La tecnica dell'impennata differisce poco o tanto nei vari mezzi a due ruote nel
senso che ogni moto a seconda della potenza, della sua erogazione e della
ciclistica ha la propria tecnica per metterla su una ruota. Cercheremo in questo
articolo di descrivere una tecnica valida nel caso più generale possibile, fermo
restando che durante i vostri allenamenti potreste aver bisogno di discostarvi
poco o tanto da quanto scritto in seguito.
Precauzioni prima di impennare:
- Impennare può essere pericoloso per sé e per gli altri e inoltre non è consentito dal Codice della Strada (c'è addirittura la confisca del mezzo), pertanto chi vorrà esercitarsi lo dovrà fare in una strada o in un piazzale privati e sufficientemente ampi per evitare situazioni di pericolo.
- La moto può sbacchettare quando ricade, può essere una buona idea montare un ammortizzatore di sterzo.
- E' consigliato un abbigliamento protettivo.
- Fare riscaldare gli pneumatici facendo qualche kilometro.
- Fare riscaldare l'olio delle forcelle pompando un pochino.
- Per chi ha la possibilità, usare una moto vecchia di scarso valore in quanto le prime esperienze in impennata potrebbero rivelarsi disastrose...
L'importanza dell'allenamento
Non pensate di leggere questo articolo e di diventare bravi da subito a
impennare. Per imparare sarà necessario moltissimo allenamento che si protrarrà
per parecchi mesi. Non cercate di strafare perché impennare non è pericoloso se
viene fatto da una persona esperta e allenata ma lo può diventare nel caso
contrario. Quindi mettete in preventivo parecchi mesi di allenamento e progressi
lenti da ottenere giorno dopo giorno.
Prima di allenarci nell'impennata, dobbiamo avere una certa confidenza con la
moto, cioè non dobbiamo essere impacciati nella guida e questa è una cosa che si
acquisisce con la pratica e cioè dopo qualche mese e migliaio di km di
percorrenza.
Divideremo l'allenamento in varie fasi, ognuna delle quali richiederà parecchie
settimane di allenamento. Prima di passare alla fase successiva è necessario
aver assimilato molto bene quella precedente; sarebbe errato voler bruciare le
tappe perché, oltre ad essere pericoloso, ci inculcherebbe abitudini errate
molto difficili da cambiare in seguito e ciò ci causerebbe difficoltà nel
riuscire ad effettuare un'impennata corretta.
Fase 1: iniziare a staccare la ruota da terra
Una volta impratichiti con il nostro mezzo, se non abbiamo mai impennato, come
prima cosa dovremo prendere confidenza con lo staccare un pochino la ruota da
terra.
Per staccare la ruota da terra ci sono vari sistemi a seconda del mezzo che
stiamo usando:
- Nelle moto di grossa cilindrata di solito basta un colpetto di gas anche a basso regime di giri, in prima o seconda marcia e la ruota anteriore si alza
- Nelle moto di media cilindrata, solitamente dobbiamo usare la prima marcia, portare il motore al regime di coppia massima, chiudere il gas e spalancarlo subito dopo con decisone. Infatti, chiudendo il gas si comprimono le forcelle e spalancandolo subito dopo sfruttiamo l'effetto "molla" delle forcelle stesse in abbinamento alla potenza del motore per sollevare la ruota da terra
- Nei ciclomotori, scooter e nei mezzi con poca potenza, dovremo aiutarci con il
corpo buttando indietro la schiena e il sedere e tirando il manubrio con le
braccia, inoltre:
- se il mezzo è provvisto di cambio, dovremo dare il colpo di gas abbinato a una sfrizionata nel regime di giri di coppia massima (la tecnica corretta per alzare la moto con gas e frizione abbinati viene descritta in seguito).
- se abbiamo uno scooter senza il cambio, volendo possiamo mettere massette, variatore e componenti vari da ripresa.
Una volta che la ruota si è alzata, chiudiamo il gas e la moto tornerà giù. Pian
piano cerchiamo di chiudere il gas sempre più lentamente e vedremo che la nostra
piccola impennata si allungherà di qualche metro.
Correggere gli errori dell'impennata
Nel caso per errore si impennasse troppo e si rischiasse il cappottamento
all'indietro, per correggerlo:
- Con una moto di grossa o media cilindrata è sufficiente chiudere l'acceleratore (cosa che fra l'altro viene istintiva) e il freno motore dovrebbe riportare l'avantreno a terra, a meno che non abbiamo esagerato...
- Negli scooter e nei motorini di piccola cilindrata abbiamo pochissimo freno motore quindi è necessario abituarsi a tenere sempre due dita sul freno posteriore (o il piede sul pedale del freno posteriore) per poter frenare appena ci accorgiamo che siamo andati troppo oltre. Esercitiamoci in questa manovra tenendo sempre pronto il freno durante l'impennata e provare anche a frenare appena la ruota anteriore si alza per prendere confidenza con questa operazione.
Anche se nella prima fase non dovrebbe accadere in quanto solleveremo poco la
ruota da terra, se durante l'impennata la moto tende a piegarsi a destra o a
sinistra, per correggere questa tendenza dobbiamo spostare il corpo dalla parte
opposta e, se non riusciamo, riportare quanto prima l'avantreno a terra.
Come già detto, in questa prima fase non dobbiamo esagerare perché è una fase
che ci permetterà solo di abituarci ad avere una ruota staccata da terra in modo
da iniziare a comprendere il comportamento della moto e ciò ci servirà per
proseguire.
Alleniamoci per diverse settimane, tutti i giorni, cercando di aumentare
un poco alla volta l'altezza della ruota da terra.
Non dobbiamo rimanere delusi dal fatto che in questa fase le impennate saranno
corte e atterreremo inevitabilmente ad elevata velocità: staccando poco la ruota
da terra, ci servirà molta coppia per tenere su la moto e questa coppia ci
fornirà molta accelerazione, raggiungendo presto il regime massimo di giri del
motore e ciò ci farà tornare a terra dopo poco.
Fase 2: alzare correttamente la moto
Nelle moto e nei ciclomotori provvisti di cambio, vediamo innanzitutto la
manovra di fondamentale importanza per sollevare l'avantreno: il colpo di gas
abbinato alla sfrizionata.
Il colpo di acceleratore abbinato alla frizione
Occorre usare una marcia bassa (nella maggior parte dei casi si usa la prima
marcia per iniziare l'impennata) e portare il motore a un regime di giri pari
alla coppia massima. Il regime di coppia massima è quello dove si sente che il
motore ha il massimo "tiro", ed è proprio la coppia che ci fornisce il "momento"
sulla ruota posteriore che ci permette di alzare la moto.
Giunti al regime di coppia massima, tirare la leva della frizione, accelerare
bruscamente in modo che il motore salga di giri e rilasciare bruscamente la
frizione avendo cura di rilasciare quasi completamente anche l'acceleratore
sennò rischiamo il cappottamento all'indietro.
Provare un poco per volta: dapprima lasciamo la frizione e quasi contestualmente
il gas, poi se la moto non si alza a sufficienza ritardiamo un po' di più il
rilascio dell'acceleratore e anziché rilasciarlo completamente lo terremo un
pochino aperto.
Vi accorgerete, dopo un po' d'allenamento, che utilizzando il colpo di
acceleratore abbinato alla frizione, poco alla volta, riuscirete ad alzare
quanto volete la ruota anteriore ad un regime di giri decisamente più basso
rispetto a quello al quale impennavate nella precedente fase 1.
Con il proseguire dell'allenamento, cerchiamo di iniziare l'impennata a un
regime di giri sempre più basso, il più basso possibile; per esempio, con una
supersportiva di grossa cilindrata come un 900 o un 1000 non è necessario
raggiungere il regime di coppia massima. Il fatto di impennare a un regime di
giri il più basso possibile, ci permetterà di sfruttare una maggiore escursione
di giri per tenere la moto in impennata più a lungo e ritardare al massimo la
cambiata, anche se è ancora molto presto per parlare di questo.
Nei ciclomotori o scooter non provvisti di cambio, ovviamente la manovra
precedente del gas abbinato alla frizione non si potrà effettuare perciò per
alzare l'avantreno dovremo continuare ad adottare la tecnica già vista nella
fase 1, aiutandoci con il corpo.
Alleniamoci per qualche settimana in modo da prendere molta confidenza sul come
alzare correttamente la moto; non dobbiamo preoccuparci assolutamente di vedere
quanto lunga è l'impennata, dobbiamo solo concentrarci sull'alzare l'avantreno e
poi il nostro esercizio finisce per poi ripartire daccapo.
Solo quando saremo esperti nel colpo di frizione o di braccia, passeremo alla
fase successiva.
Fase 3: rimanere in impennata
Quando la moto si mette su una ruota, la reazione istintiva è quella di chiudere
il gas e inevitabilmente l'impennata cesserà di lì a poco.
In questa fase dovremo andare contro il nostro istinto e quando la moto si
alzerà, anziché chiudere completamente il gas, dovremo sforzarci di mantenerlo
parzialmente aperto. Inizieremo mantenendolo poco aperto e, man mano che
proseguiremo l'allenamento, lo chiuderemo sempre meno.
Attraverso questa operazione di mantenimento dell'acceleratore, ci accorgeremo
subito che il monoruota si allungherà parecchio e cominceremo a intravedere la
vera impennata, anche se a causa della scarsa altezza della ruota i tratti
saranno brevi perché raggiungeremo presto al fuorigiri.
Alleniamoci qualche settimana sull'apertura e controllo del gas e solo quando
avremo la piena padronanza di questa operazione, potremo passare alla fase
successiva.
Fase 4: raggiungere il punto di equilibrio
Ora che abbiamo imparato a dosare il gas anche in impennata possiamo
concentrarci sul raggiungimento del punto di equilibrio; questa fase è molto
complessa perché la paura di cappottarci all'indietro potrebbe impedirci di
arrivare al punto ideale per l'impennata.
Il punto di equilibrio è quel punto dove la moto starebbe in piedi da
sola sulla ruota posteriore senza bisogno di potenza del motore (o di freno).
Capiamo subito che, una volta raggiunto, questo punto ci consente di stare sulla
ruota fornendo pochissima potenza, quindi basterà aprire o chiudere leggermente
il gas per mantenere questa posizione per tratti molto lunghi.
Nell'illustrazione sottostante, viene riportato il baricentro moto-pilota con
ruota a terra (punto Ga - moto gialla); vediamo che quando la ruota si
alza, il baricentro (punto Gb - moto rossa) si avvicina all'asse della
ruota posteriore (Ap): quando Gb si troverà in corrispondenza
dell'asse Ap, avremo raggiunto il punto di equilibrio.
Prima di proseguire con l'allenamento, rileggiamo bene il paragrafo "Correggere
gli errori dell'impennata" descritto nella fase 1 perché adesso la possibilità
di commettere questi errori è concreta.
Raggiungere il punto di equilibrio è un'operazione che quasi sicuramente
richiederà moltissimo tempo perché, si ripete, la paura spesso ci fa fermare
prima. Se ne avete la possibilità, questa fase sarebbe da affrontare con l'aiuto
di un amico o amica che ci possa dire se siamo arrivati ad alzare
sufficientemente la moto oppure se siamo ancora indietro. Addirittura, se si
avesse a disposizione una videocamera, ci si potrebbe fare riprendere per
vedersi subito dopo e questo ci aiuterebbe a spingere un po' di più per
avvicinarci ulteriormente al punto di equilibrio.
Cerchiamo di lasciarci alle spalle la paura perché con una moto di media o
grossa cilindrata basterà chiudere il gas e il freno motore ci riporterà giù
immediatamente (a meno che non abbiamo esagerato...) mentre su un mezzo con poco
freno motore basterà dare un colpetto di freno posteriore (tecnica che dobbiamo
aver assimilato nelle fasi precedenti) e l'avantreno scenderà.
Una volta raggiunto il punto di equilibrio, basteranno lievissime variazioni del
gas per mantenerci in equilibrio e proseguire per parecchie centinaia di metri
l'impennata.
Perciò, a questo punto sforziamoci di usare l'acceleratore molto dolcemente
evitando aperture e chiusure brusche e vedremo che il gioco è fatto: avremo
imparato a impennare!
Se poi impariamo ad usare anche il freno posteriore, potremo riuscire anche a
diminuire la velocità e aumentare ulteriormente la distanza percorsa in
monoruota. Volendo comunque, si può anche cambiare marcia in impennata come
descritto nella seguente fase.
Fase 5: cambiare marcia in impennata
Quando la nostra impennata si sarà protratta a lungo e il motore avrà raggiunto
un elevato regime di giri, possiamo cambiare marcia.
Di solito si impenna con marce basse, cioè in prima e seconda e in caso di
supersportive di grossa cilindrata con elevato freno motore possiamo anche
inserire la terza, però teniamo ben presente che man mano che le marce si
allungano il rischio cresce per due motivi:
- La velocità aumenta.
- Il freno motore diminuisce con le marce più alte quindi, in caso di rischio di cappottamento all'indietro, potrebbe non essere più sufficiente rilasciare il gas per riportare giù l'avantreno.
Per cambiare in impennata possiamo fare in due modi:
- Nel modo consueto, cioè utilizzando la frizione: questo sistema ha lo svantaggio di richiedere qualche decimo di secondo in più rispetto a quello senza frizione, però è un sistema sicuro.
- Senza utilizzare la frizione: quando è ora di cambiare, si preme con il piede sulla leva del cambio e successivamente si molla per un attimo l'acceleratore e ci si accorgerà che entrerà la marcia successiva. Questo sistema di cambiata è più veloce rispetto a quello precedente ma genera un rischio (seppur remoto) di poter "sfollare" durante la cambiata, cosa che potrebbe avere conseguenze piuttosto rovinose.
Cosa si rischia di rompere impennando?
A parte l'osso del collo, se le cose non vengono fatte in sicurezza, i
componenti più sollecitati sono:
- Cannotto dello sterzo (questo potrebbe iniziare a prendere gioco in seguito alle botte)
- Paraoli delle forcelle
- Cuscinetti della ruota anteriore
- Catena (e, in seguito, corona e pignone): in seguito agli strappi a cui è soggetta la catena questa si allungherà più facilmente e di conseguenza usurerà maggiormente corona e pignone
- Cambio: gli ingranaggi della prima (e della seconda marcia se la si usa in impennata) sono più sollecitati
- Negli scooter e nei ciclomotori è inoltre facile toccare a terra il portatarga e/o il codino
Buon allenamento, per chi volesse porre domande, fase osservazioni o scrivere le
proprie esperienze può utilizzare
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