Tecnica
Effetti del baricentro sulla dinamica della moto
Scritto da de_corsa - Pubblicato 16/02/2008 22:44
Definizione di baricentro esattamente centrato, avanzato, arretrato, rialzato, ribassato e conseguenti effetti sulla dinamica della moto

Premessa: cercherò questa volta di usare un linguaggio più semplice, anche perché per parecchie delle definizioni utilizzate, in particolar modo per quelle riportate in maiuscolo, sarebbe necessaria una spiegazione approfondita o quanto meno un glossario.
Invito i lettori nel dubbio a ricercare il corretto senso di ogni definizioni.

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Le moto sono dei veicoli ad assetto instabile e variabile, nel senso che avvalendosi di due soli “punti” d’appoggio al suolo:
  • non possono reggersi in equilibrio se non possiedono un abbrivio;
     
  • hanno bisogno d’inclinarsi verso il centro della curva per bilanciare, sfruttando il loro stesso peso, l’effetto della forza centrifuga.

L’equilibrio necessario alla marcia si realizza grazie a tre componenti:
  • l’inerzia dinamica acquisita col movimento
     
  • l’effetto giroscopico (inerziale) generato dalla rotazione delle ruote e da tutte le altre masse in rotazione secondo un asse longitudinale, come ad esempio sono albero motore, cambio, ecc. nella maggior parte delle realizzazioni motociclistiche;
     
  • le microcorrezioni effettuate, anche involontariamente, dal pilota durante la marcia: queste correzioni, sempre più necessarie quanto più è bassa la velocità (ridotta quantità di moto del veicolo) comportano un serpeggiamento appena o per niente percepibile del veicolo, in modo da mantenere sempre la proiezione al suolo del baricentro al centro o quanto meno all’interno del sistema formato dalle due aree d’impronta degli pneumatici.

Nella Meccanica delle Forze, qualsiasi accelerazione positiva o negativa, rettilinea o centripeta può essere considerata, a tutti gli effetti dinamici, applicata al baricentro del corpo allo studio.
Grazie a questo assunto, si può determinare in anticipo la tendenza generale di un veicolo a comportarsi in un determinato modo, in rettilineo o in curva, in moto costante o accelerato a seconda della posizione del suo baricentro, da intendersi come sommatoria dei baricentri di moto, pilota ed eventuale passeggero.


Baricentro al centro esatto del sistema -

Ci si può aspettare un comportamento del veicolo quanto più coerente possibile (neutro) alla traiettoria impostata in curva, ciò anche in caso di progressivo scivolamento verso l’esterno.
Il suo comportamento in rettilineo vedrà però una STABILITA’ (quella dovuta solo all’inerzia del veicolo) non eccellente, in virtù della Dinamica del Moto dei Proiettili che stabilisce il mantenimento di un assetto costante solo quando il baricentro del sistema si trova nella mezzeria anteriore del corpo in movimento.
Il suo comportamento in accelerazione e decelerazione servirà da parametro di riferimento per le successive considerazioni.


Baricentro avanzato -

Come appena accennato, una distribuzione dei pesi che privilegia l’avantreno, in ossequio alla Dinamica dei Proiettili, conferisce alla moto una maggiore stabilità direzionale, così come un giavellotto rimane in assetto costante lungo la sua traiettoria solo se il suo baricentro si trova nella parte anteriore.

In curva il veicolo tenderà a SOTTOSTERZARE, allargando progressivamente la traiettoria impostata producendo degli ANGOLI DI DERIVA (cioè scivolamento verso l’esterno) più pronunciati per la gomma anteriore che per quella posteriore.
Sarà comunque possibile recuperare una parte dell’effetto di questa deriva aumentando la rotazione dello sterzo verso l’interno, ma ciò a discapito del margine di aderenza disponibile.

In accelerazione, un baricentro avanzato sortirà due effetti:
  • una minore tendenza all’impennata;
     
  • una minore aderenza della gomma posteriore.
In frenata:
  • una maggiore tendenza al sollevamento della ruota posteriore, con conseguente:
     
  • minore aderenza della ruota posteriore;
     
  • una maggiore aderenza della ruota anteriore, già aumentata dal TRASFERIMENTO DI CARICO in avanti dovuto al rallentamento.

Baricentro arretrato -

Come possono sperimentare tutti i guidatori di scooter, un baricentro arretrato conferisce una certa instabilità del veicolo in velocità, risultando finanche eccessiva la “disponibilità” del veicolo a cambiare direzione di marcia.
Per contro, la ruota posteriore risulterà sempre molto caricata in accelerazione a garanzia di una grande aderenza, disponibile però solo in rettilineo.

In curva il veicolo tenderà a SOVRASTERZARE, ovvero a scivolare verso l’esterno col retrotreno, cosa che comporterà, apportando opportune correzioni di guida (manovra di “controsterzo”), la percorrenza di una traiettoria più o meno coerente con quella impostata ma con un assetto trasversale del veicolo, con l’avantreno che percorrerà una traiettoria più interna di quella percorsa dal retro. Negli altri casi (neutro e sottosterzante) l’avantreno percorre sempre una traiettoria più larga del retrotreno.


Baricentro rialzato -
  • maggiore tendenza all’impennata in accelerazione e al ribaltamento in frenata;
     
  • maggiore trasferimento di carico (e quindi di aderenza alla ruota beneficiata) durante accelerazioni e decelerazioni in rettilineo;
     

Baricentro ribassato -
  • minore effetto del trasferimento dei carichi in accelerazione/decelerazione;
     
  • maggiore rapidità a cambiare inclinazione: ma ciò non significa, come molti pensano, disporre automaticamente di un veicolo più maneggevole. La maneggevolezza è influenzata in modo molto maggiore dalle quote geometriche del veicolo riferite a PASSO (interasse tra ruota ant e post) ed AVANCORSA, oltre alla distribuzione delle masse rispetto al baricentro complessivo (tra due moto dello stesso peso e col baricentro posto nella stessa posizione, quella con le masse più centralizzate risulterà più maneggevole dell’altra);
     
  • maggiore necessità di piegare il veicolo in curva, visto il minor braccio di leva di cui si avvale la forza peso: questo è il motivo che spiega il perché si possano notare scooter piegatissimi in curva, nonostante procedano a velocità angolari ridicole…. Un effetto simile si può ottenere spostando il baricentro (corpo) verso l’esterno della curva, come fanno ad esempio i crossisti per poter sfruttare più vantaggiosamente il fianco della gomma artigliata e per creare istantaneamente un solco nel terreno morbido, che funge così da curva parabolica.

Rimane da far notare che, ai fini dell’aderenza disponibile, QUALSIASI VARIAZIONE DI VELOCITA’ SI APPLICHI AD UNA RUOTA, RISPETTO ALLA VELOCITA’ DEL VEICOLO, COMPORTA UNA DIMINUZIONE DELLA SUA ADERENZA AL SUOLO.

Ovvero:
  • accelerando in rettilineo, ma soprattutto in curva, l’aderenza della ruota posteriore tenderà a diminuire fino allo scivolamento, che si traduce con le popolarmente definite “sgommate” in rettilineo (mitigate dal trasferimento dei carichi) e le “derapate” o “power slide” in curva (amplificate dal trasferimento dei carichi quanto più è piegato il veicolo)
     
  • frenando con la sola ruota anteriore la sua aderenza istantanea in rettilineo tenderà a diminuire anche se alla fine aumenterà per via del trasferimento dei carichi (effetto meno pronunciato nel caso di avantreni del tipo “telelever” o con forcelle tipo Earles) mentre in curva diminuirà drasticamente il margine residuo di aderenza, quanto più inclinato è il veicolo;
     
  • frenando con la ruota posteriore, sia in rettilineo che in curva l’aderenza della ruota posteriore diminuirà, fino al bloccaggio della ruota in frenata, effetto che in rettilineo comporterà la diminuzione di potere frenante della ruota visto il superamento del COEFFICIENTE DI PRIMO DISTACCO dopo il quale l’attrito volvente tra ruota e suolo si trasforma in attrito radente, caratterizzato da un minor coefficiente. In curva (come in rettilineo) una ruota bloccata non ha DIREZIONE PREFERENZIALE per cui comporterà la sua tendenza a partire per la tangente della traiettoria istantanea.

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Gli effetti di tali tendenze meccaniche generali sul comportamento del veicolo sottoposto ad accelerazioni rettilinee o centripete, possono essere mitigati, compensati o addirittura ribaltati da particolari contingenze di assetto, con particolar riferimento alle caratteristiche ed al comportamento (interagenti) di mescole, carcasse, sospensioni considerate sia nella loro geometria, nella loro cinematica che nella risposta elastica. Questi fattori, essendo di grande influenza ai fini dell’aderenza, possono determinare un comportamento del veicolo che si discosta anche di parecchio dalla tendenza dovuta alla dislocazione del baricentro.

L’esempio più semplice può venire ipotizzando l’utilizzo di mescole diverse per le gomme anteriori e posteriori: in tal caso la gomma con la mescola più dura avrà bisogno di una maggior forza peso (a parità di superficie d’impronta) per ingranarsi efficacemente con le rugosità dell’asfalto e quindi un assetto che prevede un baricentro avanzato può anche comportare una maggiore aderenza, a differenza di quanto esposto considerando i soli effetti meccanici delle forze in gioco.

Si ricorda, per finire, che in un moto uniforme o accelerato la forza peso – sempre perpendicolare al suolo - è sempre la stessa in qualunque condizione, sia di assetto che di accelerazione, mentre la corrispondente massa accelerata o a velocità rettilinea uniforme (INERZIA o QUANTITA’ DI MOTO) varia in funzione del quadrato della velocità e incide diversamente sulla dinamica del veicolo, assieme alla forza peso, a seconda dell’assetto istantaneo del veicolo in curva o in rettilineo e a seconda di direzione, verso e punto d’applicazione (sempre il baricentro) dell’accelerazione considerata.

A modeste inclinazioni, ad esempio, la forza peso determina un'aderenza trasversale in genere largamente sufficiente alla svolta del veicolo, mentre ad inclinazioni estreme, oltre alla maggiore valenza della massa accelerata che… ha reso necessaria l’inclinazione stessa, la forza peso finisce per diventare sempre meno sufficiente a contrastare la crescente spinta centrifuga, il cui effetto finale è il progressivo aumento degli ANGOLI DI DERIVA degli pneumatici e quindi della diminuzione di TENUTA DI STRADA.

La soluzione fisica quindi, che permette ad una moto o ad un singolo suo asse considerato di percorrere una traiettoria curva il più velocemente possibile a parità di tutti gli altri parametri, rimane sempre quella di alleggerire la sua massa complessiva e quindi il peso gravante su ogni singolo asse considerato.

Nota! - Per la corretta interpretazione delle considerazioni sopra esposte si raccomanda di non confondere la STABILITA' con l'ADERENZA (ovvero con la "TENUTA DI STRADA") che sono due effetti le cui cause e soluzioni sono per lo più in antitesi tra di loro:
ad esempio un veicolo più pesante è tendenzialmente più stabile di uno più leggero ma, per contro, gode di una minore tenuta di strada.
 

Commenti degli Utenti (totali: 23)
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Commento di: myke il 17-02-2008 09:41
bravo de_corsa... mi sembra un articolo proprio ben fatto ed esauriente in tutte le sue parti. Chiarisce bene cosa non si deve fare per perdere in attrito durante la marcia e come l'assetto della moto in termini di baricentro possa influire sulla stabilità ...
se fossi un professore ti darei un voto ottimo ;)
Commento di: cemb il 17-02-2008 10:02
Questo è il genere di articoli che più apprezzo sul tingavert! Bravo! :-)
Commento di: brambil il 17-02-2008 10:42
Bellissimo articolo, complimenti.
Richiede un po' di attenzione per esser capito ma spieghi tutte le cose in maniera assolutamente chiara, anche a chi di fisica non ha basi solidissime.
Re: Attenzione per esser capito...
Commento di: de_corsa il 17-02-2008 11:13
Intanto grazie a tutti.

La mia titubanza a scriverlo era dovuta proprio alla difficoltà di rendere, con concetti semplici, delle dinamiche non del tutto intuibili a primo acchitto.

Documentandosi, come ho consigliato di fare, sull'esatto significato di tutte le definizioni riportate in maiuscolo, l'articolo riesce molto più intellegibile.

Capisci che non era il caso, in questo contesto, di stilare un glossario propedeutico a questo modesto articolo!! :-)
Commento di: pesa il 17-02-2008 12:07
Davvero bravo...sono appassionato dallo studio delle forze che agiscono sulle nostre moto e tu sei riuscito a dare molte chiare risposte.
Commento di: dino_g il 17-02-2008 16:41
Ottimo articolo, bravo. La lettura dei tuoi interventi è sempre interessantissima ed estremamente utile per capire le cose al di là del fattore "passionale".
Mi piacerebbe leggerne altri.

Grazie, Dino

ps. rispetto alla frese in neretto sulla massa: ecco spiegato perchè curvo sempre pianissimo: sono un grassone! Quindi più del tuning potrebbe una dieta...
Commento di: stefano1960 il 17-02-2008 18:40
complimenti, sarebbe il caso di considera anche il baricentro (piu' o meno) all'interno ? e poi suggerire , in linea di massima, la postura ottimale da tenere in base al baricentro su una moto in pista ( con assetto della moto normale)?
Commento di: de_corsa il 17-02-2008 20:49
Certo stefano, non l'ho fatto in questo contesto perché ho considerato il baricentro... inamovibile dalla volontà del pilota: in caso contrario avrei introdotto altre variabili ed avrei allungato in maniera noiosa l'articolo!

La postura ottimale... non esiste!
:-)) Questo è il bello della moto: è un veicolo per il quale non possono esistere delle vere Scuole Guida Fior di piloti fuoriclasse lo hanno dimostrato negli ultimi 100anni dandosi battaglia sul filo dei millesimi, pur guidando in maniera completamente diversa!!
Commento di: Fra881 il 17-02-2008 20:27
articolo eccezionale come al solito, grazie de_corsa!

ho una domanda: nelle moto sportive e soprattutto in pista si "sfilano" le forcelle, quindi si carica più l'anteriore e il baricentro avanza. si dice di sfilare le forcelle o alzare il posteriore fintanto che non si sente la gomma posteriore che inizia a derapare e che allarga in curva. questa dunque è una idea sbagliata, perchè sfirale le forcelle sortisce l'effetto di avere più stabilità ma meno aderenza in curva sull'anteriore? a questo punto sarebbe abbastanza sconsigliabile effettuare questa modifica...
Commento di: de_corsa il 17-02-2008 21:05
L'effetto PRINCIPALE dello sfilamento delle canne NON E' quello di caricare più l'avantreno e neanche quello di avanzare il baricentro!
Questa è una delle solite credenze popolari.
Con tale manovra più che altro si ABBASSA di un pò il baricentro ottenendo un risultato opposto a quello immaginato: in frenata avviene un minor trasferimento dei carichi, essendo più corto il braccio di leva che genera la coppia di ribaltamento in avanti.

Ma a parte questo, si sfilano le canne per ottenere un effetto ancora più interessante, dal punto di vista dell'assetto: una moto più maneggevole e più propensa a "entrare" in curva.
Ciò perché il valore che cambia, seppur di poco ma in maniera avvertibile, è l'inclinazione della forcella (dimunuisce) e con essa si accorcia l'avancorsa.
Il rovescio della medaglia può essere una moto più ballerina in rettilineo (meno stabile) e più propensa a scomporsi in curva sotto forti accelerazioni.

Nota: un baricentro più basso, come già abbiamo visto nell'articolo, costringe a piegare di più; nelle moto adattate all'uso pistaiolo si risolve questo problema alzando il posteriore ANCHE allo scopo di riportare il baricentro all'altezza dov'era prima dello sfilamento delle canne!
______________________________

Con l'occasione raccomando a tutti di evitare di porre domande nel contesto degli articoli: essendo privi di messaggi di segnalazione, molto difficilmente verranno lette!
baricentro abbassato
Commento di: de_corsa il 10-03-2008 09:39
l'osservazione che ho fatto nel "Nota" di cui sopra è sbagliata e quindi non tenerne conto:
ho anche chiesto a Davide di eliminare questo concetto dall'articolo!!
Commento di: defilante il 20-02-2008 07:48
Complimenti ! descrizione chiara sempice e puntuale. Lo leggero' piu' volte.
Bravo de corsa
Commento di: bigandrea il 21-02-2008 09:27
molto chiaro! complimenti.
Ora però vorrei porti un quesito:se dovessi sfilare le canne forcella, diciamo di 5 mm e in aggiunta un ammortizzatore post. con un interasse superiore di 10mm che reazioni potrei aver?
Commento di: de_corsa il 27-02-2008 21:17
Una moto sicuramente più maneggevole e ballerina: ne ho già parlato poco più sopra in risposta a Fra881

Ribadisco il concetto che queste appendici agli articoli non sono fatte per porre quesiti: per quello c'è il forum!
Commento di: frontierman il 21-02-2008 14:32
Caro Amico,
ottimo artcolo, si vede che parli di cose che conosci bene.
Ti pregheri comunque di aggiungere tutta una serie di consigli pratici derivanti dalla tua conoscenza scientifica e dalla pratica motociclistica.
Renderebbe l'articolo molto piu' godibile.
Grazie comunque, apprezzo lo sforzo e soprattutto il contenuto.
Ciao,
Frontierman
consigli pratici?
Commento di: de_corsa il 05-03-2008 18:13
Ciao Front, è un piacere risentirti,
sviluppare, come proponi, un articolo tecnico abbastanza comprensibile come questo, significherebbe trasformarlo in qualcosa di poco godibile per chi va in giro per il forum.
Non è che non ci avessi pensato...

Ed un forum non dev'essere riconoscibile come il territorio dell'Esperto di turno che pontifica dalle sue pagine senza un contraddittorio, ma anzi un luogo di confronto.
Un articoletto ogni tanto mi... scappa, ma tutto sommato mi piace più il confronto d'idee vivo che trovo in centinaia di topic, e anzi: la maggior parte degli articoli che ho scritto per il Tinga sono nati proprio per mettere "in bella" ed "incorniciare" dei concetti che mi è capitato di sviscerare in precedenza sul forum.
Commento di: ilvekk il 21-02-2008 19:43
Ciao . Non sò quale sia la Tua professione , ma .......... come professore saresti " GRANDE" xkè l'arte di sapersi fare capire e poter così trasferire il proprio sapere , NON è da tutti !!!!
COMPLIMENTI davvero .
Bye.
Commento di: Bruce_ZR7 il 22-02-2008 13:08
Innanzitutto grazie de_corsa che sai dare spiegazioni cristalline di fenomeni quantomai complessi!

Poi la domanda... in maniera molto più tecnica, perchè la posizione del baricentro influisce in questo modo sulla dinamica della motocicletta?

So che la risposta potrebbe richiedere un articolo lungo dieci volte tanto...mi basta qualche indizio conciso, o suggerimento su dove andar a pescare una trattazione teorica del problema;-)
Commento di: de_corsa il 27-02-2008 21:27
Eccoti una risposta sintetica:

Perché qualsiasi accelerazione centripeta venga applicata ad un corpo, ai fini della dinamica può (e deve) essere considerata applicata al suo baricentro.

Quindi se il suo baricentro è spostato in avanti è ovvio che il comportamento del veicolo su ruote (il corpo in questione) tenderà ad allargare progressivamente la traiettoria (comportamento sottosterzante)
mentre se è spostato indietro, il veicolo tenderà al testa-coda o comunque ad un comportamento sovrasterzante.
Un baricentro collocato esattamente al centro darà luogo ad un comportamento "neutro", cioè coerente con la traiettoria inizialmente impostata anche se cominciando a scivolare verso l'esterno si collocherà su di una traiettoria più esterna.
Commento di: djarm il 26-02-2008 18:13
Ciao , bell'articolo ma ho da ridire 1 cosa... alla fine del testo hai scritto :-"ad esempio un veicolo più pesante è tendenzialmente più stabile di uno più leggero ma, per contro, gode di una minore tenuta di strada."-: beh, è proprio il contrario!! lol questo xkè con stabilità si intende la facilità con cui si mantiene un veicolo in rettilineo e la capacità di tale oggetto a modificare la propria direzione di moto; mentre con tenuta di strada ci si riferisce all'attrito esistente tra pneumatico e asfalto. 1 veicolo pesante è più stabile in quanto mantiene meglio il proprio moto rettilineo uniforme ma incontra + difficoltà nei cambi di direzione, mentre nel discorso di tenuta di strada ha 1 maggiore aderenza in quanto tale forza si esprime moltiplicando il coefficiente d'attrito tra ruota/asfalto per il peso del veicolo, quindi a parità di qualità di mescola delle ruote 1 camion ha + tenuta di strada di 1 smart!!! spero di essere stato kiaro.... ciao a tutti!!!!!! lol ;););)
Commento di: de_corsa il 27-02-2008 21:14
Sei stato chiaro ma la tue considerazioni sono alquanto sbagliate!
E' tuttavia un errore comune quando non si hanno sufficienti basi in Meccanica delle Forze.

Se ne sta parlando proprio adesso sul forum in questo topic:
http://www.motoclub-tingavert.it/t221918s.html

Una smart ha di gran lunga miglior tenuta di un camion, PROPRIO PERCHE' E' PIU' LEGGERA.
Così come un 125 svolta più rapidamente di una 800, ed un kart più velocemente di una F1, almeno fino a che il carico aerodinamico non permette alla F1 d'invertire i valori (a velocità fuori portata per un kart)

Tieni presente che in curva la forza peso non agisce più verticalmente ma si trasforma in centrifuga, in percentuale proporzionale all'accelerazione centripeta: in una moto inclinata di 30° peso verticale e spinta centrifuga praticamente si equiparano;
oltre tale valore, più peso significa meno tenuta di strada, c'è poco da fare!
Commento di: Davide il 10-03-2008 10:15
Come richiesto dallo stesso de_corsa (che ringrazio per la segnalazione), è stata eliminata relativa all'angolo di piega e baricentro ;-)
Commento di: user-alma il 27-11-2013 18:17
Davvero gran bell'articolo e molto istruttivo, i concetti trattati sono stati spiegati in modo davvero semplice e chiaro. Grazie