Piccola premessa. In questo mio intervento, diviso in più parti, parlerò di uomini e del loro sogno e quando i sogni giungono al potere, nulla è impossibile.
HONDA MOTOR COMPANY - La Genesi
La Honda è il frutto della passione di tre grandi uomini: il fondatore Soichiro Honda, il "contabile" Takeo Fujisawa e l'ingegnere Kyoshi Kawashima. Tutti furono uniti da uguale perseveranza, da fiducia incrollabile l'uno nell'altro e dal desiderio di realizzare un grande, immenso sogno: dare vita alla più grande e tecnologicamente avanzata fabbrica motoristica del mondo.
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Soichiro Honda nacque il 17 Novembre 1906 a Komyo, piccolo borgo nella Prefettura di Shizuoka. La famiglia Honda era composta dal padre Gihei, apprezzato fabbro, dalla madre Mika, tessitrice e da nove fratelli, di cui Soichiro era il maggiore. Il piccolo Soichiro dimostrò subito uno spiccato interesse verso la meccanica: spesso assisteva il padre nella sua attività di riparazione delle biciclette e la sua passione giovanile erano gli aerei. L'incontro che gli cambiò la vita avvenne nel 1914 quando, fortuitamente, vide per la prima volta un'automobile, una Ford T, e ne rimase folgorato: i suoi sensi rimasero indelebilmente colpiti dal rumore di quell'auto e dall'odore di benzina.
Nel 1919 Soichiro fu assunto come apprendista nell'officina autoriparazioni Art Shokai Company of Hongo ma rimase deluso dall'esperienza perchè praticamente le sue mansioni erano ausiliare ai lavori domestici in casa del titolare Jhinici Sakakibara. Il terribile terremoto a Tokyo nel 1923 segnò una svolta nel Giappone e nella vita del giovane Soichiro. I giapponesi avevano bisogno di muoversi e lui diede loro quello che volevano. Era il 1928 ed ottenne il permesso di aprire una filiale della Art Shokai ad Hamamatsu, vicino al suo borgo nativo. Erano anni di grande creatività, Soichiro inventò tante cose e depositò molti brevetti ma l'anno chiave fu il 1935 quando fu fondata la Honda Tecnical Research Institute e venne costruita la prima bicicletta a motore di Honda, il Modello A, spinta da un piccolo motore di 50 cc. Nello stesso anno si sposò con Sachi Isobe, donna di gran temperamento che lo affiancò e sostenne nel suo progetto. Nel 1936 Soichiro vendette la Hamamatsu Art Shokai e fondò la Tokai Seiki Jyukogyo. In quegli anni si specializzò nella realizzazione di fasce elastiche per motori, non senza difficoltà. Gli esordi furono disastrosi, le sue fasce si rompevano sempre, per cui Soichiro decise di studiare metallurgia e di porre rimedio alle sue lacune conoscitive. I risultati furono ottimi: Honda riuscì ad accaparrarsi come cliente nientemeno che la Toyota Motor e gli affari cominciarono a prosperare. Purtroppo la Seconda Guerra Mondiale interruppe il grande sogno di Soichiro, che perse tutto e dovette vendere la sua fabbrica alla Toyota. Honda non era un uomo facile ad abbattersi e capì subito che la ricostruzione poteva aprire grandi scenari. Il 24 Settembre 1948 venne fondata la Honda Giken Kogyo Kabushiki Kaisha, meglio conosciuta all'estero come Honda Motor Company Limited, aiutato dal padre Gihei che vendette molte sue proprietà terriere. Soichiro ripartì da dove aveva interrotto: il Modello A ma questa volta aveva al suo fianco un uomo che avrebbe impresso una svolta tecnica alla Honda: l'ingegnere Kyoshi Kawashima. Il Modello A conobbe il successo sperato e finalmente la Honda ebbe i mezzi economici per prosperare e si trasferì dall'originaria sede di Yamashita a quella nuova e più grande di Noguchi. Qui venne messo a punto il Modello D, meglio noto come Honda Dream: un piccolo motociclo di circa 100 cc. con telaio derivato dal Modello A.
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Fu la svolta: a quel punto lo sviluppo tecnologico non conobbe soste e fu la volta del progetto Dream E, un motociclo innovativo per l'epoca con motore di 146 cc a 4 tempi e 4 quattro valvole.
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La crescita della Honda era inarrestabile ma parte del merito è da attribuire a Takeo Fujisawa, l'amministrativo, il contabile, l'uomo capace di capitalizzare i guadagni e di salvare la Honda dalla bancarotta negli anni '50, convincendo i concessionari a pagare in anticipo le moto (metodo ancora oggi usato dalla HRC in MotoGP per il noleggio delle proprie moto da gara).
Dopo un viaggio in Europa, Soichiro capì la necessità di fornire un mezzo ai pendolari e, nel 1958, fu la volta dell'Honda Cub, un motociclo semplice e con dimensioni ridotte dotato di frizione automatica a tre marce.
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L'ultima tappa di uno sviluppo inarrestabile avvenne nel 1960 quando Honda decise di costruire un circuito privato per sviluppare motocicli ed automobili. Nacque il progetto del circuito di Suzuka, posto sulle omonime colline, vicino ad una delle fabbriche Honda. Inaugurato nel 1962, il circuito di Suzuka si distinse subito per essere un impianto all'avanguardia sotto tutti i punti di vista e nello stesso anno si disputò una gara di moto.