Ore 6:30: il sonno dei(l) giusti(o)
viene disturbato da un rumore molesto... ah, è la sveglia... ma non era domenica? Già... c'è il giretto (girone) del tinga organizzato da
Asterix64 (che quest'anno ha fatto il fannullone e ha organizzato solo questo
).
Non volermene Sergio, si scherza neh...
Cosa ci spingerà ad alzarci a queste ore la domenica mattina? La chiamano passione...
come quella di Cristo (cit.
sapa)
Veloce
preparazione e presto in sella che per arrivare al punto di ritrovo mi attendono 75km di pallostrada.
Bancomat, benzina e colazione ma riesco ad arrivare in perfetto orario, anzi in anticipo
Saluto i presenti, mi presento a chi non ho il piacere di conoscere e piano piano arrivano tutti... eccetto l'organizzatore (che scopriremo dopo aver avuto un leggero inconveniente... tecnico!).
Fattasi "una certa", come dicono a Roma, si decide di partire che ancora una discreta dose di strada pallosa ci attende e nel tragitto verso Mandello ad un certo punto una Yamaha SuperTeneré con a bordo due "visibili" motociclisti ci sorpassa zigzagando: è arrivato anche Sergio!
Al punto di incontro 2 la prima "spiacevole" sorpresa, il distributore non distribuisce...
niente rifornimento, ho ancora almeno 200km di autonomia, provvederò poi!
Caffé d'ordinanza e le 27 moto ripartono con destinazione Passo Maloja. Il passo mi piace assai, mi diverto ad andatura "allegra" (e non sono il solo...) e in cima ci si raggruppa.
Fa freschetto (siamo a 1800 metri...) ma la giornata è splendida e i colori delle montagne circostanti magnifici illuminati dal sole.
Approfitto del momento di sosta per rifornire finalmente di benzina il serbatoio della mia moto, il distributore è proprio di fronte al parcheggio: mi piacerebbe! Anche questo benzinaio non fa il suo dovere... torno mesto al parcheggio dove ci si sta rilassando, ho ancora almeno 100km di autonomia...
Ci si rimette in moto e si percorre tutta l'Engadina: Silvaplana, Sankt Moritz, paesaggi montani bellissimi e strade mozzafiato: un misto veloce che ci conduce al confine con l'Austria. Qui un distributore dotato di un'unica pompa non riesce a placare la sete di benzina delle nostre cavalcature e quindi, con la spia della riserva che illumina il cruscotto
ci portiamo più avanti alla ricerca di una stazione di servizio. A pochi km dal passo Resia la troviamo e riusciamo a rifornire tutti quanti... qualcuno ormai viaggiava con i fumi della benzina!
Passo Resia e quindi il lago con il caratteristico campanile sommerso. Qui ci fermiamo per il pranzo approfittando del bel prato e delle temperature gradevoli che questo fine settembre ci riserva. Il paesaggio è stupendo. Il caratteristico campanile che spunta dal lago è incorniciato dalle montagne, dai pascoli, dai masi e dai dirupi. La compagnia è in linea con il paesaggio, quattro chiacchiere, un due panini, un caffé (standard altoatesini... non esattamente l'espresso che si beve a Napoli) ed è ora di ripartire. Foto di gruppo davanti al lago e nuovamente in moto lungo la val Venosta con i suoi meleti carichi di pomi maturi.
Ignoriamo un paio di bivi per Tubre e la val Monastero
finché ci accorgiamo di essere troppo oltre... pensavo Sergio ci avesse preso in giro dicendo che lo Stelvio non lo voleva fare con così tante moto, che era solo parzialmente aperto...
torniamo indietro, attraversiamo Glorenza entrando dalla porta della città, oltrepassiamo il confine con la Svizzera e ci inerpichiamo lungo la salita per il Giogo di Santa Maria o Umbrailpass, il passo più alto della Svizzera.
Dopo una serie di tornanti la strada scorre dritta per qualche centinaio di metri... sterrata
! Mi chiedo da dove sia passato quello da cui avevo avuto informazione del completamento dell'asfaltatura!
Rispetto a qualche anno fa (2012 la prima volta in cui l'avevo percorsa) il pezzo di "strada bianca" si è ridotto, non comprende tornanti... ma esiste ancora!
Rientrati in Italia, 200 metri dal confine e si incrocia la strada per il passo dello Stelvio. Lo si vede là, maestoso, nei suoi 2758 metri. Una decina di tornanti ci separano dallo scollinamento ma, vista l'ora e il numero di moto, si decide di scendere verso Bormio lasciando libero chi ne avesse voglia di salire al passo.
A Bormio, non proprio Bormio...
, sosta "tecnica" e qui qualcuno decide di tornare velocemente per la Valtellina, gli altri per l'Aprica.
Ci si inerpica nuovamente passando da Stazzona e si giunge in cima ad Aprica. Altra sosta "ricongiungimento" e poi giù verso Edolo e la val Camonica. A Darfo i saluti.
La giornata è conclusa, si sta facendo buio, e la strada verso casa per qualcuno (tipo il sottoscritto) è ancora lunga. Ci aspetta ancora la coda chilometrica lungo il lago di Endine, superata sulla riga bianca, poi a Seriate l'autostrada che mi riporta a casa.
Arrivo alle 21.30, giornata stupenda per la compagnia, i posti visitati, le strade percorse: una perfetta uscita ting'avert
!
Mi rendo conto di non aver fatto foto se non una che ritrae l'arco dell'Aprica... per fortuna qualcun altro è stato più produttivo di me. Bellissimo anche il video