Eccomi qua, al lavoro, stanco, ma felice.
Partenza Sabato ore
11:30, fissati i bauletti Givi, carichi di un cambio e qualche
cibaria (e l'immancabile cassetta del pronto soccorso) al mio CBF
600, azzerato il contachilometri parziale, azionato il starter e via,
destinazione Brisighella (partenza da Pordenone provincia).
Viaggio
per la Romea (ss309) e cerco di godermi il panorama, anche se se lo
gode maggiormente la moglie sul sedile posteriore, in quanto devo
stare attento alle miriadi di auto che tutto sanno fare eccetto
ricordarsi che in quella striscia grigia dove le loro quattro ruote
viaggiano, esiste un codice che regolamenta la viabilità, e
poi ci si mette anche il vento laterale... (ma mi consolo pensando
che il mio collega di lavoro se ne sta tornando su in barca a vela da
Brindisi, va sicuramente meglio a me).
Prima fermata a
Pomposa. Che cambiamento, rampe luoghi destinati a quello che un
tempo erano le bancarelle, bagni nuovi... eh sì, le cose
cambiano dopo sette anni. Breve spuntino e ginnastica, e poi si
riparte, ma...
Ho rimpianto il mio vecchio MTX della Malaguti, che
nonostante fosse un cinquantino almeno era un enduro. Buche, asfalto
inesistente, ammortizzatori sollecitati, sedere indolenzito. Bene, là
il limite max è 50 all'ora, giusto d'altronde come si può
correre di più? Problema: devo scansare auto che mi sfiorano,
che scagliano piccoli frammenti di asfalto (quel che rimane) addosso
a me.
Prima considerazione: Una sistematina alla strada?
Arrivo
a Ravenna, giro per Forlì, direzione Predappio, passaggio per
Castrocaro Terme e arrivo a Brisighella (strada alternativa tra le
colline).
A Brisighella noto con piacere che la strada volta a
dx a 90 gradi ma di fronte a me vedo un bel po' di due ruote di tutti
i tipi parcheggiate davanti al Bar della stazione. Decido di
fermarmi, il luogo mi sembra familiare anche se mai visto né
frequentato. Anche perché devo chiedere info per un albergo e
non avevo visto alcune segnalazioni precedentemente. Entro, ordino
una birra piccola e fresca ed un succo per la moglie, ma quello che
mi colpisce è il numero enorme di due ruote che si ferma
provenienti dalla direzione opposta a quella da cui sono arrivato.
Sono curioso, ragiono un attimo, poco fa ho visto indicazioni Firenze
88 km... Prendo la cartina velocemente scruto il tutto ma porca
miseria... nulla. Mi viene alla mente Imola... ma mi sfugge l'altro
nome... e provo un senso di emozione strana, ma non dico nulla alla
moglie anche se lei vede il mio umore, pensieroso misto ad una vena
di eccitazione, e mi faccio pure silenzioso.
Arrivo in
albergo, vicino alle terme, chiedo il prezzo per una notte, si ok va
bene, esco chiamo la moglie entriamo e il mio sguardo si posa su un
depliant che parla di un trenino che passa le valli del... mugellese
o qualcosa così... ma a me basta... Cambiamento di programma
cara moglie mia, il tuo sedere sarà distrutto domenica sera,
la schiena pure, ma gioia siamo qui a cinquanta chilometri... e tu
non guidi e neppure hai la patente. Quindi si fa ciò che dico
io, ho pensato. Ma non serviva imporre... e così è
stato.
Ora però la nota dolente del fine settimana.
Anche se quegli scooter hanno le loro protezioni dall'aria, cari
amici, siete sempre su due ruote. Ciabatte, T-Shirt, Bermuda. Fate
come volete ma si può cadere dalla moto anche da fermi e le
protezioni le hanno inventate per qualche motivo. Io mi sono fatto
quasi novecento chilometri in due giorni e vi garantisco che gli
ultimi trenta sono stati micidiali.
Le protezioni delle
ginocchia premevano come punteruoli, le cuciture dei guanti ormai
erano entrate nella carne, la fascia elastica premeva sulle costole e
sembrava volesse affondare negli addominali (da tavola naturalmente),
gli stivali ormai erano di piombo. Ma ringrazio tutto ciò.
Al
ritorno a casa, noto come gli scooter cerchino di imitare l'R1 che mi
ha appena passato a più di centosessanta all'ora tra le auto
in coda. Infatti eccone uno, attento penso io, io non sorpasso perché
siamo in colonna e lì avanti c'è un incrocio, ma lui
no, anzi mi fa pure il dito quando gli faccio segno di rallentare, ma
poco più avanti il dito si frattura contro l'auto (SUV) che
uscita dall'incrocio, nascosta tra quelle in coda sbuca e blocca la
strada allo scooter. Nulla di grave, per fortuna.
Presto
soccorso, il passeggero è illeso, il guidatore un braccio
fratturato ma tante tante escoriazioni... sapete, le bermuda e le
ciabatte proteggono poco dalle abrasioni dell'asfalto.
Seconda
considerazione: la tuta, le protezioni, il casco, le scarpe o gli
stivali, i guanti... per favore, abbiate l'accortezza di tenere con
cura non solo la vostra due ruote, ma pure la VOSTRA PELLE. Perché
rovinare un week end tra le valli del Mugello, o tra la sabbia dei
lidi estensi? Perché? La vostra, la nostra pelle vale molto di
più che il sacrificio di patire un po' il caldo.
Scusate
lo sfogo.
Buona settimana a tutti