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Inviato: 24 Feb 2009 16:49
Se vi interessa.... esistono diversi tipi di motore costruiti con provette, dischi di materiali vari, ecc., quando si parla di "roba nera" per il displacer è solitamente un qualche materiale espanso che funziona sia da dislocatore, sia da recuperatore, ma credetemi ho già fatto delle prove, ai fini del rendimento è meglio un bel displacer solido, il più leggero possibile, ermetico, incomprimibile ed termicamente isolante. Tanto per farvi un esempio: se costruite un displacer (dislocatore) in polistirolo espanso, sarà leggero, isolante, ma non incomprimibile e nemmeno ermetico (è spugnoso, l'aria passa tra una pallina e l'altra). Rivestite lo stesso displacer di domopack alluminio (ma che sia perfettamente incollato senza il minimo spazio libero) ecco che il rendimento aumenta parecchio, perchè è diventato ermetico, anche se è ancora comprimibile e non resiste oltre i 100 gradi. Alle pressioni in gioco di 0,1 atm del motore è certo che viene visto come "quasi solido" e perciò funziona benino. Per quanto riguarda i vostri dubbi riguardo al funzionamento di uno stirling beh! li avevo anch'io, ma ora non li ho più. Ho scoperto delle regole generali che legano i rapporti tra i volumi le pressioni e le temperature, vi riassumo brevemente a seguito il mio "sapere". Volete potenza? scordatevelo!, solo industrialmente si può ottenere, ma noi "trappoleur" ci si può divertire parecchio lo stesso. Consiglio per cominciare un motore piccolo, rapporto cilindrata dislocatore / cilindrata pistone circa pari a 6, esempio: dislocatore dia 68 mm (lattina) corsa 10 mm, pistone dia 18 mm corsa 25mm, che da un rapporto tra le due cilindrate di 5,7. Perchè questi diametri? perchè mi basta una differenza di temperatura di soli 60 C° per far girare il motore, ho già una certa superficie per lo scambio termico (non devo mettere radiatori o tubi), il lato caldo e quello freddo sono abbastanza distanziati e quindi il calore non fluisce per conduzione, se non con fatica. Ricordarsi che a 270 gradi C° l'aria raddoppia di volume rispetto a 0 gradi C° (legge dei gas), se costruissi un motore con un rapporto tra le 2 cilindrate pari a 1, escludendo le inevitabili perdite, dovrei portare la parte calda a 270 gradi, cioè devo fornire una bella energia per avere più energia. Meglio lavorare al risparmio, perchè al risparmio? perchè con temperature basse posso usare un pistone in PVC, tornito al centesimo di mm, il pistone lubrificato con grafite (matita con mina tenera 6B passata sui fianchi del pistone) scorre senza attrito all'interno di un tubo di ottone lucidato a specchio e fa una tenuta praticalmente perfetta. Il pistone in plastica non è comunque soggetto a forti carichi che potrebbero deformarlo e rovinarlo e quindi dura una vita anche se è solo di plastica. Tra il diplacer e la camera esterna ci deve essere al massimo 1 mm di spazio per lato (riferito a questi diametri es. displacer 68 mm, camera esterna 70 mm) sennò il rendimento cala. Il displacer deve essere leggerissimo 20-25 grammi massimi, la tenuta dell'alberino fissato al displacer deve essere perfetta per evitare perdite di pressione (io ho usato una spina da stampisti da 2 mm e le bronzine di un piccolo motore elettrico che hanno il foro da 2 mm) tutti i manovellismi sono fissati al volano con dei piccoli cuscinetti a sfera, anche l'albero del volano è montato su cuscinetti a sfera. Tutti i cuscinetti a sfere sono stati lavati in solvente, per togliere il grasso, e poi lubrificati con olio sottile per macchine da cucire, questo diminuisce di molto l'attrito. Il mio motore a riposo, quando gli do una piccola spinta, rimbalza avanti-indietro per effetto della pressione fino a fermarsi, lo fa per 10-11 volte..... non male vero! Poi per chiarire un ultimo dubbio su come funziona un motore, sembra strano, ma quando la testa del motore viene riscaldata, la variazione di pressione introdotta muovendo il displacer (più o meno ampia, a seconda della temperatura e dell'ampiezza del movimento), dicevo, la variazione di pressione muovendo il displacer è o sembrerebbe istantanea, in assenza di volano si vede chiaramente che il pistone viene risucchiato o spinto in sincronia col movimento del displacer. Perciò (ecco la chicca di saggezza), essendo i relativi movimenti sfasati di 90 gradi, ecco che il pistone si trova a dover inseguire le variazioni di pressione, che vengono create dal displacer che lui stesso muove, (come un cane che si morde la coda) senza mai poterle equilibrare (sono meccanicamente collegati). Io ci ho provato ad essere chiaro eventualmente chiedetemi.
Ultima modifica di Stelladidi il 4 Mar 2009 11:30, modificato 3 volte in totale