Prova SYM Joyride Evo 125
Scritto da
ALE_SR50R - Pubblicato 10/09/2009 11:36
Recensione dello scooter della taiwanese Sanyang Motors, effettuata da parte di un possessore soddisfatto
Il 2009 è stato un anno di svolta per l'azienda taiwanese
Sanyang Motors, meglio nota come SYM. Nel catalogo 2009 sono infatti
presenti scooter dai 50cc ai 300cc in grado di accontentare i diversi
utenti della strada, dal quattordicenne interessato allo scooterino
sportivo, a chi usa lo scooter sopratutto per spostarsi in autostrada.
Ma le novità salienti del listino SYM 2009 sono sopratutto
tre: il "piccolo" Joyride evo 125/200i, il medio a ruote alte Citycom
300i e il maxi Joymax 300i. In quanto possessore del Joyride Evo 125
vorrei proporre a voi altri utenti del Tinga e non una mia personale
recensione.
Iniziamo con la descrizione del mezzo: il Joyride Evo è uno
scooter di medie dimensioni, adatto sia a muoversi in città,
grazie all'interasse abbastanza ridotto (144 cm, poco più
dell'interasse di certi scooter 50) e alle ruote di piccole dimensioni
(13" all'anteriore e 12" al posteriore), sia a qualche gita fuoriporta,
infatti il raffreddamento a liquido e il motore a 4 valvole consentono
di macinare km in tutta tranquillità.
Comoda la seduta sia per il passeggero che per il pilota, che
può scegliere se guidare con le gambe piegate e i piedi
nella pedana o guidare con le gambe distese e i piedi nel retroscudo,
posizione comoda sopratutto per i tratti extraurbani.
Il sottosella è spazioso, ma irregolare, infatti
è possibile stivarci un solo casco integrale, problema che a
suo modo la SYM cerca di risolvere con l'applicazione di 2 ganci
portacasco nella situati nel retro scudo e appena sotto la seduta del
pilota. Oltre che al sottosella una frecciatina va anche ai 2 vani
porta oggetti ai lati del manubrio, che sono piccoli e di forma
irregolare e non c'è lo spazio per metterci nulla, al
massimo delle monete ma nient'altro.
Il motore del Joyride Evo 125 è poco assetato, raffreddato a
liquido, omologato euro 3 e sopratutto un motore moderno, infatti
è sono rari gli scooter di questa cilindrata che hanno un
motore a 4 valvole, in quanto questa tecnologia sulle piccole
cilindrate è ancora all'alba. Il motore del Joyride
però non è un motore ad alte prestazioni, infatti
la potenza è di soli 8,6 kw e riesce a sviluppare una
velocità massima segnata di circa 100-110 km/h,
velocità sufficiente se si considera che le strade su cui ne
è consentita la circolazione hanno un limite massimo di 90
km/h.
I punti di forza di questo scooter, nonostante il motore di ultima
generazione sono però da cercarsi nel rapporto
qualità prezzo, infatti con meno di 3000 euro (2750 € f.c.)
è possibile portarsi a casa uno scooter con una dotazione
eccezionale, per potenza e dimensioni infatti il suo rivale ideale
sarebbe lo Yamaha Majesty 125 (3090 € f.c.) che però monta
un classico monocilindrico a 2 valvole e freni di qualità
inferiore, infatti, mentre nel Majesty i tubi dell'olio freni sono in
gomma, il SYM ha dei tubi in treccia metallica che ne impediscono la
deformazione dovuta al surriscaldamento dell'olio dovuto all'uso
prolungato dei freni, inoltre, una particolarità esclusiva
del SYM, il Joyride monta un disco anteriore perimetrale, una soluzione
rara, utilizzata dalla Buell e da poche altre moto sportive.
Sempre compresi nel prezzo ci sono i due cavalletti, centrale e
laterale e il doppio antifurto (oltre al classico bloccasterzo
è presente un interruttore nascosto a estranei che impedisce
il passaggio della corrente alla candela).
Tutto ciò è accompagnato da una linea molto
europea, completamente diversa dal vecchio Joyride, primo scooter della
famiglia SYM sbarcato in Italia. La linea è ora
più sportiva, all'anteriore abbiamo un doppio gruppo ottico
sormontato da una vistosa presa d'aria nera, la strumentazione
è di tipo misto analogico-digitale e da tutte le
informazioni necessarie: contagiri, tachimetro, temperatura motore,
contachilometri, orologio e livello carburante.
Ben riuscito anche l'abbinamento di colori della strumentazione, gli
strumenti infatti si presentano eleganti per la loro forma ma sportivi
per il loro colore, infatti lo sfondo blu con retroilluminazione bianca
da all'insieme un aria tecnologica e moderna, ben visibili inoltre le
spie anche in pieno sole.
Il blocchetti dei comandi si presentano alla vista un po spartani, ma
nell'utilizzo si dimostrano semplici e intuitivi. Comoda infine
l'apertura della sella direttamente dal blocchetto d'accensione che non
costringe a sporcarsi le mani nelle azioni di rifornimento.
Spero questa recensione sia alla altezza delle aspettative, ho fatto
questa recensione perché sono rimasto colpito dalla
qualità raggiunta dagli scooter di Taiwan,
qualità che ho testato con mano e che mi ha lasciato
pienamente soddisfatto.