio tra le fibre).

Sempre nell'ottica della prevenzione cerco di essere sempre docciato di fresco e profumato quando indosso il giubbotto: in estate si suda per delle cause ed in inverno per delle altre, il problema è che si suda.

Tolto il lavaggio della foderina interna io il giubbotto (a volte) lo mando al rimessaggio: l'Alpinestar lo fa, ma anche altre case o addirittura indipendenti. Ora, per 35 euro, ho inviato a Roma per pulire e rigenerare velcro ed un piccolo strappo sulla spalla un giubbotto della Spidi al quale tengo.

Comunque reputo interessanti ed utili le informazioni contenute in questo articolo, per cercare di fare bene quelle cose che spesso, per nostra disinformazione facciamo male e proprio quando dobbiamo. (Quando vediamo che i moscerini non ci si spiaccicano più addosso perchè muoiono prima asfissiati). Ah ah, mi è venuta, lo so che non siamo così ".

A meno che, magari, possedendo una Harley, non si desideri rivedere il concetto generale e stigmatizzato di decoro e pulizia. D'altronde, la comune opinione li immagina come filmografia li vuole: "brutti sporchi e cattivi". Ah ah Mr. Green Mr. Green
Commento di: SSMANETTA65 il 22-01-2013 12:44
Ottimo consiglio quello del sottocasco, che di cui mi sono dimenticato ma non sempre è possibile (o consigliabile) usarlo. Io personalmente, quando vado in pista, non lo indosso poichè suderei ancora di più di quanto non faccia normalmente!!!!! Per quanto riguarda l'essere sempre docciato di fresco e profumato quando indosso la tuta.... beh.. non arrivo a tanto, anche perchè dopo devo sempre rifarmi la doccia!! Lamps
Commento di: cucca1959 il 22-01-2013 12:49
Per quanto riguarda il discorso decoro e la pulizia l'uomo, soprattutto se motociclista, HA DA PUZZA'!! Smile
Commento di: SSMANETTA65 il 22-01-2013 13:02
DE GUSTIBUS.......
Commento di: SSMANETTA65 il 22-01-2013 13:06
e, comunque, nel mio articolo mi riferivo al fuori, non al dentro!!!!ah ah ah Pernacchia
Commento di: Flx il 25-01-2013 01:06
Ma come si fa per le giacche tecniche in cordura? Io vorrei metterle in lavatrice a 30 gradi con centrifuga leggera e sapone di Marsiglia...ma faro'male??grazie grazie per dritte ben accette...
Commento di: SSMANETTA65 il 25-01-2013 08:45
In caso di dubbi, vale sempre ed esclusivamente quanto riportato nell’apposita etichetta interna: le indicazioni riportate devono essere seguite scrupolosamente. I capi in tessuto li ho lavati in lavatrice con un programma per tessuti delicati , in acqua tiepida (massimo 30°C) con sapone neutro privo di ammorbidenti (tali additivi sono in grado di indebolire sensibilmente i trattamenti superficiali idro e oleorepellenti (ove presenti), arrivando a danneggiare le resinature e le membrane multifunzionali in Poliuretano e quelle a base di Politetrafluoroetilene (PTFE – Teflon) generalmente applicate sul rovescio del tessuto).
Ovviamente ho precedentemente rimosso le imbottiture e le protezioni ed ho chiuso cerniere o velcri (al fine di limitare l'effetto abrasivo che potrebbero avere sul tessuto o sulle fodere forate interne). Per ridurre al massimo i rischi derivanti dalla centrifuga (anche se leggera), dopo il lavaggio metti i capi dentro una federa e poi usa la centrifuga. Questo semplice accorgimento limiterà le deformazioni che potrebbero verificarsi sul capo. Se vuoi lavarli a mano, usa sempre acqua tiepida (massimo 30°C) con sapone neutro come sopra, frizionando molto delicatamente. Poi centriguga come detto.
Dopodiché fai asciugare la giacca in un luogo asciutto lontano da fonti dirette di luce e calore. SALUTI. Up Leggi
Commento di: Bandido il 25-01-2013 19:56
Non faccio rimessaggio invernale della mot, la uso 12 mesi all'anno, quindi la cura dell'abbigliamento è costante. Non so come fate a stare mesi senza moto.
Commento di: SSMANETTA65 il 27-01-2013 17:53
Buon per te. L'argomento non era "utilizzo della moto", a tal proposito sono stati dedicati vari articoli. Hai consigli supplementari per la cura dell'abbigliamento? Sicuramente la tua esperienza potrà essere di aiuto per tutti. Ciao. Si
Commento di: Ugo51 il 27-01-2013 13:41
l'unica cosa che pulisco sono le saponette Anxious