Ciao, e un saluto tutti.
La “pubblicazione” risulterà un poco saltuaria, ma purtroppo, a parte alcune ore dei week end, il tempo durante la settimana mi scarseggia.
Quest’anno la scelta è caduta sul Pakistan: perché? Per il fatto che è uno dei posti in cui non ero mai stato, che è poi sempre la motivazione principale.
Ho volato da Milano ad Islamabad (scalo a Jedda) con Saudia Airlines.
Ho scelto questo volo per due motivi: ovviamente il prezzo 473 € A/R e il fatto che oltre al bagaglio a mano fossero inclusi 23 kg di bagaglio in stiva. Ho poi scoperto, che in caso di disdetta, per qualunque motivo, anche una settimana prima, mi avrebbero rimborsato l’80% del biglietto oppure fornito un voucher dello stesso valore valido un anno. Ho acquistato sul loro sito.
Per alcuni mesi ho cercato di farmi un’idea del paese leggendo la versione inglese del Daily Pakistan En.dailypakistan.com.pk
La maggioranza degli avvisi relativi al Pakistan, riguarda la regione del Belucistan, che però è nella zona sud del paese. Curiosando sui siti di varie agenzie che organizzano tour in moto, ho notato che erano focalizzate sul nord del paese, che, per una prima volta è sicuramente la parte più interessante e probabilmente di forte impatto scenico. Alla fine ho costruito un’itinerario circolare, che ho percorso (spero sia chiaro dalla mia mappa) in senso antiorario. Il motivo è che avevo letto, su altri report, che nell’altro verso si erano incontrati più problemi burocratici…o magari sono stato più fortunato. Da una di queste agenzie ho noleggiato la moto: si tratta della Pakistan Bikers Pakistan-bikers.com che oltre a tutto gestisce anche il Backpackers Hostel and Guesthouse Islamabad Link a pagina di Hostelworld.com
Come moto ho scelto un Suzuki GS 150 SE (poi vi spiegherò perché, ma se intendete girare il nord noleggiate Honda).
Il visto è possibile farlo per conto proprio, risparmiando la commissione di un’agenzia, ma non ci sono riuscito.
Il processo è un poco complicato. Esiste un form on line molto chiaro del governo pakistano Link a pagina di Visa.nadra.gov.pk
Serve una lettera formale di invito, che ho fatto scrivere all’agenzia di noleggio. Due righe del tipo “Ehi Maurizio perché non vieni in Pakistan per le tue vacanze ecc…”.
Poi una lettera d’invito ufficiale , la LOI, scritta da un’agenzia di viaggi pakistana con licenza: credo 50 € e se ne è occupata sempre la Pakistan-Bikers.
Poi dovete caricare i documenti(passaporto) e anche una foto formato tessera che è il punto in cui mi sono arenato. Vi vengono date dimensioni e KB consentiti per l’upload della foto. Ho rispettato scrupolosamente i criteri, ma al momento dell’upload il sistema mi ha risposto che non riusciva ad identificare il colore degli occhi. Ho cambiato macchina per le foto, ho tentato di correggere il colore (più chiaro, più scuro), ma niente da fare. Alla fine ho inviato il tutto alla YOR di Roma Yor.it (stessa foto) e in una decina di giorni il visto mi è stato inviato per mail.
Il visto turistico standard è valido per 3 mesi dalla data di emissione e può essere ustao in qualunque lasso di tempo voi decidiate di andare.
Sono partito il 10 settembre e rientrato il 30 settembre
Un poco di cifre
Ho percorso 2.867 km
Spese
473 € = volo aereo A/R Milano-Islamabad
130 € = visto pakistano
306 € = noleggio moto (17€ x 18 gg)
741 € = tutto il resto, vitto, alloggio, souvenir, benzina, ingressi ai parchi ecc…
Totale =1.650 €
Nella foto del percorso ho indicato in rosso i posti dove ho dormito e in verde i punti più interessanti o per la precisione quelli che avevo in mente di raggiungere prima della partenza

Questa la "panoramica" del mio bagaglio, anche sacco a pelo e tenda. Nuovo acquisto uno zainetto da escursione (28 €) acquisto dell'ultimo minuto su Amazon

alla fine avevo 17 kg in tutto, di cui 11 imbarcati e 6 a mano, nella borsa portascarponi da sci, in cui ho tenuto il casco

Domenica 10 settembre
Partenza dalla stazione dei treni di Modena

A Milano Malpensa ho pranzato con le mie scorte alimentari

L'intrattenimento a bordo del volo Milano-Jedda è davvero completo

Jedda International Airport

quando capisci che sei tu l'extracomunitartio...tra l'altro l'unico nel volo Jedda-Islamabad

lunedi' 11 settembre
Sono atterrato a Islamabad alle 8,45: non è stato possibile acquistare la sim locale o prelevare contante. Alla fine sono stato costretto a prendere uno dei taxi fuori dell’aeroporto, una rapina, circa 15 $. Ci siamo fermati da una banca, dove ho infilato al contrario la carta di credito, che è quindi rimasta incastrata dentro: non male come esordio. Una impiegata gentilmente lo ha aperto, ma poi, pur avendo il simbolo VISA e Mastercard, le mie 3 non funzionavano. Mi ha cambiato 100 $ il tassista, con un cambio ragionevole…del resto mi stava già derubando con la corsa.
Sono arrivato ad un’enorme palazzone: in 2 appartamenti era organizzato il Backpackers Hostel.

Dopo un’oretta mi ha raggiunto uno dei ragazzi dell’agenzia, abbiamo steso il contratto di noleggio e mi ha comprato la SIM. Giusto dimenticavo, niente assicurazione per la moto, tanto, mi ha detto, in Pakistan non ce l’ha nessuno.
la mia sim

Pago il noleggio con la carta di credito e lascio in contanti la cauzione di 100 $: quindi scendiamo nel sotterraneo, dove mi consegnano la moto

per prima cosa vado a fare il pieno e cerco una banca in cui usare le carte di credito. Mi riescono entrambe le cose, ma scopro che esiste un limite di 40.000 rupie per i prelievi giornalieri...con le mie carte però è diverso: non chiedetemi perchè, a 20.000 rupie mi viene dato lo stop per 2 carte, mentre la terza (Visa prepagata) si ferma a 10000 Mi ritrovo quindi con 50.000 rupie ( circa 170 €). Ok parto domattina e potrò quindi effettuare altri 3 prelievi. Poi cambierò nelle banche i dollari che ho con me: non portatevi gli euro, non li conoscono e non ve li cambia nessuno.
In ostello dei ragazzi (uno italiano) mi hanno detto che al nord è difficilissimo trovare dei bancomat che accettino carte di credito straniere.
Gironzolo per prendere contatto con la moto...e si rompe il filo del contachilometri.
Ahh, scordavo: questa Suzuki ha il cambio "asiatico" che permette la guida con le ciabatte. Premendo con la punta aumenti, col tallone scali. inutile dire che qualche scalata alla rovescia mi capita.
Mi fermo da un meccanico che sostituisce e poi pulisce anche il filtro e cambia l'olio: non siamo partiti bene direi.


ovviamente per pulire il filtro e il resto ha preso la benzina dal mio serbatoio, ributtando dentro quella rimasta.
Verso le 7 del pomeriggio rientro e mi preparo la cena. ramen precotti cui aggiungere l'acqua calda. La sim funziona: 25GB + 10 GB notturni per 30 giorni. Tanto principalmente mi servirà mandare qualche messaggio what's up e poco altro. Ho scaricato off line le mappe da Google.
.Martedi' 12 settembre
Oggi si parte. Ho deciso di lasciare in ostello tenda e sacco a pelo: per bene che vada potrei usarli per 3 volte, ma non riuscirei a girare con una sola borsa.
Mi voglio avvicinare al Raikot bridge, da dove partono le jeep pre portarti verso Faity Meadow , quindi campo base del Nanga Parbat. Dopo 20 km sono a Rawalpindi città di oltre 3 mlioni di abitanti e praticamente una prosecuzione di Islamabad ( 1,2 milioni) Ho praticamente percorso 20 km, vedo un dosso, rallento , ma forse freno troppo bruscamente. La moto si impenna letteralmente e poi cado rovinosamente sul fianco destro.
Sono incastrato sotto la moto: due persone gentilissime mi tolgono la moto di dosso e mi aiutano a rialzarmi. Raddrizzo la moto, un poco danneggiata la leva della frizione, ma funziona. Che faccio , torno in italia ? Andiamo, se incidente doveva essere, meglio all'inizio.
Chiamo l'agenzia e mi mandano l'indirizzo della loro officina, che raggiungo in meno di mezz'ora

i meccanici si mettono subito al lavoro

Intanto io cerco di rattopparmi. La spalla fa un male cane, ma non è rotta. Per la sbucciatura, per prima cosa mi disinfetto usando il mio pronto soccorso. Un bruciore dell'inferno, mi sembra che il braccio stia arrostendo. Eppure ho sempre usato questo disinfettante... a una certa età, anche per le cose più banali è meglio indossare gli occhiali.
Ho messo il repellente contro gli insetti nel kit di soccorso al posto del disinfettante. Il bruciore passa dopo qualche minuto: di sicuro non ci sono microbi o batteri vivi. Poi metto il Cicatrene

neanche un'ora e la moto è a posto: il meccanico mi dice di usare il freno anteriore solamente tirando con un dito, altrimenti c'è il rischio di inchiodare...potevano dirmelo ieri.
Proviamo a ripartire: seguo invece che la Karakoram Highway (N35) la S2


in questo ristorante di sicuro la trota si mangia fresca


un 'incidente



turismo in pieno sviluppo

pausa pranzo

arrivo a Bisian che è buio e trovo un albergo a 1000 pkr (3,39€)

appoggio tutto e vado a mangiare mi lavo dopo

carne di manzo

vado in camera e sarà una notte difficile: il male alla spalla mi permette di tentare di dormire solo supino e con dei cuscini a sostenere la spalla destra: speriamo migliori.
Mercoledì 13 settembre
Sono anche riuscito a dormire un po’. Ho dovuto usare parecchi cuscini per bloccarmi e impedirmi di dormire su un fianco, la spalla è un dolore continuo
Questo il mio albergo da 1000 pkr(3,39 €)

Con cifre attorno ai 40 euro si sale comunque di livello in maniera evidente



Vi tiene spesso compagnia lungo la strada il Kunhar river

In teoria questa zip line è la più alta al mondo e la più lunga del sud est asiatico


Primi segni di “civiltà”

A Naran potete organizzarvi per ogni tipo di escursione, trekking o altro, un vero formicaio per turisti



Poi si inizia a salire verso il Babusar pass che a nord , idealmente “chiude la Kaghan Valley e mette in contatto con Chilas e la Karakoram Highway.


Una sosta per pranzo ci può stare




A questa signora hanno offerto il pranzo

Chissà chi gestisce questo albergo





Arrivo al passo ed è decisamente il momento di tirare fuori il piumino e i pantaloni antivento


Quando però vedo il caffè…beh mentalmente prolungo subito la sosta

Arrivano alcune famiglie che salgono la scala che porta all’albergo / ristorante e dopo un po’ inizia una musica a volume davvero alto. Magari staranno festeggiando qualcosa, decido di andare a vedere e …sorpresa.
Stanno ballando, ma sono solo militari, inservienti e autisti, fra di loro e ovviamente senza donne
Link a pagina di Youtube.com

E potevo non finirci in mezzo ?

Riprendo il cellulare che avevo appoggiato per ballare e riparto. Dopo alcuni chillometri sento suonare il telefono: non capisco chi mi possa chiamare, nessuno ha il mio numero pakistano. Tiro fuori il cellulare e sbianco: non è il mio, ma quello probabilmente di una delle persone che stavano ballando. Il mio è al suo posto nel marsupio. Anche rispondendo, forse in urdu sarebbe difficile spiegarsi. Fermo una macchina, parlano inglese. Li prego di rispondere alla chiamata e di spiegare cosa è successo: glielo riporteranno loro, stanno andando verso il passo.

Per far seccare il fieno per l’inverno

Stop per lavori in corso. Qui , per costruire le strade, prima demiliscono la parete rocciosa per creare spazio, poi liberano dai detriti e quindi iniziano ad asfaltare. Tempi biblici, anche se credo che il record della Salerno-Reggio Calabria sia difficilmente superabile.
A questo bivio dove mi ero fermato per determinare da che parte andare, mi si è avvicinato questo tizio

Mi ha chiesto dove stessi andando. Non avevo tanta voglia di stare a parlare e gli ho sbrigativamente detto Fairy Meadows. Quindi mi ha chiesto da dove venivo: gli ho risposto dall’Italia, ma non avevo bisogno di niente, neanche di una guida e ho fatto per rimettermi in marcia.
A questo punto mi ha fatto notare la scritta sul suo cappello: police ! Questo è stato il mio primo posto di blocco. Foto al visto, dati del passaporto e in pochi minuti sono ripartito.
Ormai è sera. Sono vicino al Raikot Bridge: l’hotel Al Shafa andrà benissimo. Chiede 3.000 rupie…chiudiamo a 1.500. ottimo in quanto è dotato di ristorante



Giovedì 14 settembre
Mi alzo (ancora scarlancato) e la vestizione avviene ancora alla velocità di una tartaruga zoppa. Devo stare attento ad ogni movimento e alla sbucciatura sull’avambraccio destro: comunque il cicatrene funziona.

La reception: ieri sera comunque ho dormito tranquillo per quel che riguarda la sicurezza. Mentre firmavo il registro ho visto una rivoltella sul banco, che poi è stata messa in un cassetto dal proprietario.

Colazione

Gli autisti stanno pulendo i camion prima della partenza con una attenzione maniacale. E pensare che tra poco la polvere ricoprirà i loro mezzi nuovamente. Ho come l’impressione di vedere delle persone che stanno preparando il loro cavallo quando inizia la giornata.


Parto per raggiungere il Raikot Bridge, il punto da cui partono le jeep coi turisti per portarli al Fairy Meadows Jeep Stop (circa 90 minuti). Da qui si può solo proseguire a piedi (o a cavallo) per raggiungere Fairy Meadows (prati da fiaba): questo è il punto di partenza per numerosi trekking, tra cui il percorso che porta al campo base del Nanga Parbat (3.967 mt). Avevo dei dubbi sul raggiungere il Tattu village per conto mio, non per le condizioni della strada, ma per il fatto di non sapere se fosse possibile lasciare custodita la moto. Avevo solo trovato un cenno su un report (bellissimo il più completo che abbia mai letto) . C’era solamente la foto della moto lasciata appoggiata e nient’altro.
Non me la sentivo di rischiare la moto.

Comunque dicevo che sono partito…e dopo 20 minuti mi sono anche fermato: lavori in corso



Quasi un’oretta: se avete fretta sconsiglio una vacanza in moto nel nord del Pakistan.
In meno di mezz’ora arrivo al raikot Bridge e qui decido di prendere la jeep. Sotto ad un’albero conosco un trekker tedesco. Se fate parte di un toru organizzato, l’agenzia provvede a riempire ogni jeep con 6 passeggeri, ma il prezzo è sempre lo stesso, anche se siete da soli, 16.500 pkr( 56,60 €). Tenete conto che dovete anche mettervi d’accordo con gli altri passeggeri. Lo stesso autista ritornerà a prendere il gruppo, dopo 1,2,3 giorni o altro periodo che deve essere fissato. Nel mentre che aspettiamo arrivi qualche altro turista solitario, mi accordo per lasciare moto e bagagli nel parcheggio di un’hotel per 600 pkr ( 2,06 €).
Metto nello zaino comprato su amazon il minimo indispensabile: tuta per la notte, oggetti da bagno, calze biscotti e poco altro.
Ho scelto un’oggetto professionale specifico per il trekking d’alta quota, uno zaino Achort da 40 litri

Spero che si riveli all’altezza dei 24,90 € pagati.
Torno dall’albero e nel mentre è arrivato un ragazzo vietnamita. Dopo quasi un’ora e mezza, continuano ad arrivare solamente gruppi organizzati: dato che a tutti e 3 vanno bene 2 giorni saliamo su una jeep: in fondo sono poi poco meno di 19 € a testa per andata e ritorno. In alcuni report o altro letti in giro per la rete il tragitto in jeep verso Fairy Meadows è descritto con termini terrorifici che parlano di minimi spazi e continui rischi di precipitare col mezzo. Nulla di tutto questo: la strada è stretta, ma gli autisti sanno perfettamente dove posizionarsi quando si devono incrociare. Però, sapete com’è, a parecchi piace esagerare sul web: io lo chiamo “Il complesso di Indiana Jones”: non sono un turista, ma un’ intrepido esploratore che a rischio della vita ti indica nuove rotte di viaggio: guai ad usare i termini turista e vacanza.
Usate magari google translator, ma fatevi 2 risate a leggere l’esagerazione della descrizione di questo tragitto, da parte di questa blogger
Link a pagina di Wild-about-travel.com


Sosta per rabbocco acqua


Al volo un lavoratore chiede un passaggio, ma non entra, si aggrappa al cofano e resterà lì per tutto il tragitto

Link a pagina di Youtube.com
Al Jeep Stop ( 2.900 mt) si deve proseguire a piedi , sono poco più di 5 km per Fairy Meadows (3.300 mt). Tutti i siti vi indicano dalle 3 alle 4 ore se non siete particolarmente allenati. Io, ne ho impiegate almeno 6 ! proprio non ho assorbito l’altitudine e dopo meno di mezzo tragitto è stato un’arrancare e fermarsi ogni 200/300 passi per far calare le pulsazioni. Il vero problema sono stati i battiti del cuore.





In caso di difficoltà le guide pakistane percorrono il sentiero con dei cavalli e quindi potete fare il tragitto in questo modo

Dopo 3 ore ho notato che qualcuno col cavallo per le briglie, mi superava, ma poco dopo lo vedevo aspettare il mio passaggio: la mia andatura tradiva le mie condizioni. In fondo venire seppelliti in mezzo a queste splendide montagne non è poi un pensiero che spaventa. Ho deciso che avrei strisciato, ma proprio il cavallo no. Ho quindi stabilito di fermarmi ogni 200 passi, più o meno.


Il Nanga Parbat

Sento delle voci, chissà, magari mancano meno di 2.000 passi
Sono quasi le 17,30



Mi viene incontro il ragazzo vietnamita, che pensava mi fossi disperso mi dice: va a c****e penso io !
Ha già preso una stanza con altri 2 trekker ( io ero disperso). Si fa avanti un ragazzo pakistano e mi chiede se ho bisogno di una stanza. Il prezzo 5.000 pkr, per 2 notti 10.000 pkr cioè 17 €. Chiedo se posso dormire nel prato. Ok mi concedono di dormire nella stanza dei portatori, a fianco del cottage, per metà della cifra: andata ! per mangiare posso scegliere se cenare nella sala del cottage o nella cucina dedicata ai portatori.
La mia stanza: sono da solo


Letteralmente non sto in piedi e mi sdraio per oltre un’ora. Mi sveglio col mal di testa e vado nel ristorante del cottage per chiedere informazioni sulla possibilità di usare internet (non ho segnale) o un fax.

Né l’uno né l’altro, funziona solamente un tipo di SIM diversa dalla mia: avevo però avvisato a casa mio fratello che qualche volta sarei stato in “silenzio radio” per alcuni giorni.
Il cuoco della cucina dei portatori: 12 figli !

Parlo dei miei disturbi e mi suggeriscono di bere acqua con sale e zucchero e poi un tè di montagna proprio di queste parti


Sono a dieta, visto che ho anche un poco di mal di stomaco: riso
