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Candele che rompono il pistone
3807425
3807425 Inviato: 29 Feb 2008 23:32
Oggetto: Candele che rompono il pistone
 

ho usato la funzione cerca mo non ho trovato nulla di diretto ed interessante.

ho sentito dire(anche qui) che le candele all'iridio spaccano letteralmente il pistone.
ma è vero?
io sapevo che miglioravano il rendimento, non che rompessero il pistone...
 
3807440
3807440 Inviato: 29 Feb 2008 23:34
Oggetto: Re: candele che rompono il pistone
 

centaurus86 ha scritto:
ho usato la funzione cerca mo non ho trovato nulla di diretto ed interessante.

ho sentito dire(anche qui) che le candele all'iridio spaccano letteralmente il pistone.
ma è vero?
io sapevo che miglioravano il rendimento, non che rompessero il pistone...

questa giunge nuova anche a me icon_eek.gif eusa_think.gif
 
3807615
3807615 Inviato: 1 Mar 2008 0:19
 

non vedo perchè dovrebbero romperlo...
in ogni caso, avevo scritto una bella facciata riguardo a queste candele, prova a cercare icon_wink.gif
 
3807822
3807822 Inviato: 1 Mar 2008 1:37
 

Dalle informazioni che ho raccolto i problemi possono esserci con i motori, diciamo datati, che non sono stati progettati per questa candele, il pratica avendo l'elettrodo molto più piccolo delle tradizionali, concentrano in un punto più piccolo l'innesco della combustione, alzando la temperatura sul cielo del pistone,( in un punto ristretto) portandolo , nei casi estremi, a bucarsi.........


Ciao Luca
 
3807864
3807864 Inviato: 1 Mar 2008 2:13
 

LucaRtt ha scritto:
Dalle informazioni che ho raccolto i problemi possono esserci con i motori, diciamo datati, che non sono stati progettati per questa candele, il pratica avendo l'elettrodo molto più piccolo delle tradizionali, concentrano in un punto più piccolo l'innesco della combustione, alzando la temperatura sul cielo del pistone,( in un punto ristretto) portandolo , nei casi estremi, a bucarsi.........


Ciao Luca


scusami, ma... che castronata!!!!!
la distanza tra candela e cielo pistone è nell'ordine di millimetri, e il fronte di fiamma è già bello esteso quando "tocca" il cielo del pistone....che poi sia mezzo mm più spostato da una parte o mezzo mm dall'altra... non è che cambi granchè!!!!!
anche perchè il fronte di fiamma si sposta in funzione del movimento di miscela (swirl, thumble ecc) quindi c'è un ulteriore spostamento...
inoltre, la temperatura del primo nucleo di accensione non è che sia stratosferica, i picchi caldi si ottengono ben dopo quanto la combustione è già bella che avviata e diffusa...!!!

poi vedi, io avevo l'iridium sulla mia supermono e quando l'ho smontata, mi faceva la scintilla tra l'elettrodo esterno e la parte di elettrodo centrale che spuntava appena dal colletto ceramico.... saltando a piè pari la punta!!!!!!!!!
 
3807962
3807962 Inviato: 1 Mar 2008 7:37
 

AndreaNSR125 ha scritto:
LucaRtt ha scritto:
Dalle informazioni che ho raccolto i problemi possono esserci con i motori, diciamo datati, che non sono stati progettati per questa candele, il pratica avendo l'elettrodo molto più piccolo delle tradizionali, concentrano in un punto più piccolo l'innesco della combustione, alzando la temperatura sul cielo del pistone,( in un punto ristretto) portandolo , nei casi estremi, a bucarsi.........


Ciao Luca


scusami, ma... che castronata!!!!!
la distanza tra candela e cielo pistone è nell'ordine di millimetri, e il fronte di fiamma è già bello esteso quando "tocca" il cielo del pistone....che poi sia mezzo mm più spostato da una parte o mezzo mm dall'altra... non è che cambi granchè!!!!!
anche perchè il fronte di fiamma si sposta in funzione del movimento di miscela (swirl, thumble ecc) quindi c'è un ulteriore spostamento...
inoltre, la temperatura del primo nucleo di accensione non è che sia stratosferica, i picchi caldi si ottengono ben dopo quanto la combustione è già bella che avviata e diffusa...!!!

poi vedi, io avevo l'iridium sulla mia supermono e quando l'ho smontata, mi faceva la scintilla tra l'elettrodo esterno e la parte di elettrodo centrale che spuntava appena dal colletto ceramico.... saltando a piè pari la punta!!!!!!!!!


si infatti: quanto ipotizzato da Luca è fuori luogo e tu hai fatto una descrizione molto corretta di ciò che succede sotto la candela,
icon_smile.gif ma l'oggetto di questo topic è esemplare per quanto riguarda la genesi delle "leggende metropolitane" che nascono magari da un fatto reale (pistone spaccato in concomitanza col montaggio di una candela all'iridio) e che sono poi supportate da una spiegazione apparentemente logica che collega i due fatti (per un inesperto: quella fornita da Luca)
spiegazione che viene universalmente accettata senza che nessuno si preoccupi di fare quella che in Medicina si chiama "diagnosi differenziale" ovvero provare a non considerare significativa la presenza della candela all'iridio in occasione della rottura del pistone...

in realtà, una candela di grado termico sbagliato (troppo "calda") o anche troppo lunga (filetto lungo invece di filetto corto) può effettivamente giungere a BUCARE il pistone, come sai, ma senza spaccarlo, perché di fusione si tratta;
per spaccare letteralmente un pistone è necessario un avanzato stato di usura del mantello e/o dei segmenti che possono a loro volta spaccarsi e danneggiare in diversi modi pistone e cilindro;
oppure un tale gioco assiale dell'imbiellaggio (gabbiette fuori tolleranza, cuscinetti di banco, ecc.) da causare un'interferenza del pisone con la testa;
oppure l'aspirazione nel carter di un corpo estraneo.
 
3809822
3809822 Inviato: 1 Mar 2008 14:49
 

Come avevo detto erano notizie TROVATE le discussioni non hanno mai portato ad una soluzione della questione, è comunque vero che le iridium non vanno bene su tutti i motori anche se il grado termico è compatibile...


Ciao Luca
 
3810123
3810123 Inviato: 1 Mar 2008 15:35
 

LucaRtt ha scritto:
Come avevo detto erano notizie TROVATE le discussioni non hanno mai portato ad una soluzione della questione, è comunque vero che le iridium non vanno bene su tutti i motori anche se il grado termico è compatibile...


Ciao Luca


io ho la nuova hornet 2007, e monta il motore derivato della cbr rr 600
io credo che sopporti bene la candela all'iridio...no???

vabbe io lunedi le compro, poi se spacco vi faccio sapere(se brucio...sorry)
 
3810566
3810566 Inviato: 1 Mar 2008 17:03
 

x centaurus, un consiglio economico: cerca apw su google e prendile da li (dall'america) ci metteranno un mesetto ad arrivare ma ci lasci giù meno che a comprare le tue candele originali...
 
3810916
3810916 Inviato: 1 Mar 2008 17:58
 

AndreaNSR125 ha scritto:
x centaurus, un consiglio economico: cerca apw su google e prendile da li (dall'america) ci metteranno un mesetto ad arrivare ma ci lasci giù meno che a comprare le tue candele originali...


grazie mille!!!
 
3811824
3811824 Inviato: 1 Mar 2008 19:50
 

LucaRtt ha scritto:
Come avevo detto erano notizie TROVATE le discussioni non hanno mai portato ad una soluzione della questione, è comunque vero che le iridium non vanno bene su tutti i motori anche se il grado termico è compatibile...


Ciao Luca


icon_rolleyes.gif quale questione, scusa?
nessuna candela può spaccare un pistone.
non c'è altro da dire su questo.

-----------------------------------

le candele realizzate con metalli "nobili" in genere necessitano di tensioni molto alte per funzionare: questo è l'unico motivo per il quale possono non andare bene* su motori che non hanno un impianto di accensione (bobine/centraline/trasduttori) molto potente come i motori delle passate generazioni.
*) non vanno bene nel senso che con poca tensione funzionano male ma non possono arrecare danni al motore, visto che difficilmente riescono a farlo partire...
 
3812496
3812496 Inviato: 1 Mar 2008 21:15
 

de_corsa ha scritto:
LucaRtt ha scritto:
Come avevo detto erano notizie TROVATE le discussioni non hanno mai portato ad una soluzione della questione, è comunque vero che le iridium non vanno bene su tutti i motori anche se il grado termico è compatibile...


Ciao Luca


icon_rolleyes.gif quale questione, scusa?
nessuna candela può spaccare un pistone.
non c'è altro da dire su questo.

-----------------------------------

le candele realizzate con metalli "nobili" in genere necessitano di tensioni molto alte per funzionare: questo è l'unico motivo per il quale possono non andare bene* su motori che non hanno un impianto di accensione (bobine/centraline/trasduttori) molto potente come i motori delle passate generazioni.
*) non vanno bene nel senso che con poca tensione funzionano male ma non possono arrecare danni al motore, visto che difficilmente riescono a farlo partire...



non per nulla ti hanno appioppato ''motociclista
D.O.C.''
grazie...ora sono più tranquillo icon_twisted.gif icon_twisted.gif icon_twisted.gif
 
3813301
3813301 Inviato: 2 Mar 2008 0:46
 

Quoto e confermo pienamente quanto perfettamente spiegato da de_corsa, da un paio di anni monto candele all' iridio nella mia hornet senza nessun problema, anzi in alcuni contesti la situazione e migliorata, partenza da freddo senza esitazione, con una riduzione delle irregolarità dovute a mancate accensioni, ed una migliore progressione in accelerazione.

Le candele all' iridium sono il frutto di un attento studio realizzato al fine di ottimizzare le prestazioni, sia in termini di durata che in termini di rendimento. Grazie al profilo dell' elettrodo e dal materiale nobile di cui è costituito, si è riusciti ad ottimizzare migliorando l' intensità della scintilla prodotta, riuscendo a garantire l' accensione anche in condizioni di tensione nominale più bassa richiesta per l' accensione, rispetto le candele tradizionali, migliorando le prestazioni tra cui una migliore accensione, e da questo una riduzione del rischio di imbrattamento della candela a temperature più basse rispetto a quella di regime, oltre al gran vantaggio di avere una particolare ed elevata temperatura di fusione che è di circa 2400°C.

Da ciò si può anche sottolineare, per sfatare diverse leggende, dove molta gente provvede o provvedeva a sostituire la candela con una di tipo più caldo, convinta di aumentare la potenza della scintilla ed avere una migliore accensione ed un miglioramento delle prestazioni, ma in realtà la differenza tra candela "Calda" e" Fredda" ha ben altro significato, come del resto a ben altra valenza il motivo da cui dipende la potenza della scintilla.

Pertanto, è possibile fare un breve cenno descrivendo i motivi da cui dipende la potenza della scintilla, e la possibile incompatibilità dell' uso di una candela tipo Iridium in un motore di vecchia generazione.

La potenza della scintilla di un sistema di accensione, dipende dal valore di tensione e dall’intensità di corrente che la bobina riesce a fornire ed a trasferire sugli elettrodi della candela, infatti, da molti anni ormai i sistemi di accensione classici (con ruttore) sono stati sostituiti da i sistemi transistorizzati, questo tipo di tecnologia e impiegata al fine di migliorare le caratteristiche degli impianti di accensione, ottenendo molteplici vantaggi tra cui l’eliminazione del classico ruttore di accensione, e dall’eliminazione della riduzione del valore di tensione, causata dall’induttanza della bobina e dal rimbalzo del contatto (punte platinate) per cui farà caricare la bobina con una intensità di corrente minore riducendone la potenza della scintilla.

Il sistema in questione permette di aumentare il valore di corrente al primario della bobina, impiegando come componente di commutazione i transistor ottenendo l’effetto di amplificazione della corrente, per cui tutto il complesso del sistema, offre un miglioramento delle caratteristiche ed in particolare si raggiungono valori di intensità, tensione e durata della scintilla superiori al vecchio sistema, eliminando i noiosi problemi causati dal consumo dei contatti ed i problemi legati alla manutenzione degli stessi.
La tecnologia oggi ha ulteriormente perfezionato tali sistemi adottando nuovi schemi e componenti di ultimissima generazione, ed il merito va anche allo studio ed alla ricerca del componente importante finale e cioè la candela di accensione, a cui e affidato il compito di trasferire la quantità di energia prodotta in maniera ottimale.

Per quanto descritto, e dalla comparazione delle caratteristiche costruttive tra una candela di tipo convenzionale ed una con tecnologia Iridium, si intuirà il motivo per cui la Iridium risulterà migliore in termini prestazionali e di rendimento, grazie alle caratteristiche particolari del disegno degli elettrodi, che del materiale di cui e realizzata, si e riusciti ad ottenere una scintilla di maggiore intensità, in quanto andrà a sfruttare al massimo le caratteristiche dei nuovi ed avanzati sistemi di accensione.

Le eventuali incompatibilità di una candela Iridium su motori di vecchia generazione, trova riscontro nelle caratteristiche dei classici sistemi di accensione con ruttore, e quindi dagli svantaggi già precedentemente citati, introdotti da tale sistema.
Lamps.
 
3813562
3813562 Inviato: 2 Mar 2008 3:38
 

mmm non è del tutto corretto quello che hai scritto..
indubbiamente i sistemi elettronici sono un passo avanti rispetto a quelli meccanici, però una candela all'iridio non provoca una scintilla di maggiore intensità...

l'intensità della scintilla è data dalla corrente che scorre, e in un certo senso dalla potenza elettrica necessaria.
andando a logica, si, una candela all'iridio potrebbe funzionare a tensioni minori rispetto ad una candela classica (l'accumulo di carica è maggiore in una punta che non in un cilindro di una candela classica), per via della conformazione a punta dell'elettrodo centrale, ma la tensione necessaria è per la maggiora parte data dalla distanza tra l'elettrodo periferico e quello centrale, in genere nell'ordine dei 0,8 mm (varia a seconda della moto e del motore, ma in linea generale avere una scintilla con un gap della candela maggiore aumenta le probabilità di accensione della miscela)

non capisco però l'asserimento de_corsaiolo riguardo al fatto che "metalli nobili" hanno bisogno di tensioni più elevate...
fisicamente parlando, questo sarebbe vero se il metallo in questione avesse una conducibilità elettrica minore rispetto ad una candela normale... il che comunque sarebbe abbastanza relativo, in quanto il grosso della resistenza è appunto data dall'aria (che ricordo è un buon isolante...)
 
3813625
3813625 Inviato: 2 Mar 2008 8:12
 

AndreaNSR125 ha scritto:
...
andando a logica, si, una candela all'iridio potrebbe funzionare a tensioni minori rispetto ad una candela classica (l'accumulo di carica è maggiore in una punta che non in un cilindro di una candela classica), per via della conformazione a punta dell'elettrodo centrale, ma la tensione necessaria è per la maggiora parte data dalla distanza tra l'elettrodo periferico e quello centrale, in genere nell'ordine dei 0,8 mm (varia a seconda della moto e del motore, ma in linea generale avere una scintilla con un gap della candela maggiore aumenta le probabilità di accensione della miscela)

non capisco però l'asserimento de_corsaiolo riguardo al fatto che "metalli nobili" hanno bisogno di tensioni più elevate...
fisicamente parlando, questo sarebbe vero se il metallo in questione avesse una conducibilità elettrica minore rispetto ad una candela normale... il che comunque sarebbe abbastanza relativo, in quanto il grosso della resistenza è appunto data dall'aria (che ricordo è un buon isolante...)


la risposta è nella frase evidenziata: si sfrutta la maggiore resistenza all'elettro-erosione assicurata da metalli come il platino o l'iridio per realizzare candele con gap più elevati dei 6-7decimi standard per le candele realizzate interamente in ferro;
alcune, tra le quali quelle a scarica superficiale (prive di un vero elettrodo negativo ma che sfruttano la corona della filettatura come negativo: sono utilizzate sopratutto per i motori fuoribordo e da competizione dalla Mercury, Ducati, ecc. ) hanno gap di molto superiori al millimetro.
per vincere tali gap sono ovviamente necessarie tensioni maggiori, considerando anche che la scintilla che scocca in un'atmosfera satura di idrocarburi in dispersione gassosa incontra una resistenza ancora superiore rispetto all'aria: ciò spiega anche perché non è del tutto indicativo provare una candela a vuoto; anche se riesce a far scoccare la scintilla, non è detto che una volta montata sul motore riesca a farla scoccare lo stesso!
 
3814278
3814278 Inviato: 2 Mar 2008 11:26
 

AndreaNSR125 ha scritto:
mmm non è del tutto corretto quello che hai scritto..
indubbiamente i sistemi elettronici sono un passo avanti rispetto a quelli meccanici, però una candela all'iridio non provoca una scintilla di maggiore intensità...

l'intensità della scintilla è data dalla corrente che scorre, e in un certo senso dalla potenza elettrica necessaria.
andando a logica, si, una candela all'iridio potrebbe funzionare a tensioni minori rispetto ad una candela classica (l'accumulo di carica è maggiore in una punta che non in un cilindro di una candela classica), per via della conformazione a punta dell'elettrodo centrale


Per quanto riguarda l' innesco di una scintilla con maggiore intensità, in pratica ti sei risposto da te , infatti il profilo degli elettrodi viene a sfruttare il principio del "Potere disperdente delle Punte" studiato da Benjamin Franklin. La scintilla che si genera in una candela e generata da cariche elettriche, esse si distribuiscono non uniformemente sulla superficie di un corpo, ma tendono a concentrarsi verso le sporgenze o parti appuntite dove poi vanno a neutralizzarsi. Franklin riusci ha dimostrare quanto esposto dopo aver accuratamente studiato il fenomeno con un semplice esperimento, di conseguenza grazie alle proprietà dell' iridium e al particolare profilo dell' elettrodo, si va a sfruttare al massimo la concentrazione di carica che viene di conseguenza a neutralizzarsi sugli elettrodi della candela dando origine alla scintilla.
Lamps.
 
3814548
3814548 Inviato: 2 Mar 2008 12:10
 

de_corsa ha scritto:


la risposta è nella frase evidenziata: si sfrutta la maggiore resistenza all'elettro-erosione assicurata da metalli come il platino o l'iridio per realizzare candele con gap più elevati dei 6-7decimi standard per le candele realizzate interamente in ferro;
alcune, tra le quali quelle a scarica superficiale (prive di un vero elettrodo negativo ma che sfruttano la corona della filettatura come negativo: sono utilizzate sopratutto per i motori fuoribordo e da competizione dalla Mercury, Ducati, ecc. ) hanno gap di molto superiori al millimetro.
per vincere tali gap sono ovviamente necessarie tensioni maggiori, considerando anche che la scintilla che scocca in un'atmosfera satura di idrocarburi in dispersione gassosa incontra una resistenza ancora superiore rispetto all'aria: ciò spiega anche perché non è del tutto indicativo provare una candela a vuoto; anche se riesce a far scoccare la scintilla, non è detto che una volta montata sul motore riesca a farla scoccare lo stesso!


ah, ok, da questo punto di vista allora si, io ragionavo ancora in termini di candele uguali (e uguali anche come gap)
nel caso di gap uguale, una candela all'iridio sarà favorita nello scoccare la scintilla, rispetto ad una tradizionale

Blackbaron ha scritto:


Per quanto riguarda l' innesco di una scintilla con maggiore intensità, in pratica ti sei risposto da te , infatti il profilo degli elettrodi viene a sfruttare il principio del "Potere disperdente delle Punte" studiato da Benjamin Franklin. La scintilla che si genera in una candela e generata da cariche elettriche, esse si distribuiscono non uniformemente sulla superficie di un corpo, ma tendono a concentrarsi verso le sporgenze o parti appuntite dove poi vanno a neutralizzarsi. Franklin riusci ha dimostrare quanto esposto dopo aver accuratamente studiato il fenomeno con un semplice esperimento, di conseguenza grazie alle proprietà dell' iridium e al particolare profilo dell' elettrodo, si va a sfruttare al massimo la concentrazione di carica che viene di conseguenza a neutralizzarsi sugli elettrodi della candela dando origine alla scintilla.
Lamps.


ok, ma l'intensità della scintilla è data dalla corrente (ovvero dalle cariche) che formano la scintilla stessa.... se anche fosse necessario un solo volt per scoccare la scintilla, ma la quantità di carica è quella, l'intensità della scintilla sarà la medesima....
più che altro, con una tensione di funzionamento più bassa, si ottiene una minore dispersione delle cariche lungo vie non utili, e un maggior trasferimento di carica (mooolto piccolo) tra un elettrodo e l'altro
 
3816224
3816224 Inviato: 2 Mar 2008 17:15
 

AndreaNSR125 ha scritto:


ok, ma l'intensità della scintilla è data dalla corrente (ovvero dalle cariche) che formano la scintilla stessa.... se anche fosse necessario un solo volt per scoccare la scintilla, ma la quantità di carica è quella, l'intensità della scintilla sarà la medesima....


Infatti e vero che l' intensità della scintilla è strettamente legata alla tensione ed alla intensità di corrente prodotta dal sistema di accensione, ma ci sono ben altri fattori da considerare in quanto il fenomeno si configura ed e legato alle "leggi dell' intensità di un campo elettrico" leggi per cui si verificano le condizioni che favoriscono o meno l' innesco della scintilla.

I fattori determinanti sono diversi, tra cui la distanza degli elettrodi, il mezzo in cui si trovano che in questo caso non è il vuoto, ma un gas, composto da un' atmosfera formata da miscela di aria e benzina, e dalle condizioni di pressione, situazione in cui si trovano gli elettrodi della candela nella camera di combustione.

I fattori sopracitati vanno ad influire sull' effetto dell' innesco della scintilla, e in particolare la condizione di pressione elevata che si genera nella camera di combustione, tale condizione comporta un' intensità di campo elettrico più elevata per cui possa avvenire la regolare scarica, altrettanto vale la composizione del dielettrico, che a secondo del peso molecolare, che se più pesante andrà ad influire sulle accelerazione degli ioni, che risulterà minore.

In merito, il discorso si collega strettamente a quanto esposto in precedenza da de_corsa, l' aria svolge la funzione di dielettrico e tale situazione andrà ad interferire provocando una possibile alterazione dell' intensità della scintilla, sia per il peso molecolare della miscela che per la condizione di pressione in cui deve verificarsi l' innesco della scintilla.

Quindi a parità di corrente e tensione fornita e generata dal sistema di accensione e dal tipo di candela usata, avremo una differenza dell' intensità della scintilla prodotta, in quanto il compito finale e affidato proprio a questo componente, di particolare e fondamentale importanza, che ci può garantire l' ottimo risultato finale.

Pertanto si può dedurre che migliore e la candela, maggiore sarà il suo effetto prodotto, e che l' intensità di corrente non e il solo parametro che ci può garantire l' intensità sufficiente della scintilla prodotta.
Lamps.
 
3817561
3817561 Inviato: 2 Mar 2008 20:18
 

si sta facendo un po di confusione, non riesco a seguirti bene...

sinceramente non so attribuire un significato rigoroso al termine "intensità" della scintilla,ma personalmente e intuitivamente, lo associo alla quantità di carica che essa trasporta, quindi alla corrente istantanea.
a questa quantità dovrebbe anche essere associato lo "spessore" della scintilla...
un intensità di corrente più elevata per forza di cose passa attraverso una sezione maggiore.

in effetti, se la tensione di funzionamento del sistema è più bassa (non quella prodotta dalla bobina ma quella necessaria per la scintilla), nella bobina (che altro non è che un trasformatore)si dovrebbe avere un aumento della carica spostata, in quanto la candela (che possiamo vedere come un interruttore) fa scoccare la scintilla prima (l'interruttore si apre prima) e si rimedia ad un mancato flusso di cariche (che poi in realtà c'è,ma è minimo) dovute all'interruttore chiuso...

così intuitivamente si, adottando una candela del genere in effetti migliora anche l'intensità della scintilla, con un sistema "classico" (quindi senza pre-gap o cose del genere), di una quantità che però penso essere assolutamente piccola, o quanto meno trascurabile rispetto al vantaggio di avere una scintilla a meno volt (passatemi l'espressione) e averla sempre in quella determinata posizione
 
3818363
3818363 Inviato: 2 Mar 2008 21:30
 

alla luce di questo topic, possiamo asserire che il fatto delle candele che spaccano o bruciano il pistone siano solo castronerie???

grazie!
 
3818585
3818585 Inviato: 2 Mar 2008 21:55
 

centaurus86 ha scritto:
alla luce di questo topic, possiamo asserire che il fatto delle candele che spaccano o bruciano il pistone siano solo castronerie???

grazie!


che non esistano candele in grado di spaccare un pistone è una verità assodata e già ribadita da tutti noi in questo topic:
inutile porre ancora questa domanda.

una candela di grado termico troppo elevato, in associazione con altre condizioni critiche, può tuttavia essere causa di una fusione localizzata (in pratica: un foro) sul cielo del pistone
e se una candela sbagliata può essere considerata una concausa della fusione del cielo del pistone, allora si può dire che è possibile che una candela di grado termico troppo elevato possa CONTRIBUIRE a surriscaldare in tal modo il cielo del pistone da provocare una sua dilatazione, quindi un grippaggio, quindi una probabile rottura.
 
3819631
3819631 Inviato: 3 Mar 2008 1:29
 

AndreaNSR125 ha scritto:
si sta facendo un po di confusione, non riesco a seguirti bene...

sinceramente non so attribuire un significato rigoroso al termine "intensità" della scintilla,ma personalmente e intuitivamente, lo associo alla quantità di carica che essa trasporta, quindi alla corrente istantanea.


L' Intensità di corrente viene definita come la quantità di carica elettrica che attraversa la sezione di un conduttore nell' unità di tempo e l' unità di misura attribuita e l' Ampere, quindi maggiore sarà la quantità di carica e più alto è il valore dell' intensità di corrente, e quindi della potenza della scintilla.

AndreaNSR125 ha scritto:
si sta facendo un po di confusione, non riesco a seguirti bene...


in effetti, se la tensione di funzionamento del sistema è più bassa (non quella prodotta dalla bobina ma quella necessaria per la scintilla), nella bobina (che altro non è che un trasformatore)si dovrebbe avere un aumento della carica spostata, in quanto la candela (che possiamo vedere come un interruttore) fa scoccare la scintilla prima (l'interruttore si apre prima) e si rimedia ad un mancato flusso di cariche (che poi in realtà c'è,ma è minimo) dovute all'interruttore chiuso...

così intuitivamente si, adottando una candela del genere in effetti migliora anche l'intensità della scintilla, con un sistema "classico" (quindi senza pre-gap o cose del genere), di una quantità che però penso essere assolutamente piccola, o quanto meno trascurabile rispetto al vantaggio di avere una scintilla a meno volt (passatemi l'espressione) e averla sempre in quella determinata posizione


La bobina di fatto è un trasformatore, costituito da un nucleo ferromagnetico, dotato di due avvolgimenti denominati "Primario", e da un "Secondario" (collegato all' elettrodo della candela), oltre che ad essere completamente isolato dal primario e caratterizzato da un numero di spire doppio.

L' avvolgimento primario viene a sua volta alimentato da una bassa tensione che in questo caso sono i classici 12Volt forniti dalla batteria, e da qui grazie all' interruzione della tensione di alimentazione dell' avvolgimento primario e del flusso di corrente generato, per il fenomeno dell' induzione elettromagnetica si verrà a generare sull' avvolgimento secondario una corrente indotta ad alta tensione che si trasmetterà all' elettrodo della candela, dando origine alla scintilla. Ovviamente è sottointeso che l' interruzione dell' alimentazione dell' avvolgimento primario è dovuto all' apertura del ruttore (punte platinate), e nei sistemi moderni dalla commutazione dei transistor, attraverso il Pick-up magnetico o per meglio dire il Generatore di Impulsi Accensione.

La candela all' iridio può funzionare anche con un sistema di vecchia generazione, ed i miglioramenti possono essere trascurabili, visto le caratteristiche ed i fenomeni che si generano, che vanno a limitare l' efficienza. Diversamente vale per i sistemi transistorizzati, e per quanto descritto in precedenza.
Lamps.
 
3819656
3819656 Inviato: 3 Mar 2008 1:58
 

Blackbaron ha scritto:


La bobina di fatto è un trasformatore, costituito da un nucleo ferromagnetico, dotato di due avvolgimenti denominati "Primario", e da un "Secondario" (collegato all' elettrodo della candela), oltre che ad essere completamente isolato dal primario e caratterizzato da un numero di spire doppio.

L' avvolgimento primario viene a sua volta alimentato da una bassa tensione che in questo caso sono i classici 12Volt forniti dalla batteria
, e da qui grazie all' interruzione della tensione di alimentazione dell' avvolgimento primario e del flusso di corrente generato, per il fenomeno dell' induzione elettromagnetica si verrà a generare sull' avvolgimento secondario una corrente indotta ad alta tensione che si trasmetterà all' elettrodo della candela, dando origine alla scintilla. Ovviamente è sottointeso che l' interruzione dell' alimentazione dell' avvolgimento primario è dovuto all' apertura del ruttore (punte platinate), e nei sistemi moderni dalla commutazione dei transistor, attraverso il Pick-up magnetico o per meglio dire il Generatore di Impulsi Accensione.

La candela all' iridio può funzionare anche con un sistema di vecchia generazione, ed i miglioramenti possono essere trascurabili, visto le caratteristiche ed i fenomeni che si generano, che vanno a limitare l' efficienza. Diversamente vale per i sistemi transistorizzati, e per quanto descritto in precedenza.
Lamps.

so abbastanza bene come funziona, e ti correggo, sul numero di spire che non può essere solamente doppio, ma sarà moooolto più che doppio, in quanto in un trasformatore il rapporto tra le tensioni equivale al rapporto tra il numero di spire.
se avesse solamente un rapporto di spire 2 (ovvero doppio) otterresti una tensione doppia, ovvero 24 volt...
occhio e croce, considerando la tensione di uscita qualcosa tra 5 e 10 kV (ipotizziamo 7), il rapporto delle spire dovrebbe essere intorno ai 580...
il filo sarà anche di diametro molto ridotto in quanto la corrente che scorre è veramente poca, se non sbaglio nell'ordine dei milliampere...
 
3819816
3819816 Inviato: 3 Mar 2008 8:28
 

AndreaNSR125 ha scritto:

...
occhio e croce, considerando la tensione di uscita qualcosa tra 5 e 10 kV (ipotizziamo 7), il rapporto delle spire dovrebbe essere intorno ai 580...
il filo sarà anche di diametro molto ridotto in quanto la corrente che scorre è veramente poca, se non sbaglio nell'ordine dei milliampere...


più o meno,
infatti le vecchie bobine moltiplicavano circa per 400 i 12,4V che arrivavano direttamente dalla batteria (impiano d'accensione "a batteria")

mentre con gli impianti più moderni, che trasformano la BT proveniente direttamente dal generatore, dinamo (in passato) o alternatore che sia, le bobine si trovano a moltiplicare una corrente di tensione già un pò più alta: circa 55V negli impianti di ultima generazione, che moltiplicati - diciamo - per 1000 da una (grossa) bobina tradizionale significano già 5500V
ma circa 10 volte di più se ad amministrare la scintilla è un'accensione elettronica a scarica capacitiva (impianti a bobine-centraline-trasduttori)!!

questo spiega la possibilità, oggi, d'impiegare tranquillamente candele con gap superiori al millimetro senza paura che manchino qualche accensione!
 
3823491
3823491 Inviato: 3 Mar 2008 16:13
 

AndreaNSR125 ha scritto:

so abbastanza bene come funziona, e ti correggo, sul numero di spire che non può essere solamente doppio, ma sarà moooolto più che doppio, in quanto in un trasformatore il rapporto tra le tensioni equivale al rapporto tra il numero di spire.
se avesse solamente un rapporto di spire 2 (ovvero doppio) otterresti una tensione doppia, ovvero 24 volt...
occhio e croce, considerando la tensione di uscita qualcosa tra 5 e 10 kV (ipotizziamo 7), il rapporto delle spire dovrebbe essere intorno ai 580...
il filo sarà anche di diametro molto ridotto in quanto la corrente che scorre è veramente poca, se non sbaglio nell'ordine dei milliampere...


Confermo scusandomi per l' errore, gli avvolgimenti si differenziano sostanzialmente per il numero di spire e per la sezione del filo utilizzato, infatti la corrente indotta al secondario avrà una tensione di cui il suo valore dipenderà sia dal numero di spire che dalla variazione di flusso. Più alto è il valore di corrente che circola nell' avvolgimento primario e maggiore sarà la variazione del flusso, quindi per avere un valore di tensione prodotta elevata e necessario avere un elevato numero di spire, ed una variazione di flusso molto intensa.

P.S. Non credo di essermi esposto nei precedenti post, in maniera tale da insinuare o di aver fatto in modo di mettere in dubbio la preparazione e la competenza di chi a partecipato costruttivamente ad un argomento di non facile interpretazione. L'argomento trattato, ed attentamente riletto non evidenzia un comportamento da ritenersi tale.
Lamps.
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3825140
3825140 Inviato: 3 Mar 2008 19:08
 

Avevo sentito anche io qualcosa del genere,tipo che la potenza dissipata dalla candela, si concentra tutta in un punto....mah icon_rolleyes.gif
 
3825172
3825172 Inviato: 3 Mar 2008 19:10
 

Blackbaron ha scritto:


Confermo scusandomi per l' errore, gli avvolgimenti si differenziano sostanzialmente per il numero di spire e per la sezione del filo utilizzato, infatti la corrente indotta al secondario avrà una tensione di cui il suo valore dipenderà sia dal numero di spire che dalla variazione di flusso. Più alto è il valore di corrente che circola nell' avvolgimento primario e maggiore sarà la variazione del flusso, quindi per avere un valore di tensione prodotta elevata e necessario avere un elevato numero di spire, ed una variazione di flusso molto intensa.

P.S. Non credo di essermi esposto nei precedenti post, in maniera tale da insinuare o di aver fatto in modo di mettere in dubbio la preparazione e la competenza di chi a partecipato costruttivamente ad un argomento di non facile interpretazione. L'argomento trattato, ed attentamente riletto non evidenzia un comportamento da ritenersi tale.
Lamps.
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tranquillo mica me la sono presa, e non vedevo assolutamente questo comportamento da "professorone" icon_wink.gif icon_wink.gif
anzi, noto solo ora che quella frase era ambigua, non volevo dare io l'idea del professorone, era solo per sostenere quello che scrivevo dopo, nulla di più... è solo che essendo abituato a scrivere in un forum di 125, dove scrivi A e in genere capiscono B o C, è meglio essere chiari icon_smile.gif
 
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