raffiduck ha scritto:
Qualche tempo fa anch'io mi sono ritrovato nella tua stessissima situazione.
Forse questo è il ''dramma'' cui vanno incontro le persone più sensibili.
Non ho una cura per sconfiggere l'apatia quindi il mio sarà semplicemente basato su un'esperienza personale. La mia.
Prova a leggere qualche libro entusiasmante, fatto di speranza, di tenacia, oppure a scrivere, su una sorta di diario, tutte le emozioni, gli sfoghi, le paure che attanagliano la tua vita odierna. Le difficoltà che stai incontrando e cosa vorresti per superarle.
Trova il tempo di realizzare qualcosa, una torta, una scultura, un quadro se sai dipingere.
L'apatia di cui parli potrebbe essere causata da una moltitudine di fattori, quindi la soluzione più rapida dovrebbe essere quella di scrollarsi, un pò alla volta, i pensieri o gli ''indovinelli'' che la nostra mente, per un meccanismo di autodifesa, tira fuori.
Alimenta la tua vita di novità, rompi con il passato (con ciò che fa starti male), le abitudini lasciale per un pò in un angolo, frequenta persone nuove, che non conoscevi prima, sforzati anche se è, apparentemente, difficile.
Il Tinga è pieno di bella gente, non credo che tutti conosciamo tutti.
Prenditi un pò di tempo e vai a visitare un luogo della tua città che non hai mai visto prima.
Se riesci documentati.
Il vivere la mia quotidianita' per me e' normale, ho una buona famiglia e lavoro sei giorni su sette... Il problema si manifesta la domenica quando la voglia di andare si fa avanti ma mi frena l'essere sola... Leggo, dipingo e scrivo poesie... Tutto questo aiuta fin che stai con te stessa.... Ma poi? Grazie dei preziosi consigli.
raffiduck ha scritto:
Assapora l'esistenza di mondi nuovi intorno a te, scoprirai di aver visto sempre le stesse cose e ti emozionerai quando rifletterai su quante cose non avevi notato.
Non aspettarti per forza qualcosa dagli altri. La forza più grande sta dentro di te.
Ogni cambiamento è perdita di qualche cosa di noto e avventura dell'ignoto e quindi comporta sentimenti di depressione per la perdita e di ansia per l'ignoto.
La vita ci porta ad affrontare continuamente questi cambiamenti e quindi è sempre presente il rischio di passare dalla depressione fisiologica a quella patologica.
Quello che conta è ritrovare la propria vita con la realtà circostante, evitare quindi che accada una paralisi del divenire, che si abbia paura del futuro, o che esso appaia quasi inaccessibile, dove il presente non è modificabile e non si riesce a trovare più progettualità e tutto quello che ci circonda è irrangiungibile.
Niente di più sbagliato!!!
Ricorda bene in mente quanto sto per scriverti: l'amicizia e l'amore ti raggiungeranno dovunque tu sarai.