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Tra il Vercors e il mont Ventoux. 23-25 Aprile
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15610613 Inviato: 28 Apr 2016 22:59
Oggetto: Tra il Vercors e il mont Ventoux. 23-25 Aprile
 

Premessa
Innanzitutto ringrazio Edo (prussianblue) per avermi dato ormai tre anni fa l'idea del viaggio (e per avermi passato il suo percorso che ho, quasi fedelmente, ricalcato) e, in secondo luogo, ringrazio gli amici che hanno voluto seguirmi: i collaudati Paolo (ElVufero68) e Marcello (topomotogsx) e la new-entry, a livello di giretti proposti dal sottoscritto ma motociclista di esperienza, Federico (Sigik).
Inizialmente la compagnia doveva essere più ampia ma, chi era impegnato con lavoro e famiglia, chi ha optato per un weekend in auto, chi ha rinunciato a causa del terrorismo meteorologico, siamo rimasti noi "fantastici 4".

Sabato 23
Il ritrovo è fissato alle canoniche "otto meno venti", ormai marchio di fabbrica, all'area di servizio Villarboit Nord della A4. Parto da casa e il cielo è nuvolo e minaccioso ma non indosso l'antipioggia. Rifornimento e poi autostrada. Tra una goccia e l'altra arrivo a Villarboit. Da lontano vedo Marcello (impossibile non vederlo con la sua antipioggia giallo fluo abbinata al casco... qualcuno lo definì Titti gigante e qualcun altro lo paragonò ad un Minion... icon_asd.gif ) che ha preso un po' d'acqua tra Milano e Novara, lo raggiungo e decidiamo di spostarci subito all'area di servizio successiva dove avremmo incontrato Paolo.
Paolo si fa attendere qualche minuto, tra il bardarsi contro la pioggia (anche da lui pioveva) e la moto che gli dava alcuni fastidi 0509_down.gif . Ripartiamo in tre alla volta di Avigliana dove il gruppo si completa raggiungendo Federico. Un caffè prima di ripartire (l'ultimo in Italia... quasi fossimo dei condannati) e via alla volta di Susa, Cesana e Monginevro. Sulla strada del Monginevro percorro per la prima volta la nuova galleria, più sicura ma meno "divertente" delle vecchie curve. 0510_amici.gif
A Briançon facciamo sosta carburante e, ancora asciutti, partiamo verso il col del Lautaret. Pochi chilometri e un cartello luminoso mi mette ansia: segnala che la strada per Grenoble è interrotta dopo La Grave. Sapevo che l'interruzione "storica", quella che durava da Ottobre 2014, era stata bypassata; sapevo anche che il WestGP era passato di là giusto la settimana prima di noi ma avevo il dubbio che la strada di bypass fosse stata chiusa a causa del meteo. eusa_think.gif Ci fermiamo in un parcheggio a lato strada e consultiamo le cartine per cercare un'alternativa ma abbiamo solo la conferma che dovremmo fare molti, troppi, chilometri più del previsto. eusa_doh.gif
A questo punto, dimenticando l'orgoglio del maschio italiano cresciuto al ritmo degli spot dell'uomo che non deve chiedere mai, sfoderando il mio miglior francese e anche una discreta faccia di latta nell'apostrofare una più-cinquanta-che-quaranta elegante e sostenuta donna francese (genere milf) come "mademoiselle", chiedo informazioni. icon_asd.gif La lusinga ha il suo effetto e la signora si adopera presso gli astanti per ottenere le informazioni richieste. Un gentile signore ci comunica che la strada è aperta ma è stretta e fa una gran "boucle" (e sul momento, pur pensando al tour de France, la grand boucle, chissà perché traduco boucle con pietra e mi immagino uno sterrato da enduristi). 0509_si_picchiano.gif
Rincuorati proseguiamo verso il Lautaret dove comincia a scendere la pioggia, mista a neve vista la quota. icon_eek.gif Sostiamo nel piazzale deserto del colle per indossare le antipioggia e proseguiamo verso l'interruzione e la strada alternativa che si presenta in buono stato e con un buon asfalto (non è certo il Mugello ma ho percorso strade normalmente aperte, in Italia, conciate molto peggio eusa_wall.gif ). Dopo pochi chilometri un senso unico alternato regolato da un semaforo. Un cartello sul semaforo invita ad avvicinarsi fino ad arrivare in prossimità del "fuoco" eusa_doh.gif (feux in francese è sia fuoco che semaforo), Paolo che in quel momento era davanti al gruppo si ferma praticamente attaccato al palo e non ci preoccupiamo più di tanto del cartello (l'avranno messo perché la strada è stretta e raggrupparsi in prossimità del semaforo aiuta a sfruttare meglio lo spazio eusa_think.gif ) finché, dopo parecchi minuti di attesa, un automobilista francese in coda dietro di noi scende e ci ripete la frase scritta sul cartello eusa_think.gif . Dopo un attimo di stupore ci rendiamo conto che in prossimità del semaforo, più a sinistra rispetto a dove sostava Paolo, ci sono i sensori di presenza annegati nell'asfalto eusa_wall.gif : una volta calpestati, sotto il semaforo si illumina una clessidra a led e in breve abbiamo il via libera! Abbiamo rischiato di invecchiare in attesa del verde di un semaforo francese! rotfl.gif
Più ci dirigiamo verso ovest e più le condizioni meteo peggiorano. Giungiamo a Vizille sotto il diluvio e decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa nel ristorantino con vista sul castello di Vizille, culla della rivoluzione francese (nei pressi del castello vi è anche il museo della rivoluzione) e passata residenza estiva dei presidenti transalpini. Nonostante il luogo profumasse di storia preferiamo concentrarci sul cibo e sulle grazie della cameriera eusa_whistle.gif , anche se il pensiero preponderante riguardava la pioggia incessante. 0509_down.gif
Ripartiamo appena sembra che l'intensità della pioggia sia calata, passiamo Grenoble e ci approssimiamo al Vercors salendo a Saint Nizier du Moucherotte non prima di aver fatto qualche giro a vuoto dalle parti di Seyssins in balia del navigatore satellitare... eusa_wall.gif
Il paesaggio ricorda le alpi Svizzere e Austriache: pascoli curati, fattorie, faggete in basso e boschi di conifere più in alto. Continua a piovere. Raggiungiamo Lars en Vercors e Villard de Lans dove imbocchiamo la strada che percorre le Gorges de la Bourne. Una delle cose che ho imparato viaggiando in Francia è che quando si incontrano delle gorges si va incontro ad un paesaggio splendido fatto di rocce variopinte scolpite dall'acqua eusa_clap.gif . Percorrere le gorges sotto la pioggia fa capire meglio l'azione erosiva dell'acqua, soprattutto quando le stille ti colpiscono sulle braccia o sulla schiena! icon_asd.gif
A metà delle gole dovremmo attraversare il fiume e proseguire sulla destra orografica ma la strada è interrotta. Proseguiamo per l'unica direzione consentita con il risultato che il navigatore, che ha impostato un punto di passaggio sulla sponda destra, a Pont en Royans, ci fa percorrere un pezzo di strada avanti e indietro, ce ne accorgiamo solo una volta raggiunto Pont en Royans. eusa_wall.gif La pioggia non accenna a diminuire, dopo pranzo ho evidentemente chiuso male la cerniera dell'antipioggia e mi ritrovo bagnato fino alle mutande eusa_doh.gif . A Pont en Royans facciamo una sosta per rifocillarci con qualcosa di caldo e ci prepariamo ad afforntare i chilometri che ci separano dalla meta di giornata che sono ancora molti.
Il percorso si snoda ora in mezzo ai boschi di faggio, percorriamo i primi colli: col de Proncel e col de la Chau, ad un bivio visto all'ultimo rischiamo il tamponamento tra Paolo e Marcello icon_eek.gif (per fortuna non succede nulla 0510_inchino.gif ) e pochi chilometri dopo la "maledizione della strada chiusa" si abbatte nuovamente su di noi: il col de la Bataille è interrotto. Colpevolmente non avevo controllato l'apertura dei colli, sapevo che erano tutti tra i 1000 e i 1500 metri s.l.m. e non avevo considerato una possibile chiusura invernale. 0509_mitra.gif Madornale errore! Grazie al navigatore identifichiamo un percorso alternativo che, attraverso il col du Pionnier e il col de la Croix (uno dei tanti in Francia) ci conduce a Oriol en Royans e da lì a Léoncel, dall'altra parte del col de la Bataille. Nonostante la pioggia manteniamo un ritmo deciso e le pieghe non mancano. Da Oriol a Léoncel e al successivo col de Limouches la strada è in ottime condizioni e divertente. 0509_doppio_ok.gif
Dal colle all'albergo mancano poco più di 30 km, la pioggia che ci ha accompagnato per circa 6 ore e 300 km è quasi cessata. Sono piuttosto bagnato e infreddolito, oltre al soprasella anche i piedi sono zuppi: i gloriosi stivali, compagni di mille avventure, hanno ceduto. eusa_naughty.gif
Verso le 20 arriviamo a Bourg de Péage, un giro a vuoto intorno all'albergo, un altro... (ci rendiamo conto che si trovava a 20 m da dove ci eravamo fermati su indicazione del navigatore 0509_si_picchiano.gif ) e finalmente posiamo le moto per concederci una doccia calda che riporti a valori standard la temperatura corporea. 0510_confused.gif
Bourg de Peage è una cittadina sulla riva dell'Isère gemellata con la città in cui ho abitato fino ad un paio di anni fa: Verbania. Quando ho proposto la tappa agli amici che lo scorso anno erano con me nel Verdon e sulla Route Napoleon ho fatto dell'ironia sulla questione gemellaggi: lo scorso anno eravamo alloggiati a Digne les Bains, gemellata con Borgomanero (a due passi da dove abito ora), e non fu esattamente un soggiorno da sogno... 0510_sorriso.gif
La tradizione delle città gemellate si ripete, complice il posizionamento dell'hotel su un vialone periferico di fianco ad un centro commerciale (e pensare che alla prenotazione credevo fosse non lontano dal centro... eusa_wall.gif ) non consiglierei Bourg de Peage come meta per un soggiorno vacanziero 0509_vergognati.gif .
Dopo una cena nell'unico locale raggiungibile a piedi, suggerito dall'albergatore che ci consegna anche un buono per il 10% di sconto, facciamo quattro chiacchiere e due risate e andiamo a riposare. 0509_zzz.gif

Km di tappa: 550
Colli: 10 (di cui 8 per me nuovi)
 
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15610719 Inviato: 29 Apr 2016 8:05
 

bello... ma...

qualche foto? una mappa dell'itinerario? eusa_whistle.gif
 
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15610793 Inviato: 29 Apr 2016 9:02
 

GS3NO ha scritto:
bello... ma...

qualche foto? una mappa dell'itinerario? eusa_whistle.gif

Mancano ancora due tappe... foto e mappe arriveranno icon_wink.gif
 
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15611110 Inviato: 29 Apr 2016 14:03
 

Leggo con interesse, visto che il Vercors sarà una tappa che farò a breve!! 0509_up.gif
 
15611233
15611233 Inviato: 29 Apr 2016 16:52
 

Seguo.... icon_mrgreen.gif
 
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15611455 Inviato: 29 Apr 2016 21:59
 

Seguo con interesse.
Aver saputo del Gorges de la Bourne lo scorso anno,sarebbe stato interessante....motivo per tornarci!! 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif
 
15611635
15611635 Inviato: 30 Apr 2016 10:11
 

Bene, l'inizio non è proprio niente male... Promette bene... icon_asd.gif
Bravi rasssuoli, seguo con interesse. icon_wink.gif
 
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15612510 Inviato: 1 Mag 2016 20:53
 

Quando mi fu proposta questa idea, con tanto di appetitoso itinerario, dissi Ad Andrea: "Questo tipo di proposte non si possono rifiutare".
Ed infatti non mi sono lasciato sfuggire la ghiotta occasione di unire una memorabile scorpacciata di curve e passi con una 3 giorni in compagnia di amici ormai collaudati.
Il tempo non è stato dei migliori il primo giorno, la pioggia nel pomeriggio non ha mollato un attimo ma nemmeno noi lo abbiamo fatto! 0509_up.gif
E col passare dei chilometri che scorrevano sotto le nostre ruote, aumentava la disinvoltura con cui avanzavamo nella tormenta, tanto da essere noi stessi i primi meravigliati dalla nostra performance icon_eek.gif
La mia sarà anche una tuta antipioggia che si presta a qualche battuta per via del colore (giallo fluo), però, oltre a rendermi visibile agli automobilisti quando le condizioni meteo non sono ottimali, ancora mi tiene asciutto dopo molte migliaia di km percorsi sotto la pioggia. 0509_banana.gif

 
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15613302 Inviato: 2 Mag 2016 21:37
 

Citazione:
Il tempo non è stato dei migliori il primo giorno, la pioggia nel pomeriggio non ha mollato un attimo ma nemmeno noi lo abbiamo fatto! 0509_up.gif


Se siete come conosco Marcello, non mollerete mai icon_exclaim.gif
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aquilasolitaria
 
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15613749 Inviato: 3 Mag 2016 16:20
Oggetto: Re: Tra il Vercors e il mont Ventoux. 23-25 Aprile
 

è un bel pezzo delle ferie che vorrei fare quest'estate: rimango in attesa della conclusione 0509_doppio_ok.gif
 
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15632474 Inviato: 30 Mag 2016 21:59
 

A beneficio dei miei quattro lettori (ché il Manzoni ne dichiarava venticinque...) e poiché non si può intraprendere un nuovo viaggio senza aver finito di raccontare il precedente, riprendo la narrazione dove era stata interrotta

Domenica 24
Dopo un sonno ristoratore in una camera portata a temperatura tropicale per far asciugare i vestiti zuppi, ci lanciamo sul buffet della colazione (ricco e variegato) come se non ci fosse un domani e ci apprestiamo alla partenza del secondo giorno nel Vercors. Il meteo sembra essere più clemente del giorno prima, il cielo verso ovest è sereno... peccato che noi si debba andare a est! eusa_wall.gif Sulle montagne del Vercors incombe un cappello di nubi minacciose. Non ci facciamo scoraggiare né dalle nuvole né dalla temperatura. Carichiamo le moto, una coppia di anziani signori francesi ci saluta mentre si avvia all'automobile dandoci dei "gentleman" e qualcuno di noi pensa bene di sottolineare la cosa emettendo sonori rumori corporali amplificati dai pantaloni antipioggia appena indossati. rotfl.gif
Con la solita allegria partiamo e al primo incrocio già sbagliamo strada! Niente di male, riprendiamo la retta via e ci apprestiamo al primo colle della giornata: il col de Tourniol che scopriamo però essere chiuso! Fermi nei pressi di un ponte incastonato tra rocce verticali e sferzati da un gelido vento cerchiamo un percorso alternativo che ci riporta al Col de Limouches e a Léoncel per arrivare a Saint Jean en Royans. La successiva salita verso il col Gaudissart si rivela molto piacevole, al colle nemmeno mi fermo per proseguire verso uno spettacolo della natura reso fruibile dal lavoro dell'uomo: le Cirque de Combe Laval, una frattura nell'altipiano calcareo del Vercors percorsa da una strada scavata nella roccia a strapiombo con curve sospese nel vuoto e gallerie.

Ci fermiamo a scattare qualche foto e dall'alto ci colpiscono dei cristalli di acqua ghiacciata... eusa_think.gif inizialmente pensiamo siano residui di accumuli di neve mossi dal vento, dobbiamo però presto considerare l'ipotesi meno piacevole: nevica! eusa_doh.gif Percorriamo la strada nella roccia a rilento con ripetute soste per apprezzarne la bellezza e giungiamo al col de la Machine dove un provvidenziale bar/rifugio ci accoglie e ci riscalda. Troviamo piacevole anche l'intruglio brodoso che ci spacciano come caffé, qualcuno ha anche la sciagurata idea di prendere un cappuccino (nel quale ci si poteva comodamente fare un bagno...) 0509_si_picchiano.gif , anche se ci impiegano una vita a servirci perché... stavano pranzando! eusa_wall.gif
Le condizioni meteo non migliorano ma, fortunatamente, nemmeno peggiorano e ci rimettiamo in moto. La strada verso il col de Carri si snoda all'interno di un bosco, ai lati il terreno comincia a imbiancare. Fortunatamente sull'asfalto la neve non si posa e procediamo spediti ma guardinghi verso il valico che, una volta scollinati, ci porta sul versante sud e si lascia indietro lo spettro della neve. Ripercorriamo un pezzo della strada fatta il giorno precedente per poi deviare verso il Col de Saint Alexis e da lì portarci verso il col de Rousset immerso nelle nuvole, ventoso e innevato. Ricongiungiamo il gruppo e imbocchiamo la galleria che ci porta verso Die non prima di esserci accordati per pranzare una volta giunti in paese e aver notato come i primi metri del tunnel siano ricoperti interamente di neve riportata dal vento icon_eek.gif.
Allo sbocco del tunnel sulla vallata opposta nebbia, freddo e nevischio lasciano spazio a sprazzi di sereno e ad un timido tiepido sole. Durante la discesa verso Die faccio ancora in tempo a congelarmi le mani (e mi fermo ad aggiungere un altro strato ai guanti... 0510_help.gif ), prima di arrivare in paese (gemellato con Varallo, vicino a dove sono cresciuto... ma non mi ricordavo il particolare!) dove vediamo in giro finalmente qualche moto e pranziamo in un baretto in centro piuttosto frequentato 0509_up.gif .
Dopo esserci adeguatamente rifocillati (leggasi aver mangiato come suini) ripartiamo verso il col de Menée, punto più alto della giornata, per scendere verso Chaffaud incontrando (alla Marcello, cioè con frenata improvvisa alla vista del microscopico cartello 0509_lucarelli.gif ) il col du Prayet. Il panorama verso il fondovalle si apre sul Mont Aiguille, uno sperone roccioso che ricorda la Pietra di Bismantova. Imbocchiamo la D1075 e ci gustiamo del puro godimento motociclistico con curvoni veloci e asfalto perfetto come solo le strade francesi sanno offire 0510_mina.gif , attraversiamo il col de la Croix Haute e risaliamo sempre in puro godimento verso il col de Grimone dove facciamo una sosta per goderci il panorama.
Ritorniamo verso Châtillon-en-Diois per dirigerci verso il col de Cabre, altra serie di curve molto invitanti per i motociclisti e ci fermiamo a riscaldarci un pochino al rifugio sul colle. Più che un rifugio ci è parso di essere alla dependance di villa Arzilla icon_asd.gif , sono le 18 passate da poco e gli ospiti dell'Ospiz... ehm del Rifugio stanno allegramente cenando con ciò che le loro protesi dentarie riescono ad azzannare! 0509_vergognati.gif
Mancano ancora circa 90 km alla nostra tappa di giornata e a 1180 m slm fa freschino. In fretta ci rimettiamo in sella verso Nyons.
Avevo letto che la strada da Serres a Nyons era da paradiso del motociclista e non posso fare altro che confermare! 0509_doppio_ok.gif Nonostante la stanchezza dovuta soprattutto al freddo accumulato durante la giornata percorriamo il tragitto alla giusta e divertente velocità, passando attraverso le Gorges de Saint-May e valicando gli ultimi due colli della giornata (insignificanti a dirla tutta...).
Giungiamo a Nyons e raggiungiamo l'albergo per strade diverse dopo esserci involontariamente divisi ad un bivio... Arrivo per primo e li attendo per un po' al cancello dell'hotel, non vedendoli né sentendoli arrivare, scendo loro incontro e finalmente si palesano a poche centinaia di metri dalla nostra meta. 0509_up.gif
Alla reception dell'hotel parlano italiano (in Francia è cosa rara e mi stupisco), prendiamo subito possesso delle camere e dopo una doccia ristoratrice scendiamo e ci rendiamo protagonisti di un siparietto simpatico per la cena: inizialmente ci sediamo al tavolo del ristorante dell'albergo poi, visti i costi non proprio light del menu, decidiamo di scendere in paese (l'hotel è sulle colline a 10 minuti a piedi dal centro) e cercare qualcosa di più economico! Democraticamente votiamo e siamo tre a uno, ci alziamo sotto lo sguardo attonito dell'albergatore al quale spieghiamo che... "abbiamo cambiato idea" tirandoci addosso almeno un "ah, les italiens" d'ordinanza! eusa_clap.gif
La scelta di scendere in paese si rivela azzeccata, non tanto per il conto (di poco più economico) ma soprattutto per la possibilità, dopo aver mangiato, di fare due passi e vedere il ponte romano del XV secolo icon_eek.gif e il centro di questa ridente cittadina sulle colline della valle dell'Eygues coltivate a vite e ulivo che mi fanno pensare alla Toscana.

Km percorsi: 350
Colli: 14 (di cui 13 per me nuovi)
 
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15632485 Inviato: 30 Mag 2016 22:10
 

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15632556 Inviato: 30 Mag 2016 23:38
 

Lunedì 25
Dopo una colazione un po' deludente saliamo in moto e ci avviamo verso la prima tappa di giornata: il mont Ventoux. 0509_doppio_ok.gif
Prima però devo rifornire poiché sono parecchi km che la spia della riserva è accesa. Pare che i francesi abbiano i mezzi di locomozione ad aria... per chilometri non si trova una stazione di servizio. icon_eek.gif La prima che incrociamo ha prezzi da capogiro, superiori ai più cari italiani ma, avanzando ormai con i soli vapori di benzina, sono costretto a fermarmi, donare un rene icon_evil.gif , e fare il pieno alla moto: non avevo mai messo così tanti litri di benzina nel serbatoio eusa_doh.gif ! Ovviamente, ironia della sorte, pochi chilometri più avanti ci si palesa un economico distributore della catena intermarché! 0509_mitra.gif
Il gigante di Provenza domina il panorama verso sud, arrivati a Malaucène imbocchiamo la splendida strada che ne risale il versante nord salvo accorgerci che è chiusa! Accessibile fino a Station du Mont Serein. Saliamo ugualmente, siamo venuti fin qui e se non è vetta che almeno sia il più in alto possibile. Al termine della strada percorribile, un enorme parcheggio. Ci fermiamo a scattare qualche foto e ad osservare lo splendido panorama verso nord che si può godere da lassù. Decidiamo quindi di fare i classici "italiani all'estero" e di proseguire fino a dove le condizioni lo avessero permesso: duecento metri e una sbarra di ferro stoppa le nostre velleità.

Non ci resta che mettere il campo il piano B e superare la montagna da sud. Procediamo quindi verso Bédoin e qui il solito navigatore satellitare che ignora la bellezza del paesaggio in favore dell'asettica strada più veloce ci indirizza verso Sault, sempre più lontano dalle pendici meridionali del monte. Ci rendiamo conto dopo poco che non stiamo percorrendo la strada che vorremmo e torniamo indietro al bivio, svoltiamo a destra verso il monte e qui un cartello di strada chiusa mi fa, stranamente, sorridere. La strada è sì chiusa ma percorribile "jusqu'au sommet" che, se il mio francese non mi inganna e non esiste una località chiamata "Sommet", vuol dire "fino in cima"! 0509_doppio_ok.gif
Percorro la piacevole salita con una sensazione di felicità, arriviamo allo Chalet Reynard e comunico ai compagni di gita che possiamo salire fino in cima e ci inerpichiamo verso i 1912 metri di una delle montagne simbolo del tour de France! icon_mrgreen.gif Giungiamo al Col des Tempêtes e ci è subito chiaro perché il monte si chiama così (anche se non tutte le fonti sono concordi sull'origine del toponimo): un forte vento soffia da nord e rende impegnativa anche la salita in moto. Per una volta i ciclisti che stanno affrontando il monte pedalando godono della mia massima stima. Arriviamo a pochi passi dalla cima e ci fermiamo presso la table d'orientation che illustra tutto il panorama verso sud fino al mare della costa azzurra. Saliamo quindi in cima, ai piedi dell'osservatorio meteorologico, e scattiamo un po' di foto. Il vento è forte, non levo nemmeno il casco per non sentire freddo alla testa, come ieri al cirque de combe laval piovono pezzi di ghiaccio dall'alto: questa volta non è neve bensì ghiaccio che si stacca dalle antenne dell'osservatorio; le antenne come i pali, sono ricoperte di stalattiti di ghiaccio orizzontali, modellate dal vento! Facciamo con Paolo due passi verso la table d'orientation del versante a nord, è limpido e si riescono a scorgere le montagne del Vercors, il massiccio des Écrins, le alpi fino al Monviso.

Scendiamo. Una sosta allo Chalet Reynard per bere qualcosa di caldo, la tv è sintonizzata sul canale sportivo che sta trasmettendo la semifinale del campionato nazionale di pétanque, variante provenzale del gioco delle bocce icon_eek.gif ! All'esterno veniamo attratti da una Renault Alpine, la stiamo osservando quando il tipico "sborone" locale ci racconta di come, una volta, a Montecarlo è salito su una Alpine che voleva comprare ma ha dovuto rinunciare perché non ci stava dentro e non riusciva a uscire. icon_asd.gif Lo stesso tipo, capito che eravamo italiani, si lancia in improbabili suggerimenti di percorso per il nostro ritorno che prevedevano il passaggio per Nizza, Montecarlo, Genova e Firenze icon_eek.gif
Risaliamo in moto e ci avviamo verso casa che dista ancora parecchie centinaia di chilometri. Sostiamo a Sault per un panino e, siccome Federico vuole rientrare passando per il Col de Vars poiché non lo ha mai fatto, decidiamo di non lasciarlo solo e rientrare da lì anche noi 0510_five.gif .
Un po' di indecisione sulla direzione da prendere, fermi in mezzo a un incrocio per decidere il da farsi guardando la cartina, poi ci dirigiamo verso il Col de L'Homme Mort e il Col de Macuègne per raggiungere Séderon (il nome ci ispirava... icon_asd.gif ) e attraverso le gorges de la Méouge arrivare al lago di Serre Ponçon. Su questo percorso abbiamo anche occasione di fare un po' di sterrato a causa di un cantiere stradale, pochi metri di ghiaia con le moto che scodavano allegramente. Riusciamo pure a dividerci ad un incrocio nei pressi del lago e poi a ricomporci, a vagare nel centro di Guillestre prima di decidere dove fare una sosta caffé, a vedere le traiettorie "pazze" di una panda 4x4 guidata da un locale sulla strada verso il colle, a "rallentare" un Audi RSqualchecosa con targa monegasca mentre ci fermiamo in cima al col de Vars, a mancare completamente l'ultimo rifornimento in terra francese! 0509_lucarelli.gif
Giungiamo al col de Larche e salutiamo la Francia che ha fatto ancora una volta da cornice e da quadro al nostro viaggio (è sicuramente un arrivederci, si spera a presto!) e rientriamo in patria, a Vinadio sosta carburante e avvisi a casa che siamo di ritorno. Sono le 20 passate e la strada è ancora lunga ma noiosa, con poco da raccontare... ci infiliamo in autostrada dopo Cuneo e ne usciamo verso Alba, ad Asti salutiamo chi va verso la Lombardia, con Paolo vado fino a Vercelli per poi rientrare nuovamente in autostrada e arrivare a casa alle 23 passate, abbastanza provato (e il giorno successivo si lavora...) ma felice per la buona riuscita del viaggio, nonostante la pioggia, tanta, la neve e il freddo. 0509_campione.gif
La compagnia è stata ottima, è un piacere viaggiare con amici così; la meta (le mete...) mi è piaciuta molto per i paesaggi, le strade, i paesi e le città attraversati; la moto si è comportata bene (nonostante l'abbia fatta viaggiare con i vapori di carburante per ben due volte... infatti anche all'arrivo a casa la spia della riserva è accesa da un bel po' 0509_mitra.gif ), l'abbigliamento un po' meno... l'antipioggia ha ceduto, gli stivali hanno imbarcato acqua: so quali saranno i prossimi acquisti! 0510_saluto.gif

Km di tappa: 635
Colli: 5 (di cui tre nuovi per me)
presto le mappe del viaggio, per le foto mi affido ai compagni d'avventura
 
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15632571 Inviato: 31 Mag 2016 1:56
 



Quel bianco che si vede sugli alberi...E' NEVE! icon_eek.gif icon_asd.gif
 
15632573
15632573 Inviato: 31 Mag 2016 2:00
 

 
15634038
15634038 Inviato: 2 Giu 2016 9:12
 

Bravi ragazzi...!! eusa_clap.gif eusa_clap.gif
(che poi... "ragazzi"... eusa_think.gif eusa_think.gif icon_asd.gif icon_asd.gif )

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15636876 Inviato: 6 Giu 2016 17:33
 

Bel giro ragazzi, questi posti valgono davvero la pena, mi spiace che non abbiate potuto godervi il Vercors con il sole come noi, anche se, a mio parere, la stagione giusta sarebbe l'autunno con i suoi magnifici colori.

0510_saluto.gif

Edo
 
15643687
15643687 Inviato: 16 Giu 2016 21:48
 

Mappe:
1° Giorno

2° Giorno

3° Giorno
 
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15678369 Inviato: 14 Ago 2016 11:47
Oggetto: Re: Tra il Vercors e il mont Ventoux. 23-25 Aprile
 

Ciao!
ringrazio Bastiancontrario per i consigli e condivido con voi la nostra esperienza

8 Agosto: Alessandria - Briancon
Un classico per i piemontesi Saluzzo - Col Agnello - Izoard - Briancon.
Meteo stupendo, niente di particolare.

9 Agosto: Briancon - Vercors
Partendo da Briancon il meteo cambia, pioviggina e la temperatuta scende.
Le indicazioni stradali dicono che per arrivare a Grenoble o fai il Galibier o il Tunnel del Frejus.
Rischiamo la salita e al Lauteret scopriamo che la strada per Grenoble è percorribile con una "piste de secours".
Alla faccia: un toboga per fortuna asfaltato, tagliato con l'accetta sul lato sinistro del lago, in alcuni punti a strapiombo e senza protezioni icon_eek.gif.
Arriviamo dall'altra parte incolumi nonostante alcuni pazzi con il camper che sono passati nonostante il divieto. Sosta a Grenoble, veloce giro del centro e salita verso la tappa per la notte, Villard de Lans.
La temperatura scende velocemente e temiamo di prendere acqua ma sprezzanti del rischio ci fermiamo a vedere il Museo degli Automi, piacevole e interessante.
Arriviamo in albergo con il cruscotto che segna 12 gradi.

10 Agosto: Vercors - pendici del Mont Ventoux
c'è il sole ma il cruscotto segna 10 gradi icon_eek.gif Bastiancontarrio mi aveva scritto che avrei patito il caldo...
Non siamo attrezzati così ci mettiamo addosso tutto quello che abbiamo e ci avviamo a trotterellando.
Man mano che scendiamo la temperatura sale verso il 16/17 gradi, facciamo le bellisssime Gorges de La Bourne e ci fermiamo a Pont en Royan, Visita al Museo dell'Acqua con degustazione di strane acque minerale: ne hanno circa 3000 bottiglie, dall'acqua di iceberg a quella che serve per allungare il wiskey. Particolare, merita una visita.
Siamo un po' in ritardo, ripartiamo verso la nostra destinazione facendo le Petite e Grand Goules in direzione del Col du Rousset.
Bellissimo paesaggio, belle strade: non ti rendi conto di essere in alto.
Al Col du Rousset c'è un cartello 1525 mt poi una galleria: dopo la galleria uno strapiombo profondo un migliaio di metri con la strada tagliata nel fianco della montagna 0510_help.gif 0510_help.gif 0509_lucarelli.gif
Tira un vento fortissimo e la Norge, nonostante i suoi quasi 450 kg a pieno carico, è sballottata da tutte le parti. Scendiamo a passo d'uomo ma ci godiamo un panorama indescivibile.
Ci fermiamo a Die per un panino e proseguiamo con calma verso Visan, alle pendici del Mont Ventoux.

11 Agosto: Mont Ventoux - Gole del Verdon
Per fortuna si è calmato il vento: il Ventoux è fattibile.
Prima visitiamo Vaison la Romaine e poi cominciamo la salita.
A metà strada una Citroen belga distrugge la frizione davanti a noi avvolgendoci in una nuvola di fumo e puzza ma la cima merita veramente: una spettacolare vista a 360 gradi e ti sembra di vedere tutta la Francia!
Scendiamo e cominciamo ad attraversare l'Alta Provenza: ci sono ancora campi di oavanda fioriti.
La tappa notte è Moustiers Saint Marie: borgo veramente delizioso.
Ci preoccupano le notizie dei telegiornali: a sud della nostra posizione ci sono decine di incendi che non riescono ad essere domati.

12 Agosto: Gole del Verdon
Partiamo in direzione Castellane: il primo tratto ci lascia abbastanza delusi ma dalla Route de Cretes in poi ci fermiamo in continuazione a fare foto.
La Grande Corniche è affascinante così come tutti i passaggi intermedi.
Ci fermiamo anche a guardare dei pazzi che fanno bungee jumping: non li avevamo mai visti dal vivo e fanno veramente paura.
Scendiamo al Lac de St Croix veramente stanchi ma con gli ochhi pieni di immagini meravigliose.
Paghiamo la benzina 1,69 ! ma dopo la giornata tutto passa in secondo piano icon_biggrin.gif

13 Agosto: rientro
avevamo 3 opzioni per il rientro: la Costa Azzurra e la Liguria, il Colle della Maddalena e il cuneese, Briancon e la Val di Susa.
Optiamo per Briancon: temiamo che la riviera sia intasata di traffico e cje la strada delle montagne sia troppo lunga: 6 giorni consecutivi ci hanno un po' provato..
Tutto bene fino a Gap poi continui rallentamenti fino a Briancon con molta coda, difficle da sorpassare nelle nostre condizioni di carico e stanchezza.
Molti francesi stanno tornando verso nord in anricipo causa incendi e una delle autostrade è anche chiusa in alcuni tratti, deviando il traffico sulle strade normali.
Ci mettimao quasi 5 ore ad arrivare a Cesana Torinese poi a casa.

Bellissimo giro, posti stupendi, mia moglie è una compagna di viaggio eccezionale e la Norge una gran viaggiatrice!

Più avanti inseriroun po' di foto e le cartine

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