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La silenziosa privatizzazione dei guard-rail [Strade Sicure]
6824636
6824636 Inviato: 24 Gen 2009 21:09
Oggetto: La silenziosa privatizzazione dei guard-rail [Strade Sicure]
 

Riporto un'interessante articolo di Maurizio Caprino pubblicato sul suo sito Strade Sicure;
icon_arrow.gif Link a pagina di Mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com

La silenziosa privatizzazione dei guard-rail

E' dal 2002 che, tutte le volte che è possibile, scrivo qualcosa su quello scandalo nazionale che sono i guard-rail. A sette anni di distanza, molte vecchie barriere sono state sostituite, ma moltissime altre continuato a stare al loro posto: non omologate, deteriorate o mal montate. La vera differenza è che la questione ora è nota ai massimi livelli: le denunce degli operatori del settore, che avevo raccolto in modo semiclandestino sette anni fa, sono arrivate sull'agenda della politica. Quindi i tempi sono maturi per spiegare un ulteriore aspetto della vicenda, finora rimasto sotto traccia ma d'importanza capitale se verranno varati provvedimenti per arrivare a un ammodernamento obbligatorio.

A provvedimenti del genere si potrebbe arrivare perché:

1. le proteste dei motociclisti cominciano a prendere quota ed essere considerate anche dai politici;

2. il 18 dicembre, nell'audizione del presidente Anas Pietro Ciucci in commissione Trasporti della Camera, sia Ciucci sia i parlamentari si sono parlati con estrema franchezza sul problema, segno che, appunto, i tempi sono maturi.

Bene, ma se si deciderà di acquistare decine di migliaia di chilometri di barriere le ordinazioni finiranno su un mercato oligopolistico. E qui comincia la seconda faccia della questione. In altri Paesi, lo Stato progetta e omologa tutti i guard-rail, per cui qualsiasi fabbricante deve solo copiare il modello che gli interessa. In Italia no: ogni fabbricante progetta omologa le sue barriere. Un sistema che richiede studi e un test per ciascuno dei tanti modelli di barriera e per questo è costoso e tiene lontani costruttori stranieri. Inoltre,rischia di creare "buchi": se una certa categoria di barriera (la classificazione è in base alla resistenza agli urti e al fatto che debbano essere installate su carreggiata normale o su viadotti) ha poco mercato, nessun fabbricante lo progetterà e omologherà, mentre col sistema "di Stato" è possibile che qualcuno provi lo stesso ad andare in produzione (essendo i costi minori, possono essere coperti anche vendendo meno esemplari).

Questioni delicate, che ovviamente spaccano prima di tutto il mondo imprenditoriale: chi è dentro vuole rimanerci con meno concorrenti possibile e tra l'altro la Procura di Trento ha ipotizzato anche l'esistenza di accordi di cartello illegali (ve ne scrissi un anno fa). Per ora, se ne discute sottovoce, in sedi lontane da quelle pubbliche. Ma probabilmente, ora che si va verso un aumento degli ordinativi, se ne potrebbe discutere di più e in modo meno discreto.
 
6844259
6844259 Inviato: 27 Gen 2009 15:45
 

Come tu stesso hai scritto la questione è molto complessa...

Però lo stato dovrebbe anzitutto svegliarsi per definire i criteri di omologazione di queste nuove barriere. Fatto questo basterebbe una leggina di un articolo: "Non si fanno e non si installano più guardrail che non tengano conto dei nuovi criteri di omologazione". In questo modo tanto i pezzi prossimi alla sostituzione verrebbero sostituiti con questi di nuova concezione. Poi potrebbero anche valutare meccanismi per la sostituzione integrale delle barriere con costi sostenibili, ma intanto facessero queste due cosette che potrebbero entrare in vigore la settimana prossima....
 
6863460
6863460 Inviato: 29 Gen 2009 23:50
 

davidsnow ha scritto:
Come tu stesso hai scritto la questione è molto complessa...

Però lo stato dovrebbe anzitutto svegliarsi per definire i criteri di omologazione di queste nuove barriere. Fatto questo basterebbe una leggina di un articolo: "Non si fanno e non si installano più guardrail che non tengano conto dei nuovi criteri di omologazione". In questo modo tanto i pezzi prossimi alla sostituzione verrebbero sostituiti con questi di nuova concezione. Poi potrebbero anche valutare meccanismi per la sostituzione integrale delle barriere con costi sostenibili, ma intanto facessero queste due cosette che potrebbero entrare in vigore la settimana prossima....


Tanto più che una cosa simile la fecero verso la fine degli anni '80 per adeguare i limiti di atrazina nell'acqua potabile di falda alla concentrazione esistente.
Per chi non poteva ricordare, in quegli anni scoprirono che la concentrazione di atrazina nell'acqua degli acquedotti padani superava il limite di legge e risultava 'non potabile' l'acqua di rubinetto.
Dopo pochi giorni, senza troppo rumore il limite venne elevato di 10 volte e l'acqua ritornò 'legalmente potabile'.

Quindi basta solo volere.

Anzi, dico di più: allora il decreto fu firmato per pararsi il c..., al contrario se facessero altrettanto per i guardrail farebbero solo del bene.
 
6890692
6890692 Inviato: 3 Feb 2009 11:29
 

Una vittima su 4 dalle due ruote. E in un incidente su dieci chi è su una moto o su uno scooter sbatte contro un oggetto fisso presente sulla sede stradale.

L'Italia è in ritardo sul fronte della sicurezza stradale, soprattutto per quel che riguarda i mezzi a due ruote. Troppi gli incidenti, troppi i morti sulle strade. Così l'obiettivo della Commissione europea, che si prefigge una riduzione del 50% delle vittime della strada entro il 2010, resta una chimera.

A farne le spese sono sempre più spesso i motociclisti. I dati sono allarmanti: oggi, in Italia, una vittima su quattro è alla guida o è un passeggero di un veicolo a due ruote: 1.159 vittime su 5.669, secondo i dati Istat del 2006. Secondo un altro studio, invece, in un incidente su dieci il motociclista finisce per impattare contro un oggetto fisso presente sulla sede stradale.

Molte volte ciò è dovuto a quelle infrastrutture - guardrail e barriere di sicurezza - poste in maniera inadeguata sulla strada. Alcune stime hanno calcolato che più del 50% dei guardrail in Italia sarebbero inadeguati e questo perché, in caso di impatto, i paletti di sostegno e i profili metallici finiscono per produrre lesioni molto gravi, spesso mortali.

Inoltre, da un'analisi sui costi sociali dovuti agli incidenti stradali realizzata dall'Istat, risulta che ogni anno si spendono per questa voce più di trenta miliardi di euro: una cifra enorme che, in parte, potrebbe essere risparmiata attraverso l'ammodernamento dei dispositivi e delle barriere su strade e autostrade. Per questo motivo dallo scorso anno l'Aisico (Associazione Italiana per la Sicurezza della Circolazione) ha iniziato a testare presso il proprio Centro Ricerche sulla Sicurezza Stradale alcune tipologie di barriere con impatti dal vero. Per i crash test vengono utilizzati manichini strumentati in modo da simulare l'impatto dei motociclisti.

Le prime analisi sono state confortanti: dai test è emerso che è possibile realizzare barriere più sicure per i motociclisti. Però bisogna fare un passo in avanti e definire con maggiore precisione i criteri da adottare nell'esecuzione dei crash test specifici per chi va sulle due ruote. Il progetto non è concluso e, sulla base di risultati già conseguiti, l'Aisico ha avviato una nuova sperimentazione che prevede l'esecuzione di oltre 100 crash test motociclisti/barriere nei prossimi mesi.

Il progetto ha suscitato l'interessate dell'Ancma, l'associazione nazionale dei costruttori di veicoli a due ruote. Assieme, le due associazioni presenteranno al Commissario Europeo ai Trasporti, Antonio Tajani, una prima bozza di norma tecnica, redatta sulle base delle conoscenze attuali, al fine di accelerare i tempi lunghi degli iter normativi e predisporre l'adozione di uno standard europeo.

Nel frattempo le due associazioni hanno anche chiesto al governo italiano di stabilire i criteri di esecuzione dei crash test per le barriere per motociclisti. Ma non solo: Aisico e Ancma ritengono che, nelle more dell'adozione di una normativa europea, sia necessario un atto amministrativo per obbligare gli enti che gestiscono le strade (Società Autostrade, Anas, enti locali) ad adottare, almeno nei punti più pericolosi, barriere omologate che abbiamo superato le prove di impatto con gli specifici manichini da motociclista.

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