La componentistica della ZZR è quella della Ninja 1000 casomai, non del 600
Gli steli delle forcelle sono da 43 come il 1000, la 600 li ha da 41.
I dischi e le pinze sono esattamente quelli del 1000, anteriore da 310 e posteriore addirittura 250 (maggiore anche della ZX-10 che è da 230), mentre lo ZX-6 ha 300 anteriore e 210 posteriore.
Aggiungo anche che la ZZR è l'unica Kawasaki con la frizione idraulica.
Per non parlare poi (che dir se ne voglia) dell'ABS.
Insomma SECONDO IL MIO MODESTISSIMO PARERE la ciclistica della nostra moto non è poi così male direi , soprattutto se confrontata con le "sorelle" di altri marchi (...la nuova Hayabusa non ha ancoranemmeno i dischi a margherita...).
Per quanto riguarda il telaio, quoto ciò che ha detto Deltabox.
Aggiungo anche che Kawasaki, per limitare il più possibile le dimensioni e per aumentare al massimo la maneggevolezza ha ben pensato questa soluzione del monoscocca, ideato, adottato e sperimentato sulla ZX 12 con notevole successo, migliorandolo ulteriormente.
Vi posto alcuni "vecchi" articoli di illustri riviste di settore .
Buona lettura
Citazione:
...Telaio monoscocca in alluminio di nuova generazione.
Anche la maneggevolezza della ZZR è ottima, al pari delle prestazioni del motore. Mai prima d'ora una moto di tale "stazza" aveva garantito una maneggevolezza tanto brillante. Il segreto? ll telaio Kawasaki, monoscocca in alluminio di nuova generazione, che conferisce alla moto straordinarie caratteristiche di maneggevolezza e di stabilità alle alte velocità.
Citazione:
L’erede della velocissima ZX-12R ha finalmente un nome: si chiama ZX-14R, anche se per l’Europa il nome definitivo sarà ZZR 1400. Totalmente inutile segnalarvi come il passaggio nella sigla da 12 a 14 corrisponda ad un sostanzioso aumento della cilindrata, che lievita da 1.199 cm3 a 1.352 cm3, pur mantenendo fede alla classica architettura quadricilindrica....Maggiori prestazioni in senso globale, dunque, ma c’è di più: nonostante la maggior cilindrata il propulsore ha dimensioni sostanzialmente identiche a quelle dell’unità motrice da cui deriva. Un vantaggio notevole per i telaisti che si sono ritrovati agevolati nella realizzazione della nuova struttura in alluminio. Basata sulla classica struttura “monocoque”, il nuovo telaio consente indici di rigidità estremamente elevati per la sua categoria, a tutto vantaggio del piacere di guidare e della precisione alle alte velocità.
Un telaio cucito attorno al suo motore ed un pacchetto ciclistico pensato per tener ben a bada la sua cavalleria.
Davanti, ad esempio, lavora una bella forcella da 43 mm a steli rovesciati mentre dietro un monoammortizzatore pluriregolabile gestisce il movimento di un generoso forcellone in alluminio dotato di cinematismo Uni-Track.
Notevole anche l’impianto frenante, che basato - come sulle ZX-Ninja di monor cilindrata – su dischi a margherita e pinze anteriori ad attacco radiale.
Citazione:
...JET SENZA ALI Curatissima ovviamente l’aerodinamica studiata con gli stessi criteri con cui si studiano i jet (se non lo fanno loro…) con il risultato che la 1400 Kawa ha un coefficiente di penetrazione imbattibile. Il suo motorazzo è una evoluzione di quello (già potente di suo) della ZX-12 R, mentre il telaio è un rigidissimo monoscocca a cui è montato rigidamente il motore. Secondo Kawasaki proprio questa soluzione ciclistica porterebbe ad una guidabilità di livello superiore accoppiata ad una stabilità a prova di bomba, necessaria per una moto con tali prestazioni.
Citazione:
...La particolarità del modello è data da una stazza e da una carenatura di moto da viaggio (con tutto il comfort che ne consegue), accoppiato a quote ciclistiche degne delle supersportive di razza (avantreno ridotto a soli 94 mm, con un angolo di inclinazione del cannotto dello sterzo a 23°). Altri particolari sono derivati direttamente dalle supersportive della casa di Akashi, ad esempio la carenatura non più nello stile delle moto stradali sportive (com'era per la precedente ZZR 1200), ma delle moto supersportive, e la tipologia dell'impianto frenante, degno di una moto da competizione Superstock.
Citazione:
La nuova 1400 nasce per stupire con la sua potenza, ma anche per essere bella da guidare.
Per guadagnare in agilità via la maxi gomma posteriore da 200/50 della ZX-12R e su il classico 190/50, buon compromesso tra guidabilità e appoggio in curva.
Le geometrie dell’avantreno sono poi molto “svelte”: cannotto a soli 23° e avancorsa contenuta in 94 mm. La Suzuki Hayabusa, sua diretta rivale, fa registrare rispettivamente 24,1° e 97 mm.
La stabilità alle alte velocità è garantita dall’interasse di 1.460 mm (la 1300 Suzuki misura comunque 1.485 mm) e dall’efficacia aerodinamica che assicura l’avantreno ben piantato a terra.
La taratura delle sospensioni, ampiamente regolabili, è piuttosto confortevole: ottima la forcella, in grado di digerire le imperfezioni del manto stradale senza essere flaccida quando si chiede sostegno in frenata. Il monoammortizzatore risulta invece un po’ troppo sfrenato nell’idraulica. Però, agendo sui registri esterni di compressione ed estensione è certamente possibile migliorare la situazione.