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Inviato: 27 Set 2017 10:47
Oggetto: Report WGP - Sab 23/09/17 - Conflans
Ci metto un sacco di giorni d'impegno a trovare un posticino NUOVO da andare a vedere, che ci consenta di stare in un kilometraggio accettabile per un normale finale di stagione... quando lo trovo - e cosa trovo! - cominciano i cinematografi "Iseran aperto sì, aperto no, mezzo aperto, mezzo chiuso"!
DIODIDDIO!!!
Con i potenziali partecipanti al giro, passiamo un bel Ven pomeriggio a cercare di capire - tramite vari siti web francesi, savoiardi e ce ne fossero - se sia possibile passare dall'Iseran oppure sia necessario fare variazioni al giro-base... la decisione è delle migliori: vedremo al momento, sul posto (ovvero a Séez, sulla via del ritorno previsto), in base a quanto leggeremo sui cartelli ufficiali posti in prossimità dei passi principali! ALLA VECCHIA MANIERA!
Bene, il Sab mattina arriva ed è tutto meraviglioso, meteo in primis e temperatura in secundis: vestizione a cipolla e partenza alla volta di Rivoli con un anticipo tale da consentirmi di far colazione al bar Pinguino senza ingavassarmi (piemontesismo quasi onomatopeico).
Al bar, per una volta, c'è pure della gnocca! OTTIMO: la giornata inizia nel migliore dei modi.
All'uscita dal Pinguino incontro Claudio e, insieme, percorriamo i 300 m che ci separano dal ritrovo ufficiale, al quale arrivano poco dopo Peppe, Davide e Dario.
Partiamo rapidissimamente verso il Monce: nulla da segnalare fino in cima, direi, a parte il fatto che io e Peppe ci divertiamo un mondo lungo questa strada conosciuta e divertente!
Al solito bar, caffè per i non-colazionati e la prima di settantordici pisciate di giornata... eeeh, la temperatura frizzantina ispira...
Discesa dal Monce senza infamia e senza lode e arrivo a Lanslebourg, dove leggiamo il cartello: ISERAN APERTO! Potremo fare il giro completo!
A questo punto, all'unanimità (anche per ragioni di temperatura) decidiamo di capovolgere tutto: faremo l'Iseran ora, percorrendo il giro in senso antiorario invece che orario. E alé!
Verso Bonneval troviamo le temperature più fresche di giornata, nei tratti all'ombra: circa 5-6 gradi... diciamo che abbiamo visto di peggio!
Mi sento così bene... amo questi paesaggi dalla prima volta in cui li vidi, anni fa... adoro passare da qui.
Questa vallata mi fa stare bene.
La moto mi fa stare bene.
Non so mai quanto questo possa durare... è l'impermanenza di qualcosa di simile alla felicità, me la godo. Finché c'è.
La salita al passo è un antipasto di quel che troveremo per tutta la giornata: meteo splendido ma strade sporchissime... ci consoliamo in cima, con una serie di selfie e di foto di rito tra la (poca) neve e il cielo che più blu non si può.
La relativa discesa non è tanto meglio della salita (tanto che, in una curva, mi faccio prendere dalla malinconia causa ghiaione sparso per tutta la carreggiata, allargo e mi tiro dietro pure Davide e qualcun altro!)... in ogni caso, si arriva dalle parti di Val d'Isère più o meno sani.
Già... perché ad un certo punto, uno strano avvallamento dell'asfalto, del tutto invisibile, decide di far fare a me e a Davide l'esperienza del salto dal trampolino con la moto: io quasi salto via dalla sella ma, per fortuna, la ciclistica chirurgica di Durgā ed un po' di sano c.u.l.o intervengono in mio aiuto.
Stesso identico numero lo fa, un secondo dopo, Davide che mi segue: riesce a restare miracolosamente in piedi non si sa bene come, riprendendo il controllo della sua cavalcatura dopo uno sbacchettamento epico, che verrà raccontato dagli altri partecipanti al giro per anni e anni a venire. Unico danno: una scucitura allo stivale.
E' andata VERAMENTE BENE.
Nei dintorni del Lac du Chevril, decido che è più bello scampagnare a caso (non riesco mai a ricordarmi quel maledetto incrocio incasinato!) e mi dirigo verso Tignes invece che proseguire verso Bourg... due piegoni ben fatti dopo la diga e le rotonde, poi mi rendo conto di star facendo una vaccata e torno indietro, facendo ampi gesti con le mani agli altri (che si stanno chiedendo ancora adesso cosa io abbia nella testa!)...
Tra Séez e Bourg mando avanti Peppe, espertone dei distributori meno cari di tutta Europa: riforniamo nel piazzale del supermercato alle porte di Bourg Saint Maurice e, già che ci siamo, facciamo anche un po' di spesuccia per il pranzo.
Qui, purtroppo, salutiamo Peppe - che torna in itaGlia per impegni familiari - e Claudio (dolorante causa mal di schiena e di gomito) che lo accompagna e, in tre, ripartiamo verso il Cormet de Roselend.
All'inizio della salita al colle, nel tratto stretto, ci ritroviamo una BDBM (Banda Di Belinoni Motorizzati) alle calcagna: classici asini passati al turismo direttamente dal bar dei criceti.
Siccome non amo avere gente appoggiata sulla nuca, ne faccio passare un paio dei più scaldati - con un elegante gesto della mano sinistra - ed inizio il giochino di giornata, spalleggiato dal buon Davide.
Già, perché io e lui siamo fra i ciucciaruote migliori del WGP... ma cos'è un ciucciaruote?
Semplice: tu CREDI di averne di più, io te lo lascio credere facendoti passare... e poi mi ti attacco agli specchietti e, magari, ti spingo pure.
Risultato: Cormet fatto a fuoco dietro a 'sti due ex-tamarri, uno dei quali, in cima, ci fa un segno come dire "WOW!"... bene ragazzi, prox giro vi porto il catetere.
Da qui, inizia la sezione del giro denominata "Andiamo completamente a.c.c.a.z.z.e.m.m.i.n.c.h.i.a": discesa tranquilla con vista sul Lac de Roselend, foto paesaggistiche... arrivati sul Col de Méraillet, perché non andare a mangiare vista diga?
Prendiamo la stradetta che scende verso il Barrage de Roselend, poi qui non ci piace perché non c'è il prato, là non ci piace perché ce n'è troppo, qui ci sono i merenderos, ma sì dai facciamoci un selfie con la diga dietro... insomma, ci mettiamo mezz'ora a trovare un posto decente dove mangiare e manco riusciamo a sederci su un pietrone.
Svaccati su un prato a bordo strada, consumiamo il lauto pasto... e qui mi viene la fregola di fare un colle nuovo, proprio qui dietro: il Col du Pré. La strada, in linea puramente teorica, dovrebbe scendere comunque verso Beaufort, quindi... siamo di strada...
PROVIAMO?
PROVIAMO!
Bah, non è proprio il Mugello ma almeno non è sterrata... la parte in salita dal Barrage al colle non è nulla di che ma il paesaggio si apre in modo incredibile dal colle verso le frazioncine di Boudin e Les Envers: sembra di stare in Austria, persino meglio!
Che montagne da 'ste parti, ragazzi... almeno una volta nella vita, ogni motociclista dovrebbe venire in Francia.
Unisco la goduria per il fatto di percorrere un nuovo colle - portando la mia collezione a 305 certi, + le cime, + quelli che non ricordo... anche se Edo sostiene che io abbia già fatto questo colle in un giro passato! - a quella dovuta alla vista, vedo i miei compagni di viaggio soddisfatti e sono contento.
Da Beaufort ad Albertville c'è il tratto spettacolare percorso da me, Claudio e Mattia il "giorno dei tre bivi": ogni volta che passo di qui si rinnova l'esaltazione.
Asfalto quasi perfetto, tracciato misto, ginocchio a terra (quasi, altrimenti scasso i pantaloni! ) e via andare! Talmente esaltato che non chiudo la borsina da coscia: quando mi fermo, uno dei miei due compagni me lo fa notare, controllo di non aver perso nulla... PANICO! Il cellulare! Svegliati, scemo... ce l'hai nel portanavigatore ed è pure acceso... e vabbè oh!
Arriviamo ad Albertville e saliamo alla destinazione di giornata: il villaggio medioevale di Conflans, ben indicato e vicinissimo al "capoluogo".
Sistemiamo le moto nell'ultimo parcheggio prima dell'area pedonale, ci spogliamo quasi del tutto per il caldo e saliamo a piedi verso l'abitato: è bellissimo e l'atmosfera medioevale è resa ancor più ovattata - tanto da arrivare quasi a punte di romanticismo artistico - dalla scarsa presenza umana e dai lavori stradali e di restauro in corso per le vie. Terminata la stagione estiva, ci si prepara per quella invernale...
Qualche foto in giro ed una sosta-rifocillo presso uno dei bar della piazza principale, contraddistinto da un paio di occhi azzurri DEVASTANTI ma anche da un puzzo tremendo di fritto che si attacca alle adenoidi...
Proseguiamo la passeggiata: belvedere con vista su Albertville, montagne circostanti, vallata; giardino botanico (ovvero posto da limoni superduri ); ritorno alle moto.
Decidiamo di "tagliare" la Madeleine: nonostante permetta di percorrere un po' meno strada e al fresco, risulta più lenta della fondovalle per ovvi motivi... e il fatto di esserci attardati intorno al Barrage de Roselend e al Col du Pré ci ha fatto perdere un po' di tempo. Conviene metterci sulla strada del ritorno per la via più breve, se non vogliamo arrivare a casa ad ore impensabili...
Pianazza devastante - e calore relativo - da Albertville (che non ci vuole lasciar andar via, facendoci girare in tondo con deviazioni insensate ) fino all'incrocio con la mitica D1006, ovvero la statalona del fondovalle della Maurienne.
Percorriamo quest'ultima in totale relax: sonnolenza intervallata soltanto da qualche velox qua e là, sempre segnalato (speriamo di non aver sorprese, quest'anno abbiam già dato! ).
Arrivo a Lanslebourg e nuovo aumento degli strati di abbigliamento, poi Moncenisio controsole: sempre una bella esperienza fare una strada a memoria... in cima, ci salutiamo calorosamente al bel freschetto ritrovato.
Dopo una discesa verso Susa a rotta di collo (tanto sto finendo le gomme! Tanto vale maltrattarle! ), mi metto in totale modalità "chemmefrega" e, in tutta tranquillità, torno verso Asti contentissimo della giornata appena trascorsa insieme ai miei amici!