Non sono molto d’accordo con Coniglione.
Spesso sono proprio quelli che sembrano motociclisti che, in realtà, lo sono poco.
Ostentare tute e caschi da svariate centinaia di euro, non sempre equivale ad essere quello che si appare.
E’ la vecchia storia dell’Essere e dell’Apparire.
Sul tema sicurezza, invece, sono (anch’io
) tutt’orecchie.
Varrebbe la pena, però ed alla luce degli altri interventi, fare alcune considerazioni.
In moto, come in molte altre cose nella vita, si deve necessariamente giungere ad un compromesso.
Ciò vale per tutti, in generale.
Per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico, non penso ne esista uno perfetto o più sicuro.
E, se anche esistesse, perché non dovrebbe essere indossato, ad esempio, anche da chi guida un cinquantino o uno scooter: casco integrale e tuta in pelle.
E quelli che guidano moto enduro e fuoristrada, perché girano anche sull’asfalto ecc. ecc.
Neppure esiste un modo o un percorso diverso per utilizzare la moto che comporti la teorica possibilità di vestirsi diversamente (a parte l’off road).
E’ solo una questione di compromessi con noi stessi.
Chi può sostenere che è meno pericoloso andare al lavoro in moto, rispetto ad un giro di più lungo raggio? Le statistiche? Le distanze?
Siamo noi che troviamo compromessi: “Vado solo in città e posso mettermi i jeans” “Oggi mi faccio il lago e due passi e mi vesto di pelle”
Compromessi...
Se mi dovessi vestire come l’omino della Michelin per una maggior sicurezza (oggi i paraschiena, domani i salvapancia e...chissà poi) sicuramente diminuirebbe di molto la mia gioia di guidare.
Il punto, come dicevo, è quello di trovare un giusto compromesso.
Per me, inoltre e possibilmente, trovare materiale tecnico ma non troppo appariscente ed ingombrante, come ho già scritto.
Nel mio caso, sarà senz’altro una questione psicologica ma tanto basta per mettermi di migliore umore.
La moto ha spesso rappresentato il simbolo della libertà e dell’anticonformismo.
Oggi, è vero che (per fortuna) ce ne sono molte ma penso che lo spirito debba rimanere quello.
Oggi i motociclisti non sono più una “razza dannata” come venivano visti una volta, ma mantengono una loro “diversità” da tutti gli altri, come prova questo bellissimo sito.