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Inviato: 26 Apr 2017 15:58
Oggetto: Storie (d'altri tempi) di una moto
Ogni mezzo meccanico ha una sua anima, una sua storia, ……..
Circa un anno fa acquisto un Galletto da un conoscente (lui era il 4° propritario), la moto sembra conservata bene, è un 192 ap del 1956, il motore sembra tutto ok, guardando più attentamente i documenti scopro che il primo proprietario era uno che abitava in un paesino a pochi km. (Staffolo, in provincia di Ancona).
Così mi dico, prima o poi andrò a farci un giro come a voler concedere al Galletto di rivivere dove ha dimorato per quasi 30 anni.
Non potevo certo pensare di rivedere il primo proprietario (era nato del 1910) però il solo fatto di far rombare il motore per le vie del paese mi rendeva soddisfatto alla sola idea. Era tanto che ci pensavo e dunque dovevo farlo (punto).
Così in un sabato assolato, salgo in sella al Galletto e faccio un giro per sgranchire gli ingranaggi e mi dirigo verso Staffolo, ma faccio di più, e scopro con piacere che la via e il civico esistono ancora e sembra anche una casa abitata. Il campanello non riporta alcuna etichetta mentre nella cassetta della posta c’è lo stesso cognome riportato sul libretto di circolazione ……suono il campanello, visto mai !!! Resto seduto sul Galletto, magari non aprirà nessuno.
Passano pochi secondi e compare da dietro una finestra un signore (avrà avuto circa 60/70 anni), apre la finestra e ….senza neanche guardarmi negli occhi, osserva in adorazione la moto senza proferire parola.
Io: abitava qui un tale di nome Fulvio, …Fulvio Bartolini
R.: Si, ma lei chi è ? ……questa è la moto di babbo !! ……si, si, è lei, questa è la moto di mio padre !!!!
poi mi guarda e dice ancora
R.: aspetti, aspetti che apro la porta.
Esce di casa, osserva la moto con profonda adorazione mista a stupore come se spaginasse velocemente un libro pregno di ricordi e mi dice di accomodarmi in casa e raccontarmi come ne fossi entrato in possesso e da chi.
Nel frattempo aveva fatto due giri intorno alla moto per osservarla meglio come se avesse voluto vedere lo stato attuale e raffrontarlo con i suoi ricordi di un tempo. Aveva gli occhi arrossati dall’emozione.
Rispondo a tutte le sue domande poi ad un certo punto la curiosità era tale che gli chiedo che lavoro facesse il padre e cosa se ne faceva di una moto simile 60 e passa anni fa.
……e qui viene il bello…..
Il padre era il falegname del paese e la moto l’aveva acquistata non tanto per lavorare quanto più per piacere ma era un piacere che aveva messo a disposizione dell’intera comunità (di tutto il paese).
Io: mi spieghi meglio, cosa intende ?
R.: mio padre l’acquistò non tanto per lavoro, lui aveva la bottega sotto casa, era falegname !! ….capisce, non aveva bisogno di spostarsi in un posto piuttosto che in un altro, i lavori gli arrivavano direttamente in falegnameria, a casa
Io: quindi della moto poteva anche farne a meno ?
R.: certo, a lui piaceva di averla e basta, ogni tanto ci andava in giro ma il più delle volte la utilizzava per accompagnare il medico.
Io: il medico ? ….e perché ?
R.: vedi, una volta in paese erano in pochi ad avere un mezzo simile e per spostarsi verso la campagna, quando ce n’era bisogno, il medico o la levatrice chiedevano a mio padre di accompagnarli.
Io: magari capitava ogni tanto
R..: no, era sempre a disposizione, poteva capitare a tutte le ore del giorno o della notte, feste comprese. Chi aveva bisogno bussava alla porta e mio padre si faceva trovare subito pronto in sella alla moto.
Io: ma poi una volta accompagnati medico o levatrice, magari andava via e rientrava ?
R..: no, rimaneva lì, tante volte ci fosse stato bisogno di qualcos’altro e poi c’era sempre da riaccompagnare il medico o la levatrice a casa propria.
La chiacchierata è poi continuata per un paio d’ore……una gran bella chiacchierata alla quale poi si è aggiunto l’altro figlio e insieme hanno raccontato mille altre storie e aneddoti. Storie di altri tempi…..chi lo farebbe mai oggi giorno !!!!!!!!! (penso pochi).
Il padre era venuto a mancare appena una decina d'anni fa, a circa 97 anni di età.