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report Provenza Vercors Alpi
7771541
7771541 Inviato: 6 Giu 2009 0:20
Oggetto: report Provenza Vercors Alpi
 

L’aereo di Grazia atterra alle 19 a Tolone, proiettata quaggiù dalla Ryanair -per 10 euro e 99!- da Stoccolma. Il sole della Provenza l’accarezza nel parcheggio dell’aeroporto, dove svuota il suo trolley sgangherato e riempie le borse della moto. Il trolley verrà lasciato nel parcheggio, aperto, che nessuno pensi a un attentato.
Noi intanto voliamo sulle colline verso l’interno della regione, direzione Tourves. La strada è dolce e tocca paesi addormentati nel tramonto. Piazzetta con platani, qualche bar con i tavoli all’aperto, la chiesa di pietra bianca. E’ la Provenza, quella che immaginiamo, quella descritta da film e libri, quella dei viali alberati di Cartier-Bresson.


Ci aspettano tre giorni di curve e paesaggi, colline e montagne, il muso della moto puntato verso Nord, ad attraversare il Luberon, il Vercors e le alpi, per poi tornare alla nostra pianura Padana. Dormiremo nelle chambres d’hotes, in pratica bed and breakfast alla francese, stanze presso privati che assicurano un letto, una copiosa colazione (con prodotti fatti in casa) e un tocco di charme che è impossibile trovare negli alberghi. Per chi non le conoscesse si trovano sul sito Link a pagina di Gites-de-france.com e ce n’è per tutte le tasche, da 35 a 120 euro per notte.
La chambre che ci aspetta a Tourves per esempio costa 70 euri, un po’ cara per in nostri standard, ma io ho sulla schiena 500 km di autostrada e per la prima sera ci regaliamo un lusso con piscina e colazione servita sotto al pergolato.
Provenza per i francesi è una delle declinazioni del dolce far niente, per noi sarà curve e controcurve. Il programma del primo vero giorno di vacanza prevede di scorrazzare per quelle montagne che sono alle spalle di Aix en Provence e che si chiamano Luberon, per poi scalare il mont Ventoux, la cima più alta della zona. Tutta la regione è un parco naturale di colline di terra rossa coltivate a vigne e ulivi e solcate da strade che un esperto motociclista definirebbe “misto stretto”. Non esiste un itinerario ideale, ovunque vai non sbagli, ovunque vai trovi curve e paesini che ti aspettano, abbarbicati (perchès, come dicono laggiù) sul fianco della montagna, pronti ad offrirti il famoso baretto con tavolini all’aperto, una fontana in pietra da cui bere con le mani a coppa, e un panorama caldo e aspro su cui lasciar correre lo sguardo. Alcuni nomi tra tutti: Lacoste (dove c’è il castello di quello sporcaccione del marchese de Sade), Bonnieux e Menerbes, ma, ripeto, ogni svolta è quella giusta.


Mentre guido alzo gli occhi al cielo, vedo nuvole nere addensarsi all’orizzonte. Ma come, il meteo da me compulsato da almeno 10 giorni, per 10 volte al giorno, diceva sole! Dev’essere un’illusione ottica, un’allucinazione, il meteo fino a ieri diceva probabilità precipitazioni 0%. E invece precipita, eccome se precipita, anzi, piove che Dio la manda.
Ci rifugiamo verso la pianura, a Isle sur la Sorgue, splendido. Ruscello, mulino a pala, vicoli e mercatino tipico, ma piove e noi ci infiliamo in un ristorante. Affoghiamo nell’andouillette (una salsiccia di interiora alla senape) il dispiacere per il maltempo: si cambia itinerario.
Voleva essere ascesa del mont Ventoux, sulle orme di Petrarca che si dice che lo abbia scalato per primo attorno al 1400, essendo di fatto il primo alpinista della storia. Volevo seguire le ruote degli eroi del tour de France che su quella salita ci sputano i polmoni (mica come noi che si da un colpo di gas e il gioco è fatto) e invece sarà un pomeriggio di Storia e Arte ad Avignone.
Non ci va poi male, la cittadina è splendida, il palazzo dei papi e il ponte sul Rodano fotografabilissimi e alla fine esce pure il sole.



Resto della giornata stradone di campagna verso Vaison-la Romaine dove ci accoglie un magnifico arcobaleno e un’altra chambre.


Il secondo giorno lasciamo la Provenza per la strada che da Nyons porta a Serres. Si tratta di una Route Nationale (quella che da noi si chiamerebbe una provinciale), bella larga, con asfalto perfetto, senza curve cieche e in lunghi tratti addirittura con corsia di emergenza/sosta ai lati. Serpeggia lungo il corso di un fiume, l’Eygues, e ci offre un misto veloce da leccarsi i baffi. Son 64 chilometri da fare tutti di un fiato per chi è smanettone e per chi smanettone per una volta vuol sentirsi. Anche il panorama è piacevole, alte pareti di roccia ocra ai lati e l’Eygues che brilla poco oltre il nastro d’asfalto, una delle strade più belle che abbia mai fatto.


Da Serres si sale verso Die, inizia la montagna vera.
Die è un grazioso paesino che non ha più nulla di provenzale, ottimo come campo base per escursioni/incursioni nella zona. Noi ci si ferma il tempo di fare la spesa: due baguette, pomodori, salame di campagna e prosciutto: oggi si fa picnic al col du Rousset.


Superato il colle entriamo nel parco del Vercors. Il Vercors è una regione che per i Francesi, è simbolo della Resistenza contro i Tedeschi, per noi sarà ancora curve e controcurve. Le sue montagne non impressionano per altitudine ma offrono dirupi paurosi e verticalità che tolgono il fiato. Le foreste si interrompono di colpo sull’orlo di burroni di centinaia di metri di strapiombo e qualche genio ha pensato bene di scavare delle strade sul bordo di queste falesie.






Il risultato è illustrato nelle foto che -credetemi- non rendono giustizia del senso di vertigine che si prova a percorrere quelle curve. Visiera alzata, velocità estremamente moderata e profumo di altitudine per chilometri e chilometri. Noi abbiamo fatto il col de la Machine e il Combe Laval, ma ci sono molte altre varianti, tutte portano a Pont en Royans.


Prendete il grazioso paesino di Portofino, con due dita. Scrollatelo delicatamente, in modo da far cadere ricchi e riccastri che lo infestano, poi, con decisione spiattellatelo sul bordo di un canyon, aggiungete qualche scala in legno e nervosi francesi e avrete Pont en Royans. Da lì partono le gorges de la Bourne, ennesimo trionfo di curve scavate nella roccia, e dalle gorges si prende la route des Ecouges, un’altra strada che passa dove non sembra possano camminare neanche le capre. Purtroppo quando l’abbiamo fatta noi (Giugno 2009) era in manutenzione e sostituita da un lungo tunnel in discesa, non illuminato, largo massimo 3 metri e scavato nel ventre della montagna. L’ho percorso tutto con il terrore di trovare una macchina in senso opposto. Vagamente luna park.
Dormiamo ai piedi della Chartreuse, il massiccio montuoso a nord di Grenoble, che sarà il nostro campo giochi il giorno successivo. Se dite Chartreuse a un francese penserà a un liquore di erbe che fanno da quelle parti i monaci certosini, per noi significa ancora una volta curve e controcurve. Si tratta di un complesso montuoso a vaga forma di ellisse di 70 x 30 km, attraversato da strade godibilissime per bi e quadrcilindrici (più per bicilindrici che per quadricilindrici in verità icon_wink.gif ). Su tutto domina il verde; quello chiaro dei prati e quello scuro dei pini, ai lati della strada cavalli mucche e caprette che se non fosse che non ho più l’età dei cartoni animati giurerei che ci facciano ciao mentre passiamo.


Ondeggiando tra un pendio e l’altro arriviamo a Chambèry e da lì imbocchiamo la valle della Maurienne e l’autostrada che ci riporta a Milano.
All’arrivo sotto casa il contachilometri dirà 1560 km in 4 giorni, la macchina fotografica 270 foto in 3 giorni, quasi tutte scattate in movimento, Grazia protesa sopra la mia spalla destra a cogliere lo sfuggire dello scorcio. Le foto postate sono tutte state scattate così, tranne quelle nei paesini.
Spero che questo racconto possa spingervi ad addentrarvi lungo le strade di Francia e che qualcuno ci possa cogliere quel meraviglioso piacere di perdere tempo che ci trovo io.
Ciao a tutti

Pietro
 
7777304
7777304 Inviato: 6 Giu 2009 22:38
 

Citazione:
ce n’è per tutte le tasche, da 35 a 120 euro per notte.


"a testa" o "in due tutto compreso"?


Citazione:
Prendete il grazioso paesino di Portofino, con due dita. Scrollatelo delicatamente, in modo da far cadere ricchi e riccastri che lo infestano, poi, con decisione spiattellatelo sul bordo di un canyon, aggiungete qualche scala in legno e nervosi francesi e avrete Pont en Royans.


pura poesia.... non serviva neanche la foto, hai dipinto con le parole!


complimenti per il bel giro e per il report, capita raramente di leggerne di così poetici... sembra quasi un libro di Maxence Fermine (per chi ne mastica)

doppio_lamp_naked.gif
 
7778919
7778919 Inviato: 7 Giu 2009 10:27
 

In due tutto compreso

Lamps a te
 
7780593
7780593 Inviato: 7 Giu 2009 14:19
 

la provenza è uno spettacolo...
io ci sono stato lo scorso anno ma non in quei posti(verdon ardeche e route napoleon) e il tuo report è davvero poesia
complimenti!!!!!!
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12428102
12428102 Inviato: 18 Set 2011 15:37
 

riprendo questo vecchio report perche' a brevissimo andremo(meteo permettendo) nella zona del vercors....
che dire questo report mi ha fatto venire i brividi e ha svegliato il mio amato/ odiato istinto da viaggiatrice 0509_lucarelli.gif 0509_lucarelli.gif ....ora bisogna andare......... 0509_up.gif doppio_lamp.gif
 
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