Un altro raduno, un altro momento lungo due giorni (o meglio, troppo breve) per ritrovare amici di moto e vivere l'evento e tutte le sue sfumature il più intensamente possibile.
La partenza ci vede soli ma solo per qualche decina di chilometri. Andrea e Silvia ci aspettano a Sambuca pistoiese per continuare il viaggio. Scegliamo il tratto appenninico per non "spiattellare" altro oltre le gomme, mentre già l'orgnizzazione dal venerdì lavora per l'evento e ci sta aspettando.
Il paesaggio cambia ogni minuto, regalando tutto quello che di più bello esiste da vedere per un motociclista.
Tra le bellezze di questo (nostro) paese, arriviamo in Versilia.
Già molte persone sono ad attenderci ed altre arriveranno.
Le chiacchiere ed i saluti si sprecano mentre prendiamo posto nelle nostre dimore, armonicamente inserite nel paesaggio marittimo e nella pineta.
Un pranzo al bar del campeggio e subito si è pronti per il giro.
La collina riposa sotto le maestose e bianche alpi che hanno donato al mondo il marmo per le opere più importanti della nostra arte scultorea. Per l'occasione la strada e i nostri mentori ci guidano verso una splendida cava di marmo.
I colori e le venature di questo materiale frutto di milioni di anni di trasformazione del sottosuolo regalano emozioni mentre i sorrisi e le battute si susseguono, a suggellare e fortificare i rapporti tra le persone.
Ormai è ora di rientrare, le cucine lavorano alacremente per la cena degli avventori motomuniti mentre più tardi un gruppo rock attende per riempire di note musicali, gli spazi tra le note festose.
Prima della cena, un ottimo aperitivo offerto dall'organizzazione non manca mai e in questo la sezione femminile, ricca di esperienza, non tralascia nessun dettaglio, fornendo cocktail invitanti e stuzichini a più non posso.
La giornata è stata lunga e intensa e sacrifichiamo qualche minuto alla compagnia per dedicarlo al riposo, certi che il giorno dopo sarà molto intenso e ricco di novità.
Il mattino si presenta fresco e profumato di fiori e di mare e (perchè no) di una buona colazione!
Pronti a partire per la nuova meta...quella che aspetto da un anno!
La scorsa edizione avevo solo potuto godere delle fotografie del giro nella terra del lardo più famoso del mondo, tant'è che svariati mesi prima mi sono informato dallo staff se si sarebbe ripetuto l'itinerario e stavolta... ci sono anche io!
Siamo già in moto e con la casacca. Anche stavolta l'organizzazione si affida anche a noi per staffettare!
Via verso colonnata, verso il territorio dove cave e cavatori per secoli hanno con il loro sacrificio e il loro sudore, costruito i miti che qui aspettano i visitatori. Miti veri, storia vera, non specchietti per le allodole come qualche paese d'oltre oceano tenta di vendere (peraltro riuscendoci meglio di noi).
Arriviamo a Colonnata e sembra di entrare in un tempio senza pareti. I luoghi dove l'amore per i prodotti di altissima qualità trasmettono una sorta di timore reverenziale.
Si percepisce la cura e il rispetto per la tradizione e il mio iniziale dispiacere per non aver potuto visitare le "conche" a causa della temperatura esterna troppo elevata e del conseguente rischio di degradamento del prodotto, me ne fanno apprezzare ancora di più la passione e il rispetto con il quale il produttore preservi il proprio lavoro.
"Bene!" dico tra me e me, "questo mi costringerà a tornare!" come se di costrizione si trattasse.
Ancora insieme agli amici, ancora insieme al branco selvaggio al quale, a sorpresa, si aggunge una "compagine impazzita" di emiliani allo sbando per gli appennini ma in cerca di un sorriso e di ritrovare quello che tra noi motociclisti si chiama lo "stare insieme".
Un vassoio di pane toscano con "Il principe del luogo" adagiato delicatamente sopra, due bicchieri di vino e siamo di nuovo pronti per "soquante" ("un mucchio", tradotto in italiano) manate di gas.
Gli amici d'emilia, come sono arrivati così scompaiono ma non senza lasciare su chiunque li conosca (e anche su chi li ha conosciuti ora), un sorriso sul viso.
Beh è ora di tornare. La cucina di nuovo ci aspetta e dopo lardo e vino, chi resiste ad un buon pranzo?
Si vola al campeggio e il resto è quasì ovvio.
Menù ottimo e vario e anche in questo caso, come nella cena del giorno prima l'estrazione dei premi degli sponsor.
Qualche chiacchiera, un po' di sole e si avvicina il momento del rientro.
Io e Andrea ci riposiamo un po' perchè il viaggio sarà un po' lungo (ma mai quanto ci immaginiamo) poi si parte.
Fila in autostrada, uscita a Pistoia, qualche strada a discrezione di un navi confuso, poi via per barberino, futa, raticosa e a casa, non senza aver fatto cantare i nostri destrieri (e forse fatto penare le nostre zavorrine).
La casa è ormai alle porte ma la stanchezza e la cervicale che mi affligge da due giorni colpisce duro e a pochi chilometri da casa mi fermo un attimo...
Poi riprendo ed arriviamo.
Non ho avuto mai la sensazione di essermi allontanato da casa perchè, come ho già detto, quando ho intorno gli amici mi sento a casa anche se, per mio carattere, a volte tendo ad isolarmi.
Da questo raduno, a parte l'alibi per tornare ho avuto tutto, ho affinato i rapporti con alcune persone,ho vissuto lo spirito del raduno senza filtri e senza aspettarmi nulla, guardando le cose come vanno guardate e prendendo un po' di quel che ho dato.
Le alpi apuane hanno aspettato per secoli e per secoli aspetteranno ancora.
Al prossimo appuntamento,con loro e con tutti i "Tuscanypipol"...credo proprio che ci sarò!
Il raduno per me è questo:
un intenso scambio di sorrisi...e "soquante" manate di gas! ^?