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Inviato: 27 Apr 2015 9:59
Oggetto: Quando si parla di guida sicura!
Durante la scorsa settimana mi sono messo d'accordo con un caro amico sul da farsi nella giornata di sabato 25 aprile. Detto fatto. Giro in moto con ritrovo a Reggio Emilia con un gruppo di motociclisti reggiani, non solo, per una uscita sull'Appennino bolognese attraversando in sequenza le basse colline reggiane e quelle modeste modenesi tenendo come riferimento finale il passo della Futa. Breve briefing con una descrizione poco chiara e evasiva sulla strada da tenere e le varie tappe da seguire. Su internet era disponibile una cartina ma in pochi l'hanno, anzi nessuno l'ha scaricata poiché grossolana evidenziando solo alcune strade principali. Qui le prime differenze con le uscite del Tinga. Si parte. Con grande commozione ho provato le numerose rotonde che Reggio Emilia ha messo sulle strade che hanno dato al gruppo un effetto elastico. Prima sosta per il caffè in terra modenese e qui i primi smarriti. Non siamo attenti! Chi guida la carovana si alza spesso in piedi per girarsi a osservare chi c'è o chi manca! Il passeggero scatta foto di continuo. Non mi sembrano attenti alla guida! Andiamo avanti e rimango concentrato su quello che faccio. Lasciate le vie statali e provinciali si è deciso percorrere quelle comunali prima e addirittura le mulattiere di seguito a differenza di quanto letto sulla carta! Sterrato e sassi per un breve tratto ha innervosito chi aveva la moto nuova e chi ne era in possesso da poco magari con passeggero! Lievi cadute fanno da contorno! Qui il primo noioso stop con mio disappunto! Tutto per seguire le indicazioni del navigatore! Ma se sei motociclista di lunga data che ti serve quell'optional fonte di distrazione! A guardare il display del gps poco ci manca che si pianta nel retro di una Panda con tanto P sul vetro posteriore! Guarda avanti va là. Ritengo valga la pena vedere e studiare prima il percorso e durante la preparazione dell'escursione apporre le dovute modifiche tenendo presente le capacità medie del gruppo valutando bene il tipo di moto e soprattutto il tragitto che deve essere semplice e chiaro per tutti senza andare a piantarsi in vie sperdute tra stalle e calanchi! Arrivati alle porte del bolognese una strada chiusa. Seconda sosta e attesa di responso di chi è andato in avanscoperta. Moto parcheggiate da schifo occupando il bivio! Ma sarà! Si parte e la deviazione è d'obbligo. Dal centro di un comune del bolognese si lascia la statale per una comunale stretta ricca di insidie! Strappi nell'asfalto a raffica e la moto diventa nervosa. Pure io! Il gruppo si sgrana e si allunga troppo. Fermi ad attendere che si è smarrito! Qui noto la precarietà' della strada piena di buche e sdrucciolo. Ci siamo tutti? Attendo la conta. Si riparte. Altra differenza col Tinga. Quasi in cima dopo Pian di Venola si raggira il monte Sole, si passa da Ripoli e si sale a Pian del Voglio, Fratte, Bruscoli le due frazioni peggiori. Non ho mai percorso una strada in queste condizioni. Terribile. Pochissimi tratti sono da farsi ad andatura turistica lenta. La maggior parte è piena di buche e solchi da paura che permettono al massimo di raggiungere i 30/35 all'ora. Nei tratti di rettifilo non ho visto un metro sano e in curva anche peggio! Sobbalzi e scossoni. Praticamente si è fermi! Quasi quasi scendo e spingo la moto! Una cosa da provare per capire quanto sto raccontando. Uno schifo totale. E poi sento parlare di sicurezza stradale. Cominciamo a tenere in ordine le strade che usiamo tutti i giorni poi ne riparliamo. Mi viene da piangere! Pausa merenda finalmente per rilassarci quanto basta dopo aver praticato dell'enduro con la mia Suzuki stradale. Avendo in corpo un po' di nervosismo chiedo informazioni per le prossime tappe. Si parla di raggiungere un posto singolare non lontano ma bisogna lasciare statale e provinciale. Nel timore di infilarmi in vie poco inclini al mio stile di guida e alla mia moto per salvarla da inutili tragitti e inconvenienti decido lasciare la carovana e il mio amico per tornare verso casa con andatura turistica per rilassarmi e divertirmi. Quello che ci deve essere quando guido la moto. Divertimento e sicurezza prima di tutto. La mia grande passione in questi è messa a dura prova ma resiste comunque perché le belle strade e la buona compagnia esiste.
ciao