Come detto , con questo genere di prodotti , l' utilizzo di pressioni più basse di quelle consigliate per il contesto stradale , porta a farli lavorare rapidamente in un range di temperature più alte di quelle ideali di progetto......
Il "2.4/2.5" da te ipotizzato dovrebbe costituire una buona base d' utilizzo....
Alcuni , "pistando" con gomme stradali , sono usi abbassare le pressioni rilevate "a freddo" dopo alcuni giri , pensando di ripristinare in questo modo l' originale area d' appoggio , ridottasi con l' alzarsi delle temperature (...e della pressione...)....
Purtroppo questa prassi non può evitare (....anzi la accentua....) la tendenza ad uscire dal range ideale di temperature di lavoro che i prodotti stradali hanno quando usati fra i cordoli....
Il conseguente risultato sarà un ripristino dell' area d' appoggio "cercata" , ma abbinata ad un precoce e più rapido innalzamento delle temperature di lavoro (....la carcassa si deformerà maggiormente....) , fino al cosiddetto fenomeno dell' "overheating" (....surriscaldamento....).....
A mio modesto parere , le situazioni meno controllabili nell' utilizzo sportivo , sono 2 : viaggiare con pneumatici "freddi" e con gomme in "overheating".....
In ambedue le situazioni , i segnali che le gomme inviano ai nostri punti di contatto con la moto diventano scarsamente codificabili , le reazioni relative alle perdite di aderenza più brusche e , in definitiva , molto meno gestibili.....
Adotta le pressioni indicate , rilevate "a freddo" prima del trasferimento verso la pista , e non toccarle più.....: se , dopo alcuni giri , aumentando il passo , noterai un peggioramento del livello di tenuta , meglio sarebbe ridurre il ritmo e/o fermarsi per riportare le gomme nel loro range ideale di temperature , piuttosto che tentare di farle lavorare in un modo non corretto riducendo i valori della pressione di gonfiaggio....
quindi mi consigli di impostare 2,5 al posteriore quando parto da casa e non toccarlo più una volta li, giusto?