Quoto sulla Beta... capisco che non sia proprio la moto racing che volevi, però devi anche considerare i soldi che puoi spendere. Devi cercare di ottenere il massimo con quelli.
Se ti orienti su di una racing datata è molto probabile che si tratti di un esemplare bello spremuto sulle piste di mezza italia. Già normalmente ti troveresti a cambiargli il pistone ogni 4000km, figurati tu con un mezzo in apnea...
Se poi vieni da uno scooter, non preoccuparti che un motard stradale ti darebbe tranquillamente delle gran belle soddisfazioni, ed è un ottimo mezzo per iniziare ad andare in moto. E' probabile però che come spesa siamo un po' oltre il tuo budget.
Ecco quindi che il Beta M4 può avere i suoi perchè:
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Da Motorbox.com:
"Ruote piccole, pneumatici sportivi, sospensioni allungate, un discone da 310 ed il gioco è fatto, ecco a voi la Motard 4.0. La trasformazione è anche ben riuscita perché la linea essenziale della Alp ben si sposa con le ruote lisce.
CUORE JAP Il cuore made in Suzuki è ancora quel treemmezzo ad aria e olio che prima eravamo abituati a vedere sulla DR, che Beta ha trapiantato sulle stradali Euro e Jonathan, e che adesso si riappropria della sua identità fuoristradistica sulla 4.0. Nessun aumento di cilindrata come avevamo supposto all’inizio (e come il numero 4.0 può portare a pensare) i centimetri cubi sono ancora 349, ne più ne meno di prima, così come la potenza ferma a quota 29 cv (21 kW) così le due Beta sono appetibili anche per chi ha la patente nuova di zecca.
DÁ TANTO PER POCO È un motore affidabile, questo, capace di sopportare numerose angherie da chi guida senza batter ciglio e di accontentarsi di poca benzina verde con l’unico difetto di essere un po’ rumoroso di meccanica come tutti i monocilindrici Suzuki, e un po’ assetato di olio.
SEMPLICITÁ Missione semplicità centrata per quel che riguarda la ciclistica. Le 4.0 possono contare su un telaio a doppia culla d’acciaio accompagnato da una forcella non regolabile con steli da 46 mm (più lunghi sulla Motard), e da un monoammortizzatore regolabile solo nel precarico molla. Come vedete, non si sono andate a cercare inutili sofisticazioni anche perché l’obbiettivo principale di Beta era proporre queste due moto con un listino attira-clienti.
PREZZI GIUSTI I prezzi danno, infatti, ragione alle due 4.0, perché con 5000 € (per la Alp) e 5100 € (per la motard) le due Beta possono dire la loro sul mercato. La dotazione semplificata non rinuncia comunque ad una strumentazione gradevole (solo il tachimetro e una manciata di spie), all’ormai obbligatorio avviamento elettrico (il kit per la messa in moto a pedale è offerto in optional a circa 200 €) e ad una componentistica di buona qualità. "