ComeUnaBomba ha scritto:
ragazzi un po' di tempo fa mi sono interessato all'impennata con la z, arrivando da un 125 la paura di sbagliare era tanta.... questa guida mi è stata fondamentale per trovare un approccio giusto alla nuova cilindrata
IMPENNARE
La tecnica dell’impennata differisce poco o tanto nei vari mezzi a due ruote nel senso che ogni moto a seconda della potenza, della sua erogazione e della ciclistica ha la propria tecnica per metterla su una ruota. Cercheremo in questo articolo di descrivere una tecnica valida nel caso più generale possibile, fermo restando che durante i vostri allenamenti potreste aver bisogno di discostarvi poco o tanto da quanto scritto in seguito.
Precauzioni prima di impennare:
Impennare può essere pericoloso per sé e per gli altri e inoltre non è consentito dal Codice della Strada (c’è addirittura la confisca del mezzo), pertanto chi vorrà esercitarsi lo dovrà fare in una strada o in un piazzale privato e sufficientemente ampio per evitare situazioni di pericolo.
La moto può sbacchettare quando ricade e quindi può essere una buona idea montare un ammortizzatore di sterzo.
E’ consigliato un abbigliamento protettivo.
Fare riscaldare i pneumatici facendo qualche km.
Fare riscaldare l’olio delle forcelle pompando un pochino.
Verificare che l’olio motore sia a un livello quasi massimo per evitare che il pescante possa aspirare aria quando la moto è quasi verticale..
Per chi ha la possibilità, usare una moto vecchia di scarso valore in quanto le prime esperienze in impennata potrebbero rivelarsi disastrose…
L’importanza dell’allenamento
Non pensate di leggere questo articolo e di diventare bravi da subito. Per imparare sarà necessario moltissimo allenamento che si protrarrà per parecchio. Non cercate di strafare perché impennare non è pericoloso se viene fatto da una persona esperta e allenata ma lo può diventare nel caso contrario. Quindi mettete in preventivo parecchie ore di allenamento e progressi lenti da ottenere giorno dopo giorno.
Prima di allenarci nell’impennata, dobbiamo avere una certa confidenza con la moto, cioè non dobbiamo essere impacciati nella guida e questa è una cosa che si acquisisce con la pratica e cioè dopo qualche mese e migliaio di km di percorrenza.
Divideremo l’allenamento in varie fasi, ognuna delle quali richiederà parecchie settimane di allenamento. Prima di passare alla fase successiva è necessario aver assimilato molto bene quella precedente; sarebbe errato voler bruciare le tappe perché, oltre ad essere pericoloso, ci inculcherebbe abitudini errate molto difficili da cambiare in seguito e ciò ci causerebbe difficoltà nel riuscire ad effettuare un’impennata corretta.
Fase 1: iniziare a staccare la ruota da terra
Una volta impratichiti con il nostro mezzo, se non abbiamo mai impennato, come prima cosa dovremo prendere confidenza con lo staccare un pochino la ruota da terra.
Per staccare la ruota da terra ci sono vari sistemi a seconda del mezzo che stiamo usando:
Nelle moto di grossa cilindrata di solito basta un colpetto di gas anche a basso regime di giri, in prima o seconda marcia e la ruota anteriore si alza
Nelle moto di media cilindrata, solitamente dobbiamo usare la prima marcia, portare il motore al regime di coppia massima, chiudere il gas e spalancarlo subito dopo con decisone. Infatti, chiudendo il gas si comprimono le forcelle e spalancandolo subito dopo sfruttiamo l’effetto “molla” delle forcelle stesse in abbinamento alla potenza del motore per sollevare la ruota da terra
Nei ciclomotori, scooter e nei mezzi con poca potenza, dovremo aiutarci con il corpo buttando indietro la schiena e il sedere e tirando il manubrio con le braccia, inoltre:
se il mezzo è provvisto di cambio, dovremo dare il colpo di gas abbinato a una sfrizionata nel regime di giri di coppia massima (la tecnica corretta per alzare la moto con gas e frizione abbinati viene descritta in seguito).
se abbiamo uno scooter senza il cambio, volendo possiamo mettere massette, variatore e componenti vari da ripresa.
Una volta che la ruota si è alzata, chiudiamo il gas e la moto tornerà giù. Pian piano cerchiamo di chiudere il gas sempre più lentamente e vedremo che la nostra piccola impennata si allungherà di qualche metro.
Correggere gli errori dell’impennata
Nel caso per errore si impennasse troppo e si rischiasse il cappottamento all’indietro, per correggerlo: il modo migliore per far tornare giù la moto è imparare ad usare il freno posteriore, saper usare il freno posteriore vuol dire avere “UNA GARANZIA”!;
tuttavia con una moto di grossa o media cilindrata è sufficiente chiudere l’acceleratore (cosa che fra l’altro viene istintiva) e il freno motore dovrebbe riportare l’avantreno a terra, a meno che non abbiamo esagerato…
Negli scooter e nei motorini di piccola cilindrata abbiamo pochissimo freno motore quindi è necessario abituarsi a tenere sempre due dita sul freno posteriore (o il piede sul pedale del freno posteriore) per poter frenare appena ci accorgiamo che siamo andati troppo oltre. Esercitiamoci in questa manovra tenendo sempre pronto il freno durante l’impennata e provare anche a frenare appena la ruota anteriore si alza per prendere confidenza con questa operazione.
Anche se nella prima fase non dovrebbe accadere in quanto solleveremo poco la ruota da terra, se durante l’impennata la moto tende a piegarsi a destra o a sinistra, per correggere questa tendenza dobbiamo spostare il corpo dalla parte opposta e, se non riusciamo, riportare quanto prima l’avantreno a terra.
Come già detto, in questa prima fase non dobbiamo esagerare perché è una fase che ci permetterà solo di abituarci ad avere una ruota staccata da terra in modo da iniziare a comprendere il comportamento della moto e ciò ci servirà per proseguire.
Alleniamoci per diverse settimane, tutti i giorni, cercando di aumentare un poco alla volta l’altezza della ruota da terra.
Non dobbiamo rimanere delusi dal fatto che in questa fase le impennate saranno corte e atterreremo inevitabilmente ad elevata velocità: staccando poco la ruota da terra, ci servirà molta coppia per tenere su la moto e questa coppia ci fornirà molta accelerazione, raggiungendo presto il regime massimo di giri del motore e ciò ci farà tornare a terra dopo poco.
Fase 2: alzare correttamente la moto
Nelle moto e nei ciclomotori provvisti di cambio, vediamo innanzitutto la manovra di fondamentale importanza per sollevare l’avantreno: il colpo di gas abbinato alla sfrizionata.
Il colpo di acceleratore abbinato alla frizione
Occorre usare una marcia bassa (nella maggior parte dei casi si usa la prima marcia per iniziare l’impennata) e portare il motore a un regime di giri pari alla coppia massima. Il regime di coppia massima è quello dove si sente che il motore ha il massimo “tiro”, ed è proprio la coppia che ci fornisce il “momento” sulla ruota posteriore che ci permette di alzare la moto.
Giunti al regime di coppia massima, tirare la leva della frizione, accelerare bruscamente in modo che il motore salga di giri e rilasciare bruscamente la frizione avendo cura di rilasciare quasi completamente anche l’acceleratore sennò rischiamo il cappottamento all’indietro.
Provare un poco per volta: dapprima lasciamo la frizione e quasi contestualmente il gas, poi se la moto non si alza a sufficienza ritardiamo un po’ di più il rilascio dell’acceleratore e anziché rilasciarlo completamente lo terremo un pochino aperto.
Vi accorgerete, dopo un po’ d’allenamento, che utilizzando il colpo di acceleratore abbinato alla frizione, poco alla volta, riuscirete ad alzare quanto volete la ruota anteriore ad un regime di giri decisamente più basso rispetto a quello al quale impennavate nella precedente fase 1.
Con il proseguire dell’allenamento, cerchiamo di iniziare l’impennata a un regime di giri sempre più basso, il più basso possibile; per esempio, con una supersportiva di grossa cilindrata come un 1000 non è necessario raggiungere il regime di coppia massima. Il fatto di impennare a un regime di giri il più basso possibile, ci permetterà di sfruttare una maggiore escursione di giri per tenere la moto in impennata più a lungo e ritardare al massimo la cambiata, anche se è ancora molto presto per parlare di questo.
Nei ciclomotori o scooter non provvisti di cambio, ovviamente la manovra precedente del gas abbinato alla frizione non si potrà effettuare perciò per alzare l’avantreno dovremo continuare ad adottare la tecnica già vista nella fase 1, aiutandoci con il corpo.
Alleniamoci per qualche settimana in modo da prendere molta confidenza sul come alzare correttamente la moto; non dobbiamo preoccuparci assolutamente di vedere quanto lunga è l’impennata, dobbiamo solo concentrarci sull’alzare l’avantreno e poi il nostro esercizio finisce per poi ripartire daccapo.
Solo quando saremo esperti nel colpo di frizione o di braccia, passeremo alla fase successiva.
Fase 3: rimanere in impennata
Quando la moto si mette su una ruota, la reazione istintiva è quella di chiudere il gas e inevitabilmente l’impennata cesserà di lì a poco.
In questa fase dovremo andare contro il nostro istinto e quando la moto si alzerà, anziché chiudere completamente il gas, dovremo sforzarci di mantenerlo parzialmente aperto. Inizieremo mantenendolo poco aperto e, man mano che proseguiremo l’allenamento, lo chiuderemo sempre meno.
Attraverso questa operazione di mantenimento dell’acceleratore, ci accorgeremo subito che il monoruota si allungherà parecchio e cominceremo a intravedere la vera impennata, anche se a causa della scarsa altezza della ruota i tratti saranno brevi perché raggiungeremo presto al fuorigiri.
Alleniamoci qualche settimana sull’apertura e controllo del gas e solo quando avremo la piena padronanza di questa operazione, potremo passare alla fase successiva.
Fase 4: raggiungere il punto di equilibrio
Ora che abbiamo imparato a dosare il gas anche in impennata possiamo concentrarci sul raggiungimento del punto di equilibrio; questa fase è molto complessa perché la paura di cappottarci all’indietro potrebbe impedirci di arrivare al punto ideale per l’impennata.
Il punto di equilibrio è quel punto dove la moto starebbe in piedi da sola sulla ruota posteriore senza bisogno di potenza del motore (o di freno). Capiamo subito che, una volta raggiunto, questo punto ci consente di stare sulla ruota fornendo pochissima potenza, quindi basterà aprire o chiudere leggermente il gas per mantenere questa posizione per tratti molto lunghi.
Prima di proseguire con l’allenamento, rileggiamo bene il paragrafo “Correggere gli errori dell’impennata” descritto nella fase 1 perché adesso la possibilità di commettere questi errori è concreta.
Raggiungere il punto di equilibrio è un’operazione che quasi sicuramente richiederà moltissimo tempo perché, si ripete, la paura spesso ci fa fermare prima. Se ne avete la possibilità, questa fase sarebbe da affrontare con l’aiuto di un amico o amica che ci possa dire se siamo arrivati ad alzare sufficientemente la moto oppure se siamo ancora indietro. Addirittura, se si avesse a disposizione una videocamera, ci si potrebbe fare riprendere per vedersi subito dopo e questo ci aiuterebbe a spingere un po’ di più per avvicinarci ulteriormente al punto di equilibrio.
Cerchiamo di lasciarci alle spalle la paura perché con una moto di media o grossa cilindrata basterà chiudere il gas e il freno motore ci riporterà giù immediatamente (a meno che non abbiamo esagerato…) mentre su un mezzo con poco freno motore basterà dare un colpetto di freno posteriore (tecnica che dobbiamo aver assimilato nelle fasi precedenti) e l’avantreno scenderà.
Una volta raggiunto il punto di equilibrio, basteranno lievissime variazioni del gas per mantenerci in equilibrio e proseguire per parecchie centinaia di metri l’impennata.
Perciò, a questo punto sforziamoci di usare l’acceleratore molto dolcemente evitando aperture e chiusure brusche e vedremo che il gioco è fatto: avremo imparato a impennare!
Se poi impariamo ad usare anche il freno posteriore, potremo riuscire anche a diminuire la velocità e aumentare ulteriormente la distanza percorsa in monoruota. Volendo comunque, si può anche cambiare marcia in impennata come descritto nella seguente fase.
Fase 5: cambiare marcia in impennata
Quando la nostra impennata si sarà protratta a lungo e il motore avrà raggiunto un elevato regime di giri, possiamo cambiare marcia.
Di solito si impenna con marce basse, cioè in prima e seconda e in caso di supersportive di grossa cilindrata con elevato freno motore possiamo anche inserire la terza, però teniamo ben presente che man mano che le marce si allungano il rischio cresce per due motivi:
La velocità aumenta.
Il freno motore diminuisce con le marce più alte quindi, in caso di rischio di cappottamento all’indietro, potrebbe non essere più sufficiente rilasciare il gas per riportare giù l’avantreno.
Per cambiare in impennata possiamo fare in due modi:
Nel modo consueto, cioè utilizzando la frizione: questo sistema ha lo svantaggio di richiedere qualche decimo di secondo in più rispetto a quello senza frizione, però è un sistema sicuro.
Senza utilizzare la frizione: quando è ora di cambiare, si preme con il piede sulla leva del cambio e successivamente si molla per un attimo l’acceleratore e ci si accorgerà che entrerà la marcia successiva. Questo sistema di cambiata è più veloce rispetto a quello precedente ma genera un rischio di possibile rottura di componenti del cambio e un rischio di poter “sfollare” durante la cambiata, cosa che potrebbe avere conseguenze piuttosto rovinose.
Buon allenamento!!
azz e chi sei una rivista parlante???
Complimenti!!!