Come da titolo: problema comune a molti motociclisti, ma poi si traduce in mille piccole varianti.
Premetto che per mestiere faccio li programmatore, quindi le mani sono sottoposte a movimenti piccoli ma ripetitivi e nel mio mestiere è piuttosto comune, specie sulla mano destra, soffrire di tendiniti.
Ho arrampicato per diversi anni e li non ho mai avuto problemi particolari nonostante le mani siano ovviamente molto sforzate.
Discorso diverso in speleologia dove, quando usavo gli attrezzi in maniera non ottimale, arrivavo al punto da trovarmi con la mano destra serrata e non riuscire ad aprirla, trovandomi letteralmente costretto a riaprire le dita usando l'altra mano. Problema risolto anni fa migliorando la tecnica, ma ovviamente è indice di un'articolazione piuttosto prona a questo genere di problemi.
Passando alla moto: nell'uso normale non ho nessun fastidio, quando invece mi trovo a tenere un passo veloce per un po' di tempo, specie se si tratta di scendere da un passo di montagna (per ovvi motivi) comincio via via a perdere forza e sensibilità alla mano destra.
Non ho particolare dolore, più che altro è una sensazione di "legnosità" all'avambraccio destro (quindi non la classica zona del polso), non saprei come altro definirlo, ma è come se le dita avessero sempre maggiore "attrito" nel muoversi.
Se lo sforzo si prolunga per abbastanza tempo ho notato anche una certa "scattosità" per cui tendo a non avere più controllo fine e mi trovo a non riuscire a serrare la mano in modo fluido nella prima parte del movimento.
Dimenticavo che uso indice e medio per frenare. Quando comincio a stancarmi particolarmente magari appoggio anche l'anulare, ma non trovo grossi miglioramenti.
Il lato positivo è che comunque la perdita di forza e sensibilità è molto progressiva e anzi tende a stabilizzarsi ad un certo punto, quindi non mi capita mai di arrivare a tirare il freno e trovarmi a non riuscirci in maniera inaspettata e quando comincio ad essere stanco basta rallentare un pochino e guidare più fluidi.
Il lato negativo è che.. beh.. rompe i c******i
A qualcuno è capitato lo stesso genere di problemi? Perché la prima cosa a cui si pensa è la tendinite ma in realtà sospetto non c'entri molto visto che lo sento perlopiù a livello muscolare. Sindrome compartimentale? Mi pare strano visto che ne ho sentito parlare solo da gente che usa la moto in pista in modo prolungato, di certo non da chi si fa la sparata sui passi.
Al di la del consultare un ortopedico e valutare il da farsi, qualcuno ha trovato beneficio con qualche esercizio o con qualche accortezza a livello ergonomico sulla moto stessa? Tipo la leva del freno la tengo piuttosto distante in modo da tenere le dita completamente distese quando non freno, credo sia corretto ma magari mi sbaglio. Ovviamente il peso sulle mani ce lo scarico il meno possibile e lo Z1000SX ha dei semi manubri molto alti e dritti che quindi non caricano male il polso manco in frenata (e infatti non ho fastidi al polso ma l'avambraccio come già detto).
Oltre a questo, visto che è ora comunque di metterci le mani (siamo a 48'000km e la pompa originale sta cominciando a diventare un po' più spugnosa del dovuto), mi chiedevo se una pompa freno diversa e/o il passaggio a dischi da 320 al posto di quelli da 300 possono aiutare a ridurre lo sforzo. Questo con la piena consapevolezza che comunque la moto frena già benone di suo e quest'ultima sarebbe solo un aiuto e non la soluzione al problema.
P.s. brutta cosa la vecchiaia... sti problemi 10 anni fa non li avevo