E' mia intenzione cercare di fornire una serie di consigli sulla scelta, sull'uso e sulla manutenzione del casco che possano indurre il lettore a considerare motivazioni come il caldo, la pettinatura rovinata, il prezzo, la grafica, la marca, le prese in giro di chi si crede furbo usando una scodella magari slacciata ed altri ancora, come assolutamente secondari se paragonati al vantaggio, in termini di sicurezza, che da una copertura del capo adeguata.
Per fare questo, in accordo con l'autore, partirò da un bellissimo ed esaustivo articolo di MaxValenti integrandolo con informazioni prese in varie riviste specializzate.
Il motivo assoluto per cui si dovrebbe scegliere un integrale lo fornisco citando testualmente un intervento dell'utente Kingcarl di cui anche io ero a conoscenza attraverso conoscenze mediche.
Kingcarl ci dice... “Un mio carissimo amico medico che lavora alla Clinica Odontostomatologica dell'Ospedale Molinette di Torino, mi ha confermato che alla sezione maxillofacciale il 90% degli interventi per infortuni son relativi a scooteristi che indossano caschi JET “. Questo ci fa capire che non è la velocità del mezzo ad influire su questo tipo di traumi e chiunque di noi giri in città, dove si deve andare piano per motivi di traffico, sa quanto questo sia vero.
Purtroppo per noi l'asfalto, il travertino di un marciapiede, un guardrail, il sostegno di un segnale stradale non stanno a guardare il mezzo sul quale viaggiamo prima di colpirci e tanto meno gli autoveicoli di cui tutti conosciamo il comportamento nei confronti di noi motociclisti.
Potrei dirvi che parlo per esperienza personale visto che a 30 km/h una macchina parcheggiata 2 anni fa fece inversione ad U su una rampa colpendomi in pieno e devo dire grazie al mio integrale se la mia mascella ancora mi permette di masticare... non così la mia gamba destra che senza protezioni ora ha un bellissimo tatuaggio fatto di 60 punti interni ed esterni e sulla quale ho perso gran parte della sensibilità cutanea... oltre alla soddisfazione di vedere dal vivo quanto possa essere bella la mia tibia... 30 km/h!!!
Purtroppo molti pensano che la scelta del casco dipenda dall'utilizzo o dal tipo di moto (jet per uno scooter, integrale per una sportiva). Occorre allora ritornare al buon senso e dirsi che una caduta a 50 km/h su uno scooter è equivalente ad una caduta a 50 km/h su una sportiva.
Avrete ormai capito che tutto quello che dirò da questo momento in poi si riferisce a quello che ritengo essere l'unico casco da scegliere: il casco integrale, che come MaxValenti dice giustamente nel suo articolo:"
- Hanno il vantaggio di proteggere meglio il viso di chi lo indossa, sicuramente i migliori per quanto riguarda la sicurezza
- Tagliano meglio l’aria e riducono le sollecitazioni che subiscono i muscoli del collo
- Danno una maggiore protezione dal freddo nei mesi invernali.".
C'è un grosso dibattito sui caschi modulari. Se chiusi sono sicuramente meglio di un casco jet ma non bisogna dimenticare che le cerniere che permettono l'apertutra della mentoniera rimarranno sempre un punto debole in caso di urto. Tra l'altro se la sicurezza viene garantita quando è completamente chiuso conviene anche in questo caso preferire un casco integrale.
I materiali: normalmente i caschi in commercio omologati sono di due categorie, quelli in policarbonato e quelli in fibra composita. Sono da preferire i secondi perché l'utilizzo della fibra di vetro in combinazione con altre donano al casco maggiore capacità di resistenza. Il casco in composito è realizzato da strati successivi di fibra di vetro a volte combinato a kevlar, il tutto legato da epossidico. La fibra di vetro impedirà che il casco si rompa, si deformerà e conserverà la sua rigidità contrariamente al materiale plastico. Costano un po' di più ma la conservazione dell'integrità dello scrigno del proprio cervello vale sicuramente qualche euro supplementare.
La scelta e l'uso: Naturalmente tutti i caschi omologati offrono adeguate garanzie di sicurezza. Alcuni marchi arrivano ad ottenere l'omologazione mentre altri cercano di andare oltre ma affidarsi ad un marchio conosciuto da sicuramente maggiori garanzie di acquistare un buon prodotto. In generale una cosa importante da sapere è il numero di calotte che vengono prodotte dalla casa per lo stesso casco. Un numero adeguato di calotte (almeno una ogni due taglie) porta con sé un maggior numero di prove di crash test ed una calzabilità migliore rispetto a case produttrici che fanno una sola calotta e forniscono più taglie solo grazie alla maggiore o minore imbottitura.
Spesso il costo di questo importantissimo accessorio può portare a preferire soluzioni più economiche ma con una scelta oculata si può fare un ottimo acquisto mettendo d'accordo le esigenze di budget con quelle della sicurezza.
Una delle cose che fanno inutilmente levitare il prezzo di un casco è la grafica. A tutti piacerebbe avere il casco replica di questo o quel pilota ma dobbiamo tenere a mente che sono repliche solo per la verniciatura... un casco di ottima fattura monocolore molte volte costa quanto un casco più scadente ma molto molto più colorato. Se pensiamo prima alla sicurezza (come deve assolutamente essere) va da sé che sarebbe meglio preferire il primo (che scegliendo un colore neutro ha l'innegabile vantaggio di abbinarsi con qualsiasi tipo di moto). Molti caschi hanno gli interni staccabili ma se si vuole risparmiare qualche euro si può rinunciare a questa possibilità. Si possono lavare tranquillamente anche quelli ad imbottitura fissa.
MaxValenti ci dice:“
- Scegliere un casco il cui peso non superi 1,5-1,6 kg in
modo da non appesantire i muscoli del collo
- Il casco deve calzare leggermente stretto e MAI
largo… (col casco indossato provare ad aprire e chiudere la
bocca, se il casco è ok dovremmo morderci le guance)
- È consigliata la presenza del paranaso in modo
da diminuire l’effetto appannamento
- Verificare che sia riportata l’omologazione E3 che significa omologato in Italia e la lettera P dopo la barra che indica che la mentoniera è protettiva.”
Aggiungo il consiglio di verificare inoltre che, una volta allacciato (sono da preferire le chiusure chiamate a “doppia D”), il casco non possa essere sfilato afferrandolo con una mano dalla parte posteriore e tirando verso l'alto.
Durante la prova tenerlo qualche minuto in più per verificare che non eserciti troppa pressione sulle tempie.
Cenni sulla manutenzione:
Acquistare sempre un casco nuovo ed imballato. Sotto la calotta c'è lo strato di schiuma che assorbe gli urti e la stessa tende a prendere la forma della testa di chi lo porta. Di un casco usato o comprato su internet non possiamo essere sicuri della storia.
Potrebbe essere caduto ed un casco una volta “urtato” dovrebbe essere portato in verifica presso la casa costruttrice. Per lo stesso motivo non lasciarlo mai attaccato alla moto quando ci si allontana perché potrebbe essere colpito da altre moto o automobili in parcheggio o semplicemente potrebbe essere oggetto del vandalo di turno. Questo comportamento dovrebbe essere evitato anche per motivi igienici... ci sono cani anche molto alti :-).
Evitare inoltre di usare il casco come borsa della spesa o di appenderlo agli specchietti per evitare la deformazione dello strato di polistirolo. Altro comportamento da evitare è quello di portarlo con sé tenendolo per il cinturino di chiusura. Ricordarsi di lubrificare di tanto in tanto le guarnizioni della visiera per mantenerle morbide ed evitare turbolenze d'aria all'interno.
Evitare ASSOLUTAMENTE di applicare adesivi o scritte sulla superficie del casco. Le colle o i solventi dei pennarelli, se non approvati dalla casa costruttrice, sono dannosissimi e fanno perdere le proprietà di resistenza ai materiali della calotta.
Avvalora questo avvertimento un pronunciamento del Ministero dei Trasporti (Decreto del 30 giugno 2003)
Le Visiere:
Dall'articolo di MaxValenti :
Le visiere possono essere di colori diversi in base al loro utilizzo
Le visiere fumè, fumè scuro, nere o a specchio sono consigliabili per l’uso in pista
Quelle fumè sono utilizzabili anche su strada ma il loro utilizzo è condizionato dalla visibilità.
Quelle nere sono vietate dalla legge antimafia (la stessa che vieta di oscurare il vetro anteriore e i finestrini anteriori mentre quelle specchio sono pericolose per gli altri in quanto rischiano di essere abbagliati dal riflesso del sole sulle stesse.
Visiere gialle, arancioni e rosse
Spesso ormai si trovano sul mercato pellicole o visiere di questi colori che proprio come gli occhiali da neve servono per quando si viaggia con luce pallida ma fastidiosa
Fotocromatiche
E’ da qualche anno che si trovano pellicole fotocromatiche…
Come funzionano… si applicano alla visiera e in base ai raggi ultra violetti cambiano colore diventando scure con tanta luce e tornando chiare quando questa diminuisce…
Nei caschi moderni sono presenti sulle visiere due “viti” plastiche sulle quali applicare una lente denominata “pin-lock”. Questa lente ha un elevato potere di assorbimento dell'umidità e per questo evita l'effetto “fog” nella visiera consentendo una visione perfetta con qualunque condizione climatica.
Finisce qui la mia esposizione sul casco. La mia speranza è che chiunque decida di cavalcare due ruote si renda conto di quanto sia importante proteggere il proprio corpo dai pericoli e di quanto in questo modo si possa vivere con tanta sicurezza questa meravigliosa passione. I capelli possiamo anche pettinarceli di nuovo una volta tolto il casco... E possiamo anche sopportare un po' di caldo in più.. ma la testa nessuno ce la può restituire...
Casco integrale in testa.. ben allacciato... e padroni del vento!!!