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pavi ha scritto:
Barone_Rosso ha scritto:
Dico la mia... senza per questo voler pestar calli a nessuno, beninteso.
Vi farà pure sorridere ma un paio di riflessioni, potrebbero tornar utili...
I beduini
(che al contrario del normale nostro intendere il loro "nome", non sono affatto degli inetti, anzi), si coprono per mitigare l'alta temperatura cui sono esposti giornalmente.... con la lana, la seta etc ma, non con il cotone.
Due considerazioni. I beduini vivono in ambienti che, a differenza del nostro, superano
abbondantemente la temperatura del corpo umano.
Non so "abbondantemente" cosa significhi per te ma... anche provando ad intuirlo, qualcosa non mi quadrerebbe.
Vediamo: La temperatura massima odierna di Tunisi è 30°C e di Djerba, 29°C... Roma 27°C.
Qualcosa, ripeto, non mi tornerebbe ancora... ...ma magari le minime saranno differenti ed avranno una maggior escursione nella nostra area (...mhm... vedi appresso*, ndr), ed il carico percentuale di umidità relativa è pure molto diverso ma... ...ebbene, proprio ieri l'altro a Roma, sul GRA, c'erano ben 38°C (43°C rilevati dal mio Multi-Gauge del cruscotto) ed in moto sembrava proprio di correre in un enorme phon acceso... e non faccio alcun accenno alla pista, altrimenti le cose si moltiplicano abbastanza. pavi ha scritto:
In questo caso è opportuno usare del tessuto termicamente isolante, come la lana, mentre ai nostri climi è l'opposto: visto che il nostro corpo cede calore all'ambiente è meglio aiutare lo scambio termico.
...allo scambio termico già ci pensa il nostro "meccanismo del sudore" che, tramite la sua evaporazione, cede la quantità in eccesso di calore accumulatosi... ...e questo è proprio "il punto" del perché "cotone NO" e "seta/sintetico SI".
Ovvero: Volendo pure tralasciare la progressiva tropicalizzazione che stiamo sperimentando ultimamente... il trucco, come già scrissi, è unicamente e semplicemente quello di "cercare di gemellare" la temperatura dell'ambiente esterno con quella corporea, per meglio dire, di minimizzare lo sbalzo fra di esse, quanto più è possibile e tollerabile.
Quindi, ben vengano isolamenti vari e bassi accumuli di sudore, che ristagnanti, sono deleteri per altri motivi.
Domanda: Ma come mai in Friuli (ad es.), ci sono così tante gelaterie? ...e perché proprio in inverno (verrebbe invece spontaneo il pensarlo in estate, vero?), sono spesso piene di persone... le quali non van mica lì per bere il vin brulè o la cioccolata calda?
pavi ha scritto:
Per quanto riguarda il casco gioca un aspetto fondamentale l'apporto termico per irraggiamento solare. Quindi, a parità di modello di casco e di condizioni è molto importante il colore. Se è scuro si raggiungono temperature molto più elevate.
Verino... e se "la faccenda" fosse tutta lì, non se ne produrrebbero né venderebbero affatto di neri... probabilmente neanche scontati.
Ma nel fossilizzarsi unicamente sull'aspetto cromatico però, si perdono di vista alcune "dinamiche fondamentali" e ci si dimentica dell'isolante precipuo che è il polistirolo... ed alcune schiume (nel caso ci fossero anche quelle in alcuni modelli a densità variabile) che, insieme e/o singolarmente, "isolano" termicamente la calotta esterna, dal nostro capo.
(Io, ad es., ne possiedo 5 e due di essi sono per l'appunto neri... e spesso li uso pure come thermos temporanei -proprio in virtù della loro inerzia termica- per mantenere fresche più a lungo, le bibite al loro interno, quando ovviamente non ne faccio l'uso "dedicato" )
Vero è che il colore nero, attirando meglio una maggior quantità di raggi solari, tenderà poi a scaldarsi maggiormente e con più celerità degli altri colori, ma l'isolante all'interno dei caschi ha il suo bel perché, come altresì lo ha l'aria "dinamica" che tende a raffreddare proprio la calotta esterna del casco... nero, quando si è già di nuovo in movimento.
Il lasciarlo invece "cuocere staticamente" al sole... non è una cosa proprio furba... lo condivido.
pavi ha scritto:
Infine, mi sono sempre ripromesso di provare a lasciare il casco nel congelatore per tutta la notte prima di usarlo. Siccome l'inerzia termica è alta, dovrebbe mantenersi fresco.... Qualcuno vuol provare ?????
Una certa Norma Jean faceva già qualcosa di molto simile qualche anno fa... con la sua biancheria intima... se non erro...
A parte gli scherzi, Io non lo farei mai.
Nutro seri dubbi circa la tenuta a lungo termine dei collanti presenti nel casco, dopo l'altalenante sbalzo termico cui verrebbero poi sottoposti... *(nelle aree desertiche, a causa della forte escursione termica che subiscono... si forma del ghiaccio al loro interno ...e delle rocce/pietre si spaccano nell'arco di una sola nottata, proprio a causa della capillarità ghiacciata, egizi docet ndr), la loro precoce cristallizzazione/reticolazione ed il conseguente distaccamento delle parti incollate, li vedrei immediatamente dietro l'angolo... e con quel che oggi costano i caschi... ...meglio di no, eviterei.
Meglio invece, mettere il nostro bravo sottocasco nel freezer... durerà forse poco il refrigerio, ma almeno sarà un piccolo sollievo poco dispendioso.
Lamps
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