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Roma - Barcellona 2014, il primo viaggio non si scorda mai
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15277513 Inviato: 8 Mar 2015 21:57
Oggetto: Roma - Barcellona 2014, il primo viaggio non si scorda mai
 

Questo per me ed il mio compagno di viaggio è stato il nostro primo viaggio in moto fuori dai confini italiani, in un contesto turistico che noi definiamo simpaticamente "Fateve er Giesse".





E' iniziato tutto quasi per scherzo, un anno prima, quando con i miei amici fantasticavamo di poter fare un viaggio fuori dall'ordinario, dopo aver gironzolato in lungo e largo il centro Italia.
Tutto sembra rimanere un sogno perchè i fondi e i giorni necessari sono difficili da reperire...ma come una formichina comincio a programmare e con il passare dei mesi con il mio compagno di viaggio riusciamo a mettere tutto nero su bianco! "Finalmente", penso, anche se ho temuto fino all'ultimo giorno che tutto saltasse per problemi di disponibilità lavorativa. Il costo del biglietto del traghetto di ritorno l'ho già pagato perchè non posso correre il rischio di non trovare posto nel caso in cui riesca a partire: i giorni a disposizione sono "pochi" e non riuscirei mai ad arrivare alla meta e a fare ritorno in Italia via terra.

Fortunatamente tutto va per il verso giusto, a 5 giorni dalla partenza ricevo conferma di poter partire. Mi sento sollevato e molto tranquillo, non mi spaventa affrontare quel viaggio e non mi preoccupa nemmeno il dover programmare dove dormire o che tragitto percorrere..VOGLIO vivere la strada e le situazioni alla giornata.
Tutti intorno a me (famiglia, amici ecc) sono preoccupati come se il viaggio dovessero sostenerlo loro anzichè io, ma sono talmente carico che mi faccio scivolare addosso le loro ansie! Probabilmente questa mia non curanza sta infastidendo Sirio, il mio compagno di viaggio, che preferisce invece programmare pernotti, strade e quant'altro. Il giorno prima della partenza ecco, per la gioia di tutti, che sento l'adrenalina pompare nelle vene!!
"Ok, avete raggiunto il vostro scopo, l'ansia è salita anche a me, contenti?" penso tra me.
Corro da Decatlon a compare l'occorrente, ma sinceramente non ho idea di cosa mi occorra e giro invano tra le corsie come un bambino in un negozio di dolciumi. Il tempo stringe ho molte cose da fare (ma perchè mi sono ricordato tutto all'ultimo giorno??).

Cerco di fare acquisti mirati e oculati senza riempirmi di equipaggiamento inutile: sacco a pelo con materassino integrato 2in1, lucine a led per la notte, completo termico e motorino con attacco accendi sigari per gonfiare/sgonfiare il materassino. Il dubbio permane sulla tenda: tengo la tenda da battaglia che ho o ne acquisto una piu grande che regga anche le temperature più rigide?.. Ho tenuto la mia.

La moto è semi-nuova ma per sicurezza faccio fare un check-up e cambio gomme, in tempo record e con una tirata di orecchie l'officina mi restituisce la moto. Guidandola da poco e non conoscendola bene decido di smontare la mia compagna di viaggio per cercare un punto al quale collegare e installare una presa accendi sigari-usb, acquistata per l'occasione. Riesco a trovare un allaccio predisposto per il gps sul fianchetto laterale, perdo più tempo a sfilacciare i filetti minuscoli che a trovare il modo di fissarla sul manubrio e far passare i cavi.
Faccio le valigie, carico tutto...guardo la moto: ok ci siamo!


Sabato 30 Agosto – Giorno 1:

Dopo una mattinata lavorativa partiamo da Roma e alle 16.30.
Mi incontro con Sirio a Fiano Romano, ci salutiamo e decidiamo di percorrere l'autostrada sino a Lucca.
Sono già le 20.30 e ci dirigiamo verso un b&b di nuova apertura in località Vorno.
I proprietari, marito e moglie, sono molto gentili e cortesi. Ci consegnano una stanza piccola ma pulita e ci consigliano un posto dove assaggiare una buona cucina casereccia. Parliamo un pò, anche loro amano le moto, il marito scherzando si raccomanda di non danneggiare le piante che la moglie cura con una passione spasmodica e con amarezza ci spiegano di come si siano già pentiti di aver investito i loro risparmi di una vita in Italia.

E' una certa ora e lo stomaco brontola, li salutiamo e ci dirigiamo nel buio delle stradine del piccolo paesino a piedi, in cerca della suddetta locanda.
Entriamo con l'obiettivo di restar leggeri, ma una volta dentro capiamo che sarà impossibile eusa_drool.gif
Nei tavoli vicini al nostro vediamo prelibatezze a destra e a sinistra... eusa_drool.gif
"Pancia mia fatte capanna!", mi dico gustando degli ottimi gnocchetti, tagliata e dolcetti con vinsanto.

Sono le 23.30 e decidiamo di tornare al B&B per smontare le valigie dalla moto e portarle all'interno della stanza. Vogliamo essere silenziosi per rispettare la magica tranquillità che avvolge Vorno, ma Sirio per errore, fa scattare l'allarme della moto.
Neanche il tempo di insultarlo che lo spegne e con stupore sentiamo uno strano verso proveniente da dietro di noi! Si sente riecheggiare per tutta la campagna unio stridio simile al suono di un corno di guerra. Ci giriamo ma è completamente buio e non riusciamo a vedere nulla...A quel suono immediatamente si unisce il raglio di un asino li vicino: "Ok abbiamo svegliato tutto e tutti, ora possiamo andare in camera!" icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
Studiamo il percorso da fare l'indomani e ci mettiamo a dormire comodi comodi nel nostro letto.



Giorno 2:
La mattina la sveglia non suona nè a me nè al mio compagno di viaggio. 'Per fortuna' ci pensa il ciucchino a svegliarci, prendendosi la sua rivincita.
Doccia e partenza ore 10.50.
Scavalchiamo Lucca con direzione Ventimiglia, dove la benzina costa poco più di 2€ al litro!!
Ultime telefonate per salutare a casa e passato il confine l'operatore mi abbandona. Non avevo pensato, nella fretta dell'ultimo giorno, ad attivare una tariffa per l'estero. Poco male userò altri mezzi per aggiornarli.

Entriamo in Francia e, dopo tanta "pallostrada", finalmente facciamo qualche curva e tornante sulle Alpi passando da un paesino all'altro; ognuno di questi paesi è contraddistinto da una torre/campanile al centro circondato da casette tutte blu, bianche e rosse (sembra quasi fatto per emulare la loro bandiera).
Qui nei village (paesi) la benzina costa 1,45€ al litro...è ora di fare un bel pieno!

Si prosegue con le curve e tra una foto e l'altra mi sbilancio da fermo, perdo l'appoggio del piede e delicatamente mi adagio a terra. Fortunatamente senza nemmeno un graffio, ma che rabbia!
Non sono abituato a viaggiare con una 70ina di kg di bagagli e mi accorgo, anche se tardi, di aver quindi errato a bilanciare i pesi.
Smonto tutto, Sirio mi aiuta a rialzare la moto e riassetto la composizione dei bagali in maniera più bilanciata e la differenza si sente.
Cerco di non rovinarmi la giornata e di non pensarci e ripartiamo verso Sospel.

Arriviamo alle 19.30 a St. Michel Vèsubie con la paura di trovare chiusa la reception dell'unico campeggio su strada.
La signorina stava giusto andando via, la placchiamo e ci facciamo indicare una piazzola dove accamparci. Montiamo rapidamente il tutto ed ormai è quasi buio quando a piedi ci dirigiamo al centro di Saint Michel Vèsubie in cerca di un ristoro.
Sono quasi tutti chiusi e quei pochi aperti sono al completo, ma fortunatamente siamo solo in due e troviamo un posto dove mangiare. Il menù è tutto in francese, nonostante ne masticassi un poco è dura capire che cosa ci sia scritto, fortunatamente ci sono le pizze e in compenso capiamo però perfettamente i prezzi...10,50€ per una margherita!
Proprietari molto gentili, lasciamo una mancia alla graziosa cameriera e siamo pronti alla scalata: St. Michel è tutta in salita come la maggior parte di questi paesini così, dopo aver smaltito la cena tornando a piedi al campeggio, nel cuore del silenzio più religioso... NO dai non ci credo!! icon_eek.gif icon_eek.gif
Sirio fa di nuovo scattare l'allarme della moto, anche qui eusa_doh.gif .
Una risata tira l'altra e non ci rendiamo conto di fare più casino di quanto ne abbia fatto l'allarme con il rischio che qualcuno ci soffochi nel sonno o ce la faccia scontare all'alba icon_asd.gif



Giorno 3:
Fortunatamente la mattina scopriamo che nessuno ci porta il muso per i rumori della notte precedente, anzi tutti ci riempiono di sorrisi.

Ore 9.30 si parte come sempre in ritardo con l'obiettivo di avvicinarsi il più possibile ad Avignone.
Il viaggio è piacevole e attraversiamo dapprima il Parco Mercanteur, con annesso pranzo in un paesino caratteristico, per poi visitare il centro di Entrevaux, continuare nel Parco del Verdon e rimanere affascinati al fianco di una coppia di olandesi per un bel po di tempo al Lago di ST. Croix, incredibilmente vasto con gole a strapiombo sul lago.






Raggiungiamo Cavaillon e da lì, nonostante siamo stremati e tentati di accamparci, decidiamo di fare un ulteriore sacrificio e arrivare Avignone. L'orario è tardo e non abbiamo nè forze nè possibilità di cercare un posto dove accamparci in tenda, per non parlare del fatto che qualsiasi reception di un campeggio è chiusa, così optiamo per uno dei primi motel sulla strada.

Per cena abbiamo idea di mangiare una baguette comprata insieme al companatico al supermercato durante il viaggio, ma a sorpresa, proprio nel momento propizio, mi rendo conto di aver preso una toppa...il pane è quello da consumare previa cottura icon_sad.gif !
Niente panino, solo un triste affettato che sta li aperto a guardarci come a dire "non mi vorrai mica magnà cosi?". Così, stanchi morti, usciamo e ci inoltriamo dentro il centro abitato dove troviamo un irish pub. Ahimè alle 23 la cucina è già chiusa!!
Dopo 1,5L di birra a digiuno, affamati più di prima e, a tratti, vagamente sbronzi ci dirigiamo delusi al Mc Donald's completamente barcollanti ma certi almeno di mangiare.
Ci ingozziamo come due suini e passiamo una bella serata in moto tra le strade della città completamente vuota e silenziosa, non so come sono già le 02.00, è tardi e domani ci aspettano sia molti km di viaggio sia il nostro acerrimo nemico: la sveglia, alle 6.50.


Ultima modifica di damianus il 8 Mar 2015 23:32, modificato 3 volte in totale
 
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15277522 Inviato: 8 Mar 2015 22:07
 

Giorno 4
Si parte per la visita nella Avignone diurna; affascinante il Palazzo dei Papi e la cittadina storica in generale, peccato non poter approfondire l'interno della Cattedrale e il resto della città: ci sarebbe molto da visitare ma il tempo è tiranno e siamo in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Avevamo in programma la visita della città che secondo la legenda nasconde i tesori dei templari, ma anch'essa per motivi di tempo salta e, dopo aver macinato un po di km, decidiamo di rifarci visitando a fondo Pont du Gard.

E' una maestosa opera di ingegneria romana, è il ponte-acquedotto costruito dai Romani in solo cinque anni. La guida multimediale proiettata su un maxi schermo di una sala ci spiega e ci mostra come questo acquedotto, iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell' Unesco, sia il più grande ponte antico mai costruito. Peccato solo non aver potuto effettuare la consigliata traversata dell'antica canalizzazione a 50 metri d'altezza perchè l'accesso è chiuso e riaprirà troppo tardi, ma il viaggio è ancora lungo e non possiamo attendere.

In molti usufruiscono dei servizi della spiaggia per rilassarsi in riva al fiume ma per noi è giunto il tempo di rimettersi in marcia e recuperare il tempo "perso" intercettando così l'autostrada e scendendo di corsa per Montpelier e cercando di passare verso Salvetat sur Agout per avvicinarsi alla famosa Rue de Lac.

Nel tragitto incontriamo fortissime folate di vento che rendono la guida pericolosa, a dir poco!
Venivamo spostati a destra e sinistra di sana pianta, davvero brutta sensazione avere lo sterzo dritto e vedere la moto che pattina da un lato all'altro con il rischio di impattare le auto che marciano nel verso contrario. E purtroppo vuoi per il ritardo sul tabellino di marcia, vuoi che ci troviamo su una statale dove accostarsi sarebbe troppo pericoloso decidiamo di procedere ancora qualche km sotto queste forti raffiche di vento.

Capisco che la giornata non è delle migliori quando, finite le folate d'aria un'ape decide senza indugio di pungermi nella parte posteriore del collo. Mi chiedo come ci sia finita in quel punto forse l'avevo già nel casco quando mi sono fermato a fare benzina e non sapeva come chiedermi di scendere...disinfettante a portata di mano, mi spoglio velocemente davanti una scuola della seconda età quando una signora abbassa il finestrino e mi chiede se c'era uno strip teese in corso e qualche altra allusione che non ho compreso.... vaglielo a spiegare!

Proseguiamo fino a visitare il Lac de La Raviege e saltiamo Lac Laouzas con la speranza di visitarlo l'indomani, il tempo non ce lo permette. Continuiamo a salire sulle montagne, saliamo saliamo ma non arriviamo mai...sono 11 ore che siamo in moto e ci troviamo all'imbrunire non so a quanti metri di altezza e temiamo di non trovare in questa zona di montagna sperduta nè hotel nè campeggi.

A Salvétat facendo di necessità virtù, provo a rispolverare il mio francese chiedendo aiuto all'unica persona in strada: una vecchietta che con il suo fazzoletto in testa parla, parla e parla ma senza dirci nulla di utile. Provo a congedarla, abbiamo fretta, è quasi buio e non sappiamo nè dove siamo e nè come e cosa mangiare, ma la tenera nonnina non ci lascia più andare.
Sirio dall'interfono mi chiede cosa diamine stia confabulando e quando gli comunico che sta parlando a vanvera di tutto e di più mi incita a glissarla. Continua a parlare ininterrottamente senza dirmi nulla di ciò che le ho chiesto ma ripetendo come se fosse un disco rotto sempre la stessa cosa, probabilmente era li da secoli che attendeva qualche turista con cui sfogare la solitudine di una vita ma noi abbiamo una fretta smisurata, provo a congedarla di nuovo, niente da fare.
Per un attimo penso di accellerare e lasciarla lì, ma il cuore mi si spezza pensando che probabilmente non ha nessuno con cui parlare. Ah, il tutto si svolge al centro di un incrocio stradale.
Dopo 10 minuti di francese in dialetto stretto di cui ho capito solo la metà delle cose fuorvianti che diceva, come chi sono i suoi vicini, dove abita e che è cresciuta li fin da ragazzina, il cielo ha voluto che in un paese fantasma come quello arrivi un tir dietro di noi, l'ottima scusa che ci voleva per salutare la nonnina 0510_saluto.gif e liberare l'incrocio.

Più avanti alla fine del paesino un tizio carica dell'acqua da un pozzo, il terrore che si ripeta la stessa scena mi persuade dal chiedergli indicazioni e faccio luce sulla cartina stradale per capire che strada prendere. L'uomo fa per avvicinarsi a noi, "è tutto finito ora cerca compagnia anche lui" penso io. Invece in pochi secondi mi smentisce e ci indica che più avanti possiamo trovare un posto dove accamparci, anche se dista diversi km di brutta strada. Capiamo di non avere scelta quando ci spiega che in quel paesino e dintorni è rimasta solo l'insegna dei pochi campeggi che c'erano in quanto hanno cessato l'attività.

Via a tutto gas sulle montagne, il sole ormai è dietro il bosco e siamo in cerca del Rifugio "Goudal" o quantomeno e ciò che mi è sembrato di capire. Sirio conferma, non so come non so perchè quel nome gli appare da una ricerca correlata tra i rifugi francesi fatta a Roma, ottimo, speriamo solo che ci sia qualcuno ad accoglierci.

E' quasi completamente buio e continuiamo a salire di altitudine tra i boschi sempre di più su una stradina stretta e sterrata sino a vedere una sorta di casa in muratura...siiii è lei!!
Proprio mentre la nostra unica speranza sembrava raggiunta sopravviene la disperazione..
è chiuso!!!!! Oh no....tutto spento e non c'è nessuno. Gelo.

C'è una sorta di campana fuori dalla porta, provo a suonarla sperando di non attirare l'attenzione di qualche bestia e mentre pensiamo ad una soluzione su dove andare, tempo 5 minuti, ed esce dal nulla un ragazzo, spaventandoci un po.
Ci spiega che il rifugio è chiuso, a quel punto non resta che giocarsi la carta di fargli pena, siamo in mezzo al nulla, è buio pesto e solo l'idea di dover rifare tutta quella stradina stretta e sterrata a ritroso andando a letto senza cena mi turba.

Scatta così "l'operazione pietà", tiriamo fuori gli occhioni lucidi (stile Gatto con gli stivali di Shrek) e otteniamo la possibilità di accamparci li vicino nel suo bosco con le tende.
Ore 21:00 ok, abbiamo trovato dove dormire ma è impensabile tornare indietro al buio in cerca di un centro abitato che abbia una locanda dove mangiare con il rischio che o non ci sia o che sia chiusa come le precedenti.
Imploriamo il buon uomo del rifugio, che parla 5 lingue tranne l'italiano, di fornirci qualcosa da mangiare, pure fosse un pezzo di pane secco. Ci risponde che la cucina è chiusa e che teme che la sua ragazza si arrabierà se glielo chiede e che comunque non ha nulla da cucinare. Gli faccio promettere di provare a convincerla.
Torna e ci dice che la ragazza è disposta a cucinarci ma con aria dispiaciuta ci dice di accontentarci: ha solo pizza, patatine e birra... Se avessi una bottiglia di Mum la stapperei, stile premiazione MotoGp, per la gioia. Gli comunico che per noi va più che bene e che ci vediamo tra 20 minuti.

Andiamo a montare la tenda usando come luce il faro della moto, torniamo al rifugio e la sorridente ragazza bionda con molta gentilezza ci mostra che birre aveva e ci fa attendere all'interno al calduccio. Una volta pronto ci dice però che deve chiudere e che se vogliamo possiamo mangiare in un tavolino di legno tra gli alberi.
Pizza patatine e birra espressi a 3mila metri di altitudine tra i boschi e null'altro, e chi c'ammazza!!

Torniamo alle tende, mi mummifico dentro il sacco a pelo e quell'unica tacca di 3G (scroccata al rifugio) che va e viene mi tiene compagnia per aggiornami con la famiglia e il mondo esterno.
Ora l'unica luce è quella del cellulare, 3 gradi..e sono solo le 22.00.
Provo a dormire, ne avrei bisogno visto che la giornata è stata lunghissima e stancante, ma il silenzio del bosco viene spezzato dalle grida strazianti di chissà quale bestia.
Si sentono squittii, rumori insoliti e inquietanti, le grida aumentano sembrano quasi i versi di una scimmia incazzata. Chiaramente è improbabile che lo sia, ma il non riuscire a capire di cosa si tratti mi manda al manicomio.

Provo a contattare Sirio senza uscire dalla tenda ma non mi risponde, forse è crollato.
Alla fine crollo anche io, o quanto meno mi riposo fino alle 04.00 di notte.
Fa freddo, troppo, e non riesco a dormire. Non mi era mai successo!
Nonostante in questo momento indossi 3 strati di pantaloni di cui uno termico, 2 maglie di cui una termica con sopra una felpa di pile, il tutto dentro al sacco a pelo, capisco che il mio abbigliamento, sacco a pelo e tenda (che non ho ri-acquistata al decatlon prima di partire) non sono adeguati per quel tipo di esperienza.
Potrei uscire a prendere altre maglie dalle borse laterali della moto, ma appena apro la zip della tenda capisco che non lo farò mai: fuori fa ancora più freddo!
Mi infilo le scarpe, giacca da moto, cappello, scaldacollo e non lascio una fessura nemmeno per gli occhi.
In questo momento delle grida e dei rumori nel bosco adiacente non me frega nulla e le domande più gettonate nella mia testa sono:
'Chissà se Sirio è morto nel sonno' (ahaha icon_asd.gif ),
'Chissà se anche lui starà congelando o se magari ha il materiale tecnico adeguato'.
E così aggiorno il diario di viaggio finchè non riprendo sonno.






Giorno 5
Sveglia alle ore 7.00 si smonta tutto e si parte in direzione Carcassonne.
Prima però Route de Lac, i suoi laghi e poi un frugale pasto da La Table du Forestier dove mentre aspettiamo che ci venga portato da mangiare un gatto decide senza motivo di infilarmi da sotto il tavolo i suoi artigli su una coscia.
Ieri le api, oggi i gatti...e che diavolo!

Si riparte e dopo un lungo tratto autostradale arriviamo nella fiabesca Carcassonne alle 16.00.
Ad attenderci un hotel all'interno del centro storico, per semplificare gli spostamenti: ci sarà molto da camminare. Oggi vogliamo prenderci tutto il tempo che questa stupenda città merita per visitarla e, perchè no, rilassarci usufruendo per una mezzoretta della piscina dell'albergo, piccola ma quanto basta per farsi un tuffo e distendersi qualche minuto sotto il sole.

Energie ricaricate, iniziamo la visita del famoso castello sotto un sole che picchia.
E' immenso e bellissimo e vengo a sapere da Sirio che era destinato alla demolizione in quanto non c'erano fondi per ristrutturarlo sino a che, una rivolta popolare, non lo ha impedito.
E' incredibile pensare che un patrimonio del genere potesse fare quella fine, credo sia la struttura più bella e imponente che abbia mai visto.
Camminiamo molto e facciamo tantissime foto e all'interno del castello ci sono boutique e ristoranti dove poter cenare, cosi aprofittiamo di uno di essi per un ottimo menu carne e verdure con del buon vino rosso.
Si rientra, siamo stanchi abbiamo guidato e girato fin'ora molto ma dormito a malapena 5 ore a notte. Aggiorno il diario di bordo mentre il mio compagno di viaggio crolla sul letto.
Ha ragione tra 5,30 ore la sveglia suonerà...direzione Pirenei.




Ultima modifica di damianus il 8 Mar 2015 22:39, modificato 2 volte in totale
 
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15277541 Inviato: 8 Mar 2015 22:24
 

Giorno 6:

Ci alziamo e ci dirigiamo a consumare la colazione inclusa nell'hotel, prendo cornetti e saccottini pur sapendo che essendo prodotti congelati mi causeranno qualche bruciore di stomaco.e Regolarizziamo il checkout e partiamo direzione Rennes-le Chateau per cercare di vedere la città dei Templari che il giorno prima avevamo dovuto saltare per questioni di tempo.

Purtroppo durante la tratta ho più di un dubbio che stiamo errando direzione, di fatti dopo molto esitare mi affianco a Sirio e gli pongo il problema. Controlliamo la cartina con il suo gps e... il percorso è errato, piu di 25 minuti di autostrada a vuoto! Altri 25 minuti ci aspettano per tornare indietro e dopo quasi un'ora siamo ancora allo stesso punto di partenza da dove eravamo usciti dall'albergo stamattina. Diamine non ci voleva, prezioso tempo buttato. Anche oggi ci ritroveremo a far tutto di corsa per evitare di arrivare al buio? Decidiamo cosi di saltare Rennes le Chateaux, è destino.

Ora la meta è Aucun, piccolo paesino di 250 anime sopra i Pirenei.
Neanche pochi km e come da copione mi sento poco bene, saranno quei maledetti cornetti penso, ma i dolori aumentano. Deve essere per forza qualcos'altro...comincio a sudare più del dovuto, le ossa sono a pezzi e lo stomaco idem.
Provo a resistere altri 40km pensando sia suggestione e maledicendomi per aver mangiato quei maledetti cornetti. I minuti passano e lo stato di malore aumenta, mi devo fermare.
Prima sosta, seconda poco dopo, terza, quarta in nemmeno 1 ora e mezza e non miglioro, anzi peggioro...febbre? Come è possibile mi chiedo? Prima della partenza stavo benissimo! Comincio a pensare ad ogni variabile fino a che, con Sirio, capiamo che l'unica cosa potrebbe essere un'indigestione dovuta ad un bel bicchiere d'acqua fredda, bevuto tutto in un sorso prima di partire.
Passerà spero, ma più passano i km e più mi rendo conto che il nostro giro impegnativo previsto sui Pirenei non riuscirei mai ad affrontarlo. Siamo costretti-causa mia- a rivedere il percorso previsto modificandolo in 'tutta autostrada preveista sino a Lourdes', per poi arrivare ad Aucun.

Un peccato essere a Lourdes e non visitarla, ispira molto rispetto, mi prometto di tornare indietro a visitarla il giorno dopo se mi sentirò meglio. Intanto il tempo sembra incerto, scegliamo di dormire in un albergo, non sarei mai riuscito a stare con la febbre dentro la tenda così ad alta quota.
Io collasso sul letto mentre Sirio procede con una scorpacciata di curve sui Pirenei raccontandomi poi di come si era imbattuto sul finale in una fitta nebbia e che qui fa buio molto prima, alle 17,30 è già offlimits.

Nell'hotel, nonostante si trovi in un paesino così piccolo, è presente una lussuosa piscina riscaldata a 30° al coperto con vista Pirenei, peccato non poterne usufruire. Gli italiani, al contrario dei posti visitati sin'ora, qui non sono affatto ben visti.
Si rifiutano di parlare con noi in inglese e mentre per gli altri clienti distribuiscono sorrisi con noi c'è un prevenuto malo approccio. Ce ne freghiamo, tempo una notte e saremo via di li.
Dopo cena, usiamo la wifi per contattare i nostri cari e prima di andare a letto proviamo a farci una partita a biliardo, ma poco dopo aver pagato vengono con il solito muso da rottweiler a dirci che ce ne dobbiamo andare subito perchè la sala è in chiusura. Con Sirio ci guardiamo perplessi, hanno visto benissimo che abbiamo preso le stecche e ci siamo avvicinati al tavolo, potevano dircelo prima che infilassimo i nostri soldi nel distributore delle palle e invece guarda caso hanno aspettato che sprecassimo i soldi per avvisarci. Sono molto più italiani di noi... eusa_naughty.gif

Così, seccati. ce ne andiamo da li e incontriamo nell'atrio una coppia di francesi che in italiano ci salutano e ci chiedono come stiamo, ma non vanno oltre quello. Chiacchieriamo un po in un misto tra francese e inglese, ci chiedono del nostro viaggio e ci spiegano che loro sono li per scalare i Pirenei in bicicletta, io non sto ancora benissimo così ci salutiamo e andiamo a dormire.






Giorno 7:
Aucun – Andorra


Mi sento meglio, come promesso mi sveglio prima del previsto per tornare a Lourdes, non dista molto saranno 25minuti dall'albergo. Sirio preferisce fare le cose con calma e ci diamo appuntamento a metà in una cittadina tra Aucun e Lourdes, tale Argèles-Gazous tappa strategica per fare un pieno benzina e dirigersi verso Andorra.
L'albergo segnala che la pressione è 1050mb, esco dall'albergo e con nebbia e meteo minaccioso incontro i due ciclisti di ieri sera, mattutini anche loro di tutto punto sono in assetto da ciclismo e pronti alla scalata, ci salutiamo e parto anche io. Non ho molto tempo ma riesco a visitare la chiesa principale e vedere la grotta dell'apparizione della Madonna da fuori, non sono molto religioso ma sicuramente è una città che ti impone un certo rispetto. Mi rendo conto che sono zuppo, fino ad ora non è piovuto ma la nebbia è fitta e a quest'orario il sole non è pervenuto. Ci sono molti turisti e le persone del posto camminano sotto una sottile pioggia tutti senza ombrello...saranno abituati.
Due foto e devo ripartire per non far tardi all'appuntamento ad Argèles-Gazous, al quale arrivo puntuale e mi incontro con Sirio. Partiamo. Overdose di curve, sul Col di Tourmalet; dopo aver salito curva dopo curva la montagna troviamo l'imprevisto: la strada è chiusa. Accesso consentito solo pedonalmente. Non ci sono molte alternative, dobbiamo riscendere e provare a seguire l'unica strada che sembra costeggiare quella, inceppando in una gara di ciclismo: quelle strade capiamo essere il tempio dei ciclisti, come lo è per noi il Mugello.
Susseguono tutta una serie di "Col" e mentre sullo sfondo alcune mucche si riproducono, preservando la specie bovina, noi continuiamo sulla nostra strada. Dopo ogni tornante c'è una troupe televisiva e si nascondono dei fotografi, qualcuno ci fa qualche scatto e dopo alcune cime raggiunte incontriamo i due francesi della sera prima che gareggiano con tanto di borse laterali sulla bici, grandi!
Colpo di clacson, li incitiamo e proseguiamo verso il Col D'Aspin dove Sirio si spara in una botteghina un panino con "camenbert, serano, miel, noix, tomate con fites" non sapevamo bene cosa aspettarci..e il risultato fu questo:




Io rimango a stomaco vuoto, sono ancora un pò sottosopra per via della febbre del giorno prima.
Si riparte e così scavalchiamo senza accorgercene la Francia e ci ritroviamo in Espana. Nessun cartello, a indicarlo sono le scritte sui menù all'esterno delle locande, in spagnolo appunto.
Raggiungiamo Port de la Bonaigua a 2072mt con paesaggi mozzafiato, monte El Cantò e da li raggiungiamo, dopo una giornata tutta di curve e tornanti, la dogana del Principato di Andorra, completamente incastonata tra le montagne. Suggestivo. Molto.
Qui nella Capitale non ci sono campeggi, scarico i bagagli in un hotel, doccia rapida e giro nei famosi centri commerciali e nelle vie dello shopping. Tutta la città sembra un grande centro commerciale, ogni via è piena di luci e negozi e tutto costa meno: la benzina, ad esempio, sta a 0,60cent meno che in Italia. Un pieno di W-Power è d'obbligo. Camminiamo l'ira di Dio per trovare un posto in cui valga la pena mangiare e non incappare nella solita "pizza surgelata": lo troviamo, stiamo per entrare quando un ragazzo sguscia dal nulla e ci precede occupando l'ultimo tavolo libero. Oh noooo icon_sad.gif
Camminiamo per un ora per La Vella, sono le 21,30 e io sono senza pranzo, i camerieri dei locali su strada stanno sistemando le sedie sui tavoli ed il rischio più alto è che non ci facciano più entrare a mangiare e io in questo momento potrei anche azzannare Sirio dalla fame.
Ci imbattiamo in una hamburgheria piccola e deliziosa "And burger zero" e ordiniamo- in preda alla fretta- dal menu in catalano cose casuali e le camieriere di tutto punto, si presentano con un panino enorme, fantastico! Ultimo giro nell'Andorra La Vella notturna e si torna in albergo. Aggiorno il diario, buonanotte.







Giorno 8
Andorra-Barcellona


Pronti per la partenza, siamo in orario ed a Barça c'è ad attenderci il traghetto alle 20:00, croce e delizia in quanto ti obbliga a stare con il fiato sul collo tutto il viaggio per essere costretto a stare lì in quell'orario, ma al contempo è una via di rientro veloce ed economica rispetto al rientro via terra.
Un sms della compagnia navale ci avvisa che il traghetto tarderà la partenza e anzichè alle 20:00 salperemo alle 00:30...cazzarola più di 4 ore! Cerchiamo di allungare il percorso ma c'è poco da fare, investiamo il tempo a visitare i centri urbani. Da Andorra passiamo La Seu D'urgell, Teuxent e ci fermiamo a pranzo a Gòsol in un ristorante che espone all'esterno il riconoscimento di TripAdvisor.
L'ordine casuale della cena di ieri non è andato male. Il menu è sempre in lingua catalana e non parlano nè inglese nè italiano, così decido di ordinare di nuovo casualmente, sperando in qualche squisitezza caratteristica del paesino.
Ci portano al tavolo due bicchierini, da amaro per capirci, pieni di un composto liquido molto denso color bianco sporco. Ce lo appoggiano davanti e se ne vanno. 'Bho forse sarà una salsa per la carne', pensiamo noi. Invece la cameriera ci invita a berlo dicendoci che è un drink di benvenuto per noi viaggiatori.
Ringraziamo, l'odore non è dei migliori ma non voglio deludere l'ospitalità e provo a berlo. Terribile!
Solo a scriverne e ripensarci mi viene il voltastomaco eusa_sick.gif .

Arriva il mio ordine fatto alla cazz di cane: mi presentano dei funghi pieni di aglio, al quale sono allergico, e come seconda portata un "Magrèt d'anec".
Non dimenticherò mai questa parola: è un fegato di anatra impregnato di salsa di ananas, limone e fragola: agghiacciante eusa_doh.gif
Ancor di più il conto, 35€.
Bene, l'importante è che sono ancora vivo, e che bello che è questo Parco Naturale del Cadì. Raggiungiamo di li a poco la C16, la suprestrada che ci condurrà dritti a Barcellona, passando per Cercs e Berga, quest'ultima capitale della futura rivoluzione catalana



Barcellona è piena di vita, siamo passati dai paesini disabitati da 200 abitanti sulle montagne alla movida turistica catalana.
Devo dire che stilando, tra noi, una classifica delle ragazze più belle (nonostante Andorra e Francia non siano andate male), Barcellona batte tutti a mani basse. (Questo forse non dovrei dirlo ad alta voce perchè la mia donna potrebbe tagliarmi....la gola icon_xd_2.gif )

Mentre girovaghiamo mi viene in mente un'idea: accodarci al pulmino turistico allo scopo di visitare tutto in poco tempo, ma vuoi ZTL vuoi semafori rossi il nostro intento fallisce. Puntiamo la Sagrada Familia: da lontano la vediamo spiccare tra i palazzi.
C'è un concerto delle donne catalane "Fems de la catalunya" e i Mossos ci fanno parcheggiare al di là della transenna proprio sotto la Sagrada Familia, qualche foto e assistiamo al concerto, d'altronde abbiamo altre 4 ore prima di imbarcarci e per girovagare.

Tutta la piazza comincia a fomentarsi cantando all'unisono (e accompagnandosi con le mani) qualcosa che credo sia connesso all'inno catalano e alla loro indipendenza, seguito da un fruscìo di applausi.



In lontananza i fulmini illuminano il cielo, fin'ora non abbiamo preso un goccio d'acqua e speriamo di imbarcarci in tempo. Ci dirigiamo al porto, siamo gli ultimi e ci imbarchiamo subito, ma la partenza non avverrà prima delle 02:00 a.m.




22 ore di viaggio in nave ci attendono per sbarcare a Civitavecchia, da lì con un'oretta e spiccioli sarò a casa. Ci sediamo su un tavolino e concludo questo diario ripensando a tutti i 2.610 km percorsi e fantasticando per un futuro moto-viaggio nel 2015, sfruttando l'esperienza maturata per non ripetere certi errori e tutti i buoni propositi del caso. Il viaggio è al termine.
Che fantastica esperienza.



Ultima modifica di damianus il 9 Mar 2015 0:30, modificato 3 volte in totale
 
15277592
15277592 Inviato: 8 Mar 2015 23:34
 

Complimenti. Bellissimo report, dettagliato ed interessante. L'ho letto tutto d'un fiato
Attendo quello 2015 0509_doppio_ok.gif
 
15277597
15277597 Inviato: 8 Mar 2015 23:57
 

Bravi. Complimenti!
Siete stati un pò sfigati purtroppo eusa_wall.gif
 
15277636
15277636 Inviato: 9 Mar 2015 0:11
 

Daje Damia' 0509_doppio_ok.gif

Se fai il bravo estate 2015 ti porto con me in Normandia: 6000 Km tutti d'un fiato in 2 settimane e te passa la paura 0509_campione.gif 0509_campione.gif 0509_campione.gif
 
15277650
15277650 Inviato: 9 Mar 2015 4:49
 

0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif

Caro Damiano,
non potevi darmi risveglio migliore!!! 0509_doppio_ok.gif

L'insonnia mattutina, per me una costante ormai da anni, m'ha permesso di leggere il tuo report in grande tranquillità e tutto d'un fiato; le foto della Sagrada Familia mi hanno riportato indietro di 21 anni, all'Agosto 1994, quando anch'io ero lì!!!!!!

Una Moto Guzzi Florida 650 carica come una "ciuccia" , due - allora - giovani di belle speranze la cavalcarono da Cosenza a Livorno con un caldo bestiale e poi traghetto fono alla Spagna.

Noi decidemmo per una vacanza meno itinerante e più tranquilla, andata e ritorno in nave ed in Spagna 15 giorni tra Minorca, Maiorca e Barcellona.

E' stato il tuo primo viaggio all'estero; te ne auguro tantissimi altri, tutti bellissimi come questo!!!!

doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
15277924
15277924 Inviato: 9 Mar 2015 12:31
 

sgarrato ha scritto:
Complimenti. Bellissimo report, dettagliato ed interessante. L'ho letto tutto d'un fiato
Attendo quello 2015 0509_doppio_ok.gif


grazie 0509_up.gif

skateforfood ha scritto:
Bravi. Complimenti!
Siete stati un pò sfigati purtroppo eusa_wall.gif


tutto sommato è andata bene lo stesso, grazie! 0509_up.gif

pinocaponord ha scritto:
0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif
Caro Damiano,
non potevi darmi risveglio migliore!!! 0509_doppio_ok.gif
L'insonnia mattutina, per me una costante ormai da anni, m'ha permesso di leggere il tuo report in grande tranquillità e tutto d'un fiato; le foto della Sagrada Familia mi hanno riportato indietro di 21 anni, all'Agosto 1994, quando anch'io ero lì!!!!!!
Una Moto Guzzi Florida 650 carica come una "ciuccia" , due - allora - giovani di belle speranze la cavalcarono da Cosenza a Livorno con un caldo bestiale e poi traghetto fono alla Spagna.
Noi decidemmo per una vacanza meno itinerante e più tranquilla, andata e ritorno in nave ed in Spagna 15 giorni tra Minorca, Maiorca e Barcellona.
E' stato il tuo primo viaggio all'estero; te ne auguro tantissimi altri, tutti bellissimi come questo!!!!
doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif


Ciao Pino, pensa che io nel 94 a malapena facevo "ciao ciao" con la manina alle moto che passavano in paese la domenica eusa_shifty.gif Grazie mille per l'augurio, un abbraccio!


BieMWuistaXcaso ha scritto:
Daje Damia' 0509_doppio_ok.gif
Se fai il bravo estate 2015 ti porto con me in Normandia: 6000 Km tutti d'un fiato in 2 settimane e te passa la paura 0509_campione.gif 0509_campione.gif 0509_campione.gif


Sei sicuro? icon_asd.gif Ricordati che sò peggio di Crisantemo...potrei farti la gufata letale durante il viaggio ahahaha rotfl.gif
 
15278089
15278089 Inviato: 9 Mar 2015 15:15
 

Miitici i miei complimenti a te e Sirio (che a quanto pare se l'è cavata alla grande pure con la sua bella nuda!!)
 
15278487
15278487 Inviato: 9 Mar 2015 21:00
 

...simpatici i franzosi...
 
15278649
15278649 Inviato: 9 Mar 2015 22:35
 

damianus ha scritto:
Sei sicuro? icon_asd.gif Ricordati che sò peggio di Crisantemo...potrei farti la gufata letale durante il viaggio ahahaha rotfl.gif


Taccitua hai ragione! Allora resta 'ndo stai te chiamo io... icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
15283718
15283718 Inviato: 14 Mar 2015 23:07
 

Ottimo viaggio e bellissimi posti. Complimenti. 0509_up.gif
 
15283795
15283795 Inviato: 15 Mar 2015 1:10
 

Complimenti! 0509_campione.gif
 
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