Coniglione ha scritto:
Son cose già dette e ridette.
L'omologazione certifica che un determinato prodotto è realizzato per uso professionale in moto ed è un dispositivo di protezione.
Senza omologazione una tuta non è niente. E' una tuta da passeggio.
l'omologazione (ad esempio la en13595 sulle tute) indica delle norme sia di realizzazione, sia di ergonomia, che dei test che devono essere superati.
Non c'è solo l'abrasione (che è fondamentale: una cosa è rompersi una gamba, un'altro è rompersi una gamba e non poterla ingessare perché scarnificata). C'è anche lo scoppio e la penetrazione. C'è anche come regola la non tossicità dei tessuti e la tenuta delle protezioni.
Una tuta non omologata non garantisce nulla di tutto ciò. E se anche fosse in grado di superare questi test, perché il produttore non la omologa se è tanto bravo?
La realtà è che le tute e l'abbigliamento in genere sono prodotti in economia e proposti a prezzi esosi. Risparmiano sul pellame, sugli spessori, sui doppi strati, sui protettori.
La pista non è un campo di paragone valido: in pista non si cade ai 200 all'ora (se succede si muore, ovviamente), e le scivolate sono comunque controllate, ci sono le vie di fuga, c'è l'erba e la sabbia. Non si fanno molti metri scivolando. Già detto e ridetto.
E' ovvio che un ottimo abbigliamento non omologato garantisce una buona protezione. Il problema che il 90% della roba - soprattutto i prodotti nati e cresciuti in pakistan e in cina (niente contro questi stati, per carità, è che poverini cosa ne sanno loro?) non possono offrire alcuna qualità... se non proprio un minimo minimo di protezione, il famoso "sempre meglio di niente".
I pellami cinesi e pakistani non supererebbero quasi di sicuro il test per la tossicità (tranne per le tute pakistane omologate prodotte per le forze dell'ordine, ovviamente)... bla bla bla...
soliti discorsi.
Una tuta (guanto, protettore, stivale) omologato non vuol dire che ti salva la vita... vuol dire che risponde a determinati standard di protezione e di costruzione, di non tossicità e di ergonomia. Vuol dire che c'è un minimo di protezione garantito da dei test indipendenti. Vuol dire che sono capi realizzati con un certo studio, con materiali per forza buoni, con cuciture e caratteristiche meccaniche valide, con un ergonomia resa necessaria dall'uso professionale.
E' una sicurezza in più per chi gli interessa. Se uno non è interessato (e sono la maggioranza) può anche andare in giro in bermuda ed infradito. Non c'è alcun obbligo se non quello del casco.
Io credo che per qualche decina di euro e un po' di sbattito si può cercare di essere più sicuri. Magari per qualcuno non vale la pena, e io non lo critico.
In fondo l'importante è quello di guidare bene, essere attenti e andare piano. Se uno fa il pazzo o si distrae può avere anche la corazza...
Certo è che l'abbigliamento omologato può in caso di incidente proteggerci molto di più di un abbigliamento realizzato in economia.
sottoscrivo tutto quello che hai detto!