Mustang16 ha scritto:
cuneomen ha colto la principale motivazione per cui aumentando la cilindrata tendono a diminuire gli rpm massimi di un motore: forze di inerzia. Nello specifico nel confronto proposto da Dieguzzo, essendo sia i 125 che i 250/300cc a 2t motori monocilindrici, i motori con cilindrata maggiore devono adottare pistoni più grandi e pesanti ed il limite agli rpm è quindi in primo luogo dato dalla resistenza meccanica dei componenti (principalmente della biella, il più critico). Per quanto riguarda la velocità media del pistone, anch'essa è legata alla resistenza meccanica dei componenti, oltre che a questioni di usura delle fasce elastiche e di lubrificazione. La più semplice soluzione a questo problema è il plurifrazionamento. La questione alimentazione è molto complessa, ma oggettivamente è molto meno limitante all'aumentare dei regimi di rotazione di quanto non lo sia la vera e propria resistenza dei materiali
La velocita' media del pistone indica molto approssimativamente le sollecitazioni ,
25 m/ sec di un pistone da 50mm sono un " po" differenti da 25 m/ sec di un pistone da 100mm
Il problema non sono le forze d' inerzia ( basta fare un corretto dimensionamento),
ma che al motore gli manca il fiato , perche' non viene alimentato in modo corretto .
Se ipoteticamente si facessere un motore 125 e un 250 con uguale corsa,
i regimi di pot max saranno approssimativamente simili
Non capisco il nesso tra lubrificazione e VmP
N.B. Ritornando indietro negli anni ( 1957 ) la Mondial costrui' una 125 GP e un 250 GP entrambi monocilindrici ,con la stessa corsa (53x56 e 75X56,4) il 125 faceva 12000 giri/min e il 250 faceva 11400g/min ( corsa leggermente piu' lunga) .
E non dite che i motori si sono evoluti, perche' alcuni principi sono immutabili