Questo per me ed il mio compagno di viaggio è stato il nostro primo viaggio in moto fuori dai confini italiani, in un contesto turistico che noi definiamo simpaticamente "Fateve er Giesse".
E' iniziato tutto quasi per scherzo, un anno prima, quando con i miei amici fantasticavamo di poter fare un viaggio fuori dall'ordinario, dopo aver gironzolato in lungo e largo il centro Italia.
Tutto sembra rimanere un sogno perchè i fondi e i giorni necessari sono difficili da reperire...ma come una formichina comincio a programmare e con il passare dei mesi con il mio compagno di viaggio riusciamo a mettere tutto nero su bianco! "Finalmente", penso, anche se ho temuto fino all'ultimo giorno che tutto saltasse per problemi di disponibilità lavorativa. Il costo del biglietto del traghetto di ritorno l'ho già pagato perchè non posso correre il rischio di non trovare posto nel caso in cui riesca a partire: i giorni a disposizione sono "pochi" e non riuscirei mai ad arrivare alla meta e a fare ritorno in Italia via terra.
Fortunatamente tutto va per il verso giusto, a 5 giorni dalla partenza ricevo conferma di poter partire. Mi sento sollevato e molto tranquillo, non mi spaventa affrontare quel viaggio e non mi preoccupa nemmeno il dover programmare dove dormire o che tragitto percorrere..VOGLIO vivere la strada e le situazioni alla giornata.
Tutti intorno a me (famiglia, amici ecc) sono preoccupati come se il viaggio dovessero sostenerlo loro anzichè io, ma sono talmente carico che mi faccio scivolare addosso le loro ansie! Probabilmente questa mia non curanza sta infastidendo Sirio, il mio compagno di viaggio, che preferisce invece programmare pernotti, strade e quant'altro. Il giorno prima della partenza ecco, per la gioia di tutti, che sento l'adrenalina pompare nelle vene!!
"Ok, avete raggiunto il vostro scopo, l'ansia è salita anche a me, contenti?" penso tra me.
Corro da Decatlon a compare l'occorrente, ma sinceramente non ho idea di cosa mi occorra e giro invano tra le corsie come un bambino in un negozio di dolciumi. Il tempo stringe ho molte cose da fare (ma perchè mi sono ricordato tutto all'ultimo giorno??).
Cerco di fare acquisti mirati e oculati senza riempirmi di equipaggiamento inutile: sacco a pelo con materassino integrato 2in1, lucine a led per la notte, completo termico e motorino con attacco accendi sigari per gonfiare/sgonfiare il materassino. Il dubbio permane sulla tenda: tengo la tenda da battaglia che ho o ne acquisto una piu grande che regga anche le temperature più rigide?.. Ho tenuto la mia.
La moto è semi-nuova ma per sicurezza faccio fare un check-up e cambio gomme, in tempo record e con una tirata di orecchie l'officina mi restituisce la moto. Guidandola da poco e non conoscendola bene decido di smontare la mia compagna di viaggio per cercare un punto al quale collegare e installare una presa accendi sigari-usb, acquistata per l'occasione. Riesco a trovare un allaccio predisposto per il gps sul fianchetto laterale, perdo più tempo a sfilacciare i filetti minuscoli che a trovare il modo di fissarla sul manubrio e far passare i cavi.
Faccio le valigie, carico tutto...guardo la moto: ok ci siamo!
Sabato 30 Agosto – Giorno 1:
Dopo una mattinata lavorativa partiamo da Roma e alle 16.30.
Mi incontro con Sirio a Fiano Romano, ci salutiamo e decidiamo di percorrere l'autostrada sino a Lucca.
Sono già le 20.30 e ci dirigiamo verso un b&b di nuova apertura in località Vorno.
I proprietari, marito e moglie, sono molto gentili e cortesi. Ci consegnano una stanza piccola ma pulita e ci consigliano un posto dove assaggiare una buona cucina casereccia. Parliamo un pò, anche loro amano le moto, il marito scherzando si raccomanda di non danneggiare le piante che la moglie cura con una passione spasmodica e con amarezza ci spiegano di come si siano già pentiti di aver investito i loro risparmi di una vita in Italia.
E' una certa ora e lo stomaco brontola, li salutiamo e ci dirigiamo nel buio delle stradine del piccolo paesino a piedi, in cerca della suddetta locanda.
Entriamo con l'obiettivo di restar leggeri, ma una volta dentro capiamo che sarà impossibile
Nei tavoli vicini al nostro vediamo prelibatezze a destra e a sinistra...
"Pancia mia fatte capanna!", mi dico gustando degli ottimi gnocchetti, tagliata e dolcetti con vinsanto.
Sono le 23.30 e decidiamo di tornare al B&B per smontare le valigie dalla moto e portarle all'interno della stanza. Vogliamo essere silenziosi per rispettare la magica tranquillità che avvolge Vorno, ma Sirio per errore, fa scattare l'allarme della moto.
Neanche il tempo di insultarlo che lo spegne e con stupore sentiamo uno strano verso proveniente da dietro di noi! Si sente riecheggiare per tutta la campagna unio stridio simile al suono di un corno di guerra. Ci giriamo ma è completamente buio e non riusciamo a vedere nulla...A quel suono immediatamente si unisce il raglio di un asino li vicino: "Ok abbiamo svegliato tutto e tutti, ora possiamo andare in camera!"
Studiamo il percorso da fare l'indomani e ci mettiamo a dormire comodi comodi nel nostro letto.
Giorno 2:
La mattina la sveglia non suona nè a me nè al mio compagno di viaggio. 'Per fortuna' ci pensa il ciucchino a svegliarci, prendendosi la sua rivincita.
Doccia e partenza ore 10.50.
Scavalchiamo Lucca con direzione Ventimiglia, dove la benzina costa poco più di 2€ al litro!!
Ultime telefonate per salutare a casa e passato il confine l'operatore mi abbandona. Non avevo pensato, nella fretta dell'ultimo giorno, ad attivare una tariffa per l'estero. Poco male userò altri mezzi per aggiornarli.
Entriamo in Francia e, dopo tanta "pallostrada", finalmente facciamo qualche curva e tornante sulle Alpi passando da un paesino all'altro; ognuno di questi paesi è contraddistinto da una torre/campanile al centro circondato da casette tutte blu, bianche e rosse (sembra quasi fatto per emulare la loro bandiera).
Qui nei village (paesi) la benzina costa 1,45€ al litro...è ora di fare un bel pieno!
Si prosegue con le curve e tra una foto e l'altra mi sbilancio da fermo, perdo l'appoggio del piede e delicatamente mi adagio a terra. Fortunatamente senza nemmeno un graffio, ma che rabbia!
Non sono abituato a viaggiare con una 70ina di kg di bagagli e mi accorgo, anche se tardi, di aver quindi errato a bilanciare i pesi.
Smonto tutto, Sirio mi aiuta a rialzare la moto e riassetto la composizione dei bagali in maniera più bilanciata e la differenza si sente.
Cerco di non rovinarmi la giornata e di non pensarci e ripartiamo verso Sospel.
Arriviamo alle 19.30 a St. Michel Vèsubie con la paura di trovare chiusa la reception dell'unico campeggio su strada.
La signorina stava giusto andando via, la placchiamo e ci facciamo indicare una piazzola dove accamparci. Montiamo rapidamente il tutto ed ormai è quasi buio quando a piedi ci dirigiamo al centro di Saint Michel Vèsubie in cerca di un ristoro.
Sono quasi tutti chiusi e quei pochi aperti sono al completo, ma fortunatamente siamo solo in due e troviamo un posto dove mangiare. Il menù è tutto in francese, nonostante ne masticassi un poco è dura capire che cosa ci sia scritto, fortunatamente ci sono le pizze e in compenso capiamo però perfettamente i prezzi...10,50€ per una margherita!
Proprietari molto gentili, lasciamo una mancia alla graziosa cameriera e siamo pronti alla scalata: St. Michel è tutta in salita come la maggior parte di questi paesini così, dopo aver smaltito la cena tornando a piedi al campeggio, nel cuore del silenzio più religioso... NO dai non ci credo!!
Sirio fa di nuovo scattare l'allarme della moto, anche qui .
Una risata tira l'altra e non ci rendiamo conto di fare più casino di quanto ne abbia fatto l'allarme con il rischio che qualcuno ci soffochi nel sonno o ce la faccia scontare all'alba
Giorno 3:
Fortunatamente la mattina scopriamo che nessuno ci porta il muso per i rumori della notte precedente, anzi tutti ci riempiono di sorrisi.
Ore 9.30 si parte come sempre in ritardo con l'obiettivo di avvicinarsi il più possibile ad Avignone.
Il viaggio è piacevole e attraversiamo dapprima il Parco Mercanteur, con annesso pranzo in un paesino caratteristico, per poi visitare il centro di Entrevaux, continuare nel Parco del Verdon e rimanere affascinati al fianco di una coppia di olandesi per un bel po di tempo al Lago di ST. Croix, incredibilmente vasto con gole a strapiombo sul lago.
Raggiungiamo Cavaillon e da lì, nonostante siamo stremati e tentati di accamparci, decidiamo di fare un ulteriore sacrificio e arrivare Avignone. L'orario è tardo e non abbiamo nè forze nè possibilità di cercare un posto dove accamparci in tenda, per non parlare del fatto che qualsiasi reception di un campeggio è chiusa, così optiamo per uno dei primi motel sulla strada.
Per cena abbiamo idea di mangiare una baguette comprata insieme al companatico al supermercato durante il viaggio, ma a sorpresa, proprio nel momento propizio, mi rendo conto di aver preso una toppa...il pane è quello da consumare previa cottura !
Niente panino, solo un triste affettato che sta li aperto a guardarci come a dire "non mi vorrai mica magnà cosi?". Così, stanchi morti, usciamo e ci inoltriamo dentro il centro abitato dove troviamo un irish pub. Ahimè alle 23 la cucina è già chiusa!!
Dopo 1,5L di birra a digiuno, affamati più di prima e, a tratti, vagamente sbronzi ci dirigiamo delusi al Mc Donald's completamente barcollanti ma certi almeno di mangiare.
Ci ingozziamo come due suini e passiamo una bella serata in moto tra le strade della città completamente vuota e silenziosa, non so come sono già le 02.00, è tardi e domani ci aspettano sia molti km di viaggio sia il nostro acerrimo nemico: la sveglia, alle 6.50.