Prefazione:
È ben risaputo che il motore 2 tempi sia caratterizzato generalmente da elevati consumi di olio e benzina e da maggiori emissioni rispetto al rivale 4 tempi. Ciò è causato principalmente dal fatto che i gas freschi, durante la fase di lavaggio, tendono ad essere risucchiati nello scarico per via della bassa pressione presente nel cilindro a seguito della fuoriuscita dei gas di scarico. Inoltre, per il fatto che questo motore aspira miscela a ogni giro di albero motore, consumi ed emissioni risultano maggiori rispetto al 4 tempi.

Una possibile soluzione: l'iniezione diretta
Per ovviare a questi problemi, si è riusciti a sviluppare l'iniezione direttamente nella camera di combustione. L'iniezione indiretta, invece avveniva a livello del carter e non permette di ottenere grandi miglioramenti.
In campo motociclistico, si è iniziata a sviluppare questa tecnologia recentemente, mentre era già piuttosto diffusa nei motori nautici da fuoribordo. Con l'introduzione delle normative euro 4, l'iniezione diretta si presenta come l'unica possibilità di omologare e targare un veicolo provvisto di motore 2 tempi. Alcune case hanno già sperimentato questo sistema di alimentazione su alcune moto, come la Bimota, con la 500-vdue, o l'Athena, che ha prodotto un kit sperimentale per ciclomotori, ma i risultati sono stati piuttosto scarsi. Secondo i rumors, sembra che Ktm abbia già in serbo l'iniezione diretta per i modelli da enduro 2018, ma bisognerà aspettare per ottenere conferme.
Funzionamento:
Si tratta di un iniettore, collocato nel cilindro, che permette di introdurre miscela, nella camera di combustione, quando la luce di scarico è coperta dal pistone in risalita verso il PMS (Punto di Morte Superiore). Ciò annulla le perdite di carica fresca e consente una più efficace combustione. L'iniettore, inoltre, è collegato a una centralina in grado di ottenere sempre una perfetta carburazione a differenza dei 2 tempi a carburatore. L'aria, e più precisamente l'ossigeno, che svolge il ruolo di comburente, viene aspirata direttamente dai travasi.

Pro e contro:
Pro: indubbiamente, minori consumi di olio e benzina ed emissioni più contenute. Grazie a ciò si potrà allungare la vita operativa del motore 2 tempi. Athena dispone anche di dati concreti del suo kit sperimentale.
Sembra che potenza e coppia siano aumentate lungo tutto l'arco di giri, ma è meglio prendere con le pinze questi dati.
Contro: nelle motociclette due tempi vengono raggiunti elevati giri di rotazione a differenza dei motori nautici da fuoribordo e dei motori 4 tempi che aspirano carburante ogni due giri dell'albero motore. Ciò crea problemi agli iniettori che fanno fatica a fornire miscela a giri eccessivamente elevati.
Inoltre, l'iniettore risulta più complesso rispetto a un semplice carburatore, di conseguenza i ricambi potrebbero essere più costosi.