AndreaNSR125 ha scritto:
1 e 2: una reazione di combustione (che quindi ha un cospicuo aumento di volume) se fosse isoterma, utilizzata in un motore a ciclo otto, ne diminuirebbe notevolmente il consumo specifico (e quindi aumenterebbe il rendimento) perchè la maggior parte del calore che si crea durante la combustione viene semplicemente buttato via.
a testimonianza di ciò, nelle centrali elettriche a combustione, tutto il calore emesso viene più e più volte riciclato (in maniera differente a seconda del tipo di ciclo e sistema utilizzato).
per cavalli termici si intende la potenza erogata dalla combustione (in un certo senso il rendimento termico).
a fronte di una potenza erogata di 3500cv riusciamo ad utilizzarne in un motore da corsa solo 1000 cioè appunto quel 28% a cui hai fatto riferimento anche te.
se per magia avessimo una reazione isoterma, il "rendimento termico" (che ormai di termico non ha granchè) sarebbe nettamente più elevato, dovuto solamente all'incremento di moli gassose.
edit: considerando una temperatura media del ciclo intorno ai 1100 gradi, ovvero 1400 Kelvin, significa un aumento di temperatura di 4 volte circa, che genera quindi un aumento di volume di circa 4 volte, decisamente cospicuo ai fini della potenza, ma che abbatte il rendimento termico...
scusa, forse non essendo proprio fresco di studi non riesco a capire cosa vuoi dire:
una combustione isoterma (ovvero a temperatura costante) non produrrebbe alcuna energia, ma solo una trasformazione della materia;
forse vorrai dire isocora, ovvero a volume costante, come quella che realizza il citato motore ideato dall'Ing. Sarno: infatti tale motore restituisce un +30% di energia rispetto ad un motore con manovellismi tradizionali.
un motore endotermico non è una macchina in grado di sfruttare tutta l'energia prodotta, lo sappiamo, sia perché una parte (sotto forma di calore e pressione) è espulsa dallo scarico (e parzialmente recuperata da eventuali sistemi di sovralimentazione) sia perché i materiali stessi hanno dei limiti operativi che presuppongono un sistema di smaltimento del calore (energia) in eccesso, infatti la temperatura media di un ciclo Otto è di molto, molto inferiore a quella da te indicata: la sola fase di combustione, che dura per pochi gradi di rotazione dell'albero, avviene a temperature sottocandela (il punto più caldo) comprese tra i 450° e gli 875°C a seconda della quantità di ossigeno disponibile e di altri parametri.
la successiva fase di espansione limita lo sviluppo di ulteriore calore (in ossequio alla legge di trasformazione dei gas) e la successiva fase di lavaggio con la carica fresca, a temperatura in genere un pò inferiore a quella ambiente, abbassa ulteriormente la temperatura della termica.
=> gli stessi pistoni, realizzati in alluminio legato principalmente al rame, ove esposti a temperature di poco superiori ai 900° fonderebbero in pochi secondi (l'alluminio puro fonde a soli 658°)