bull ha scritto:
…seconda… terza… dai con sto gas!! Il tempo mica ti aspetta! Giù in carena! Ma che fai, frenaaa, vuoi frenare o no!!?? Hai deciso di farti anche l’altra fiancata!??....
No ragazzi, non stò delirando, non è pazzia questa, ma solo l’eco delle immagini, dei suoni e delle emozioni che hanno invaso la mia testa nel lungo interminabile viaggio di ritorno dal paradiso di Cartagena. Si, perché ancora una volta devo raccontarvi di un paradiso del motociclista che sorge a 1700km dal freddo purgatorio invernale dove mi ritrovo ora. Sembra incredibile a dirsi ma per chi come noi ha la passione della moto dentro, bastano 20 ore di furgone per passare dal gelido letargo in cui si vive nel nord Italia ed arrivare in terra catalana, dove il sole non tramonta mai e il freddo resta solo un vago ricordo.
Cartagena ormai ha imparato a conoscere i pessimi elementi dell’M.c.M. team. Cambiano magari un paio di persone, uno nuovo arriva, l’altro non viene, ma la sostanza non cambia. Facce da motociclisti, gente vera, non da film e non da bar, o quanto meno non solo! Persone che sono disposte a molti sacrifici pur di regalarsi quattro giorni in pieno inverno, a fare quello che più amano… guidare una aprilia nel proprio ambiente naturale, nel regno dei leoni… in pista.
E allora andiamo in pista, dove quest’anno abbiamo potuto allestire un box degno di una squadra ufficiale, con tanto di striscioni e pannelli. Le nostre bellissime moto sembravano proprio parte di una scuderia. Tutte, compresa quella anticonformista della Tuono che con la sua livrea “all-black” ricordava al mondo intero il lato oscuro della forza. Tutte coi nervi a fior di carena, pronte a gridare tra una curva e l’altra il proprio italico orgoglio!
Finalmente arriva la mattina del primo giorno e dopo aver perfezionato l’iscrizione e ritirato i trasponder, ci prepariamo ad entrare per i primi turni. Il tempo è eccellente, niente vento e niente freddo, non resta che dare gas!
Dopo alcuni giri di ambientamento, comincio a spingere un po’ ma le Pirelli Diablo SBK non mi convincono. Hanno pochi km sulle spalle, il profilo è buono e di gomma ce n’è, ma la moto risulta molto scivolosa all’apertura del gas, quindi comincio ad armeggiare con Giò sulle regolazioni del mono. Fortunatamente, non so se per la pista che andava gommandosi oppure perché abbiamo toccato le regolazioni buone, il comportamento della moto migliora e io riesco a prendere un buon passo. Alla fine della giornata mi ritengo soddisfatto del mio best lap di 1’49”, poco più alto del giro migliore ottenuto lo scorso anno, ma con ancora 3 giorni davanti per scendere. Anche Giò non gira male e da subito si avvicina al suo best lap, girando però quasi esclusivamente il mattino. Claudio invece comincia a annunciare le sue velleità, esibendo dopo pochissimi giri la sua saponetta grattata! Come un cacciatore che rientra alla capanna con il cervo sulle spalle, lo vediamo arrivare felice come una pasqua per avere battezzato le saponette. Ma per lui non sarà la sola soddisfazione della giornata. Arriverà anche un bel 1’51” che frantuma il suo vecchio best e già lo fa avvicinare un po’ troppo ai tempi dei migliori. Alex1300 deve solo prendere confidenza con la nuova pista, quindi comincia ad inanellare giri cercando di capire da che parte gira il tracciato… il tempo per dare gas seriamente non mancherà di certo. In fine Daniele, che lo scorso anno aveva girato bene, anche lui comincia a tastare il polso di una RSV rimasta troppo tempo ferma in attesa di pista. Finisce la prima giornata e dalla pista arrivano solo buoni riscontri. L’indomani sarà una giornata importante perché al mattino faremo le qualifiche per la gara e quello sarà il momento di spremere quello che c’è.
Infatti il mattino seguente entriamo tutti belli carichi.. forse io anche troppo. Decido di spingere per vedere i limiti di alcune staccate ma quella della “palma” mi frega. Arrivo molto forte dal tornantino in salita, spremo la terza e metto la quarta ma esito troppo a mollare il gas prima di impostare la staccata. Troppo tardi, la ruota posteriore perde aderenza nonostante “San PPC“ cerchi di salvarmi il fondo schiena. Complice la troppa velocità, la gomma post. usurata e anche una certa irregolarità del fondo in traiettoria, sono costretto a raddrizzare quando la moto era già praticamente inserita. Poche storie, quelli che riescono a buttarsi dentro con la moto di traverso fanno un altro mestiere. Risultato: mi infilo in ghiaia e la velocità non cala abbastanza. A 2 mt dalle gomme mi arrendo e adagio la moto sul fianco sx. Nessun danno a parte il trasparente della fiancata rigato.
Rientro ai box che sono le 11:30, quindi decido di smontare e pulire il tutto, per poi provare ste benedette Dunlop GP Racer.
Daniele le stà già provando da mattina presto, trovandosi molto bene, mentre Giò perde totalmente feeling con un’anteriore che in effetti chiede fiducia prima di ripagare.
Dopo pranzo iniziano le qualifiche e tutti girano di buon passo. Io mi trovo benissimo con l’anteriore Dunlop e strappo un ottimo 1’47” che mi consente di partire 4° in griglia, primo dei bicilindrici. Ma le sorprese del secondo giorno non finiscono qua. Claudio e io entriamo per fare km… provo a spingere un po’ per fargli vedere dove metto le ruote. Faccio un giro un po’ tirato, poi mi giro ed è lì… Bene, dico, adesso passiamo allo step due. Spingo un po’ di più, forzo un paio di sorpassi e tiro delle buone staccate. Arrivo ancora sul traguardo, mi giro ed è ancora lì! E no ragazzo, così non và bene.. aspetta che usciamo! Una volta in box facciamo due chiacchere ma sapevo che il crono questa volta avrebbe dato risultati sorprendenti per il mio compagno di merende. Infatti di li a poco il verdetto. Un 1’48” che nessuno si aspettava era li bello come il sole a dire che quest’anno Claudio c’è! Ed è pure un po’ troppo vicino!
Il terzo giorno viene praticamente monopolizzato dalla gara e dai preparativi. Ho passato l’ intera serata precedente a pensare a quel maledetto curvone a dx dopo il terrapieno. Si perchè entrando di 4° sentivo la moto troppo scarica e faticavo a chiudere la traiettoria… entrando di 3° invece avevo paura di essere troppo su di giri… Alla fine decido di fare un po’ di prove la mattina prima della gara, concludendo che con quei rapporti la cosa migliore era entrare di 3° e appena alla corda buttare la 4°.
Bene, giusto il tempo di definire i dettagli che arriva il momento di schierarsi in griglia.
Parto incredibilmente in prima fila, 4°, mentre gli altri seguono poco più indietro. Dopo due giri di allineamento, siamo lì, tesi come corde di violino a guardare il semaforo… Le moto sgasano, semaforo rosso eeee… quando si spegne azzecco una buona partenza che mi fionda in seconda posizione! Incredibile, ho praticamente il vuoto davanti a me e questo mi permette di fare un primo giro buono e un secondo da antologia! Purtroppo però la pista non mente e i due avvoltoi che ho fregato in partenza non impiegano molto a ricordarmi che sono più veloci di me.. di poco ma più veloci. Alla fine concludo la gara in 4° posizione, con grande margine sul 5° e troppi metri dal terzo per poter pensare di attaccarlo all’ultimo giro. Un ottimo risultato che dà ancora più soddisfazione se penso che sono stato il bicilindrico più veloce in pista.
Anche gli altri hanno concluso la gara in buona posizione con Claudio che è risalito dalla 13° alla 7° piazza.
Terminate tutte le gare, prendiamo parte alla premiazione e quest’anno l’organizzatore ha dovuto cedere due coppe in mano all’M.c.M.! non potete immaginare che soddisfazione!
A metà pomeriggio del terzo giorno, d’accordo con Daniele, decido di provare la sua moto dotata di telemetria per vedere che differenze ci sono tra le mie e le sue traiettorie. Faccio un giro, poi un altro… Claudio mi segue a ombra e io inizio a spingere. Una prova che si rispetti deve pur avvicinare certi limiti! Bene, come in un rewind dell’orrore, arrivo alla staccata della solita palma, cerco la leva delle marce ma la moto di Daniele ha le pedane modificate! Esito quel tanto che basta nel trovare la 3° e…, ci risiamo! Eccomi ancora nella ghiaia, ma questa volta la moto non è mia, non può cadere! Mantengo il controllo, mi riporto sull’asfalto, mentre Claudio che mi seguiva è già in box a dare l’allarme. Bene, un po’ mi conoscete… potevo lasciare il povero Daniele col dubbio che la sua preziosa moto avesse subito qualche piccolo danno dalla divagazione in ghiaia? No, e quale metodo migliore che farsi metà rettilineo di arrivo su una ruota prima di un altro giro lanciato? Detto fatto, d'altronde non potevo uscire così, facendo credere alla moto che in sella c’era un pappa molle! Bene, sull’onda di questa ennesima emozione, finisce anche il terzo giorno… Il quarto ed ultimo lo utilizziamo come di consuetudine per scambiarci le moto e per fare quanti più km possibili senza badare troppo al crono. L’inverno sarà lungo a casa nostra, e come criceti premurosi abbiamo pensato bene di rimpinzarci a più non posso le guanciotte con km e km percorsi in pista. Ne avremo di che ricordare…
Concludo, anche se avrei mille altri aneddoti da raccontare, ringraziando tutto il gruppo e la reGGina in particolare, per le grandi emozioni che anche questa volta abbiamo vissuto insieme.
bull
Ciao, faccio parte del gruppo di ducatisti che era al box affianco al vostro! devo direo ke sono stati 4 giorni incredibili. quest'anno ho girato appena sotto l 1:50.... ma il prossimo anno ti acchiappo! ahahahaha. per ora non posso ke farvi i complimenti anke x la simpatia dimostrata! al prossimo anno!