Uno mese fa sull forum suzuki comincia una discussione con questo titolo:" Quanto si piega con la GSR?!?. Uno sacco di gente dice la sua finche in 13.09.2009 arriva LA RISPOSTA ( secondo me). Premeto che sono uno fan di BELLEPIEGHE ( l'autore ) pero le sue parole valgono per tutte le moto e per questo che vi riporto la sua risposta ( spero che moderatorii non hanno niente contra )
Citazione:
Premetto che ho letto solo l'ultima pagina di dibattito e non volevo rispondere, ma poi ho deciso di si, non ho resistito a dire la mia.
Premesso che mi fa veramente male al cuore leggere di molti motociclisti che hanno questo senso di frustrazione se non chiudono le gomme o se non riescono a strusciare il ginocchio a terra. Già il titolo del topic è tutto un programma ... e se ne trovano anche di peggio...
Comunque, chiudere le gomme non è sinonimo di manico nè vuol dire bravura assicurata, ma vuol dire curvare rischiando di più: in curva si sta per un certo periodo della sua durata su una superficie di gomma molto ridotto; si chiede molto alle gomme, il limite è molto vicino e basta molto poco per perdere l'aderenza che si ha. Questo significa avere le gomme chiuse.
Ora, se uno va in moto a farsi i giri e l'obiettivo è richiare di più, allora va bene andare a consumare il bordo.
Se l'obiettivo è divertirsi rischiando meno possibile, allora possono essere più utili altre tecniche di guida sicura che presuppongono di piegare meno (e quindi - come giustamernte è stato rimarcato infinite volte - tenere la moto più dritta e quindi più gomma a terra, senza per forza arrivare a toccare 'sto benedetto ginocchio a terra, che su strada, sinceramente mi sembra un'inutile sbruffonata).
Quindi un possibile gradiente potrebbe essere:
fare le curve quadrate: gomma consumata solo in centro (il motociclista che la guida probabilmente deve ancora fare mooolta esperienza e fondamentalmente ha paura, non si fida della tenuta delle sue gomme, non ne sa il limite e non si fida della sua moto... e forse non si fiderà mai) importante è che non sia frustrato, che sia contento lui, che si faccia i suoi giri in tranquillità, che viva serenamente il rapporto con la sua moto (e la sua gomma!)
piegare guidando in sagoma (senza uscire con il corpo dalla moto) e piegare tenendosi un margine di sicurezza, quindi gomma usata anche sui bordi, senza arrivare al limite (consigliato!)
piegare guidando fuori sagoma ma senza il ginocchio a terra: (moto più dritta, margine di sicurezza maggiore, gomma usata più o meno come sopra). Consigliato!
piegare fino al limite del bordo (gomme chiuse) guidando o in sagoma o fuori sagoma o col ginocchio a terra o come vi pare: il margine si assottiglia e basta una cavolata per perdere l'aderenza già al limite.
P.S. Ci sono fiumi di polemiche sul grattare le saponette su strada: il mio parere è che se uno va in pista e apprende, magari facendosi un bel corsetto di guida, come fare, se poi gli viene anche su strada, buon per lui, anche se sono convinto che non sia così "normale" farlo. Sono assolutamente contrario invece a fare tentativi direttamente su strada senza avere prima provato questa "incredibile ebrezza" in un posto protetto qual'è la pista.
Premesso che mi fa veramente male al cuore leggere di molti motociclisti che hanno questo senso di frustrazione se non chiudono le gomme o se non riescono a strusciare il ginocchio a terra. Già il titolo del topic è tutto un programma ... e se ne trovano anche di peggio...
Comunque, chiudere le gomme non è sinonimo di manico nè vuol dire bravura assicurata, ma vuol dire curvare rischiando di più: in curva si sta per un certo periodo della sua durata su una superficie di gomma molto ridotto; si chiede molto alle gomme, il limite è molto vicino e basta molto poco per perdere l'aderenza che si ha. Questo significa avere le gomme chiuse.
Ora, se uno va in moto a farsi i giri e l'obiettivo è richiare di più, allora va bene andare a consumare il bordo.
Se l'obiettivo è divertirsi rischiando meno possibile, allora possono essere più utili altre tecniche di guida sicura che presuppongono di piegare meno (e quindi - come giustamernte è stato rimarcato infinite volte - tenere la moto più dritta e quindi più gomma a terra, senza per forza arrivare a toccare 'sto benedetto ginocchio a terra, che su strada, sinceramente mi sembra un'inutile sbruffonata).
Quindi un possibile gradiente potrebbe essere:
fare le curve quadrate: gomma consumata solo in centro (il motociclista che la guida probabilmente deve ancora fare mooolta esperienza e fondamentalmente ha paura, non si fida della tenuta delle sue gomme, non ne sa il limite e non si fida della sua moto... e forse non si fiderà mai) importante è che non sia frustrato, che sia contento lui, che si faccia i suoi giri in tranquillità, che viva serenamente il rapporto con la sua moto (e la sua gomma!)
piegare guidando in sagoma (senza uscire con il corpo dalla moto) e piegare tenendosi un margine di sicurezza, quindi gomma usata anche sui bordi, senza arrivare al limite (consigliato!)
piegare guidando fuori sagoma ma senza il ginocchio a terra: (moto più dritta, margine di sicurezza maggiore, gomma usata più o meno come sopra). Consigliato!
piegare fino al limite del bordo (gomme chiuse) guidando o in sagoma o fuori sagoma o col ginocchio a terra o come vi pare: il margine si assottiglia e basta una cavolata per perdere l'aderenza già al limite.
P.S. Ci sono fiumi di polemiche sul grattare le saponette su strada: il mio parere è che se uno va in pista e apprende, magari facendosi un bel corsetto di guida, come fare, se poi gli viene anche su strada, buon per lui, anche se sono convinto che non sia così "normale" farlo. Sono assolutamente contrario invece a fare tentativi direttamente su strada senza avere prima provato questa "incredibile ebrezza" in un posto protetto qual'è la pista.