Nei modelli più recenti di moto a due tempi si è generalizzato l’uso delle lamelle di ammissione,
questi motori hanno una curva più piatta e un’erogazione della potenza più dolce di quelli con ammissione a valvola rotativa.
Le lamelle sono situate nel condotto di ammissione che parte dal carburatore e arriva al carter, e permettono il passaggio dei gas soltanto in una direzione.
Sono utilizzati nei motori che girano a regimi medi o alti, giacché questi hanno una fase di ammissione più lunga degli altri, alla fine della quale, per effetto della pressione del pistone che ha iniziato la discesa, i gas possono invertire il loro cammino e tornare nel carburatore.
Quando questo succede, nei motori con ammissione lamellare, le lamelle bloccano i gas. Queste lamelle, che di solito hanno forma rettangolare, sono montate in una scatola che ha un piano sul quale esse si appoggiano quando sono a riposo.
La flessione delle lamelle viene limitata da una serie di linguette metalliche situate sopra di esse, in modo da determinare il fondo corsa.
Le lamelle sono fabbricate con materiali estremamente flessibili e resistenti: infatti in un ciclo a due tempi l’apertura e la chiusura si effettuano una volta per ogni giro dell’albero motore (quindi circa 150 volte al secondo), senza che tutto questo porti alla rottura.
Un’eventualità assolutamente da scongiurare, in quanto i pezzi di lamelle potrebbero distruggere letteralmente il motore.
Una lamella molto rigida chiude bene quando il motore gira a regimi elevati, ma offre una resistenza eccessiva al passaggio dei gas quando il motore gira lentamente e il flusso è minore.
Al contrario, una lamella poco rigida offrirà poca resistenza al passaggio dei gas, ma non potrà funzionare a i regimi elevati. Per tutto ciò, i fabbricanti devono accettare un compromesso o, in alcuni casi, montare simultaneamente lamelle di differente rigidità
Uno dei vantaggi di questo sistema è che il diagramma di ammissione è variabile, e dipende dal regime di rotazione del motore. In questo modo è possibile adattarlo alle necessità dello motore stesso.