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Inviato: 20 Giu 2017 21:13
Oggetto: West GP 19/20 giugno valli svizzere e colli Lago Maggiore
Partiamo dal primo distributore della Torino Milano alle 7 sperando di risparmiarci la caldazza della pianura ed in effetti ciò avviene anche grazie alle nubi del mattino che ci accompagnano per tutta la val Vigezzo; sino al confine il manto stradale è sufficiente mentre in Svizzera è un biliardo.
Poco prima di Locarno giriamo verso la val Maggia sino a Bignasco, sarebbe scorrevole non fosse per la lentezza con la quale la si deve percorrere causa limiti di velocità, nulla di che da un punto di vista turistico.
Da Bignasco iniziamo la salita verso la Val Lavizzara e la Val Sambuco, salita condita da un buon numero di tornanti sufficientemente stretti, ripidi e ad angolo acuto, comunque li percorriamo giungendo sino alla diga del lago Sambuco che presenta un livello di acqua modesto causa scarsità di precipitazioni; un poco di foto e poi via verso la diga del Naret salendo ancora per parecchio, qui ci attende la brutta sorpresa: la sbarra che chiude la strada un pò prima della cima è chiusa perché, ci hanno detto, non hanno ancora pulito la strada, non dalla neve ma dai sassi che sono caduti sulla strada dopo il disgelo, nervoso alle stelle perché purtroppo non ho in dotazione sulla moto una tronchesi altrimenti avrei fatto saltare il lucchetto ed in qualche modo arrivavamo in cima.
Premesso che già lo scorso anno non siamo riusciti ad arrivare al lago causa guasto del Gilera Fuoco500 di Lele, evidentemente questo posto non ci dice bene e, per la famosa regola del due, non proveremo più ad andarci.
Comunque riscendiamo a Bignasco ed imbocchiamo questa volta la Val Bavona sino a San Carlo, base di partenza della funivia per Robiei, qui la strada è veloce e scorrevole contornata da casette in pietra da sogno e da alte cascate; a San Carlo prendiamo la funivia che ha una lunghezza di quattro km (non me ne ricordo altre coì lunghe in un tratto solo) ed in cima, con pochi minuti di cammino ci troviamo sul colmo della diga di Robiei dalla quale si gode di una grandiosa vista sul ghiacciaio del Basodino ; da sottolineare che arriviamo alla partenza alle 13 e 10 e la funivia sarebbe partita alle 14 per cui decidiamo di far pranzo in una specie di bettola, risultato: per un piatto a testa ed un pezzo di formaggio 61,70 franchi svizzeri.
Una volta ridiscesi ci tocca attraversare Locarno sotto un sole cocente ed un traffico accettabile vista la cronica lentezza degli svizzeri, comunque arriviamo a Magadino Vira dove iniziamo la salita verso Alpe di Neggia, impegnativa con i suoi millemila tornanti piuttosto stretti, un asfalto così così ed un dislivello superiore ai mille metri; per finire non ci facciamo mancare il passo Forcora che presenta un asfalto migliore più che altro perché, presumo, è sicuramente transitata da lì una corsa ciclistica importante, da sottolineare una splendida vista sul far della sera sul lago Maggiore.
Finalmente in albergo a Luino, a pochissimi metri dal lago, cena poi passeggiata per digerire e a dormire, il tutto con una temperatura scesa parecchio che ci permette un buon riposo.
Il mattino successivo decidiamo di saltare la visita al Campo dei Fiori di Varese causa alte temperature previste e, arrivati rapidamente a Laveno, ci imbarchiamo subito per Intra attraversando il lago prima di diventare l’incudine del sole.
Da Intra ci immergiamo nei boschi per salire verso Premeno e da qui sulla strada in costa che fiancheggia il lago Maggiore, in quota la temperatura è fresca e si viaggia bene, la vista è fantastica disturbata purtroppo dalla foschia che sale con l’evaporazione dovuta al gran caldo nella bassa.
Giunti a Cannobio percorriamo la val Cannobina sino al ricongiungimento con la Val Vigezzo, il percorso è lungo e la strada ci regala un asfalto orrendo e curve strette, un incubo; giunti a Santa Maria Maggiore, piuttosto stremati, ci consoliamo con degli splendidi cannoli siciliani confezionati da un pasticcere trasferitosi in loco dalla Sicilia.
Ultima fatica (si fa per dire) della giornata, l’ascesa all’Alpe Devero, posto carino; affascinante e caratteristica una galleria lunga poco meno di un km, piena di curve e con un fondo stradale a dir poco sconnesso.
Consci della durezza del rientro da Domodossola, rassegnati riscendiamo e ci sottomettiamo alla calura, tanto non c’è altra scelta.
Ringrazio Lele per la compagnia in questa gita bella anche se con qualche ombra, e adesso prepariamoci per la prossima.
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